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Autore: Brida    26/12/2014    1 recensioni
Questa è la storia dell'infanzia e della tormentata adolescenza di Brida Cousland destinata a salvare il Ferelden dall'invasione della Prole Oscura.
Dal 5° capitolo:
"Mi fai una promessa piccola lady?"
"Una promessa?" chiesi stupita guardando il suo volto.
Quasi automaticamente fissai una delle sue tante, piccole cicatrici. Era un guerriero esperto e quelle cicatrici lo testimoniavano.
"Farai sempre ciò che ritieni più giusto, a dispetto di quello che ti diranno gli altri, me lo prometti?"
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Custode e i suoi compagni'
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“Non farci perdere tempo spirito, dobbiamo entrare e trovare le ceneri” ero stanca e sporca di sangue. Non volevo rimandare ancora.

Dovevo riuscire nella mia missione.

“Io sono il Guardiano, il protettore dell’Urna di Andraste e ho aspettato anni per questo momento, pellegrino”.

Guardai confusa i miei compagni. Non tutti erano venuti fino a lì, avevamo dovuto separarci.

E tutto questo per colpa della setta di Eirik, che adorava un drago credendolo la reincarnazione di Andraste.

‘Assurdo’ avevo pensato quando in mezzo ai ghiacci mi ero ritrovata davanti Kogrim , un violento guerriero, furioso per la morte del loro prete e desideroso di vendicarsi.

‘Qui sono tutti pazzi’. D’altronde non era così assurdo pensare di diventare folli ad Haven dove draghi e spiriti vivevano quasi tranquillamente a fianco dei mortali. E proprio uno spirito mi stava ora rivolgendo la parola.

“Ci stavi aspettando?” la voce di Alistair, il mio più fedele compagno in tutto questo viaggio, si rivolse a colui che aveva detto di essere il Guardiano.

“Siete i primi ad arrivare, da molto tempo ormai. Il mio compito è mostrarvi la via per le Ceneri e difendere l’Urna dall’Impero e dalla sua sete di potere. Fino ad allora rimarrò qui, fino ad allora continuerò a compiere la mia missione”.

Impero… il Tevinter. Quello strano essere, vestito in armatura ed immortale, doveva essere lì da molto tempo.

“Senti perché non tagli corto e ci dici come arrivare all’Urna?” stavolta ad aggredirlo fu la Strega, dietro di me.

Eravamo giunti fino a lì io, lei, Alistair e ovviamente Leliana, la più eccitata e la più felice rispetto a ciò che stava accadendo.

Oghren, Sten e Lucky erano poco dietro di noi, pronti a difenderci contro Kogrim e i suoi fedeli. Wynne aveva invece deciso di occuparsi delle ferite di Fratello Genitivi.

“Vi farò entrare ma solo se vi mostrerete meritevoli” annunciò il Guardiano.

“Non abbiamo molto tempo da perdere.. Guardiano. Dietro di noi ci sono degli adoratori di un Drago che probabilmente ci uccideranno, se non ci sbrighiamo. Abbiamo bisogno di entrare, o forse mi confermerai che davvero lì fuori si trova la Divina Andraste sottoforma di lucertolone?” mi rivolsi nuovamente allo spirito.

“Brida!” si scandalizzò Leliana “Ovviamente quel drago non è Andraste” protestò indignata.

“Hai ragione” disse l’immortale verso la mia amica.

“Un tempo quegli uomini dovevano proteggere il tempio e l’Urna. Ma dopo molte generazioni hanno perso la via, hanno paura e necessitano che Andraste abbia una presenza fisica e potente. Hanno scelto un drago e così hanno rivelato le loro debolezze. Ma non potranno mai raggiungerci, non potranno mai farci del male, non temere” aggiunse poi.

L’Urna… stentavo ancora a credere di essere davvero lì, alla ricerca di qualcosa che non pensavo nemmeno esistesse.

