Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |      
Autore: Chemical Lady    26/12/2014    2 recensioni
Cirdan la guardò quasi meravigliato, prima di alzare una mano sulla neonata per accarezzarle i pochi capelli che aveva in capo, ma che brillavano di un colore particolare e simile a quello del tramonto: erano di un biondo speciale, che mai aveva visto prima. Sembravano tinti dai raggi stessi del sole morente, vivi.
Riportando gli occhi sull’amico, Cirdan si fece un istante cupo «Cosa nasconde questa creatura, da farti credere che io non accetterò il fato che per lei hai scelto?»
Gandalf, per la prima volta da quando lo conosceva, non seppe come rispondere ad una sua domanda.
Così, per puro istinto, decise di battezzare quella piccola creatura, affinché il suo protettore mai ne scordasse l’identità.
Porgendo il fagotto all’amico, recitò con tono austero «A te affido la piccola Morwen, affiché nella tua luce non conosca mai le tenebre, signore di Lindon. Che tu possa proteggerla, sino a che non sarà pronta. Allora verrò a prenderla e le insegnerò ciò che posso, al fine di prepararla»
Il governatore riportò gli occhi nei suoi «Prepararla? Per cosa?» domandò, aspettandosi però la risposta che giunse dallo Stregone.
«A compiere il suo destino.»
|| Raccolta || Legolas x OC ||
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
modellostorieefp

Buona sera e buone feste a tutti!

Questa che vi presento è una raccolta di one short più o meno lunghe, pairing Legolas/nuovo personaggio.

Per l’ambientazione ho scelto di tenere la trasposizione cinematografica, ma posso assicurarvi che i riferimenti ai libri sono molti, e non solo delle due opere riportate sul grande schermo.

Ho cercato di non cambiare niente, inserendo il personaggio di Morwen, ma ovviamente alcune ho dovuto accomodarle.

Essendo una raccolta, ogni one short avrà un’ambientazione diversa ma ognuna di esse vi verrà spiegata dalla sottoscritta. Non so se saranno in ordine cronologico o meno, ma spero di aver stuzzicato la vostra curiosità.

Questa prima one è tratta da una storia che avevo preso a postare l’anno scorso ma che poi ho rimosso perché non trovavo un bel modo per proseguirla. Introduco il personaggio nuovo, ma dalla prossima che spero di postare entro breve vi sarà anche Legolas.

Ringrazio chiunque aprirà questa storia e vi chiedo la cortesia di lasciare un commentino.

Sia positivo che negativo, ovviamente.

Buona lettura,

Jessika.

 

 

Lantar lassi laurie súrinen

‘Le foglie cadono dorate nel vento’.

https://www.youtube.com/watch?v=WTgwvadr3J0

 

 

 

 

 

La figlia della luce e del buio.

 

 

 

 

 

Il cavallo galoppava ormai da giorni, instancabile così come colui che lo conduceva.

Il vento sferzava gli occhi stanchi di Mithrandir, ma lo Stregone non si fermava.

Doveva arrivare a Mithlond prima di vedere il sole calare per la terza volta sul suo viaggio o, forse, il piccolo dono che recava con sé non avrebbe resistito oltre.

La sorte fu benevola con lui, poiché mentre un dorato tramonto baciava il mare dell’Ovest, giunse infine ai Porti Grigi.

Osservò la grande distesa d’acqua innanzi a sé, prima di domandare al destriero un ultimo sforzo. Giunto infatti alle porte della città, venne accolto da due elfi che, benevoli, portarono il povero animale in una stalla, mentre il più alto lo invitava a seguirlo con un chino rispettoso del capo.

Gandalf non dovette chiedere ne chi egli fosse, ne perché lo avesse così accolto senza porre domanda alcuna; Nowë*, figlio di Cirdan, aveva gli stessi occhi del padre e il medesimo portamento distinto. Doveva averlo scorto dalle torrette della cittadella prima ancora che allo Stregone fossero visibili.

Egli era amico degli Elfi e sempre ben accolto in quelle terre.

Lo condusse lungo una scalinata che pareva infinita sino al palazzo del governatore suo padre, offrendogli acqua fresca come rugiada da una sacca che portava a penzoloni su di un fianco.

«Mio padre sarà lieto di ricevervi, Mithrandir. Che la pace degli Eldar sia con voi.» recitò cordiale, prima di incamminarsi per un corridoio adiacente alla massiccia porta di ingresso, lasciando lo Stregone da solo con i suoi pensieri.

Sin dall’istante in cui aveva messo piede nella regione del Lindon, aveva sentito il suo animo placarsi, ma nuovamente l’ansia iniziò a salire nel suo animo forte; nel caso di un rifiuto, non avrebbe saputo a chi appellarsi.

Cirdan – e questo lo sapevano tutti- ci vedeva più lungo di qualsiasi altro nella Terra di Mezzo**. Avrebbe subito visto l’ombra oscura che portava con sé, ma Gandalf dubitava che gli avrebbe rifiutato un aiuto.

Avevano sempre avuto un cuore grande e un buonsenso unici; contava su questo anche in quell’occasione.

