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Autore: _Angel_Blue_    27/12/2014    18 recensioni
E se i draconiani fossero dei normalissimi adolescenti senza nessun potere che hanno una vita come qualsiasi altro giovane della loro età? Se anche i loro nemici fossero degli esseri umani? Cosa succederebbe?
Sofia era una ragazza normale, le piaceva leggere libri, stava sempre chiusa in casa dove George, con pazienza infinita, le faceva da professore. Forse non aveva degli amici ma perlomeno la sua vita era tranquilla e non doveva pensare ai veri problemi della gioventù.
Poi tutto cambiò, così repentinamente che non ebbe neanche il tempo di protestare o evitare il continuo susseguirsi di catastrofi. Tutto si capovolse e si ritrova di fronte ad una realtà molto più dura da accettare, costretta a dover frequentare una vera scuola per “socializzare” con gli altri.
Con addosso un uniforme orribile, un carattere burbero e sgarbato, il prof decise di iscriverla nell'istituzione Dragoni, dall'apparenza normale quando qui è tutto tranne che ordinario. E tra una lezione con insegnanti impossibili, tra un bacio qua e là, tra segretarie troppo rigide, pettegolezzi e party notturni, Sofia scopre un mondo del tutto nuovo, un mondo che ha sempre voluto evitare, che cambierà la sua vita in una una frenetica corsa verso l'adolescenza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Fabio, Nidhoggr, Nuovo personaggio, Sofia
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'An Impossible Love'
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"I'll love you for
A thousand years"

-Christina Perri

Epilogo

Fabio

Capodanno.
L'ultimo giorno dell'anno dove avremmo detto addio a quei dodici mesi trascorsi per rimpiazzare nuovi sogni, nuove opportunità, una nuova vita.
Non vedevo Sofia da settimane, non volevo disturbarla, sapevo che stava passando le vacanze con quel professore stravagante e il loro maggiordomo. Ma è anche vero che ero stato occupato con certi affari. Nidhoggr era un bastone tra le ruote, aveva iniziato a tartassarmi tutti i giorni. Per qualsiasi cosa, mi chiamava. Ero sfinito e volevo rivedere la mia Sofia. Lei non si fece viva. Perlomeno, non non si fece viva fino a quella sera. Al cellulare mi arrivò un semplice messaggio. Freddo. Distante. Ciò mi lasciò basito a tal punto da chiamare Lidja.

Da: Sofia.
Devo parlarti. Vieni alla villa verso le 21:00 se ci riesci.
Ricevuto: 19;23 - 31 Dic