Forse Andraste era vissuta davvero, forse avremmo trovato davvero una reliquia all’interno di questo luogo, ma non avevo mai creduto nel Creatore e nell’esistenza di una divinità. Potevo iniziare ora? Quell’essere eterno ed immortale era la prova che io avessi torto?

Lanciai uno sguardo alla Strega. Tutto ciò non bastava a convincere me, figuriamoci lei.

“Guardiano come possiamo guadagnarci la tua fiducia?” domandò Alistair.

“Non sarò io a decidere. Una sfida vi attende, molteplici prove. Se riuscirete a mostrarvi degni agli occhi di Andraste potrete raggiungere l’Urna e trattenere per voi un pizzico delle sue Ceneri. Altrimenti non tornerete più indietro”.

“Meraviglioso” commentò sarcastica la Strega.

“Ma prima che andiate, dovrete rispondere a qualche mia domanda. Per poter arrivare all’Urna dovrete mettere alla prova il vostro coraggio, la vostra determinazione e anche… la vostra amicizia”.

“Amicizia? Non esageriamo” commentò di nuovo Morrigan.

“Noi ce la faremo” disse sicura di sé Leliana.

“Dunque, sarete in grado di rispondere a delle semplici domande?”.

Noi tutti ci guardammo senza fiatare e senza capire.

“Chiedi e noi ti ascolteremo” dissi io, con aria più insicura delle mie parole.

“Tre di voi hanno fede, tre di voi credono che esista un Dio che tutto e tutti ha creato. Chi sono?”.

“Beh io certamente” affermò Leliana.

“Non avevamo dubbi sulla tua fede, tranquilla” commentò Morrigan.

“La risposta mi sembra facile” disse Alistair “Io, Leliana e Brida. Non credo che una Strega mutaforma possa credere in qualcosa eccetto il suo sconfinato ego”.

“E ti sbagli Alistair” abbassai lo sguardo.

Guardai lo spirito “I miei tre amici credono, io no. Questa è la risposta Guardiano, non è vero?”.

Lui mi sorrise.

“Esatto. Tanto dolore e tanta tristezza ci sono state nella tua vita, seppur tu sia nata circondata da affetto e ricchezze. Ma non hai mai avuto fede, né nel Creatore, né nel tuo mondo. Ma credi invece in te stessa e nelle tue decisioni? La tua famiglia, ti è stata strappata. Hai dovuto abbandonare a morte sicura i tuoi genitori. Dimmi Brida Cousland, rimpiangi questa decisione? Vorresti mai tornare indietro e rimanere accanto a loro, fino alla fine?”.

Rimasi senza parole nell’ascoltare le sue parole e anche i miei compagni mi guardarono confusi. Sapevano che avevo perso la mia famiglia ma non ne conoscevano i dettagli. Ora ascoltavano senza fiatare, tutto il mio dolore e il segreto che mi portavo dentro.

“Tutti abbiamo dei rimpianti… pure io.” Iniziai intimidita.

“Ma so che quella volta feci la cosa giusta, ciò che desideravano i miei genitori, ciò che desideravo io. Andarmene e trovare mio fratello. Per Fergus, dovevo lasciarli” parlai sinceramente. Sapevo che lui era in grado di leggermi dentro, come poteva sennò conoscere tutto il mio passato? E solo la verità lo avrebbe soddisfatto.

Alistair mi lanciò uno sguardo pieno di compassione, io voltai il capo. Non volevo essere compatita. Non volevo sembrare folle.

Nonostante tutto credevo ancora nella possibilità di trovare Fergus, credevo ancora lui potesse essere vivo. E non volevo che Alistair mi guardasse così.

“Molto bene… un’altra domanda allora. Tutti avete ucciso, tutti avete salvato. Ma solo uno di voi l’ha fatto per mettersi in mostra, per eccellere, come se la morte potesse portare premio e riconoscenza. Solo uno di voi ha provato gioia nell’uccidere. Chi?”.

Questa volta rimanemmo tutti molto più sbalorditi di fronte a questa domanda.

