Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: Piccola L    25/12/2014    1 recensioni
Tutti abbiamo il diritto di credere in qualcosa, per quanto possa sa sembrare infantile, sopratutto a Natale.
Perchè in fondo natale è un giorno un po magico e i desideri si avverano.
E anche se sui un genio, miliardario, playboy, filantropo, hai il diritto di credere in Babbo Natale.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Nonsense, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Steve smise di leggere e posò la busta sul tavolo, non riuscendo a trattenere una risata divertita.
“Steve che stai facendo!!”  Esclamò Tony dalla sorpresa, entrando in laboratorio.
Come era entrato Steve?
 Ma soprattutto, cosa ci faceva così vicino alla …
Tony congelò sul posto vedendo la mano del biondo ancora ferma sulla busta che conteneva la sua lettera.
Era fottuto.
“Che cos’è questo, Tony?” Chiese con calma il biondo.
“Jarvis, ti avevo detto di non lasciare entrare nessuno senza il mio permesso!” 
Riuscì finalmente a borbottare.
“Mi perdoni signore, ma nel mio database risulta che il capitano Rogers abbia l’autorizzazione ad entrare.”
“…. Cavolo!” imprecò il moro.
“comunque che ci fai qui? Ti serve qualcosa?”
Il debole tentativo di cambiare argomento non sortì l’effetto desiderato, perché anzi che allontanarsi dal oggetto incriminato,
Steve lo rispese in mano sventolandoglielo  davanti.
 
“Non stai rispondendo alla mia domanda Tony, cos’è questa?”
Ribadì il biondo “Per favore, dimmi che non è quello che penso …”
Ancora senza rispondere, Tony riacquistò il controllo del suo corpo e si avvicinò rapidamente al biondo,
afferrando con decisione la busta dalla mano di Steve.
“Non sono affari tuoi!” Esclamò con decisione il milionario, cercando di far sembrare quelle parole una minaccia,
ma l’espressione imbarazzata sul suo viso lo tradiva.
Steve non distolse lo sguardo dal moro, restando semplicemente a guardarlo divertito.
“Puoi spiegarmi adesso?” Chiese per l’ennesima volta, incrociando le braccia al petto, aspettando  una risposta al quanto ovvia.
“D’accordo …” Borbotto finalmente, senza però guardarlo
“Ho incontrato Coulson con i suoi nipoti, che andavano a spedire le letterine per Babbo Natal, l’alto giorno, e così ho pensato che avrei potuto provare … 
ok, non sono stato molto buono quest’anno, ma  ho salvato il mondo! Non merito qualche regalo anch’io, in fondo?”
L’imbarazzo nella voce era evidente così come il significato speranzoso in quelle parole, ma soprattutto era strano sentire certe cose dette da Tony Stark.
L’improbabile scena, stava rendendo al biondo quasi impossibile non ridere.
“Tony, i nipoti di Coulson hanno rispettivamente 4, 6 e 10 anni.”
“Non mi sto comportando in modo infantile se e questo quello che stai insinuando!” Protestò immediatamente, sentendosi offeso dall’implicito paragone.
“Signore, se posso permettermi, i bambini smettono di credere nel esistenza di Babbo Natale al età di 12 anni, o ance prima solitamente.” 
Chiarì l’intelligenza artificiale.
“Ora ti ci metti anche tu? “
“Tony, Jarvis vuole dir ce Babbo Natale arriva solo per i bambini …”  Cercò di giustificarlo Steve.
“Cosa? Mi stai dicendo che  Babbo Natale non verrà?”
A quella domanda Tony sembrò smarrito e Steve sentì salire un  improvviso senso di colpa, mischiato a tenerezza.
A quel improvviso silenzio, Tony alzò un sopracciglio sospirando, mostrando tutta la sua delusione mentre si lasciava cadere sulla poltrona.
“Capisco … quelli come me non ottengono regali di Natale, vero?”
Disse con aria affranta.
Ora si che Steve si sentiva in colpa.
 




 
 
