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Autore: jas_    26/12/2014    2 recensioni
Come facevi quando ti perdevi negli occhi di un ragazzo nel bar del paese? O quando durante l’intervallo eri incantata dai gesti di quel tipo misterioso che fumava la sigaretta in solitudine, seduto sul muretto della recinzione del cortile?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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È brutto da dire, ma io nemmeno lo conosco l’amore prima di Facebook.
Come facevi quando ti perdevi negli occhi di un ragazzo nel bar del paese? O quando durante l’intervallo eri incantata dai gesti di quel tipo misterioso che fumava la sigaretta in solitudine, seduto sul muretto della recinzione del cortile?
Come facevi quando, in discoteca, per caso, notavi degli occhi magnetici osservarti? Aspettavi le foto della serata, e cercavi di nuovo quelle iridi che erano rimaste impresse nella tua mente?
Niente lettere scritte di proprio pugno, o sorprese fuori da casa, o coraggio accumulato con fatica per avvicinarsi e parlare alla prima – e probabilmente ultima – occasione.
E come avrei fatto io, che di coraggio di dirti come mi sento ogni volta che ti vedo non ne ho?
Come avrei fatto ad avvicinarmi a te, sempre a tuo agio anche in solitudine, guardarti negli occhi, ignorare quelle pupille dilatate e l’odore dolciastro dell'erba che fumi, e dirti quanto ti penso?
Magari sarebbe stato più facile, anzi, sicuramente.
Non avrei saputo che ti sei appena laureato, che suoni la chitarra, che fai parte di una band e che quel sorriso sincero e amichevole ce l’hai sempre sul volto, e non solo quando hai fumato troppo.
Però avrei potuto scoprirle lo stesso queste cose, chiacchierando con te e perdendomi nei tuoi occhi verdi. Il suono della tua voce l’ho scoperto così, e pure quella erre pronunciata non troppo bene, e anche il ritmo irregolare che il mio cuore ha quando ti parlo.
E non avrei saputo di lei, che ha avuto il tuo di cuore, per tanto tempo. E forse non sarei qui a chiedermi cosa sia successo, cosa provi ancora per lei, ma soprattutto come siano le cose al momento.
Non avrei sentito ogni singola fibra che aveva alimentato le mie speranze sgretolarsi lentamente, fino a distruggersi. Non mi sarei sentita divorata dalla curiosità di sapere cose che probabilmente non saprò mai, a meno che sia io stessa a chiedertele.
E forse sarebbe stato meglio, conoscerti un po’ alla volta, imparare ad ascoltarti e sapere soltanto ciò che tu mi dicevi, un po’ alla volta.
Sarebbe stato bello camminare nel buio, se a tenermi la mano e a guidarmi nell’oscurità ci fossi stato tu. Se avessi deciso te il percorso da farmi fare e le cose da farmi scoprire.
E invece sono sola, a chiedermi cosa sia successo, come sarebbe stato se.




Piccolo momento di sfogo, parole scritte di getto, direttamente dal mio cuore. Non mi sono mai aperta così tanto qui, ma ho sentito il bisogno di condividere in qualche modo questo mio stato d'animo. Non si capisce niente, nemmeno io ci sto capendo.
 
   
 
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