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Autore: Chamelion_    12/11/2008    1 recensioni
Respiri dal suono fragile; un ritmo faticoso da seguire.
Da quanto ho iniziato a odiare il colore bianco? Un disgusto che sembra albergare comodamente nelle mie vene.
Niente vie di mezzo: o roba pesante o niente; o a casa dei miei ma senza segreti, o a vivere per conto mio; o con te o con nessuno; o per te o per me.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tra tutte le piccole gocce dalla densità lenta che nascono in cima alla mia fronte, nessuna si fa sentire, nessuna rende palese il suo scivolare sulla mia pelle senza la minima fretta.
Voglio contarle... Una... Due... Due... Dio!... Tre... Cosa?
E' solo il mio petto che danza, alzandosi e abbassandosi, seguendo il ritmo dei respiri che esalo... che esali tu...
Respiri dal suono fragile; un ritmo faticoso da seguire.
Muovo le dita gelide di sudore e le faccio scivolare dal tuo collo al tuo petto, che sfioro con i soli polpastrelli, senza osare abbandonare tutta la mano. Lascio che le mie dita ascoltino i tuoi, di respiri, e mentre il tuo petto è preda indifesa di un fiato bellicoso, lo accarezzo con lentezza singhiozzante.
Lo sento, il tuo capo sulle mie gambie tese: i tuoi capelli bagnati mi fanno il solletico. Talvolta con la testa dai una piccola scossa, uno o due colpi, poi torni a rilassarla sconfitto.
Ti terrò caldo io.
Con l'altra mano ti cingo la spalla con più fermezza; ecco: prendi il calore rimasto nel mio corpo. Io ho caldo in questo momento, e tu hai molto freddo.
Cerco di soffiarmi via i capelli pesanti dagli occhi, ma il mio fiato non mi obbedisce: si fa sputare fuori a scatti, si tuffa fuori di me a ruota libera, e a tratti si trascina dietro anche un mio gemito.
La testa mi scivola indietro e s'appoggia al muro; vorrei togliermi i capelli fradici appiccicati dal mio collo, ma non voglio di privarti del calore di una delle mie mani.
Sento il vuoto nello stomaco. No, il vuoto d'appertutto. Il corpo... come una grande bolla a forma di me piena d'aria che pulsa per uscire. Se osassi chiudere gli occhi?... Senza peso... Non ho peso. Dove...?
No, non voglio andare da nessua parte senza di te: resto qui, schiacciata dal peso della forza di gravità, appiccicata sulla moquette, con la schiena abbandonata contro il muro. E con te, qui sdraiato, appoggiato a me. Ti sento fremere sulle mie ginocchia, sotto le mie mani, sento... Shhh... Fremi anche dentro di me, con me.
Apro meglio gli occhi per guardarti. Spendo energia per tenerli aperti solo per guardare te, e nient'altro; te, che sei l'unica cosa che c'è stata sempre, ma che è sempre nuova.
Non la stanza disordinata. Non la luce color avorio che entra dalla finestra per sdraiarsi sulla moquette un po' macchiata di rosso qua e là. Non i giornali ammucchiati, non le lenzuola vecchie, non i nostri vestiti sparsi... Non le tante piccole bustine di plastica... vuote. Inesorabilmente vuote. Spietatamente, irrimediabilmente vuote.
Da quanto ho iniziato a odiare il bianco... il colore bianco? Non da molto, non credo; eppure è un disgusto che sembra albergare comodamente nelle mie vene.
...Nelle vene? Proprio nelle vene?
Richiudo gli occhi, apro un po' di più la bocca per respirare meglio.
Proprio nelle mie vene trova casa l'orrore per il colore bianco? Odio... Odiosi paradossi. E perché non allergica all'ossigeno, a questo punto? Se devo odiare ciò da cui dipendo, tanto vale farlo del tutto.
Niente vie di mezzo: o roba pesante o niente; o a casa dei miei ma senza segreti, o a vivere per conto mio; o con te o con nessuno; o per te o per me.
L'ultima doveva essere per te: i patti erano questi. Hai voluto dividere amche l'ultima, e hai approfittato... Stronzo!... della mia condizione pietosa, e sei riuscito a farmi accettare. Me la sventolavi davanti, e io che ne avevo bisogno in quel momento, come potevo dirti di no?
E non solo: tu, idiota!... Ho visto che ne hai dato più a me che a te. Razza di stupido. Cazzo di generoso...!
S-Stronzo...
Be', non mi hai sentito? Ma tanto continuerò a ripetertelo.
Non dovevi, non avresti dovuto, l'ultima era tua, dovevo rinunciare io, era tua, era per te, era per te cazzo, non dovevamo ritrovarci così insieme...
Però è così: o insieme o niente. E' stato così sempre. Di' la verità: sapevi fin dall'inizio che non ti saresti fatto l'ultima mentre io ero a ruota. Hai deciso che non saresti rimasto a guardarmi agonizzare nel momento stesso in cui ce la siamo spartita. Allora la stupida sono io.

