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Autore: _Marlee_    26/12/2014    2 recensioni
"Queste lacrime devono sparire, insomma guardati, sei cosi bella” concluse Sara spostandole anche un ciuffo di quei meravigliosi capelli biondi.
CAPMIREZ♥
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jessica non capí la reazione, quella donna non le era di certo familiare, poi pensò che poteva essere la sorella di Sara, ma la mora le fece capire che non era cosi.
 

"Sara.." disse la donna appena la vide percorrere il vialetto, Jessica notò subito un fastidioso accento francese "Tu che cosa ci fai a casa mia?" chiese Sara con tomo freddo e distaccato "Sono venuta per te" disse la donna dai capelli neri e gli occhiali molto grandi, Jessica non ci mise molto a capire cosa avesse davanti agli occhi ma volle essere sicura

 

"Scusa, posso sapere chi sei?" chiese sempre con il sorriso nonostante non avesse per niente voglia di sorridere "Io sono Cloudette" disse ma a Jessica non bastava cosi guardò Sara che non la stava guardando negli occhi "Sta succedendo quello che penso che stia succedendo?" chiese Jessica con il nodo alla gola " Amore posso spiegarti" disse Sara prendendo Jessica per le spalle "NON TOCCARMI" ringhiò lei, tornò alla macchina e corse a casa, le lacrime le ofuscavano la vista, i singhiozzi non la lasciavano respirare ma arrivò a casa sana e salva, salí in camera e con fare rabbioso tolse le lenzuola impregnate del suo profumo, buttò tutto via, come a voler cancellare le prove della bellissima notte appena passata.
 

Sara rimase li con la donna francese "Ti rendi conto di cosa hai causato?" disse Sara arrabbiata piu che mai "Sei stata tu ad avermi fatta innamorare di te a Parigi, io ti amavo ma tu sei partita all'improvviso, non ti sei piu fatta sentire, i miei sentimenti non vanno a comando" disse la parigina "Sono partita perche la donna che amavo aveva bisogno di me, perche lei mi chiese di tornare.. Ah e la donna che amavo è esattamente quella che mi ha appena lasciato a piedi qui" disse Sara puntandole l'indice contro "Mi dicevi che il mio accento ti faceva venire i brividi, che Parigi ti faceva sentire diversa, che adoravi come i miei occhiali mi facessero gli occhi ancora piu grandi e verdi" disse la donna iniziando a piangere "Ero ubriaca, non avresti dovuto darmi ascolto, sono finita a letto con te solo una volta e mi sono pentita di quello che avevo fatto subito la mattina successiva, l'accento francese mi ha sempre affascinato, perche credi che non mi sia piu fatta sentire? Lo so non è carino da dire, ma non puoi mettere a confronto quello che c'e stato tra me e te e quello che c'e tra me e Jessica, io per lei sono tornata da Parigi, io per lei farei di tutto. Tu sei stata solo un'avventura di una notte e non ne parlai con lei perche non credevo che saresti stata cosi ingenua da ricomparire, ma mi sbagliavo, hai attraversato l'oceano per me, ma avresti dovuto capire che per me potevi anche rimanere a Parigi" disse Sara con tono arrabbiato e freddo, lei non era solita avere questi comportamenti, ma era troppo arrabbiata, era stupita.

 

Non ci credeva che quella donna avesse attraversato il mondo per un'avventura di una notte “Parigi non è Las Vegas” disse Cloudette avvicinandosi a Sara “Parigi è Parigi, ma quando si è ubriachi qualsiasi città si trasforma in Las Vegas” rispose Sara usando un tono sempre piu acido “A me dispiace che tu debba tornare a casa con questo rifiuto” continuò la mora lasciando l'altra ragazza sul vialetto, non poteva perdere Jessica, non adesso che avevano lottato per essere accettate dalla madre di lei.

 

Kate già odiava Sara, mancava solo l'avventura di una notte a Parigi e per lei sarebbe finita li. Prese quelle due cose che doveva prendere, ma non era piu sicura di doversele portare via, perche forse quella notte non avrebbe dormito da Jessica. Incredibile come la vita possa cambiare in un istante, incredibile come Callie abbia perso il controllo della sua felicità in un secondo. Tornò a casa da Jessica, la donna non c'era. Sara andò in cucina e attaccato al frigo c'era un post it con scritto “SEI UNA PERSONA ORRIBILE” quando lo lesse a Sara le crollò il mondo addosso, aveva bisogno di trovare Jessica per darle una spiegazione e soprattutto per avere una seconda opportunità. Non sapeva dove trovarla, ma sapeva benissimo che la bionda la voleva fuori di casa, anche perche sul divano c'era la valigia e la sua roba. Sara però non mollò cosi la presa, rimase li, perche prima o poi la donna sarebbe tornata, aspetto un po di ore, forse due, il tempo per Sara sembrava infinito, i primi ad entrare furono i bimbi che corsero in braccio a Sara

