Capitolo
29- “Il
primo ostacolo superato”
"Che
diavolo ci faccio di nuovo in infermeria?! Come ho fatto a finire di
nuovo qui?
Accidenti, mi scoppia la testa... Non ricordo nemmeno cosa sia
successo!"
pensò la giovane, portandosi una mano sulla fronte, in un
disperato tentativo
di ricordare come fosse finita lì, di nuovo.
-Finalmente ti
sei svegliata!-esclamò una voce femminile alla sua destra.
Yomi voltò
leggermente la testa, finchè nel suo campo visivo non
comparve la fisionomia
della professoressa Fontaine. Era seduta sulla sua poltrona, come
sempre, e
sembrava sollevata che la studentessa avesse finalmente ripreso i sensi.
-Come diavolo ho
fatto a finire di nuovo qui?-mormorò la matricola, con un
filo di voce.
-Questa volta
hai semplicemente perso i sensi. Ma, ad essere sincera, non ho idea del
motivo...-le rispose la donna, sorridendo.
Yomi la guardò
per un po', senza dire nulla. Poi, con una mano scostò le
lenzuola e cercò di
mettersi a sedere sul lettino. Come abbassò lo sguardo sulle
sue braccia, si
accorse di avere una flebo attaccata.
-Quelle erano
per precauzione...-fece l'altra, non appena si accorse che la
studentessa stava
fissando con aria interrogativa il braccio destro.
-Precauzione?
-Sei rimasta
svenuta quasi quattro giorni e dovevi comunque assumere sostanze
nutritive. La
flebo serviva per quello...
-Quattro
giorni?-fece la matricola, sempre più sorpresa.
Fontaine fece un
cenno d'assenso, poi si alzò dalla poltrona e si
avvicinò alla ragazza, per controllare
che stesse bene.
-Come ti
senti?-chiese Fontaine, cambiando discorso.
-Un po'
frastornata, ma almeno la testa ha smesso di farmi male...
-Meglio così!
Tra qualche ora dovresti sentirti anche un po' meno confusa, quindi non
preoccuparti!
-Lei sa cos'è
successo?-chiese Yomi, cercando di ricordare cosa fosse successo. La
sua mente
era ancora troppo confusa per ricordare qualcosa.
-Non ricordi
niente?
La studentessa
scosse la testa.
-Speravo che
potessi dirmelo tu, una volta ripresi i sensi... Zane mi ha solo detto
che non
ti sentivi molto
bene e che poi sei
svenuta all'improvviso.
-Zane?
-È stato lui a
portarti qui. Sembrava anche molto preoccupato...
-Scommetto che
sta pensando che la colpa sia sua...-mormorò l'altra,
abbassando lo sguardo sul
suo braccio.
-Perchè?
-L'unica cosa
che mi ricordo è che stavamo litigando, ma dubito che sia
quella la causa del
mio malessere. Non sono così debole da svenire per un
litigio!
-Molto
probabilmente la vera causa è un'altra, ma non riesco a
capire quale sia. Credo
proprio che dovremmo fare altri esami...
Detto questo, le
staccò la flebo dal braccio e l'aiutò a mettersi
seduta. Poi, le misurò la
temperatura e la pressione e si annotò i valori su un foglio.
-Per ora i
valori sono nella norma... Se il mal di testa dovesse continuare,
dovremmo fare
esami più approfonditi. Ma se non è necessario,
preferirei evitare radiografie
e TAC.
-È buffo... È la
seconda volta che svengo nel giro di sei mesi. Non mi è mai
successo... Non
capisco cosa mi stia succedendo.
-Non preoccuparti,
sono sicura che non sia niente di grave! Inoltre, la tua ferita
è completamente
guarita e non credo proprio che sia la causa.
-Lo spero...
Fontaine
sorrise, poi prese il foglio con i valori e ritornò alla
scrivania, per
inserirli nella cartella clinica della ragazza.
-Posso
alzarmi?-chiese Yomi.
-Sarebbe meglio
di no. Resta sdraiata per qualche altra ora, poi, se non hai nulla, ti
lascio
andare! Ok?-le rispose la professoressa, continuando a darle le spalle.
