Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
Segui la storia  |       
Autore: _paleface_    27/12/2014    0 recensioni
Era come se tutti volessero sbarazzarsi di me. Avevo nove anni.
Avevamo poco, ma io e lui ci bastavamo. Avevo diciassette anni.
Ero arrabbiata, avevamo litigato e lui era morto. Avevo ventitre anni.
Se per tutti la tristezza e la disperazione non possono altro che essere seguite da felicità e gioia, io non facevo parte del "tutti".
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ed Sheeran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1.

Londra: elegante, caotica, piovosa e così bella. Vivo in questa stupenda città da dieci anni e non mi stanco mai di visitarla, scoprire ogni suo piccolo angolo. Non mi potrò mai stancare di cercare i suoi difetti perché, una volta ne trovavo talmente tanti da odiare questo posto. Ora invece, sento finalmente di essere a casa mia, ma cominciamo dall'inizio. Torniamo ai miei diciassette anni.
Mi chiamo Ania, sono nata il 20 agosto 1992 in Italia, a Milano per essere precisi. Ho i capelli castano scuro e occhi praticamente neri. Aimè, non arrivo neanche al metro e sessanta. Avete capito bene, sono alta ben 1,59 cm. Se aveste chiesto a qualcuno di descrivere la me di diciassette anni, vi avrebbero tutti risposto "Una ragazza che sta molto sulle sue. Di bell'aspetto, ma con quel qualcosa che ti impedisce di avvicinarti a lei. Minuta e apparentemente fragile, ma con un carattere molto forte." Vi spiego in poche parole il perché.
Molti di voi avranno la fortuna di dire "Io ho perso la verginità a diciassette anni con il mio primo vero amore." Beh, io no. Avevo un padre diciamo... molto affettuoso. Così tanto che decise di mostarmi l'aspetto dei rapporti sessuali a soli due anni. Sì, mio padre - che decisi di soprannominare "Il Mostro"- abusò di me sessualmente per anni e questo mi segnò per tutta la vita. Mia madre era stata altrettanto premurosa, abbandonando me e mio fratello ad un'uomo alcolizzato e violento.
Che amore.
L'unico al quale volevo bene, era mio fratello Dean. Era nove anni più grande di me e alla fine era stato lui a farmi da padre e da madre allo stesso tempo.
"Mamma non tornerà più, briciola" mi rispose quando gli chiesi per quanto tempo mammina sarebbe stata lontana dai suoi figli di quattro e tredici anni. Lui era un bambino, come me, ma era sempre stato il mio uomo, la mia ancora di salvezza, il mio esempio. Dean era l'unica ragione per cui mio padre smise di toccarmi.
"Lasciala stare, maiale!" aveva urlato Dean al mostro che cercava di abusare di me per l'ennesima volta. Lo aveva mandato all'ospedale con una mazza da baseball dritta in faccia. Avevo sei anni.
Vagavo per strada con il mio orsetto Teddy tra le braccia. Faceva freddo, era buio ed io odiavo il buio. Sentivo il freddo entrarmi nelle ossa e paralizzarmi. Non riuscivo più a muovermi così cominciai a strillare, ma nulla usciva dalla mia bocca. Vidi qualcuno vicino al marciapiede illuminato dal lampione a pochi passi da me. All'improvviso me lo ritrovai davanti agli occhi. "Sei stata una bambina cattiva" disse mia madre. "Meriti tutto quello che ti sta capitando" rise. Un sorriso perfido che una bambina di nove anni non avrebbe mai dovuto vedere sul viso della propria madre. Mi sentivo impotente, ma sapevo che quello era solo un sogno. Solo un brutto sogno. Costrettami nel sonno a svegliarmi, mi ritrovai nel letto di camera mia e come facevo sempre, mi diressi nella stanza di Dean. Lui mi accoglieva sempre nelle sue braccia quando facevo qualche incubo e mi lasciava dormire nel letto con lui.
La stanza era vuota, cercai in bagno, nel salotto ed entrai persino nella camera del mostro per accertarmi che Dean non fosse lì. Non c'era. Corsi nuovamente nella sua stanza e aprii l'armadio per vedere se le camicie che amava tanto indossare, erano ancora presenti, ma non c'erano neanche quelle. Dean mi aveva abbandonata. Era come se tutti volessero sbarazzarsi di me. Mi odiavano tutti così tanto da lasciarmi sola con quel mostro che aveva il mio stesso sangue.
"Sei solo una puttanella." mi urlò contro il mostro quando gli impedii di toccarmi. Da quando Dean era scappato di casa, quella bestia aveva ripreso le sue abitudini. Se per me la fuga di mio fratello era stata la cosa peggiore che potesse capitarmi, per il mostro era stata una manna dal cielo.
"Sei proprio come tua madre. Una lurida puttana che fa la preziosa" ghignò perfido. Si avvicinò ancora fino a ritrovarmelo a pochi centimetri di distanza. Presi la bottiglia di Vodka alla pesca che aveva lasciato sul lavandino e con tutta la forza che avevo in corpo, gliela ruppi in testa.
"Bastardo" sibilai. Non mi sentivo affatto in colpa. Non mi sentivo neanche meglio però. Presi in fretta e furia le mie cose e prima di uscire dalla porta e dire addio al mio passato, diedi per l'ultima volta un'occhiata a quella che era stata casa mia. Avevo diciassette anni, vagavo per strada alle undici di sera con uno zaino sulle spalle e pioveva a dirotto.
Vidi un bar dall'altro lato della strada e pur non avendo soldi, decisi di entrare.




Allora, premetto che questa è la prima storia che scrivo e che pubblico. Spero vi piaccia e se così fosse, fatemi sapere cosa vi è piaciuto e se la storia vi intriga in qualche modo e nel caso non vi fosse piaciuta, mi piacerebbe capire cosa di preciso per poter migliorare. Grazie mille :)
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran / Vai alla pagina dell'autore: _paleface_