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Autore: MiaBonelli    26/12/2014    1 recensioni
Sogno o realtà, non capisco più dove mi trovo, tutto è così strano, sembra quasi che io veda cose che la gente non vede, quasi come se non esistessi.
Genere: Sovrannaturale, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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' Signorina, i cani si fingono morti perché evidentemente vi stanno dicendo di andarvene '
Mi voltai per vedere chi fosse stato a parlare ma non vidi nessuno. Strano, pensai, non c'è nessun cane.
Così com'era strano il fatto che non sapevo dove mi trovassi, eppure in qualche modo ero venuta fin li: ma per quale motivo?
Svoltai angolo e mi trovai la strada sbarrata da un enorme cancello verde, semiaperto.
Non so cosa mi spinse ad entrare, curiosità o semplicemente stupidità.
Scavalcai il gradino e spinsi il cancello il quale con un cigolio, che nel silenzio assordante della città, sembró un tuono, si aprì. Entrai.
Fu in quel'istante che due pastori tedeschi con fare docile mi superarono andandosi ad accucciare, guaendo, davanti a due cassonetti blu.
Una strana sensazione mi tornó alla mente legandosi alle parole proferite precedentemente. Guardai i cani e avvicinandomi cercai di tirarli via con me. Non so perché lo stessi facendo, ma avevo una brutta sensazione. I cani però non avevano alcuna intenzione di alzarsi e continuavano a fingere di essere morti,  guaendo e di tanto in tanto lanciandomi occhiate apprensive. A quel punto, presa dalla paura mi allontanai verso il cancello e come ultimo tentativo fischiai ai cani per richiamarli a me. Contro tutte le mie aspettative i cani mi raggiunsero. Chiuso il portone alle mie spalle e aspettai qualche minuto prima di riaprirlo. In attesa che il tempo passasse e le bombe esplodessero, carezzavo le teste dei due cani. Quanto tempo è passato? Non mi ricordo. Cinque forse dieci minuti. Possibile che non avessi sentito il boato dell'esplosione? Forse era tutta una farsa. Socchiusi il cancello e ciò che si presentó ai miei occhi fu alquanto strano, i cassonetti blu erano ormai liquefatti e un acre fumo era sprigionato dalle pareti annerite. Sbiancai ed uscì fuori.
Voltandomi verso la strada vidi un uomo che saliva su un tram affiancato dai miei angeli che mi avevano salvato,molto probabilmente,la vita. Lo rincorsi.
Sali sul tram e alla guida trovai una donna alquanto strana: non aveva alcuna espressione sul viso,sembrava quasi morta. 
' aspetti due secondi prima di partire, la prego, devo chiedere una cosa al signore che è appena entrato'
Corsi a perdifiato nel tram e quando ero quasi a metà percorso, senti il tram avviarsi.
' la prego le ho chiesto di non partire!' Urlai. Ma non ebbi risposta. Sarei scesa alla prossima fermata. Raggiunsi i cani e li accarezzai ringraziandoli.
' signore sono i suoi?' Chiesi all'uomo 'è lei che mi ha parlato prima?'
' non so di cosa lei stia parlando. Qui non ci sono cani'
Lo guardai stranita. Come faceva a non vederli? Erano proprio lì, vicino ai suoi piedi. Alzai lo sguardo sul suo viso ma non trovai ciò che mi aspettavo: non aveva il viso. Era come se qualcuno con una gomma avesse cancellato i suoi lineamenti. Inorridì e dopo un'ultima pacca sulla testa dei cani, decisi di scendere dal tram.
Si erano appena aperte le porte del tram per far salire altra gente. Nonostante ci fosse posto all'interno, la gente continuava ad affollarsi all'ingresso, appena cercai di scendere, le porte si chiusero.
' apra le porte per favore, devo scendere! '
Ma nonostante il silenzio dei passeggeri l'autista non rispose.
'Apra queste porte dannazione!'
'Non posso. Sono in ritardo.' Rispose con tono neutro. 
'Ma è un secondo.'
'Sono in ritardo'
'In ritardo per dove?'
'In ritardo per il regno dei morti!' Urló istericamente.
Fu allora che mi resi conto che nessun passeggero aveva un volto solo io. Mi gettai contro le porte riuscendo ad aprirmi un varco. Fu allora che le porte si aprirono e mi raggiunse l'autista. 
'Dove credi di andare ragazzina? Non si chiede più il permesso per scendere? Lo sai che danno mi hai fatto?!'
' mi scusi tanto, ma ora devo andare'
Urlai mentre ormai, correndo,mi allontanavo dal tram dei morti.
  
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