...Ehi?... Questo respiro... Non ti sento più. Che... No, aspetta, no! No, no, è solo la mia mano, ho le dita gelide: ho perso la sensibilità alle dita e non sento più il tuo petto muoversi, ma sono io, sono io... Sono io, perché tu... No, non scherzare stronzo, non fare così adesso... No, no, no, non puoi, no, non così, no, era per te, era tua, non puoi quando era tua!
Dio!... Dio!
Non riesco più ad aprire gli occhi. Ora ho freddo anch'io.
Non fare così, mi fa schifo che fai così.
Smettila. Muoviti!
... No...
... No. No. No. No... No.
NO.
Accidenti a te. Dovevi essere tu a guardarmi così, a sentirmi mentre...
Abbiamo parlato spesso di una vita pulita, e la immaginavamo libera. Ma guardati: sei pulito adesso. Questa è libertà? Sei libero? Sei felice, cazzo?!
...
...Ma dove trovo ancora la forza di piangere? Neanche riesco più a tenere gli occhi aperti, come poss...?
Chiudo gli occhi, sopraffatta, ma ho l'immagine di te immobile dipinta sulle palpebre chiuse. Come un film, una pellicola trasmessa senza sosta.
Ed ora, si sta confondendo ogni forma, colore... Un caleidoscopio. Gira vorticosamente... Sembra un cerchio, un sole, una palla, una ruota. Sembra una ruota. Una ruota che gira.
Parola che abbiamo usato spesso con paura. Dovevamo fare in modo di non arrivarci mai. Ne ero terrorizzata.
Ma ora ha importanza?

... Niente vie di mezzo.
O con te o sola: con te.
O viva o morta.


...morta.











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NOTE.
Questo è quello che mi è venuto fuori ieri notte, appena dopo aver visto "Christiane F. - Wir Kinder vom Banhof Zoo". Lo specifico per due motivi.
Primo, questo film non è presente tra le opzioni della categoria film: anche se la mia intenzione non era inventarmi una variante della storia, ma ho scritto solo quello che mi è venuto in mente, non posso trascurare il fatto che scrivendolo avevo in mente "loro due". Inoltre volevo evitare che qualcuno leggendolo pensasse che avessi copiato la scena di un film senza specificare che ne facevo riferimento.
Secondo, avendola scritta nottetempo con un sonno del diavolo, e anche se oggi da sveglia (in teoria), ho cercato di sistemarla... Non sono molto fiduciosa di essere stata abbastanza specifica. Ecco, mi dispiacerebbe che qualcuno che leggesse, arrivato alla fine, si chiedesse di che diavolo stessi parlando. Ma specificando a quale film mi sono ispirata, spero di risolvere tutti i dubbi di questo genere...

Un 'grazie' caldissimo a chiunque abbia letto questo sfogo notturno, e una preghiera a questi di lasciarmi una recensione anche e soprattutto per farmi sapere opinioni, consigli, critiche spietate... Che sono poi quello che veramente serve a un aspirante scrittore: venire un po' demolito per essere stimolato a migliorare.
Un saluto a tutti.

Frida
(oggi mi sento stakanovista e mi firmo pure...!)

  
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