Come poteva essere possibile che la morte rendesse.. felici? Certo, avevo spesso desiderato che delle persone scomparissero dalla mia vita, morissero. Ma non mi ero mai spinta tanto oltre dal provare gioia nel distruggere l’esistenza di qualcuno.

“Morrigan confessa, era per far felice tua madre o qualcosa di simile?” chiese Alistair alla strega.

“Io che faccio qualcosa per mia madre? Ma per chi mi hai preso?”.

“Beh, tecnicamente ci hai accompagnato in un viaggio molto pericoloso solo perché te l’ha chiesto tua madre…”.

“Ok, va bene. Alcune volte ho ascoltato mia madre, ma non ho mai cercato il suo amore o la sua approvazione. Per favore, stiamo parlando della stessa Flemeth?”.

“Già quella che ci hai fatto uccidere e non sappiamo nemmeno perché” andò avanti a discutere Alistair.

“Oh per caso ti eri innamorato di lei cavaliere senza macchia e senza paura? Direi che il mondo non la rimpiange e nemmeno io. Il resto non conta”.

“Sono stata io” fu Leliana ad interrompere il litigio tra Morrigan ed Alistair.

Io la guardai e mi venne in mente quello che aveva detto riguardo al suo passato, quello che avevo sentito rispetto ai Bardi.

Eppure mi sembrava impossibile.

“Quando ero ad Orlais, Marjolaine si chiamava. Io… l’amavo. E ho ucciso per lei, ho ucciso per sembrare sempre la migliore ai suoi occhi. Ho provato gioia” Alistair rimase a bocca aperta e probabilmente io con lui. Morrigan soltanto la guardava con un mezzo sorriso sapendo di aver sempre capito che tipo fosse davvero.

“Guardiano non ho forse ragione, sono io la persona di cui parli, vero?” disse Leliana imbarazzata, gli occhi bassi e la sensazione di essere sporca sul suo viso.

“Esattamente. Leliana, hai un passato travagliato e un presente illuminato dalla fede. Eccellere, distinguersi, essere speciale. Questo ti è sempre importato. Anche nel Chiosco, a Lothering. Dici di aver sentito il Creatore parlarti, ma egli ha parlato e ha potuto parlare solo alla Divina Andraste. Le altre novizie ti guardavano male per questo, ti disprezzavano, ma ti facevano anche sentire speciale. E’ questo che quindi cercavi? Volevi solo guadagnarti l’attenzione altrui? O davvero ti senti al pari di Andraste?”.

La voce del Guardiano era calma e pacata ma più parlava più il viso di Leliana si faceva rosso e nei suoi occhi si poteva leggere solo rabbia ed imbarazzo.

“Io non ho mai detto una cosa simile, non mi sono mai paragonata ad Andraste” cominciò incespicando, alzando la sua voce acuta.

“Non volevo attenzioni dagli altri… Io so quello che ho visto e so cosa significa per me. Il Creatore mi ha voluto dare una seconda possibilità e io la sto sfruttando, qui, ora. Io non ho mentito sul mio sogno” affermò evidentemente dispiaciuta che il Guardiano l’avesse posta sotto accusa, proprio lei che era così fedele.

Evitai di raggiungere il suo sguardo ma sapevo che era sconvolta. Mi chiedevo se il Guardiano avesse ragione su di lei, o se forse era solo un modo per farci vacillare, come aveva provato con me facendomi pensare alla perdita dei miei genitori.

‘Leliana. Bardo, amante, ingannatrice…’ nulla di quel viso che avevo davanti mi poteva far pensare ad un simile passato.

“Ogni giorno ognuno di voi rischia la propria vita e vede la morte farsi sempre più vicina. Tutti voi la temete e nessuno l’ha mai desiderata. Ma solo uno di voi si ucciderebbe qui, ora per cambiare il passato. Chi?”

“Sai già la risposta, non è vero?” parlò Alistair senza che nessuno di noi potesse davvero pensare alle parole dello spirito.

“Duncan… Lui meritava di vivere molto più di quanto lo abbia meritato io. Avrei fatto di tutto per salvarlo, lo farei ancora…” guardavo affascinata gli occhi del Templare. Li avevo visti ridere, li avevo visti arrabbiarsi, essere timidi ed impauriti. Li avevo visti imbarazzarsi e vergognarsi.

