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Autore: Nazuhi    27/12/2014    2 recensioni
La storia si svolge un anno prima degli eventi della prima stagione di Yu-gi-oh! GX. La protagonista è una matricola con delle capacità fuori dal comune, una grande abilità nei duelli ed un pessimo carattere. Inizia tutto con l'incontro con i tre studenti migliori dell'Accademia, i quali riusciranno, con il tempo, a fare breccia nella corazza della giovane.
Fatemi sapere cosa ne pensate e buona lettura!
(Per evitare domande, lo scrivo qui. Alexis, Chazz, Jaden, Syrus e Bastion non ci sono ancora. Andavano ancora alle medie ^-^)
***
"Odiava la compagnia delle altre persone e soprattutto odiava l'ipocrisia. Non sopportava quelle persone che si fingevano amiche solo per il proprio tornaconto. Questo era uno dei motivi per cui non stringeva amicizia con nessuno.
Yomi, questo il suo nome, era sempre stata sola e la cosa non l'aveva mai turbata. Era stata una sua scelta, ed era certa che, finché doveva pensare solo a se stessa e ai propri interessi, niente le sarebbe andato storto. Il suo, probabilmente, era un modo di pensare molto egoistico, ma era così che aveva deciso di vivere ed era sicura che così avrebbe sempre fatto."
[Cap. 1]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Atticus Rhodes/Fubuki Tenjouin, Chumley Huffington/Hayato Maeda, Nuovo personaggio, Zane Truesdale/Ryo Marufuji
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 29- “Il primo ostacolo superato

 

La prima cosa che la ragazza vide, non appena riaprì gli occhi, fu un soffitto bianco. Era di un bianco talmente candido che d'istinto si portò una mano sugli occhi, per coprirli e proteggerli da quella luce apparente. Quel soffitto, inoltre, le era familiare; era sicura di averlo già visto. Infatti, non appena mise a fuoco, lo riconobbe. Era il soffitto dell'infermeria, lo stesso che aveva visto diversi mesi prima, quando era svenuta in seguito al duello contro Seto. E anche questa volta, il soffitto bianco e brillante come la neve fresca fu la prima cosa che vide quando riaprì gli occhi.
"Che diavolo ci faccio di nuovo in infermeria?! Come ho fatto a finire di nuovo qui? Accidenti, mi scoppia la testa... Non ricordo nemmeno cosa sia successo!" pensò la giovane, portandosi una mano sulla fronte, in un disperato tentativo di ricordare come fosse finita lì, di nuovo.
-Finalmente ti sei svegliata!-esclamò una voce femminile alla sua destra. Yomi voltò leggermente la testa, finchè nel suo campo visivo non comparve la fisionomia della professoressa Fontaine. Era seduta sulla sua poltrona, come sempre, e sembrava sollevata che la studentessa avesse finalmente ripreso i sensi.
-Come diavolo ho fatto a finire di nuovo qui?-mormorò la matricola, con un filo di voce.
-Questa volta hai semplicemente perso i sensi. Ma, ad essere sincera, non ho idea del motivo...-le rispose la donna, sorridendo.
Yomi la guardò per un po', senza dire nulla. Poi, con una mano scostò le lenzuola e cercò di mettersi a sedere sul lettino. Come abbassò lo sguardo sulle sue braccia, si accorse di avere una flebo attaccata.
-Quelle erano per precauzione...-fece l'altra, non appena si accorse che la studentessa stava fissando con aria interrogativa il braccio destro.
-Precauzione?
-Sei rimasta svenuta quasi quattro giorni e dovevi comunque assumere sostanze nutritive. La flebo serviva per quello...
-Quattro giorni?-fece la matricola, sempre più sorpresa.
Fontaine fece un cenno d'assenso, poi si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla ragazza, per controllare che stesse bene.
-Come ti senti?-chiese Fontaine, cambiando discorso.
-Un po' frastornata, ma almeno la testa ha smesso di farmi male...
-Meglio così! Tra qualche ora dovresti sentirti anche un po' meno confusa, quindi non preoccuparti!
-Lei sa cos'è successo?-chiese Yomi, cercando di ricordare cosa fosse successo. La sua mente era ancora troppo confusa per ricordare qualcosa.