Yomi la fissò
per qualche secondo, leggermente contrariata. Non aveva molta voglia di
rimanere ancora sdraiata sul lettino, come se fosse un malato terminale.
-Ok, va
bene...-mormorò poi, sdraiandosi di nuovo sul lettino.-A
proposito, i ragazzi
dove sono?
Fontaine non
rispose.
-Mi sarei
aspettata di vederli qui accanto, con gli occhi fuori dalle orbite
dalla
preoccupazione... Sopratutto Zane...
-...
-Forse ho
esagerato... Deve essersi arrabibiato parecchio se si rifiuta persino
di
vedermi...
-In realtà, lui
è rimasto qui tutto il tempo, persino di notte. Si
è assentato solo per qualche
ora ogni tanto, giusto per andare a lezione, ma niente di
più.
-Ed adesso
dov'è?
-È da
Sheppard... Dovevano parlare di una cosa molto importante, ma sono
sicura che
tornerà qui non appena avrà finito.
-Yusuke e Atticus?
Loro dove sono?
-Non lo so...
Qui non sono venuti.
-Scommetto che
non gliel'ha permesso... Quello stupido...
Fontaine si
voltò sorpresa verso l'allieva. Sicuramente non aveva capito
a cosa si
riferisse la matricola; in fondo, lei non poteva saperlo.
-Secondo lei
cosa dovrei fare?-chiese la ragazza.
-A cosa ti
riferisci?
-Non so come
comportarmi con lui... Ha paura che quella brutta storia con Makoto
possa
ripetersi e sta diventando troppo protettivo. A volte mi sento
soffocare...
-Forse dovresti
parlarci...
-Gli ho già
detto che non deve preoccuparsi, ma sta diventando quasi un'ossessione.
Io non
voglio lasciarlo, ma se continua così...
-Io credo che
abbia solo bisogno di un po' di tempo... Sono sicura che fra un po' si
renderà
conto che non ha niente da temere e smetterà!
-Lei dice?
-Non ne sei
convinta?-fece Fontaine, sorpresa.
-Non lo so...
La professoressa
guardò la studentessa per qualche secondo, senza sapere cosa
dire. Non riusciva
a capire la situazione e non sembrava che la ragazza volesse parlarne
più di
tanto. Probabilmente stava solo cercando qualcuno con cui sfogarsi.
-Hai paura che
possa essere lui il prossimo Makoto?
-Se diventasse
ossessionato da me, lei crede che possa cambiare così tanto
da diventare
pericoloso lui stesso?
-Zane è un ragazzo
intelligente, perciò non credo proprio che possa diventare
come Makoto.
Probabilmente è solo preoccupato... Hai rischiato di morire
e la tua ferita
dell'anno scorso non è ancora guarita del tutto; Makoto ti
ha aggredita e poi
ci sono stati tutti quegli strani incidenti in cui hai rischiato di
farti
davvero molto male. Adesso c'è questo strano mal di testa...
Devi ammettere che
ne ha di motivi per preoccuparsi!
-Lo so, ma io
non voglio che lo faccia! Vorrei che pensasse un po' di più
a se stesso.
-Lo fa. Forse
non te ne rendi conto, ma lo sta facendo. In fondo, le vacanze
invernali le ha
passate in biblioteca a studiare, invece che con te. Ti vuole bene, ma
vuole
bene anche a se stesso. Dovresti fidarti un po' più di lui e
dargli un altro
po' di tempo! Devi anche tenere conto che sei la prima ragazza che ha
mai avuto
e che sei una ragazza con cui è difficile trattare,
perciò...
-Forse ha
ragione...-mormorò l'altra, arrossendo leggermente.
La donna
sorrise, contenta di aver fugato i dubbi della ragazza.
-A proposito,
lei come fa a sapere tutte queste cose?
-È stato lui a
dirmele. Mi ha chiesto più o meno le stesse cose. A dire la
verità, non mi ha
detto molto... Comunque, mi hai un po' sorpresa quando mi hai chiesto
la stessa
cosa!
