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Autore: Annabel    26/12/2014    1 recensioni
[Clato / Prima degli Hunger Games.]
Lei vinceva sempre, qualunque fosse la posta in gioco, qualunque affermazione le facessero, lei vinceva, non importa se con un’altra provocazione o scagliando un coltello, lei vinceva. Lei era una vincente.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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She was a winner.

Il ragazzo stava dirigendosi a grosse falcate, lo sguardo arrabbiato e gli occhi che erano fissi sulla figura della ragazzina dai capelli castani, raccolti in una coda alta, che continuava a rigirarsi un coltello tra le mani. Clove aspettava, tranquilla, per niente impaurita nonostante il biondo che si avvicinava fosse il doppio di lei.
‹ Sei impazzita?! Potevi ammazzarmi! › stava urlando, stava urlando contro di lei e la sua espressione continuava a rimanere immutata. Era indifferente alla reazione del ragazzo, lo fissava semplicemente con un sorrisetto divertito sulle labbra. 
‹ Se ti avessi voluto ammazzare adesso saresti morto. › il sorriso di prima si fece ancora più largo sul viso della ragazzina, era un sorriso sadico. Era uno di quei sorrisi che si fanno quando stai chiaramente prendendo in giro qualcuno, quando sai che non devi attendere un ulteriore risposta perché hai vinto. Clove lo sapeva. Lei vinceva sempre, qualunque fosse la posta in gioco, qualunque affermazione le facessero, lei vinceva, non importa se con un’altra provocazione o scagliando un coltello, lei vinceva. Lei era una vincente. 
Ma il ragazzo non si diede per vinto, Clove si voltò dandogli le spalle, e già si stava incamminando verso l’uscita del centro d’addestramento quando sentì una fredda lama sul collo. Arrestò il passo, abbassò lo sguardo sulla spada che premeva appena sul collo e girò piano la testa verso il ragazzo, che teneva in mano la spada. Stavolta era lui quello col sorriso serafico sul volto. Lui non disse niente, lei non fece nulla, rimasero lì, immobili, gli occhi incastonati l’uno nell’altra. 
‹ Vuoi continuare con questa sceneggiata? › chiese Clove, facendo volontariamente un passo verso la spada, e come si aspettava il ragazzo la abbassò. Sapeva che sarebbe successo, non avrebbe mai osato farle del male - o addirittura ucciderla - al centro d’addestramento. Si portò la mancina sul collo, non c’era nessun taglio, non usciva neanche un goccio di sangue ma sentiva ancora la pressione della lama pronta a tagliarle la gola. 
Ancora una volta Clove provò ad andarsene, e ancora una volta venne fermata dal ragazzo biondo. Ma stavolta venne presa per il braccio, la strattonò appena per farla voltare verso di lui. ‹ Sono Cato. › e le lasciò il braccio. 
‹ Vediamo se riuscirai a scoprire il mio nome. › rispose la ragazza, e stavolta se ne andò davvero, lasciando il biondo confuso, quasi stranito dalla sua reazione. E in tutto questo Clove strinse il manico del coltello che teneva nella tasca. Lei vinceva. Clove vinceva sempre. Era una vincitrice.

ciao, non so bene che cosa dire. 
E' uscita di getto, non so neanche da dove, so solo che volevo scrivere di Clove e... puff.
Spero che non faccia schifo, bacibà.
Annabel ☀︎
  
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