-Non ricordi niente?
La studentessa scosse la testa.
-Speravo che potessi dirmelo tu, una volta ripresi i sensi... Zane mi ha solo detto che non ti sentivi   molto bene e che poi sei svenuta all'improvviso.
-Zane?
-È stato lui a portarti qui. Sembrava anche molto preoccupato...
-Scommetto che sta pensando che la colpa sia sua...-mormorò l'altra, abbassando lo sguardo sul suo braccio.
-Perchè?
-L'unica cosa che mi ricordo è che stavamo litigando, ma dubito che sia quella la causa del mio malessere. Non sono così debole da svenire per un litigio!
-Molto probabilmente la vera causa è un'altra, ma non riesco a capire quale sia. Credo proprio che dovremmo fare altri esami...
Detto questo, le staccò la flebo dal braccio e l'aiutò a mettersi seduta. Poi, le misurò la temperatura e la pressione e si annotò i valori su un foglio.
-Per ora i valori sono nella norma... Se il mal di testa dovesse continuare, dovremmo fare esami più approfonditi. Ma se non è necessario, preferirei evitare radiografie e TAC.
-È buffo... È la seconda volta che svengo nel giro di sei mesi. Non mi è mai successo... Non capisco cosa mi stia succedendo.
-Non preoccuparti, sono sicura che non sia niente di grave! Inoltre, la tua ferita è completamente guarita e non credo proprio che sia la causa.
-Lo spero...
Fontaine sorrise, poi prese il foglio con i valori e ritornò alla scrivania, per inserirli nella cartella clinica della ragazza.
-Posso alzarmi?-chiese Yomi.
-Sarebbe meglio di no. Resta sdraiata per qualche altra ora, poi, se non hai nulla, ti lascio andare! Ok?-le rispose la professoressa, continuando a darle le spalle.
Yomi la fissò per qualche secondo, leggermente contrariata. Non aveva molta voglia di rimanere ancora sdraiata sul lettino, come se fosse un malato terminale.
-Ok, va bene...-mormorò poi, sdraiandosi di nuovo sul lettino.-A proposito, i ragazzi dove sono?
Fontaine non rispose.
-Mi sarei aspettata di vederli qui accanto, con gli occhi fuori dalle orbite dalla preoccupazione... Sopratutto Zane...
-...
-Forse ho esagerato... Deve essersi arrabibiato parecchio se si rifiuta persino di vedermi...
-In realtà, lui è rimasto qui tutto il tempo, persino di notte. Si è assentato solo per qualche ora ogni tanto, giusto per andare a lezione, ma niente di più.
-Ed adesso dov'è?
-È da Sheppard... Dovevano parlare di una cosa molto importante, ma sono sicura che tornerà qui non appena avrà finito.
-Yusuke e Atticus? Loro dove sono?
-Non lo so... Qui non sono venuti.
-Scommetto che non gliel'ha permesso... Quello stupido...
Fontaine si voltò sorpresa verso l'allieva. Sicuramente non aveva capito a cosa si riferisse la matricola; in fondo, lei non poteva saperlo.
-Secondo lei cosa dovrei fare?-chiese la ragazza.
-A cosa ti riferisci?
-Non so come comportarmi con lui... Ha paura che quella brutta storia con Makoto possa ripetersi e sta diventando troppo protettivo. A volte mi sento soffocare...
-Forse dovresti parlarci...
-Gli ho già detto che non deve preoccuparsi, ma sta diventando quasi un'ossessione. Io non voglio lasciarlo, ma se continua così...
-Io credo che abbia solo bisogno di un po' di tempo... Sono sicura che fra un po' si renderà conto che non ha niente da temere e smetterà!
-Lei dice?
-Non ne sei convinta?-fece Fontaine, sorpresa.
-Non lo so...
La professoressa guardò la studentessa per qualche secondo, senza sapere cosa dire. Non riusciva a capire la situazione e non sembrava che la ragazza volesse parlarne più di tanto. Probabilmente stava solo cercando qualcuno con cui sfogarsi.
-Hai paura che possa essere lui il prossimo Makoto?
-Se diventasse ossessionato da me, lei crede che possa cambiare così tanto da diventare pericoloso lui stesso?