Ma non li avevo mai visto così pieni di dolore, e allo stesso tempo determinazione.

Era pronto a morire per qualcuno. Io non avevo mai provato qualcosa di simile e forse non l’avrei mai sentita nel mio cuore.

“So che pensi che se lui fosse ancora tra noi il percorso dei Custodi, la loro missione per salvare il Thedas sarebbe stata più semplice ma non bisogna indugiare negli errori del passato” e con queste parole lo Spirito si rivolse a me e a Leliana che in qualche modo avevamo deciso di guardare avanti, avevamo scelto di dare una svolta alla nostra vita.

In quell’attimo io e Alistair ci guardammo e mi sentii risucchiata nei suoi occhi color nocciola.

“Uno di voi…” ricominciò il Guardiano

“Uno di noi non risponderà alle tue domande spirito, fatti da parte e lasciaci passare. Non mi farò torturare dai tuoi giochetti” lo interruppe Morrigan.

La guardai per un attimo sconvolta, temendo avesse mandato tutto all’aria e invece la creatura davanti a noi si limitò a sorridere.

“Altre prove vi attendono dunque, ma questa è stata superata. Vi parlerà il passato e il presente. Dovrete guardarvi allo specchio e combattere il vostro lato peggiore. Incontrerete uomini e donne che sono stati e dovrete confrontarvi con la loro saggezza. Il percorso diverrà ancora più arduo allora, e dovrete di nuovo fidarvi l’un l’altro per scovare la giusta via. Ma infine, una volta liberatevi da ogni indecisione, di ogni esitazione, di ogni cosa, potrete raggiungere l’Urna.

Buon viaggio!” ci salutò il Guardiano mentre mi sentivo in parte presa in giro dal fatto che bastasse soltanto rifiutarsi di rispondere per superare la prova ma avevo poco tempo per rimuginare.

Ripetei nella mente le parole dello spirito mentre tutto intorno si faceva scuro.

‘Fede devo trovare la fede… ma come?’ pensavo titubante senza accorgermi che i passi dei miei compagni al mio fianco si facevano sempre più tenui.

Sempre più lontani.

Camminavamo ma in direzioni diverse.

“Brida” ad un certo punto avvertii una voce.

“Brida” di nuovo disse. Mi voltai ma vidi solo nero, non c’era più nessuno di fianco a me eppure non avevo paura.

Quella voce mi era familiare.

‘Non è possibile’ pensai realizzando nella mente a chi dovesse appartenere.

Erano passati così tanti anni da allora, dall’ultima volta che l’avevo sentita.

“Jack” gli occhi mi divennero lucidi mentre la sua figura mi comparve di fronte, esattamente come me la ricordavo.

Giovane e fresco, con i muscoli tesi e gli occhi neri come una notte senza stelle.

“Shayna” si rivolse a me, come spesso aveva fatto anni prima. Avevo solo 16 anni allora.

“Cosa ci fai qui?” gli domandai. Sapevo che era morto e non ero prigioniera dell’Oblio com’era accaduto con Duncan e Maestro Bryce nella Torre dei Maghi.

Ero sveglia e lucida e sapevo che non era vero.

“Solo qui, al cospetto di Andraste, i morti e i vivi possono incontrarsi. Un’ultima volta” mi spiegò.

“Tante persone hai perso, tanti cari ti sono stati strappati via ma ho deciso di venire io a salutarti in nome di tutti loro”.

“Jack mi dispiace, mi dispiace così tanto di non essere riuscita a salvarti” gli dissi, confessai per la prima volta dopo tanti anni quella sensazione di errore che mi ero portata dentro per molto, troppo tempo.

“Mi dispiace di non averti amato come avrei dovuto, di essere stata egoista e sciocca” una lacrima mi solcò il viso e in quell’attimo avvertii la sua mano stringere la mia. Quel contatto, il primo, ancora lo ricordavo da quella notte lontana, lontanissima, in cui per sbaglio ci eravamo sfiorati, proprio i palmi.