-Io so solo che
è un idiota!-esclamò la ragazza, fingendo
indifferenza.
"A questo
punto dovrei chiedergli scusa... L'altro giorno ho decisamente
esagerato e gli
ho detto delle cose che avrei potuto evitare. Come che l'avrei
odiato..."
pensò poi, mentre guardava la professoressa parlare
concitatamente al palmare.
-Yomi, devo
andare un attimo da Crowler. Ti dispiace se ti lascio sola per un
po'?-chiese
la professoressa, mentre chiudeva la chiamata che aveva appena ricevuto
e si
voltava verso la matricola. Yomi annuì. Poi aggiunse che non
era un problema
per lei rimanere da sola. La donna sorrise ed uscì dalla
stanza, aggiungendo
che ci avrebbe impiegato poco.
La Obelisk
rimase qualche minuto seduta sul lettino, indecisa su cosa fare. Si era
quasi
decisa a sgattaiolare fuori dalla stanza approfittando dell'assenza di
Fontaine, quando la porta si aprì di scatto e il Kaiser fece
capolino dentro.
Non appena si accorse che la ragazza si era svegliata, sorrise
sollevato.
-Come
stai?-chiese, mentre si avvicinava e si sedeva sul lettino, di fianco a
lei.
-Bene...
-Sono
contento...-fece l'altro. Poi si chinò su di essa, le prese
il viso tra le sue
mani e la baciò.
-Mi dispiace di
aver esagerato l'altro giorno. Ho insistito troppo e me ne sono reso
conto solo
più tardi.-disse poi, dopo essersi scostato.
-È anche colpa
mia... Ho detto delle cose che non avrei dovuto dire e mi dispiace!
-Non
preoccuparti! Sapevo che non le pensavi realmente.-le fece
l’altro, sorridendo.
-...
-Sai, dopo
quello che è successo, ho capito che costringerti a
diffidare degli altri non è
il modo migliore per proteggerti. Io ti voglio bene e non voglio che tu
ti
faccia di nuovo del male, però, se ti impedissi di fidarti
degli altri,
torneresti la ragazza scontrosa e violenta di qualche mese fa e
renderei vani
tutti gli sforzi che hai fatto per cambiare. E questo non sarebbe
giusto nei
tuoi confronti. Perciò, ho deciso di proteggerti in un altro
modo.
-Guarda che io
non ho bisogno di essere protetta da nessuno!-esclamò
l’altra, alzando il
sopracciglio contrariata.
-Ti sbagli!
Sarai anche in grado di proteggerti dai bastardi come Makoto, ma
c'è una
persona da cui non puoi proteggerti, perciò devo farlo
io.-continuò il Kaiser.
-Ma davvero? E
chi sarebbe?
Il tono della
ragazza era palesemente sarcastico, ma Zane ormai aveva fatto
l’abitudine al
comportamento eccentrico dell’altra e non ci faceva nemmeno
più caso.
-Te stessa...
-Ma cosa dici?-fece
la matricola, lanciandogli uno sguardo stranito. Non riusciva a seguire
il
ragionamento dell’altro e non riusciva a capire come facesse
ad essere il
nemico di se stessa. Era una cosa quasi inconcepibile per lei.
“Cosa sta dicendo?!
E’ come se dicesse che sto cercando di ammazzarmi da sola.
Come faccio ad
essere il nemico di me stessa? Non ho nemmeno mai tentato il
suicidio…”
-Per caso sei
ubriaco?
-E come potrei?
-Allora mi stai
prendendo in giro?
-Guarda che sono
serio!
Yomi lo fissò
per diversi secondi attraverso i suoi occhi color ambra. Poi
sospirò, alzando
le spalle e fece:
-Ho capito, ho
capito… Ti stai vendicando per averti fatto preoccupare,
vero?