-Zane è un ragazzo intelligente, perciò non credo proprio che possa diventare come Makoto. Probabilmente è solo preoccupato... Hai rischiato di morire e la tua ferita dell'anno scorso non è ancora guarita del tutto; Makoto ti ha aggredita e poi ci sono stati tutti quegli strani incidenti in cui hai rischiato di farti davvero molto male. Adesso c'è questo strano mal di testa... Devi ammettere che ne ha di motivi per preoccuparsi!
-Lo so, ma io non voglio che lo faccia! Vorrei che pensasse un po' di più a se stesso.
-Lo fa. Forse non te ne rendi conto, ma lo sta facendo. In fondo, le vacanze invernali le ha passate in biblioteca a studiare, invece che con te. Ti vuole bene, ma vuole bene anche a se stesso. Dovresti fidarti un po' più di lui e dargli un altro po' di tempo! Devi anche tenere conto che sei la prima ragazza che ha mai avuto e che sei una ragazza con cui è difficile trattare, perciò...
-Forse ha ragione...-mormorò l'altra, arrossendo leggermente.
La donna sorrise, contenta di aver fugato i dubbi della ragazza.
-A proposito, lei come fa a sapere tutte queste cose?
-È stato lui a dirmele. Mi ha chiesto più o meno le stesse cose. A dire la verità, non mi ha detto molto... Comunque, mi hai un po' sorpresa quando mi hai chiesto la stessa cosa!
-Io so solo che è un idiota!-esclamò la ragazza, fingendo indifferenza.
"A questo punto dovrei chiedergli scusa... L'altro giorno ho decisamente esagerato e gli ho detto delle cose che avrei potuto evitare. Come che l'avrei odiato..." pensò poi, mentre guardava la professoressa parlare concitatamente al palmare.
-Yomi, devo andare un attimo da Crowler. Ti dispiace se ti lascio sola per un po'?-chiese la professoressa, mentre chiudeva la chiamata che aveva appena ricevuto e si voltava verso la matricola. Yomi annuì. Poi aggiunse che non era un problema per lei rimanere da sola. La donna sorrise ed uscì dalla stanza, aggiungendo che ci avrebbe impiegato poco.
La Obelisk rimase qualche minuto seduta sul lettino, indecisa su cosa fare. Si era quasi decisa a sgattaiolare fuori dalla stanza approfittando dell'assenza di Fontaine, quando la porta si aprì di scatto e il Kaiser fece capolino dentro. Non appena si accorse che la ragazza si era svegliata, sorrise sollevato.
-Come stai?-chiese, mentre si avvicinava e si sedeva sul lettino, di fianco a lei.
-Bene...
-Sono contento...-fece l'altro. Poi si chinò su di essa, le prese il viso tra le sue mani e la baciò.
-Mi dispiace di aver esagerato l'altro giorno. Ho insistito troppo e me ne sono reso conto solo più tardi.-disse poi, dopo essersi scostato.
-È anche colpa mia... Ho detto delle cose che non avrei dovuto dire e mi dispiace!
-Non preoccuparti! Sapevo che non le pensavi realmente.-le fece l’altro, sorridendo.
-...
-Sai, dopo quello che è successo, ho capito che costringerti a diffidare degli altri non è il modo migliore per proteggerti. Io ti voglio bene e non voglio che tu ti faccia di nuovo del male, però, se ti impedissi di fidarti degli altri, torneresti la ragazza scontrosa e violenta di qualche mese fa e renderei vani tutti gli sforzi che hai fatto per cambiare. E questo non sarebbe giusto nei tuoi confronti. Perciò, ho deciso di proteggerti in un altro modo.
-Guarda che io non ho bisogno di essere protetta da nessuno!-esclamò l’altra, alzando il sopracciglio contrariata.
-Ti sbagli! Sarai anche in grado di proteggerti dai bastardi come Makoto, ma c'è una persona da cui non puoi proteggerti, perciò devo farlo io.-continuò il Kaiser.
-Ma davvero? E chi sarebbe?
Il tono della ragazza era palesemente sarcastico, ma Zane ormai aveva fatto l’abitudine al comportamento eccentrico dell’altra e non ci faceva nemmeno più caso.
-Te stessa...