Distrattamente, scostò la mantella, dando un’occhiata al fagotto che portava con sé, prima di rimettersi diritto e in attesa. Il salone nel quale Nowë l’aveva condotto era molto grande e gli parve quasi di sentire l’eco di un respiro particolarmente secco. Alzò gli occhi verso la cupola che troneggiava su di lui, contando le logge e osservando i giochi di luce che in esse si rifrangevano.

Fu allora che udì un rumore di passi, seguito a piccole e trillanti risa.

Innanzi a lui apparvero due bambini elfici, con piccole orecchiette a punta che sbucavano da sotto i capelli chiari come lamine d’argento.

Il primo era un bambino, che correva ridente seguito da una piccola signorina che pareva aver perso il pudore che strada, dal modo in cui reggeva le sottane alte al fine di correre meglio.

Quando videro Gandalf, entrambi si bloccarono sgranando gli occhi azzurri e chiari, credendo forse d’aver fatto qualcosa di sbagliato.

Fu solo l’arrivo del governatore dei Porti a rapirli dallo sguardo divertito dello Stregone «Mae govannen mellon nin! Elen síla lúmenn omentielvo***.» recitò l’Elfo, sorridendo ai due piccoli quando questi corsero da lui, cercando riparo dietro alle sue vesti.

«Cirdan, è bello vederti, amico mio.»  rispose l’Istaro, chinando il capo rispettoso prima di avvicinarsi di qualche passo «Sono felice di rivederti.»

«Lo stesso è per me.» rispose questi, appoggiando una mano sul capo del figlio maschio, prima di sorridergli amabilmente. Dietro di lui, il maggiore che era accorso a chiamarlo all’arrivo di Gandalf, richiamò i due fratelli minori. Essi non si fecero di certo pregare, salutando Gandalf con un paio di goffi cenni prima di andarsene di corsa insieme a Nowe. «Cosa sarei senza i miei figli? Saranno loro a portare avanti questo luogo, quando io deciderò di salpare.»

Con un gesto elegante del polso, Cirdan fece cenno a Gandalf di seguirlo lungo il salone, si sotto alle logge, dove poté scrutare meglio il suo volto. Su di esso lesse qualcosa, poiché quella rivelazione gli strappò un sorriso.

Lo Stregone sapeva che sarebbe successo: Cirdan il Timoniere sapere leggere le persone come libri aperti. Deciso più che mai a non rubare tempo prezioso al suo amico, Gandalf fece un passo avanti «Sai che sono qui per domandarti una grande favore, immagino.»

«Grande come quello che io chiesi a te anni orsono?» domandò il governatore, lanciando un piccolo cenno all’anello che Gandalf portava al dito.

Lo Stregone annuì impercettibilmente, iniziando a slacciare il pesante mantello che lo copriva quasi interamente, «Temo ancor più grande.» ammise, prima di mostrare il fagotto che aveva stretto a sé per tutto quel lungo viaggio. Addormentata e apparentemente tranquilla, una bambina sbucò da sotto la stoffa grigia, rivelando un paio di orecchie a punta particolarmente lunghe.

Cirdan la guardò quasi meravigliato, prima di alzare una mano sulla neonata per accarezzarle i pochi capelli che aveva in capo, ma che brillavano di un colore particolare e simile a quello del tramonto: erano di un biondo speciale, che mai aveva visto prima. Sembravano tinti dai raggi stessi del sole morente, vivi.

Riportando gli occhi sull’amico, Cirdan si fece un istante cupo «Cosa nasconde questa creatura, da farti credere che io non accetterò il fato che per lei hai scelto?»

Gandalf, per la prima volta da quando lo conosceva, non seppe come rispondere ad una sua domanda.

Così, per puro istinto, decise di battezzare quella piccola creatura, affinché il suo protettore mai ne scordasse l’identità.

Porgendo il fagotto all’amico, recitò con tono austero «A te affido la piccola Morwen****, affiché nella tua luce non conosca mai le tenebre, signore di Lindon

A quelle parole, l’Elfo parve esitare. Le sue mani già alzate per accoglierla si strinsero in un pugno, prima di distendersi nuovamente per accoglierla fra le sue braccia.

L’Istaro poté respirare nuovamente a pieni polmoni, mentre guardava l’Elfo osservare la piccola con attenzione «Che possa proteggerla, sino a che non sarà pronta. Allora verrò a prenderla e le insegnerò ciò che posso, al fine di prepararla»

Il governatore riportò gli occhi nei suoi «Prepararla? Per cosa?» domandò, aspettandosi però la risposta che giunse dallo Stregone.

«A compiere il suo destino.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

 

*Si suppone che Nowë fosse il vero nome di Cirdan il carpentiere, così ho voluto omaggiarlo chiamando così un suo ipotetico primo figlio.

** Così viene descritto anche da Tolkien Cirdan, il governatore dei Porti Grigi.

*** ‘Ben incontrato, amico mio. Una stella brilla sul nostro incontro’.

**** Morwen, da Mornie = Oscurità della notte e  Áwën= Luce del Sole.

 

 

Gli aggiornamenti saranno il più frequenti possibili.

Grazie per aver letto sino a qui.

Jessy

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Chemical Lady