“Tu non mi hai dimenticato. Questo ti avevo chiesto di promettermi e solo  questo per me era importante” mi consolò con un sorriso.

“ Cosa devo fare ora?” gli chiesi semplicemente.

“Ama” mi rispose.

“Lo puoi fare, e questa volta sarà per davvero. Questa volta non avrai paura e non tremerai.

Questa volta sacrificherai tutto, ogni cosa, per amore. Ma per fare questo devi uscire da questa stanza e combattere”.

“Jack…” sussurrai soltanto.

“Perché tremi?” mi domandò lui.

“Perché non credo, nel Creatore, in Andraste. Da quando Madre Maria è morta… io non penso basti. Non penso riuscirò a raggiungere l’Urna” gli confessai.

“La fede non è importante Brida, quel che conta è qui dentro” e mi sfiorò il petto, sopra al cuore.

“Se sarai capace di amare, Andraste vedrà oltre il tuo dolore, vedrà oltre i tuoi pensieri e i tuoi timori” mi spiegò.

“Guarda” indicò con la mano una porta.

“Quella è la via, ricorda la voce del Guardiano e le sue parole. Il segreto per superare le prove è ascoltare e non dimenticare. Ma tu questo lo hai già fatto e io lo so bene” mi sorrise.

“Vorresti chiedermi tante cose, vorresti sapere della tua famiglia e di chi hai voluto bene e ora non c’è più” riprese lui mentre avevo lanciato uno sguardo rapido in fondo alla stanza per poi tornare a guardare lui.

“Ma non c’è tempo. Devi andare Brida, Shayna. Devi voltare pagina e lottare per quello in cui credi. Solo così potrai salvarti, solo così potrai salvare tutti” feci qualche passo in allontanamento da lui. Verso la porta, verso quell’Urna che esisteva e io ora lo sapevo, lo sentivo dentro.

Nel cuore, come lui mi aveva indicato.

‘Non è importante la mia fede, importa quello che faccio. Le mie azioni’ compresi in quell’attimo mentre mi trovavo ad un passo dall’uscita.

Mi voltai solo un secondo, prima di varcare la soglia.

“Jack” cominciai rivolgendomi al mio primo amore.

“Sì?” chiese lui.

“Non mi dimenticare” gli dissi come lui aveva fatto con me prima di morire.

“E io non scorderò le parole che mi hai detto stasera”.

Lui di nuovo piegò le sue labbra.

“Te lo prometto” pronunciò e in quel momento io mi voltai e proseguii.

Iniziai così le prove che Andraste aveva riservato a me e al mio gruppo sapendo che solo una cosa era importante lì dentro.

‘Andare avanti’.

E quello avevo intenzione di fare.


Buon Natale e felice Anno Nuovo :D 
Ne son successe di cose in questi mesi di mia assenza (purtroppo ho avuto molto da fare),è uscito DA:I, sono arrivate le vacanze natalizie, ... :)

Brida e il suo viaggio intanto continuano. Ho voluto un po' romanzare la parte delle domande del Guardiano, una delle scene più interessanti di Origins che ricordo piacevolmente, solo per rendere la lettura un po' meno ripetitiva del "a domanda rispondo". 
Brida non prova rimpianti nonostante tutto, e questo credo sia un bene perché legarsi al passato e torturarsi nel presente in nome di questi non ha alcun senso ed è solo dannoso. Ha superato molte difficoltà, tra cui la perdita di Jack quando era poco più di una ragazzina, ma queste esperienze l'hanno resa più "saggia", più forte, una Custode Grigia tutta di un pezzo al quale manca solo... un po' di amore :) 

Beh, spero presto di poter mettere le mani su DA:I anche se mi sa dovrò giocarci su x-box 360 e ho letto solo cattive recensioni di DA:I sulle piattaforme old-gen.. Mah, vediamo.. 

Un bacione e buone vacanze!


 

  
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