-Che succede Fabio?- sbottò spazientita Lidja da dietro il telefono.
-E' successo qualcosa a Sofia?-
-Ciao, si, sto bene anche io, grazie per il tuo interesse- rispose sarcasticamente lei.
Io sbuffai come un toro inferocito. Ero preoccupato. Qualcosa non andava. Non sapevo neanche io spiegare come lo sapevo, ma era così, era il mio istinto a mettermi in allerta. -Rispondi- gli ordinai con voce impassibile. Non ero dell'umore giusto per tollerare i capricci di Lidja.
-Non lo so, okay? Perché non glielo chiedi di persona? Sofia mi sta nascondendo qualcosa, è dalla festa prima di Natale che si è comportata in modo strano, non è venuta all'appuntamento di Natale e non risponde ne ai messaggi ne alle chiamate... Questa mattina siamo andati a vedere come stava e Thomas ci ha detto che stava male, non voleva vedere nessuno... Dice che è l'influenza e tra poco starà bene ma sento puzza sotto...- confessò Lidja, era visibile la sua angustia. Deglutii, per niente felice dalla sua risposta.
-Grazie... Per l'aiuto- mormorai.
-Fabio... se solo vengo a sapere che sei tu il colpevole andrò là e ti farò a pezzi- mi minacciò. 
Non volendo risponderle spensi il cellulare. Lei non aveva l'influenza, ne ero sicuro. Doveva esserle successo qualcosa di grave... Da quando ero diventato così paranoico?
Perlomeno ero riuscito a trascorrere il Natale con la mia Willow. Eravamo andati a Piazza della libertà, aveva insistito tanto per vedere i fuochi d'artificio. La piccola tenne tutto il tempo gli occhi sgranati, certe volte mi sorprendevo per la facilità con cui lei si meravigliava. La madre sorrise con gioia vedendo Willow spruzzare felicità da tutte le parti. Io rimasi spiazzato dalla somiglianza che c'era tra loro due, avrei fatto di tutto pur di proteggerle e vederle sorridere. Da tempo la madre aveva contrattato una babysitter che si occupasse di Willow mentre lei lavorava. Non avevo mai visto la tata, non sapevo che tipo era ma da quanto mi aveva raccontato lei, era una ragazza giovane che amava i bambini. La piccola adorava passare il tempo con la sua nuova “compagna di giochi”. Non avevo chiesto né il nome né l'aspetto della babysitter, mi fidavo di lei e sapevo che non l'aveva scelta così a caso. Non consegnerebbe mai lo più prezioso che ha nella sua vita a una incapace e neanche io, sinceramente.
La giornata avanzò con lentezza quasi straziante mentre ripensavo a Sofia. Sapevo perfettamente che negli ultimi giorni avevo iniziato ad essere distante e non aveva la più pallida idea di quanto mi facesse soffrire vederla stare male per uno come me. Non mentivo quando dicevo che lei non mi meritava, ma quel mio lato egoista e possessivo m'impediva di lasciarla libera una volta per tutte, dubito che ne sarei stato capace. Avevo bisogno di lei, dei suoi baci, la sua voce... La sua aura. Solo un'idiota non si sarebbe accorto che praticamente baciavo la terra dove lei calpestava con i piedi. Paragonarla a una dea sarebbe stato un insulto per la stessa Sofia, che era tutto per me: ossigeno, energia e vita. Il mio desiderio per lei superava tutto, la mia ragione, la logica e la scienza. Come era possibile amare così tanto una persona? Che in realtà Sofia fosse un angelo sceso dal cielo per curare le mie pene?
Quando notai che mancava solo mezz'ora prima delle nove, uscii dal mio appartamento, dirigendomi con stanchezza verso il taxi che avevo chiamato. Entrai senza un cenno di saluto e indicai al tassista la strada per raggiungere la villa di Sofia. Nei seguenti minuti iniziai a vagare in una sorta di sogno. Tutto era sbiadito e lontano, non percepivo nulla. Solo i battiti del mio cuore, irregolari, erano distinguibili in quella bolla che mi ero creato, come se volessi lasciarmi alle spalle il mondo intero. Ero angoscito e pur avendo il perché davanti ai miei occhi, non riuscivo a individuarlo.
Sofia.
Qualcosa si era spezzato nel giorno di Natale. Semplicemente riuscivo ad avvertirlo. Rammentai quel millesimo di secondo in cui mi parve di distinguere una testa rossa nella Piazza della Libertà che era gremita di persone. Per un istante mi sembrò di vederla, ma così come apparve nel mio campo visivo, scomparì. Come se si fosse trattato di una mera allucinazione. D'altronde potevo essermi confuso, c'era tantissima gente e Sofia non era l'unica ad avere i capelli rossi... Eppure, era lei. Il mio cuore l'aveva riconosciuta, la mia anima me lo aveva confermato e la mia testa che andava in tilt mi disse che non potevo essermi sbagliato.
E in quei minuti, in cui rimasi come stupido ad osservare il punto in cui era sparita, nel mio cellulare arrivò un messaggio.

Da: Numero Sconosciuto
Buon Natale Szilard. Non tutto dura per sempre. Spero che ti piaccia il mio regalo.
Ricevuto: 22;55 – 25 Dic