 

Mamma lei non è partita” disse Luke sorridendo tra le braccia della mora, Jessica inventò una bugia che raccontò ai bambini per giustificare il fatto che Sara non sarebbe piu stata li con loro, i loro sguardi si incrociarono, Sara capì la situazione, Jessica la voleva fuori da quella casa, e magari anche fuori al paese “Non sarebbe mai partita senza salutarci, vero mamma?” chiese Evie rivolgendosi a Sara “Certo che no piccoletta” disse la mora con le lacrime agli occhi “Perche piangi?” disse Luke cercando di sistemare la situazione, con la solita manina che asciugò la lacrima “Perchè non vorrei partire, non adesso” disse Sara iniziando a piangere “Allora non andare” concluse la bimba “A quanto pare non posso piu restare” disse Sara cercando di bloccare le lacrime e osservò Jessica che stava sistemando il salotto senza neanche guardarla, ma la stava ascoltando, stava cercando di trattenere le lacrime e anche la rabbia, perchè Sara le aveva mentito.

Ora devo andare piccoletti” disse Sara baciandoli entrambi prendendo poi la valigia e le sue cose, avevano lottato tanto per poi buttare tutto cosi, si asciugò una lacrima che Luke non vide e uscì da quella casa, piangendo sapendo di lasciar li una parte di lei.

 

Sara, credi di poter andare via cosi? Non credi di dovermi delle spiegazioni” disse Jessica correndo alla porta quando Sara fu gia quasi al cancello, la mora si voltò sorpresa da quella richiesta, infondo era stato scritto da lei il post it sul frigo “Pensavo che mi volessi fuori dalla tua vita all'istante” disse Sara un po alterata per come Jessica pensò subito a come dirlo ai bambini “Sarei io adesso quella che ha sbagliato?” chiese Jessica avvicinandosi a Sara “Prima di parlare con loro, potevi parlarne con me, non credi? Loro credevano di non trovarmi a casa! Si, ho sbagliato a non parlarti di Cloudette, lo ammetto ho sbagliato” disse Sara trasformando la rabbia in risentimento “Credevo di essere la prima, la prima in assoluto, ed era una cosa che mi piaceva, mi faceva sentire speciale” disse Jessica piangendo “Sono partita da qui amandoti e non ho mai smesso, ti prego devi credermi, quella notte mi sono ubriacata perche non riuscivo piu a sopportare la tua assenza, non ci sentivamo, non ci chiamavamo, per 7 mesi non ho sentito la tua voce, ero stanca di amarti senza averti accanto. Quella notte è andata cosi, ho bevuto troppo vino, e forse non solo questo, non ricordo, lei era al bar, forse piu ubriaca di me, o forse no, non ricordo neanche questo, iniziò a parlare e io risposi ai suoi flirt, poi è successo, non aspettai neanche la mattina successiva per tornarmene a casa, me ne andai in piena notte, capendo di aver fatto una cavolata. Io sentivo di averti tradito anche se non stavamo insieme, sentivo di aver sbagliato. Poi quando sono tornata tutto sembrava cosi perfetto che non ho detto niente, perche non pensavo che lei avrebbe attraversato l'oceano per una donna con cui ha passato solo una serata, è stato un gesto folle, e credimi lei è gia in viaggio per Parigi. Non sono stata dolce e gentile con lei, non lo sono stata perche mi aveva appena rovinato la vita, ti aveva fatta scappare, e soprattutto ti aveva fatta piangere” disse Sara senza piu fiato e al limite delle lacrime, Jessica cambiò espressione parecchie volte nel corso del racconto, sapeva che comunque loro due non stavano insieme al tempo di Parigi, ma avrebbe voluto che Sara glie l'avesse detto

 

Non è stata lei a farmi piangere, è stata la tua bugia. Tu sei stata la prima e avrei voluto esserlo anche per te” disse Jessica piangendo ma abbassando le difese “Non conta che tu sia la prima o la seconda, o la decima, io ti tratterò e ti ho sempre trattato come se tu fossi l'unica e la sola. Tutto il resto non dovrebbe contare” rispose Sara asciugandole una guancia

 