Quella mattina Tony si alzò più presto del solito dirigendosi direttamente in cucina per godersi in pace il suo caffè.
“Buon giorno Signore.”
“b-hj-g-dkg-….”
(Traduzione: buon giorno anche a te Jarvis)
“C’ è una cosa per lei signore.” annunciò Jarvis.
“Per me? “
“Si signore, sotto l’albero c’è un pacco per lei.
E’ apparso questa notte, i miei sensori non hanno rivelato nessuna anomalia così come le telecamere di sorveglianza, curioso direi.”
Gli occhi di Tony si illuminarono e l’uomo si diresse in tutta fretta nel grande salone, dove un pacco era accuratamente poggiato proprio sotto l’albero.
Tony lo raccolse con cautela. Era pesante … decisamente pesante e … c’era qualcosa che si muoveva?
Tony si sedette sul divano aprendo con estrema calma e delicatezza il pacco, chiedendosi cosa potesse contenere,
quando lo scoprì non poté trattenere un urlo, che risuonò per tutto il piano, facendo accorrere gli altri vendicatori, allarmati e pronti  al attacco.
“Che succede Tony!!!?” Il primo ad entrare fu Steve, con in mano … una ciabatta … seguito poi da Natasha, Bruce e Clint,
quest’ ultimo irruppe rotolando in modo teatrale dalla finestra, con l’arco in posizione.
La scena che però si trovarono davanti i vendicatori e Pepper, appena arrivata, fu forse la cosa più imbarazzantemente adorabile che avessero mai visto:
Tomy era sdraiato a terra che rideva e giocava allegramente con un piccolo e tenero cucciolo di labrador, impegnato a leccargli e insalivargli la faccia.
“E lui da dove arriva?” chiese Steve dubbioso, lasciando cadere l’arma sul pavimento.
“E’ stato lui Steve! Babbo Natale ha letto la mia lettera!! E’ quello che ho sempre voluto!!”
Tony sembrava davvero un bambino a Natale … e forse in fondo, era davvero quello che era in quel momento,
un bambino al quale finalmente, dopo tante sofferenze, era stato permesso di scoprire le piccole gioie della vita.
“Ma lo sanno tutti che Ba-“ Natasha e Steve si scagliarono immediatamente su Clint, tappandogli la bocca.
“Zitto, non dirlo!” Sussurrarono al unisono, dopo averlo immobilizzato.
“Guardalo, non puoi rovinargli questo momento!”
Clint si arrese, in fondo era Natale, non poteva certo rendersi colpevole di aver infranto i sogni di un bambino.
E comunque aveva altri dodici mesi per prendere in giro Tony su quanto accaduto quel giorno.
 
 



“Smettila di fare quel sorrisetto compiaciuto …” 
L’irritazione di Loki era palpabile, come un aura scura e pericolosa da cui tutti vedevano di tenersi bene alla larga,
tranne Thor ovviamente, che sembrava non farci il minimo caso.
“E stato davvero un bel gesto fratello!”
“Non.. no dirlo!”
“E’ stato dolce da parte tua realizzare il sogno di Srark!”
Loki lo ignorò, dandosi mentalmente del idiota per essersi lasciato impietosire dai piagnucolii di Tony.
 “Ammettilo hai fatto ….” Continuò Thor …
“No, non lo dirò!”
“Una …”
“un'altra parola e ti trasformo in una scarpa!” Lo minacciò il minore.
“Non puoi, ti ricordo che il collare che porti blocca i tuoi poteri.”
Era vero, quello stupido di suo fratello era riuscito a convincere Odino a liberarlo, a patto che i suoi poteri fossero tenuti sotto controllo e fosse lui stesso a prendersi la responsabilità di …
reintegrarlo, se così si poteva dire, anche se al Dio degli inganni sembrava solo di essere diventato l’animaletto domestico di quel idiota senza cervello.
“E suuuuu, dilloooo…” insistette il biondo, guardandolo con un adorabile e irresistibile sguardo da cucciolo a cui ovviamente, neanche lui, poteva resistere.
“D’accordo, d’accordo! Ho fatto una buona azione!! Contento ora?”
Essendo diventato Thor, il protettore ufficiale del umanità, i due si trovavano spesso ad osservare cosa succedesse sulla terra,
e proprio il giorno prima, avevano assistito alla conversazione tra Tony e Steve, per qualche strana ragione Loki si era lasciato impietosire dai piagnistei del milionario,
si era così informato su questa festa chiamata Natale e aveva scoperto l’esistenza di questo Babbo Natale, che portava i regali, esponendo la situazione al fratello,
era riuscito a far liberare i suoi poteri per un attimo, giusto il tempo di esaminare la famosa lettera ed esaudire il desiderio del altro.
Senza che potesse fare nulla per fermarlo, il biondo lo strinse in un possente e soffocante abraccio.
“E bravo il mio fratellino, visto che in fondo non sei così cattivo come vuoi far credere!”
“Ti odio Thor” ringhiò di nuovo il moro.
“Che bello il Natale!” sbraitò l’altro.
 
 
 
Ciao Babbo Natale,
l’ultima volta che ti ho scritto avevo dieci anni, ma tu mi hai palesemente ignorato. Nella mia infinita misericordia, ho però deciso di darti un'altra possibilità per farti perdonare di tutti i natali in cui mi hai appunto negato ciò che ti avevo chiesto.
Tu puoi far avverare qualsiasi desiderio giusto? D'altronde anche io, voglio dire, sono un miliardario.
Ma visto che ti devo dare una possibilità, ti chiederò una cosa molto semplice e che da bambino ho sempre desiderato.
Non ti chiederò una famiglia felice, anche se è quello che mi è sempre stato negato, oppure l’amore e la felicità, perché in fondo quelli li ho già ricevuti … si, forse gli Avengers non sono esattamente la famiglia modello delle pubblicità, ma sono la cosa più simile ad essa a cui mi sia mai avvicinato, e poi sono ottimi amici, e a modo nostro ci vogliamo tutti bene.
Quindi ecco cosa chiedo per Natale: Un cane.
Lo so, lo so, sembra un desiderio banale, ma è tutto quello che da bambino desideravo … non ne ho mai avuto uno, e averlo mi renderebbe davvero felice, e poi … nelle famiglie felici c’è sempre un cane.
Tony Edwards Stark.



 
NDA
Buon Natale e buon anno nuovo a tutti, ci sentiamo l'anno prossimo ;D
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Piccola L