E avevo rabbrividito. Perché qualcosa dentro di me mi aveva avvisato, messo in allerta per quel giorno. Il giorno in cui avrei affrontato Sofia. Ma affrontarla per cosa? Non riuscivo ancora a capacitarmi. E processando tutti gli aneddoti degli ultimi giorni, la vocina mi disse quel nome che tanto odiavo: Nidhoggr.
Sussultai e da dietro lo specchietto retrovisore, il tassista mi guardò stranito. -Si sente bene?-
Non gli degnai di uno sguardo quando mi accorsi di essere arrivato di fronte alla villa. Scesi dalla macchina non prima di aver pagato. Camminavo a rallentatore o forse era l'ambiente circostante che aveva iniziato a muoversi lentamente.
Brutte notizie stanno sul punto di arrivate... Preparati Fabio, mi sussurrava la ragione.
Che avevo fatto?
Se le mie deduzioni erano corrette, stavo dirigendomi verso la fine di quella che potrebbe essere stata la miglior esperienza di tutta la mia vita.
Cosa avrei detto?
Non mi diedero neanche il tempo di bussare al portone che quest'ultima si aprì, mostrandomi una Sofia pallida, dagli occhi rossi e dalle labbra tremanti. I capelli erano un disastro, erano più disordinati del solito, ma pur avendo quell'aspetto distrutto, lei era bellissima. Non mi piacque quando notai che era dimagrita... Io l'avevo ridotta così? Parlai ancora prima di potermi fermare.
-Oh Sofia...- mormorai con un filo di voce. Nei miei occhi c'era dispiacere e disperazione. Cosa hai visto quel giorno a Natale, Sofia? Mi chiesi, dandomi dello stupido per essermi accorto solo ora che era tutto nel piano di Nidhoggr. Lui sapeva tutto, lui era sempre stato due passi davanti a tutti noi, mi aveva ingannato... Un'altra volta.
Imprecai a bassa voce, per essere stato così cieco e stupido. Ora capivo... Ora capivo perché mi avesse sempre tenuto occupato, perché mi aveva chiesto dove sarei andato a Natale. Voleva allontanarmi da lei.
Ma sapevo che avremmo superato anche questo ostacolo. L'amore avrebbe vinto su tutto, no?
-Entra, Thomas e George non sono in casa- rispose impassibile. Rimasi spiazzato davanti a quello sguardo gelido e ferito. Cercai di non toccarla e la seguii nel più totale silenzio.
Dovevo misurare bene le parole. Lo sapevo.
Quando arrivammo a quello che mi sembrò il salone, lei mi guardò a lungo prima di sospirare e prendere parola.
-Ho vinto una borsa di studio- disse rapidamente, come se le costasse uno sforzo tremendo dire quelle sei parole.
Quindi voleva dirmi solo quello? Quindi ero diventato paranoico inutilmente? Quindi non era arrabbiata per avermi visto con un'altra ragazza? Quindi mi ero sbagliato?
Le sorrisi, cercando di mostrare tutto il mio orgoglio che nutrivo nei suoi confronti. Cercai di accarezzarle il viso, ma lei si scansò. Non mi guardava negli occhi e cercava di non piangere. -E' una stupenda notizia- risposi, sorpreso di essere stato rifiutato, di essermi stato negato un contatto con la sua pelle.
-Andrò a vivere a Londra-
Fermi tutti... cosa?
Ero impallidito, lo sapevo. Sofia si sarebbe trasferita... Sofia se ne sarebbe andata... Deglutii, inghiottendo quella bile che cercava di salire su per la gola. Rimasi a osservarla imbambolato.
-Quando? Perché?- sibilai ora con rabbia. Ero arrabbiato, ma non con Sofia. Ero incazzato con me stesso, con il mondo intero, con il destino che così come aveva deciso di farci incontrare, ora voleva allontanarmela.
Lei mi squadrò con distacco, cercando di mantenere una certa distanza tra noi due. Sembrava temermi. -Ho fatto un esame il giorno di Natale- A quelle parole fui scosso da vari brividi di paura. -Non credevo neanche di essere lo sufficientemente perspicace per rispondere con esattezza tutte le domande e esercizi... Gli esami erano due, uno veniva da un professore venuto da Cambridge e l'altro da Oxford, nella scuola Dragoni i professori si sono accorti che le mi conoscenze superano di gran lunga quella dei miei compagni e ora dovrei stare in una università e non in una scuola superiore a studiare concetti che George mi ha già insegnato, il professore non si è accorto di aver accelerato il mio corso di apprendimento perciò sono più avanti negli studi rispetto agli altri... Dovrei partire a Marzo, la scuola è già a conoscenza sulla borsa di studio e andrò a vivere in Inghilterra con George e Thomas...- rispose a disagio.