-Ma cosa dici?-fece la matricola, lanciandogli uno sguardo stranito. Non riusciva a seguire il ragionamento dell’altro e non riusciva a capire come facesse ad essere il nemico di se stessa. Era una cosa quasi inconcepibile per lei.
“Cosa sta dicendo?! E’ come se dicesse che sto cercando di ammazzarmi da sola. Come faccio ad essere il nemico di me stessa? Non ho nemmeno mai tentato il suicidio…”
-Per caso sei ubriaco?
-E come potrei?
-Allora mi stai prendendo in giro?
-Guarda che sono serio!
Yomi lo fissò per diversi secondi attraverso i suoi occhi color ambra. Poi sospirò, alzando le spalle e fece:
-Ho capito, ho capito… Ti stai vendicando per averti fatto preoccupare, vero?
-Non ho mica dieci anni. E se voglio vendicarmi potrei farlo in altri venti modi diversi e più efficienti. In realtà sto parlando seriamente. Tu sei troppo impulsiva e difficilmente rifletti su ciò che fai, perciò dovrò essere io a pensare al posto tuo. Per questo, vorrei che tu ti fidassi anche di me e che tu mi ascoltassi quando cerco di impedirti di fare una qualsiasi stupidaggine in cui potresti anche ferirti.
-Quindi mi stai dando dell'idiota? Stai dicendo che non sono in grado di valutare per conto mio?
-No, sto solo dicendo che talvolta non rifletti abbastanza. Sei una ragazza molto intelligente, forse più di me, ma a volte non capisci che alcune tue azioni possono avere ripercussioni anche sugli altri o su te stessa. Ti getti a capofitto in alcune situazioni, senza pensare molto alle conseguenze. Sai essere riflessiva solo mentre duelli; in tutte le altre situazioni sei una vera testa calda. In poche parole, hai bisogno di qualcuno che ti trattenga dal fare le stupidaggini.
-Non è vero! Io rifletto bene su quello che faccio!-fece, risentita, l’altra.
-Quando tempo hai pensato prima di andare sulla scogliera ad incontrare un tizio misterioso che ti ha scritto una lettera anonima? Quanto hai riflettuto prima di affrontare Makoto?
-Ecco…
-Potrei farti altri cento esempi, se vuoi, ma credo che tu abbia capito ciò che voglio dire.
-Comunque, ho già chi mi fa la predica; non ne voglio un altro!
-Ti riferisci allo spirito di Duel Monster, vero?-chiese Zane.
-Sì...
-Scommetto che non gli dai molta retta...
-Perchè dovrei?
-Perchè lo dice per il tuo bene... Comunque, se lui non riesce a farti ragionare, lo farò io. Perciò vorrei che tu ti fidassi di me.
-Cosa ti fa credere che io non mi fidi di te?-fece l'altra, alzando il tono della voce.
-Allora spiegami perché quando parlo non mi ascolti mai...
-Perché quando parli hai quel tono da saccente e mi viene voglia di darti contro su qualsiasi cosa!
-Quindi fai le ripicche come i bambini piccoli? Allora, dovrò trattarti come se tu fossi una bambina…
-Io non sono una bambina!
-Allora comportati da adulta e cerca di ascoltarmi ogni tanto.
-Come vuoi! Ma tu cerca di non usare quel tono da “sottutto”!
Zane sorrise divertito. Era contento di aver finalmente chiarito con la ragazza. Sentiva di essersi tolto un peso ed era contento di aver trovato un po’ di pace interiore. Sebbene continuasse a sentirsi in colpa per ciò che aveva cercato di farle Makoto, adesso aveva capito che ciò che riteneva il modo migliore per proteggerla la stava, invece, allontando sempre di più. Per questo era contento di essere corso ai ripari prima che il loro rapporto degenerasse o che lui diventasse talmente ossessionato dal proteggerla ad ogni costo da trasformarsi in un mostro come lo era l’ex Obelisk del terzo anno.
-A proposito, dove sono Yusuke e Atticus?-chiese la matricola, dopo qualche minuto di silenzio, cambiando discorso.
Il ragazzo si fece serio all'improvviso. Yomi lo guardò con aria interrogativa; non capiva perchè avesse cambiato atteggiamento all'improvviso.
