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Autore: MaryCullen    11/11/2008    11 recensioni
"Era DESIDERIO. Desiderio puro di abbracciare quella fragile ragazza, di cui non conoscevo neanche il nome, e di baciarla a mia volta." E se il primo incontro fra Bella ed Edward fosse diverso? E se Edward per una volta si prendesse quello che vuole senza farsi le sue paranoie? Contiene citazioni e/o situazioni di tutti i 4 libri della saga, più midnight sun.
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la mia prima ff, spero vi piaccia, per favore se avete suggerimenti, migliorie allo stile grafico, critiche da farmi non esitate, sarò più che felice di leggerle!!

EDWARD POV

Scuola superiore di Forks. Primo giorno del terzo anno, il mio purgatorio personale. I miei quattro fratelli si erano già avviati, mancavo solo io all’ appello. Del resto oggi era una quelle giornate in cui non sopportavo di dover assistere alle smancerie che Alice, Jasper, Rosalie e Emmett si scambiavano. A volte era dura essere lunico scoppiato della famiglia.

Ero appoggiato alla mia Volvo, riordinando libri di testo che ormai conoscevo a memoria, ma che facevano parte della messinscena cui io e i miei fratelli dovevamo prestarci ogni giorno, per salvare le apparenze.

Apparenze, figuriamoci. Quando sei un mostro, una creatura senzanima, condannata a vivere per leternità in un corpo da diciassettenne, a cosa ti serve salvare le apparenze? A niente. Appunto.

Laltro aspetto che odiavo della scuola superiore era dover ascoltare ogni giorno i pensieri idioti di adolescenti in piena tempesta ormonale Già, perché oltre ad essere un vampiro, sapevo anche leggere nel pensiero... Era un aspetto fastidioso, soprattutto perché per quanto mi sforzassi riuscivo a concedere solo un minimo di privacy alle persone che amavo: i miei quattro fratelli e i miei genitori Carlisle ed Esme.

Scossi la testa, feci un respiro profondo e mi preparai ad affrontare la banalissima quotidianità che mi si prospettava davanti, quando allimprovviso avvertii un odore, lodore umano più buono che avessi mai sentito in quasi novantanni.

Sapeva di rose, di fresia e di qualcosa che non riuscii ad identificare..ma che lo rendeva dolcissimo e unico..

E poi poi.. La vidi. Era la cosa più bella che avessi mai visto in tutta la mia esistenza.

Correva spaventata verso di me, con gli occhi color cioccolato profondissimi sbarrati per la paura, le gote imporporate dallo sforzo, i lunghi capelli mogano che si muovevano in un’ onda..

Era molto più che bellissima. Era snella ma ben fatta, il suo esile corpo trasmetteva un fragilità che ti faceva subito venire voglia di proteggerla; e cosa più importante correva verso di me.

Quando incrociò i miei occhi per un attimo arrossì ancora di più, poi con passo spedito e uno sguardo risoluto nei suoi stupendi occhi si avvicinò a me.

Mi guardò per un istante ancora, sussurrò uno scusami talmente flebile che ad un orecchio umano sarebbe sfuggito e poggiò dolcemente le sue labbra sulle mie.

“Ma che…” non ebbi neanche il tempo di finire di formulare il pensiero, che il suo dolce odore e il suo calore mi avvolsero e mi fecero perdere la testa… per una frazione di secondo pensai che si trattasse del mostro che era in me che stava affiorando, ma poi capii.

Era DESIDERIO. Desiderio puro di abbracciare quella fragile ragazza, di cui non conoscevo neanche il nome, e di baciarla a mia volta.

Così lo feci. Per la prima volta da quando la mia seconda vita era cominciata (a dire il vero non mi era mai successo neanche da umano) mi abbandonai allistinto.

Feci scivolare una mano lungo la sua schiena e laltra trai i suoi capelli, poi dischiusi le labbra per respirare ancora meglio il suo profumo. La sentii irrigidirsi per un attimo, ma poi anche lei si abbandonò a quellelettricità che ci aveva percorsi dal primo istante in cui le nostre bocche si erano incontrate.