Vidi come il mio mondo cadeva in mille frantumi davanti ai miei occhi. Ripensai al messaggio che avevo ricevuto nel giorno di Natale: “Buon Natale Slizard. Non tutto dura per sempre. Spero che ti piaccia il mio regalo.”
Lui lo sapeva. Sicuramente, in qualche modo, ne era venuto a conoscenza.
Perciò quella sensazione di frattura, di oppressione al petto e quella impressione di aver visto Sofia in quella piazza era un messaggio di Dio? Voleva mettermi in guardia per quel momento?
Iniziai a prendermi la testa con le mani con evidente agitazione. -Non andartene...- le supplicai. -Non farlo... Puoi vincere una borsa di studio anche qui... Non lasciarmi...-
-É troppo tardi- contestò Sofia con le lacrime agli occhi. -E' troppo tardi...- ripeté con più risolutezza. -E' finita Fabio, ma era finita ancora prima di venire a sapere questo... Anzi, non è mai iniziata la nostra storia e credo sia meglio così, ognuno potrà seguire per il proprio cammino...-
Lo feci d'impeto. Annullando la distanza tra i nostri corpi, presi Sofia per le spalle. Lei si irrigidì all'istante ma rimase immobile come una statua. Con una mano le presi il mento, obbligandola a osservarmi dritto agli occhi. Le accarezzai il viso, assaporando il contatto della sua morbida e candida pelle con le mie dita. Lei non fiatò, le asciugai una lacrima con il naso e iniziai a baciarle la fronte. Il suo profumo mi mandò in estasi e la desideravo così tanto... Lei non aveva idea di cosa fosse capace di provocarmi un semplice sfioramento con il suo corpo. I miei baci iniziarono a scendere fino a lambire il suo piccolo naso e l'angolo delle sue labbra rosee. Lei rabbrividiva.
-Non vedi che siamo stati creati per stare insieme, non puoi farmi questo- le soffiai sulle labbra.
Lei si fece sfuggire un gemito. Era tutto così doloroso e non so spiegare del perché mi sembrasse di star patendo la peggiore delle sofferenze. Sofia non proferì parola. Aveva socchiuso gli occhi e la sua respirazione era notevolmente accelerata. Avvicinai le mie labbra alle sue, sperando che si trattasse tutto di un sogno o di uno scherzo di cattivo gusto. Non avrei tollerato una vita senza lei, ero certo che la sua assenza mi avrebbe ucciso, dopo avermi torturato con ferocia e prepotenza. Di me non sarebbe rimasto più nulla. Iniziai a comprendere che fosse tutto reale per ciò che successe a continuazione.
Una volta che le nostre labbra si toccarono, lei non ricambiò il bacio. Io premetti, con insistenza, ma lei non si degnò di ribaciarmi a sua volta.
-Sofia...- le implorai con una fitta nel petto. Perché si era chiusa in se stessa? Perché non dava nessun segnale di vita?
Si staccò da me, non incrociò il suo sguardo con il mio. -Fabio, vattene- mi ordinò.
Volevo urlare, ma non feci nulla.
Lei mi accompagnò fino all'uscita, ma prima di andarmene mi voltai a osservarla. -Devo farti una domanda-
-Sbrigati a farla...- borbottò lei, di cattivo umore.
Sorrisi quando vidi ritornare in lei quel lato scorbutico. Ma il sorriso morì sulle mie labbra. -Mi ami?-
Sofia sbiancò come un lenzuolo e la vidi tremare come una foglia. Mi bastò come risposta. Lei mi amava e mi bastava sapere che lei nutrisse ancora per me gli stessi sentimenti che io provavo per lei. Forse non era tutto perduto, forse potevo farle cambiare di idea, forse sarei riuscito a farla rimanere...
-Sofia...- mormorai -Non farlo...-
-Basta, non mi interessa... Addio Fabio- e senza lasciarmi il tempo di replicare, aveva chiuso la porta alle sue spalle.
-Merda!- sbottai. -Fanculo!- urlai contro il cielo.
-SAI UNA COSA, SOFIA... FINCHÉ TU SENTIRAI LE STESSE EMOZIONI CHE SENTO IO OGNI FOTTUTA VOLTA CHE TI AVVICINI A ME- gridai alla villa, sicuro che Sofia mi stesse sentendo. -IO NON MI ARRENDERÒ, QUESTO NON È UN ADDIO, QUESTO È UN NUOVO INIZIO PER NOI!-
E me ne andai.
Non avrei perso la ragazza che amavo.
Avrei fatto di tutto pur di averla con me fino alla fine.
Non avrei permesso a nessuno di separarci.
Era una promessa.
E Fabio Szilard mantiene sempre le promesse, nonostante significasse ricominciare tutto d'accapo per riconquistare Sofia.