-Non ho mica
dieci anni. E se voglio vendicarmi potrei farlo in altri venti modi
diversi e
più efficienti. In realtà sto parlando
seriamente. Tu sei troppo impulsiva e
difficilmente rifletti su ciò che fai, perciò
dovrò essere io a pensare al
posto tuo. Per questo, vorrei che tu ti fidassi anche di me e che tu mi
ascoltassi quando cerco di impedirti di fare una qualsiasi stupidaggine
in cui
potresti anche ferirti.
-Quindi mi stai
dando dell'idiota? Stai dicendo che non sono in grado di valutare per
conto
mio?
-No, sto solo
dicendo che talvolta non rifletti abbastanza. Sei una ragazza molto
intelligente, forse più di me, ma a volte non capisci che
alcune tue azioni
possono avere ripercussioni anche sugli altri o su te stessa. Ti getti
a
capofitto in alcune situazioni, senza pensare molto alle conseguenze.
Sai
essere riflessiva solo mentre duelli; in tutte le altre situazioni sei
una vera
testa calda. In poche parole, hai bisogno di qualcuno che ti trattenga
dal fare
le stupidaggini.
-Non è vero! Io
rifletto bene su quello che faccio!-fece, risentita, l’altra.
-Quando tempo
hai pensato prima di andare sulla scogliera ad incontrare un tizio
misterioso
che ti ha scritto una lettera anonima? Quanto hai riflettuto prima di
affrontare Makoto?
-Ecco…
-Potrei farti
altri cento esempi, se vuoi, ma credo che tu abbia capito
ciò che voglio dire.
-Comunque, ho
già chi mi fa la predica; non ne voglio un altro!
-Ti riferisci allo
spirito di Duel Monster, vero?-chiese Zane.
-Sì...
-Scommetto che
non gli dai molta retta...
-Perchè dovrei?
-Perchè lo dice
per il tuo bene... Comunque, se lui non riesce a farti ragionare, lo
farò io.
Perciò vorrei che tu ti fidassi di me.
-Cosa ti fa
credere che io non mi fidi di te?-fece l'altra, alzando il tono della
voce.
-Allora spiegami
perché quando parlo non mi ascolti mai...
-Perché quando
parli hai quel tono da saccente e mi viene voglia di darti contro su
qualsiasi
cosa!
-Quindi fai le
ripicche come i bambini piccoli? Allora, dovrò trattarti
come se tu fossi una
bambina…
-Io non sono una
bambina!
-Allora
comportati da adulta e cerca di ascoltarmi ogni tanto.
-Come vuoi! Ma
tu cerca di non usare quel tono da “sottutto”!
Zane sorrise
divertito. Era contento di aver finalmente chiarito con la ragazza.
Sentiva di
essersi tolto un peso ed era contento di aver trovato un po’
di pace interiore.
Sebbene continuasse a sentirsi in colpa per ciò che aveva
cercato di farle
Makoto, adesso aveva capito che ciò che riteneva il modo
migliore per
proteggerla la stava, invece, allontando sempre di più. Per
questo era contento
di essere corso ai ripari prima che il loro rapporto degenerasse o che
lui
diventasse talmente ossessionato dal proteggerla ad ogni costo da
trasformarsi
in un mostro come lo era l’ex Obelisk del terzo anno.
-A proposito,
dove sono Yusuke e Atticus?-chiese la matricola, dopo qualche minuto di
silenzio, cambiando discorso.
Il ragazzo si
fece serio all'improvviso. Yomi lo guardò con aria
interrogativa; non capiva
perchè avesse cambiato atteggiamento all'improvviso.
-È successo
qualcosa?
-Non so come
dirtelo...-iniziò il Kaiser.
-Dirmi cosa?
-...
-Zane?-chiese la
Obelisk, alzando il sopracciglio con fare interrogativo. Non era
preoccupata,
semplicemente non capiva cosa potesse spingere il ragazzo a comportarsi
in quel
modo.
-Non sappiamo
dove sono...
-Cosa significa?
-Sono scomparsi
tutti... Tutti gli studenti d'elitè degli Obelisk Blu...
Tutti tranne me...
-È uno scherzo?!-esclamò
Yomi, leggermente irritata. Non capiva e l’idea di non capire
la stava
irritando.
Il Kaiser scosse
la testa.