Poi allimprovviso, non sapevo neanche come fosse successo, le nostre lingue si incontrarono, dapprima piano, poi con sempre più passione, io non mi decidevo a lasciarla, e lei, la ragazza che in pochi attimi aveva scombussolato la mia esistenza, mi stringeva sempre più forte

Sentii in lontananza una corsa affannosa, dei pensieri talmente confusi da essere indecifrabili, e poi Lui apparve. Lo conoscevo bene, era il cretino della scuola per eccellenza: Tyer Crowe. Pensava che tutte le ragazze dovessero cadere ai suoi piedi, si sentiva secondo solo ai cinque irraggiungibili Cullen.

Aprii gli occhi e la vidi che mi fissava con uno sguardo da cucciolo impaurito, mi stava pregando di non lasciarla andare, e così feci.

Le accarezzai la guancia per rassicurarla, e con la punta della dita, come se fosse stata la più fragile delle bolle di sapone le abbassai le palpebre; richiusi gli occhi anchio, ma mi concentrai sui pensieri di quel cretino.

Erano un misto di rabbia ed incredulità: ma..ma..ma.. come si permette quella brutta con quel mostro di Culen poi..bleah!!ma me la pagherà.. oh.. eccome se me la pagherà.

Poi urlò Bella Swan, te la farò pagare, vedrai!! Ti renderò la vita un inferno!! e si allontanò come una furia.

Quando i suoi passi furono lontani abbastanza, non più udibili ad orecchio umano, quella bellissima ragazza si stacco da me e rossa in viso mi balbettò: S-s-scu-scusa i-i-io n-non so c-c-osa mi sia p-p-preso, fece un respiro profondo e continuò, con voce più ferma: grazie davvero, non sai da cosa mi hai liberato e scappò via.

Io rimasi talmente impietrito da non riuscire né a gridarle un Aspetta! né a correrle dietro, nonostante fosse la cosa che più avrei voluto al mondo.

Mi guardi le mani e chiusi gli occhi assaporando i momenti appena vissuti, il suo calore, il suo profumo, le sue soffici labbra.. Ero talmente immerso nei miei pensieri che larrivo dei miei fratelli mi colse alla sprovvista.

Aha!! Cè sempre una prima voltapensò Emmett compiaciuto.

Aprii gi occhi e li guardai, ad uno ad uno: non cera dubbio che avessero assistito alla scena, ma la cosa strana è che sembravano tutti così.. così felici, ecco. Emmett aveva un sorriso che gi andava da un orecchio allaltro, Jasper sorrideva compiaciuto, Rosalie mi guardava con calore e mi sorrideva dolcemente e Alice era Alice. Mi guardava con una gioia paragonabile solo a quella che aveva quando Jasper riusciva a stupirla, il che, dato il suo potere di preveggenza, non accadeva spesso. Ma cera di più.. una luce maliziosa nei suoi occhi.

La guardai torvo e le chiesi cosavesse visto, e lei con tono falsamente innocente mi rispose: Niente fratellino, proprio niente. Non mi convinceva, così provai a sentire i suoi pensieri, ma si stava concentrando sui suoi momenti intimi con Jazz, perciò era chiaro che non volesse farmelo sapere.

Un po stizzito mi concentrai sugli altri, per primo Emmett che come al solito era bonaccione, ma anche.. beh Emmett: Sono proprio felice.. ora finalmente non sarai più il verginello del gruppo, e da bravo fratello maggiore potrò insegnarti un po di giochini... Lo ignorai e passai a Jazz, anche lui era felice, forse più di Emmett, dato che poteva sentire le mie emozioni, che in quel momento io non capivo, ma lui con la sua esperienza sì.