-È successo qualcosa?
-Non so come dirtelo...-iniziò il Kaiser.
-Dirmi cosa?
-...
-Zane?-chiese la Obelisk, alzando il sopracciglio con fare interrogativo. Non era preoccupata, semplicemente non capiva cosa potesse spingere il ragazzo a comportarsi in quel modo.
-Non sappiamo dove sono...
-Cosa significa?
-Sono scomparsi tutti... Tutti gli studenti d'elitè degli Obelisk Blu... Tutti tranne me...
-È uno scherzo?!-esclamò Yomi, leggermente irritata. Non capiva e l’idea di non capire la stava irritando.
Il Kaiser scosse la testa.
-Io non so cosa sia successo; non c'ero. Però so che Yusuke è scomparso prima di tutti gli altri...
-Come è possibile che una ventina di persone scompaiano nel nulla?!
-Non lo so...
-Zane...
-Se vuoi posso dirti quello che so, ma non vorrei che tu rimanessi troppo sconvolta...
Yomi fece un cenno d'assenso, dicendogli di raccontarle tutto e assicurandolo che non si sarebbe messa a piangere.
-Quando sei svenuta, qualche giorno fa, ti ho portata in infermeria per farti visitare dalla signorina Fontaine.-iniziò Zane.-Mentre ti visitava, ho chiamato Atticus e gli ho chiesto di parlare con Yusuke ed assicurarsi che stesse bene. Tu eri preoccupata e ho pensato che se avessimo risolto il problema e chiarito con Yusuke prima che tu ti risvegliassi, saresti stata contenta e non ti saresti sentita male di nuovo. Atticus mi rassicurò, dicendo che se ne sarebbe occupato lui e che io sarei potuto rimanere con te. Così lo lasciai fare... Non lo sentii più per il resto del pomeriggio, ma non mi preoccupai più di tanto. Pensai che se ne fosse dimenticato o che avesse in mente una delle sue solite idee. Comparve a cena, all'improvviso, senza Yusuke e con i ricordi confusi. Non ricordava dove fosse stato per tutto quel tempo e non ricordava nemmeno cosa avesse fatto. Gli chiesi se aveva parlato con Yusuke e farfugliò qualcosa sul fatto che se ne fosse andato per sempre. Non capii a cosa si stesse riferendo e quando gli dissi di spiegarsi meglio, mi rispose che non ricordava niente. Provai a convincerlo ad andare in infermeria, ma non ci fu verso...
-Cosa vuol dire che se n'è andato per sempre? Non vorrà mica dire che è morto?!-lo interruppe l'altra.
-Non lo so... Non vorrei che si fosse cacciato in un brutto guaio durante uno dei suoi esperimenti...
-È assurdo!
-Non so che dirti... Io non c'ero e non so cosa sia successo.
-E Atticus? E gli altri studenti?
-È successo ieri notte. Due giorni fa sono rientrati tutti quanti dalle vacanze invernali e sono riniziati i corsi. Ieri sono andato a lezione, insieme ad Atticus, ma ho dovuto saltare l'ultima ora perchè Sheppard voleva parlarmi, così gli ho chiesto di prendere appunti anche per me. Quando l'ho chiamato, nel pomeriggio, per chiedergli di passarmeli, mi ha risposto che prima di cena ci sarebbe stata una lezione extracurricolare e che sarebbe passato in infermeria dopo cena, perchè voleva vedere come stavi. L'ho aspettato fino verso la mezzanotte, poi sono andato al dormitorio, per assicurarmi che non se ne fosse dimenticato.
-E l'hai visto?
Il ragazzo scosse la testa.
-Era deserto, non c'era anima viva... Sono andato da Sheppard e hanno iniziato subito le ricerche, ma non hanno ancora trovato nessuno.-aggiunse poi.
-È assurdo...-mormorò la matricola, abbassando lo sguardo in terra.
-Mi dispiace...
-Se io non fossi svenuta e tu ti fossi trovato al dormitorio, saresti scomparso anche te...
-Probabilmente sì...
-Non so cosa pensare... Non riesco nemmeno a capire cosa sia successo...
-Nemmeno io...
-Forse non dovresti rimanere al dormitorio da solo. Potrebbe essere pericoloso!-fece la ragazza, afferrandolo per la divisa.