-Io non so cosa
sia successo; non c'ero. Però so che Yusuke è
scomparso prima di tutti gli
altri...
-Come è
possibile che una ventina di persone scompaiano nel nulla?!
-Non lo so...
-Zane...
-Se vuoi posso
dirti quello che so, ma non vorrei che tu rimanessi troppo sconvolta...
Yomi fece un
cenno d'assenso, dicendogli di raccontarle tutto e assicurandolo che
non si
sarebbe messa a piangere.
-Quando sei
svenuta, qualche giorno fa, ti ho portata in infermeria per farti
visitare
dalla signorina Fontaine.-iniziò Zane.-Mentre ti visitava,
ho chiamato Atticus
e gli ho chiesto di parlare con Yusuke ed assicurarsi che stesse bene.
Tu eri
preoccupata e ho pensato che se avessimo risolto il problema e chiarito
con
Yusuke prima che tu ti risvegliassi, saresti stata contenta e non ti
saresti
sentita male di nuovo. Atticus mi rassicurò, dicendo che se
ne sarebbe occupato
lui e che io sarei potuto rimanere con te. Così lo lasciai
fare... Non lo
sentii più per il resto del pomeriggio, ma non mi preoccupai
più di tanto.
Pensai che se ne fosse dimenticato o che avesse in mente una delle sue
solite
idee. Comparve a cena, all'improvviso, senza Yusuke e con i ricordi
confusi.
Non ricordava dove fosse stato per tutto quel tempo e non ricordava
nemmeno
cosa avesse fatto. Gli chiesi se aveva parlato con Yusuke e
farfugliò qualcosa
sul fatto che se ne fosse andato per sempre. Non capii a cosa si stesse
riferendo e quando gli dissi di spiegarsi meglio, mi rispose che non
ricordava
niente. Provai a convincerlo ad andare in infermeria, ma non ci fu
verso...
-Cosa vuol dire
che se n'è andato per sempre? Non vorrà mica dire
che è morto?!-lo interruppe
l'altra.
-Non lo so...
Non vorrei che si fosse cacciato in un brutto guaio durante uno dei
suoi
esperimenti...
-È assurdo!
-Non so che
dirti... Io non c'ero e non so cosa sia successo.
-E Atticus? E
gli altri studenti?
-È successo ieri
notte. Due giorni fa sono rientrati tutti quanti dalle vacanze
invernali e sono
riniziati i corsi. Ieri sono andato a lezione, insieme ad Atticus, ma
ho dovuto
saltare l'ultima ora perchè Sheppard voleva parlarmi,
così gli ho chiesto di
prendere appunti anche per me. Quando l'ho chiamato, nel pomeriggio,
per
chiedergli di passarmeli, mi ha risposto che prima di cena ci sarebbe
stata una
lezione extracurricolare e che sarebbe passato in infermeria dopo cena,
perchè
voleva vedere come stavi. L'ho aspettato fino verso la mezzanotte, poi
sono
andato al dormitorio, per assicurarmi che non se ne fosse dimenticato.
-E l'hai visto?
Il ragazzo
scosse la testa.
-Era deserto,
non c'era anima viva... Sono andato da Sheppard e hanno iniziato subito
le
ricerche, ma non hanno ancora trovato nessuno.-aggiunse poi.
-È
assurdo...-mormorò la matricola, abbassando lo sguardo in
terra.
-Mi dispiace...
-Se io non fossi
svenuta e tu ti fossi trovato al dormitorio, saresti scomparso anche
te...
-Probabilmente
sì...
-Non so cosa
pensare... Non riesco nemmeno a capire cosa sia successo...
-Nemmeno io...
-Forse non
dovresti rimanere al dormitorio da solo. Potrebbe essere
pericoloso!-fece la
ragazza, afferrandolo per la divisa.
-Anche Sheppard
ha detto la stessa cosa. Mi trasferirò al dormitorio blu tra
oggi e domani,
perciò non preoccuparti!
-Invece mi
preoccupo... Non voglio perdere anche te! Non voglio rimanere di nuovo
sola! Ho
paura...