Ti avverto. Non mi piace che il lavandino resti sporco di dentrifricio. O che magari prendi qualcosa da bere dal frigo, senza sciaquare il bicchiere. La spesa la faremo insieme, anche se la lista la farò io. Non che voglia mettere in dubbio le tue doti di donna di casa, ma, sai, ho anni di esperienza sulle spalle. Però, semmai dovessi rimproverarti, per un dettaglio insignificante, perché magari non hai piegato bene il lenzuolo o perché hai sbagliato il gusto dello yogurt, tu non darmi retta. Tu sorridimi, come sai fare. Sorridimi e abbracciami. Fammi capire che andrà tutto bene, che le mie ansie sono stupide, che non ho bisogno di agitarmi tanto e ricordami di respirare. Prendimi le mani e pianta il tuo sguardo su di me. Sui miei occhi. E non importerà se abbasserò il viso per vergogna, tu non lasciarlo mai. Guardami e promettimi che farai tuoi i miei difetti, che non ti importa se parlo durante il sonno, o se, magari, lecco il cucchiaio dopo averlo immerso nel cioccolato, o occupo parte del tuo armadio per le mie cose. Guardami e promettimi che tornerai a casa dopo una lite, anche se avrò buttato fuori i tuoi panni dalla finestra; promettimi che il rumore dei tuoi abbracci sarà più forte di quello dei tuoni; promettimi che non sarai mai stanca di fare l’amore con me, che lotterai per non lasciarmi andare via, che mi terrai stretta anche quando ti prenderò a pugni. Guardami e promettimi che mi amerai sempre, senza anello, senza abito bianco, senza fiordalisi. Solo tu ed io. Guardami. E baciami” disse Jessica piangendo, Sara anche piangeva, si avvicinò alla bionda e le prese il viso con le mani e la baciò dolcemente come sempre “Ti amo, cosa posso farci?” chiese Jessica stringendosi a Sara “Basta che non mi prendi a pugni” disse Sara ridendo stringendo a se la biondina “Se staremo insieme per sempre credo che magari qualche pugno scapperà” rise Jessica a sua volta “Mi piace quel per sempre

 

Loro erano fatte per stare insieme. Non importavano i segreti o le bugie in un modo o nell'altro loro lo superavano. Non potevano mancare le litigate, ma si amavano e questo era quello che importava, perche se sei destinata a stare con una persona, possono mettersi tra te e lei una marea di ostacoli, ma si riesce sempre a trovare il modo di raggiungere l'altra, perche non si può vivere con un cuore a metà, e di solito si trova sempre il modo per raggiungere l'altra meta, non tanto per far sopravvivere te stessa, ma per cercare di salvare l'altra. Questo è l'amore, fare qualsiasi cosa, senza pensarci, senza ragionarci troppo su, solo per vedere nel viso dell'altra persona un sorriso. Sara viveva di quel sorriso, come viveva del blu dei suoi occhi e del biondo dei suoi capelli, lei viveva per Jessica. I problemi si risolsero tutti, alcuni facilmente alcuni erano piu complicati. A Jessica bastava che Sara le baciasse il collo, sussurrandole parole dolci, per dimenticarsi della ragione per cui avevano litigato, e a Sara bastava che Jessica sorridesse per terminare un litigio. Quando bastano queste piccole cose per ritornare felici, bhe non c'è piu niente da dire, può succedere qualunque cosa ma loro riusciranno sempre a uscirne piu forti di prima

 

Sapete mi sono innamorata di lei, paradossalmente, quando lei non era accanto a me, mi sono innamorata di lei quando era lontana, solo in quel momento capii che non potevo rinunciarci, che non potevo pensare che mi sarebbe passata. E non mi importava niente che mia madre non fosse d'accordo, non mi importava davvero, a me bastava lei, perche quando io la vedo li che sorride giocando con i miei figli, non posso far altro che ripetermi che tutte le scelte che ho fatto e le strade che ho deciso di percorrere erano quelle giuste, perche le scelte sbagliate non ci portano mai a qualcosa simile a quello che sto vivendo io. Quindi non spaventatevi quando vi rendete conto che non riuscite a vivere senza una persona, perche non deve farvi paura questa cosa, deve spingervi ad andarla a prendere, spingervi a non mollare finchè potrete affermare: LEI E' MIA..”

 

..Jessica l'albero ce lo fai fare tutto da soli? Abbiamo bisogno di una mano” disse Sara con Evie in braccio per farle attaccare le palline “Dai mamma..” urlò Luke dal salotto “Mi chiamano.. Ma ricordatevi, come è successo a noi, può succedere a chiunque, non fermatevi se il momento è buio, proseguite perche non potete mai sapere cosa vi riserva la vita”

*SIAMO ARRIVATI ALLA FINE DI QUESTA AVVENTURA FIRMATA CAPMIREZ, BHE CHE DIRE, SPERO CHE VI SIA PIACIUTA, L'HO FATTA FINIRE CON UN HAPPY ENDING, IO LI AMO I LIETO FINE, MI FANNO SORRIDERE E SPERARE, SPERO CHE FACCIANO SORRIDERE E SPERARE ANCHE VOI, MI PIACEREBBE LEGGERE I VOSTRI COMMENTI DATO CHE E' L'ULTIMO CAPITOLO, MAGARI DELLE IDEE GENERALI.. LETTORI SILENZIOSI NON SIATE TIMIDIII:) AHAHAH.. COMUNQUE CHIUSA UNA PORTA (questa FF) SI APRE UN PORTONE (prossima FF)..

COMING SOON

BESOS:)
M♥

 

  
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