-Anche Sheppard ha detto la stessa cosa. Mi trasferirò al dormitorio blu tra oggi e domani, perciò non preoccuparti!
-Invece mi preoccupo... Non voglio perdere anche te! Non voglio rimanere di nuovo sola! Ho paura...
-Non preoccuparti! Io non ti lascio; rimarrò sempre al tuo fianco. Te lo prometto...
Detto questo, Zane la abbracciò. La matricola affondò la testa nel petto dell'altro, stringendo la giacca bianca tra le dita.
"Se rimanessi sola cosa potrei fare? Sebbene fino a sei mesi fa non volessi avere degli amici, adesso non riesco a pensare a come potrei tornare ad essere quella di prima. Tornare ad essere sola sembra quasi inconcepibile... Ormai sono troppo abituata alla loro presenza, che non potrei vivere senza di loro. Sono diventati insostituibili... Tutti quanti!"
 

***


Il resto dell'anno trascorse tranquillo, senza altri incidenti. Gli studenti d'élite non furono mai trovati, nè vennero trovati indizi su dove potessero essere. Le ricerche continuarono per diverse settimane, ma senza alcun risultato. Sheppard, perciò, decise di archiviare il caso e di nascondere la scomparsa degli allievi dietro ad alcuni viaggi-studio in America. Zane si trasferì nel dormitorio blu principale il più velocemente possibile, per non far preoccupare ulteriormente la ragazza e il cancelliere. I due, infatti, avevano paura che la stessa cosa che era successa agli altri studenti potesse accadere anche a quello più promettente di tutti. Yomi, dal canto suo, non riusciva a darsi pace per ciò che era successo e aveva deciso di continuare le ricerche per conto suo, senza coinvolgere nemmeno l'altro Obelisk.
Nonostante quello che era successo, la vita in Accademia continuò come sempre. E come tutti gli anni, si arrivò ben presto al test finale e ai fatidici risultati. Zane ottene il punteggio migliore e venne proclamato da tutti gli altri studenti il miglior duellante di tutta l'Accademia. Anche Yomi ottenne degli ottimi risultati ed entrambi vennero promossi alla classe successiva. Chumley, invece, questa volta si guardò bene dal chiedere l'aiuto dell'amica. Sapeva che non aveva ancora superato la scomparsa degli amici e non voleva farla preoccupare ulteriormente con i suoi voti. Pensò che fosse meglio lasciarla con i suoi problemi e che non fosse il caso di peggiorare ulteriormente la situazione con il suo scarso rendimento scolastico. E con le sue sole forze non riuscì ad ottenere il punteggio richiesto da Crowler e passare al secondo anno e venne bocciato.
Non appena furono resi noti i risultati, lo Slifer scomparve dalla circolazione. Il ragazzo si rinchiuse in camera per la depressione e si rifiutò di uscire per il resto dell’anno scolastico. Non volle nemmeno assistere al duello di fine anno e nessuno dei suoi compagni riuscì a fargli cambiare idea. Yomi, dal canto suo, non si accorse nemmeno dell’assenza del compagno di classe. La studentessa era troppo occupata con la ricerca di Atticus e Yusuke per accorgersi che le persone che la circondavano avevano bisogno di lei. Persone come Chumley. O come Zane.

***

NB: Come potete aver visto, questo è l'ultimo capitolo. Ovviamente la storia non finisce qui, ma per ragioni puramente stilistiche, ho deciso di suddividerla in più storie. Spero di essere riuscita ad intrattenervi, di avervi sorpresi e di avervi lasciati con molti dubbi e domande senza risposte (che troveranno una risposta nel seguito). Colgo l'occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che sono giunti fino alla fine, tutti quelli che leggeranno anche il seguito che scriverò tra breve, tutti quelli che hanno sempre lasciato una recensione, tutti quelli che semplicemente leggevano e tutti quelli che si sono fermati a leggere molto tempo fa. Ringrazio tutti quelli che hanno lasciato una recensione positiva, tutti quelli che mi hanno supportata e tutti quelli che mi hanno mosso delle critiche. Vi ringrazio davvero di cuore e spero di rivedervi in qualche altra storia! *inchino*

  
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