-Non
preoccuparti! Io non ti lascio; rimarrò sempre al tuo
fianco. Te lo prometto...
Detto questo,
Zane la abbracciò. La matricola affondò la testa
nel petto dell'altro,
stringendo la giacca bianca tra le dita.
"Se
rimanessi sola cosa potrei fare? Sebbene fino a sei mesi fa non volessi
avere
degli amici, adesso non riesco a pensare a come potrei tornare ad
essere quella
di prima. Tornare ad essere sola sembra quasi inconcepibile... Ormai
sono
troppo abituata alla loro presenza, che non potrei vivere senza di
loro. Sono
diventati insostituibili... Tutti quanti!"
***
Il
resto
dell'anno trascorse tranquillo, senza altri incidenti. Gli studenti
d'élite non
furono mai trovati, nè vennero trovati indizi su dove
potessero essere. Le
ricerche continuarono per diverse settimane, ma senza alcun risultato.
Sheppard, perciò, decise di archiviare il caso e di
nascondere la scomparsa
degli allievi dietro ad alcuni viaggi-studio in America. Zane si
trasferì nel
dormitorio blu principale il più velocemente possibile, per
non far preoccupare
ulteriormente la ragazza e il cancelliere. I due, infatti, avevano
paura che la
stessa cosa che era successa agli altri studenti potesse accadere anche
a
quello più promettente di tutti. Yomi, dal canto suo, non
riusciva a darsi pace
per ciò che era successo e aveva deciso di continuare le
ricerche per conto
suo, senza coinvolgere nemmeno l'altro Obelisk.
Nonostante
quello che era successo, la vita in Accademia continuò come
sempre. E come
tutti gli anni, si arrivò ben presto al test finale e ai
fatidici risultati.
Zane ottene il punteggio migliore e venne proclamato da tutti gli altri
studenti il miglior duellante di tutta l'Accademia. Anche Yomi ottenne
degli
ottimi risultati ed entrambi vennero promossi alla classe successiva.
Chumley,
invece, questa volta si guardò bene dal chiedere l'aiuto
dell'amica. Sapeva che
non aveva ancora superato la scomparsa degli amici e non voleva farla
preoccupare ulteriormente con i suoi voti. Pensò che fosse
meglio lasciarla con
i suoi problemi e che non fosse il caso di peggiorare ulteriormente la
situazione con il suo scarso rendimento scolastico. E con le sue sole
forze non
riuscì ad ottenere il punteggio richiesto da Crowler e
passare al secondo anno
e venne bocciato.
Non appena
furono resi noti i risultati, lo Slifer scomparve dalla circolazione.
Il
ragazzo si rinchiuse in camera per la depressione e si
rifiutò di uscire per il
resto dell’anno scolastico. Non volle nemmeno assistere al
duello di fine anno
e nessuno dei suoi compagni riuscì a fargli cambiare idea.
Yomi, dal canto suo,
non si accorse nemmeno dell’assenza del compagno di classe.
La studentessa era
troppo occupata con la ricerca di Atticus e Yusuke per accorgersi che
le persone
che la circondavano avevano bisogno di lei. Persone come Chumley. O
come Zane.
***
NB: Come potete aver visto, questo è l'ultimo capitolo. Ovviamente la storia non finisce qui, ma per ragioni puramente stilistiche, ho deciso di suddividerla in più storie. Spero di essere riuscita ad intrattenervi, di avervi sorpresi e di avervi lasciati con molti dubbi e domande senza risposte (che troveranno una risposta nel seguito). Colgo l'occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che sono giunti fino alla fine, tutti quelli che leggeranno anche il seguito che scriverò tra breve, tutti quelli che hanno sempre lasciato una recensione, tutti quelli che semplicemente leggevano e tutti quelli che si sono fermati a leggere molto tempo fa. Ringrazio tutti quelli che hanno lasciato una recensione positiva, tutti quelli che mi hanno supportata e tutti quelli che mi hanno mosso delle critiche. Vi ringrazio davvero di cuore e spero di rivedervi in qualche altra storia! *inchino*