Come le avevo detto: era un nuovo inizio per noi.

Fine


Ringraziamenti

Si presume che con i ringraziamenti dovrei dare i miei più sinceri grazie a tutte quelle persone che hanno contribuito a far crescere questa storia. Beh, i ringraziamenti sono molti.
Un grazie va alla mia unica, speciale e migliore amica, che mi ha accompagnato lungo questa storia, ti voglio un mondo di bene Elisabetta, che preferivi lasciarmi le tue fantastiche recensioni su Whatsapp, commentando così in vivo. Mi hai sempre fatto strappare un sorriso.
Un grazie alle mie amiche, Erika ed Astrid, che mi hanno sopportato, che mi hanno ascoltato ogni qualvolta che parlavo sulle mie future idee per questa storia, grazie per avermi sempre tollerato e per essere disposte a darmi i vostri pareri. Gracias.
Un grazie va anche a vaniglia_lovefantasy, che sempre mi sgridava per i ritardi. Faceva bene siccome avevo bisogno di una scrollata di tanto in tanto.
Grazie a tutti i recensori, vorrei elencarvi tutti ma siete troppi ma dovete sapere che ho LETTO tutte le vostri recensioni, sono migliorata grazie a voi, sono cresciuta con voi mentre questa storia iniziava a prendere forma e consistenza man mano che passavano i capitoli. Vi amo tutti.
Grazie a quelle 56 persone che hanno messo questa storia nelle preferite, sono fiera di me stessa nel sapere che a voi sia piaciuta questa storia, che l'avete letta e che mi avete accompagnato in questa avventura.
Grazie mille per quelle 16,000 letture. Possono sembrare poche, ma per me sono davvero tante...
E grazie per avermi sempre supportata, per la vostra pazienza dato che i tempi in cui aggiornavo erano quasi eterni.

Ho iniziato a scrivere questa storia un mese dopo la morte di mio nonno. Non avete idea di quanto mi avete illuminato i giorni, como siete riuscite a farmi uscire da una prepotente depressione grazie ai vostri commenti. Dovevo in qualche modo affrontare la una perdita dolorosa e scrivere è stato il miglior rimedio. Quando ho aperto per la prima volta Open Office, per imbattermi in una nuova avventura, in un nuovo romanzo, non mi sarei mai aspettata che in poco tempo questa fanfiction riuscisse a catturare il vostro interesse. Il mio scopo era solo intrattenervi, farvi strappare qualche sorriso e magari farvi sognare. Ho cercato di far sì che questa storia sia originale pur avendo preso i personaggi di un'altra storia. Spero di esserci riuscita e beh... Non perdetevi il sequel di A thousand ways to say “I Love You”:

II – A new beginning for us

Dovrei pubblicare la storia verso metà Gennaio. VORREI ANCHE AVVISARVI CHE HO ANCHE CREATO (3 MINUTI FA) UN GRUPPO SU FACEBOOK. Il gruppo é libero e chiunque puó participare, qui vi lascio il link: https://www.facebook.com/groups/509073299234310/
Questo è tutto e spero risentirvi presto,

un bacio enorme,

marty_598

P.S. Per chi mi segue su Wattpad, questa sará la compertina del sequel: 

P.P.S. Per seguire A thousand ways to say "I Love You" anche su Wattpad, fate click qui: (http://www.wattpad.com/59353564-a-thousand-ways-to-say-%27%27i-love-you%27%27)

   
 
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