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Autore: Malika    25/12/2014    0 recensioni
[GDR Fantasy Moderno]
[Storia ambientata nel GdR Undisclosed Desires. Storia per ;darling]
Un incidente. Vite separate. Vite distrutte.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è ambientata nel GdR Undisclosed Desires, la cui paternità (?) è di ;darling.
Avevo intenzione di scrivere e regalarle questa storia da tempo. E quale momento migliore del Natale? Ti voglio bene, tesoro!
 
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How do I live without the ones I love?
Time still turns the pages of the book it's burned

So Far Away - Avenged Sevenfold
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Aveva le braccia strette intorno alle ginocchia da ormai quattro ore, quando suo padre l'aveva riportata in casa ignorando le sue urla e i suoi tentativi di sfuggire alla sua presa.
Lo odiava. Lo odiava perché non aveva salvato Estella.
Sapeva che il suo papà avrebbe potuto fare qualcosa, perché il papà è l'uomo più forte del mondo. E se non ci fosse riuscito il papà., mamma ce l'avrebbe fatta, perché Mamma ha sempre una soluzione per tutto. Così, aveva urlato e urlato e urlato, mentre guardava sua sorella allontanarsi sempre più sott'acqua; ogni metro, ogni centimetro che l'aveva vista affondare verso il fondo del laghetto gelato aveva sentito lo stesso gelo, condiviso la stessa paura che sapeva Estella stava provando. E Mamma e Papà non l'avevano salvata.
Però non poteva essere vero, Estella non l'avrebbe mai abbandonata, nessuno poteva dividerle.
Doveva essere un incubo. Era solo un incubo, quindi avrebbe solo dovuto attendere e tra poco si sarebbe svegliata, avrebbe visto Stella nel letto affianco al suo e Mamma e Papà guardarla preoccupati. Sì, sarebbe stato così.

Victor e Margareth Vansanten si trovavano sulla porta della camera delle loro adorate gemelle e osservavano piangendo la piccola Shan immergersi sempre di più in un completo stato di shock; i loro cuori sanguinavano, sia per la piccola seduta sul letto della sorella, che per l'altra figlia, andata perduta proprio quel giorno, durante il suo quarto Natale.
Entrambi avevano corso in direzione di Shantel, urlante mentre guardava sua sorella affannarsi per risalire; avevano tentato, impiegando tutte le loro forze, ma non erano arrivati in tempo: avevano solo potuto osservare da lontano il ghiaccio chiudersi sopra la loro Estella. E sapevano che quello stesso ghiaccio che aveva tolto loro una bambina avrebbe presto congelato il cuore dell'altra figlia, ma non sarebbero mai riusciti a vivere con la consapevolezza di aver perso entrambe le figlie, benché solo una fisicamente.
Si scambiarono un ultimo sguardo e poi intonarono il loro incantesimo.
Pochi minuti dopo, scartavano i regali con una sorridente e allegra Shantel, seppellendo il loro dolore per il suo bene. Erano genitori e avrebbero fatto qualsiasi cosa per la loro ormai unica figlia; anche toglierle dei ricordi.

Sbatté piano le palpebre, mettendo piano a fuoco l'ambiente che la circondava.
Era strano: si trovava vicino a una strada, costeggiata da un lato da alcune villette a schiera, dall'altra da un fiume che, più che un fiume, era un canale. Non sapeva come era arrivata lì, solo che si sentiva tanto stanca e che voleva andare a casa. Voleva andare da mamma e papà.
Ma dov'erano? Cominciò a piangere: la sua mamma e il suo papà l'avevano lasciata sola, non la volevano più; doveva essere stata cattiva. Ma adesso sarebbe stata buona, promesso! Avrebbe ascoltato la mamma, non avrebbe più fatto arrabbiare papà, quindi... poteva andare a casa?
Fu questo che chiese al signore che l'aveva raggiunta sulla riva del fiumiciattolo, ma la domanda dell'uomo la fece piangere ancora di più: non sapeva come si chiamavano mamma e papà! Non se lo ricordava più!
I suoi singhiozzi diminuirono mentre ascoltava le parole consolatrici del signore gentile, in braccio alla bella signora che li aveva raggiunti: forse, non ricordava nulla perché non c'era niente da ricordare. In fondo, i suoi genitori non avrebbero mai abbandonato una bambina così bella e gentile, questo disse il signore gentile. E se il signore gentile diceva così, forse doveva essere vero.
Piano piano, la piccola trovatella si addormentò tra le braccia della bella signora e la mattina dopo, svegliandosi in una camera tutta nuova, avrebbe creduto che quella fosse la solita vita, nella sua famiglia.

♠ ♦ ♠ ♦
Ancora auguri a tutti, spero abbiate passato un buon Natale!
 
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