Rosalie mi lasciò basito. Avevamo sempre avuto un rapporto difficile, conflittuale, anche se col tempo e soprattutto da quando aveva trovato Emmett, la sua metà, era migliorato parecchio, ma non si poteva ancora dire che fossimo completamente liberi dalle ostilità. Perciò mi stupii non poco quando la ascoltai: Ed, sono felice per te, davvero, finalmente non sarai più solo. La guardai e le sorrisi, un sorriso dolce, che ei ricambiò.

Mi sentivo in dovere di spiegare ai miei fratelli cosa fosse successo e perché mi fossi comportato in quel modo, perciò presi un respiro profondo (nonostante non fosse necessario) e iniziai:

“Ragazzi io non so cosa mi sia preso, davvero cioè lei si è avvicinata e mi ha baciato, si vedeva che lha fatto perché era in pericolo, e forse non so io.. mi fermai un attimo a pensare ecco forse io le ho ispirato sicurezza, fiducia, fatto sta che si è avvicinata e mi ha baciato. Io non ho scuse per come mi sono comportato, lo so, ma il suo odore, il suo profumo era buonissimo, anzi no, di più , ormai parlavo talmente in fretta che ludito umano non sarebbe riuscito a percepire le mie parole sapeva di rose, di fresia e di qualcosa che non sono riuscito a identificare, però, però.. ha risvegliato in me delle emozioni che non sapevo di poter provare, e non parlo del nostro istinto, era qualcosa di ancora più forte, che mi ha spinto a stringerla a me.. mi interruppi imbarazzato, senza sapere come continuare.

Con mia grande sorpresa scoppiarono tutti a ridere.

“Davvero, Edward è a prima volta che ti sento parlare così tanto in una volta sola mi fece Jazz.

“Già, è stato interessante fece eco Emmett.

Alice si limitava a guardarmi, sorniona, mentre Rose mi lasciò senza parole: quel qualcosa che ti ha spinto a baciarla e che non hai capito si chiama attrazione fratellino, anche se nel tuo caso direi che si è trattato proprio di un colpo di fulmine.

Gli altri annuirono convinti. Io ero completamente sconvolto. C-come, scusa?

Rose mi guardò paziente e mi parlò come se davanti a lei ci fosse un bambino piccolo e non un vampiro quasi centenario: Ed, ho appena detto che ti sei innamorato, capito? Quello che ti ha spinto a baciarla si chiama A-M-O-R-E.

Ormai non sapevo neanche più cosa dire.

Intervenne Alice: Rose hai proprio ragione, sai io te e Bella saremo grandi amiche, mi fece locchiolino.

Maledetta folletta veggente!! Ragazzi, ma io non ci ho manco parlato con quell’ ” mi stava scappando la parola angelo ma mi morsi la lingua-meglio non peggiorare la situazione- quella ragazza.

“Oh, ci parlerai fece Alice, aggiungendo pensando “e non solo”.

Jasper e Emmet intanto si guardavano complici, ma io ero totalmente distratto dalle mie perfide sorelle e dalle loro teorie assurde, per cui sobbalzai quando mi dissero allunisono però Ed, per essere a prima volta che baciavi qualcuno non te la sei cavata affatto male, ed Em continuò anzi a vederla sembrava davvero che lei fosse in paradiso.

Al ricordo scoppiai a ridere in armonia con loro, Rose ed Alice intanto parlavano già di andare a fare shopping con la mia futura ragazza, e pensavano a quanto nostra madre, Esme, sarebbe stata felice nel vedermi finalmente innamorato.

Riscossi tutti dal chiacchiericcio e dissi: Andiamo in classe, e non una parola su questa storia, fino a quando non arriviamo a casa, - già perchè avrei dovuto, ma soprattutto volevo parlarne anche ai miei genitori, o dirò io a Carlisle ed Esme, e poi ho bisogno di qualche ora per capire, analizzare questa situazione .

Gli altri acconsentirono, mentre ci dirigevamo verso gli edifici, mi venne in mente un particolare, che non avevo notato prima perché troppo stupito e scosso: non avevo sentito nessun pensiero proveniente dalla ragazza.

  
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