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Autore: Eli_99    27/12/2014    3 recensioni
Questo è un piccolo momento che va inoltrato alla mia fanfiction Isabell Edward, un po' per farmi perdonare per la mia assenza dal sito senza aver avvertito o lasciato un avviso.
Spero vi piaccia e buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Rosalya, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Sorri I'm not perfect'
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Speciale Natale

Erano ormai 4 mesi che ero arrivata al lice Dolce Amoris, dopo la sfida per entrare nella confraternita di cui ora faccio parte ne sono successe di cotte e di crude, ora è quasi mancano solo poche ore a Natele e dopo essere andata a comprare i regali con Rosa, Iris e Violet mi sto preparando con quest’ultime per andare alla festa di Natale che abbiamo organizzato con i ragazzi.
«Ragazze che ne dite se ci vestissimo tutte di rosso o nero?» ed ecco le idee fantastiche di Rosa.
«Per me è un’ottima idea, anche se preferirei un vestito nero, non voglio essere troppo appariscente» come sempre la timida Violet cercava di nascondersi e non farsi notare.
«Che ne dite se io e Bel ci vestissimo di rosso e tu e Iris di nero?» ma perché dovevo essere sempre io a vestirmi in modo appariscente.
«Perché questa volta non si veste Iris di rosso ed io di nero?» anche se già sapevo la risposta tentai di fare la mia faccia da cucciolo più convincente.
«Assolutamente no sciocchina, il vestito nero si sposa alla perfezione con i capelli di Iris, e poi sappiamo tutti che il colore preferito di Castiel è il rosso e noi vogliamo farlo uscire di testa non è vero?» scossi la testa sconsolata, era da qualche settimana che Rosa era convinta che io e Cass dovessimo assolutamente stare insieme anche se io non ero molto entusiasta di questa convinzione.
«E adesso non si discute più iniziamo a prepararci se no non arriviamo più alla festa».
Da quel preciso momento la mia amica non era più un essere umano ma un dittatore nei panni di una diciassettenne.
Iniziammo tutte a prepararci in un’oretta eravamo tutte pronte, già vestite, truccate e pronte per andare alla festa; Iris e Violet erano un vero schianto anche se Violet cercava continuamente di coprirsi tirandosi giù il vestitino che le arrivava appena sotto il sedere, al contrario Iris continuava a guardarsi allo specchio cercando una qualsiasi imperfezione anche se secondo me era perfetta. Infine c’eravamo io e Rosa vestite con due striminziti abiti rossi quello di Rosa aveva un profondo scollo sulla schiena e era circondato da pizzo nero; il mio invece era pieno di trasparenze un continuo gioco di vedi e non vedi con uno scollo a cuore sul davanti e un piccolo scollo anche sulla schiena. Il trucco era identico per tutte e quattro, marcato sugli occhi e leggero sulle labbra a parte per me che avevo un provocante rossetto rosso, le scarpe erano tutte nere con un tacco di quindici centimetri su cui mi sentivo più sicura.
Uscimmo di casa verso le dieci e avvolte nelle nostre pellicce nere ci dirigemmo al locale dove tutti insieme avremmo festeggiato il Natale; arrivate saltammo la fila kilometrica fuori dal locale e sfilate le pellicce andammo in cerca dei ragazzi, li trovammo dopo un paio di minuti seduti su un divanetto a bere vodka alla pesca, le ragazze corsero subito dai rispettivi ragazzi mentre io rimasi a fissare Castiel negli occhi, quando alla fine presi coraggio mi andai a sedere nell’unico posto rimasto libero, ovvero quello rimasto vicino a lui come mi misi a posto sentì il braccio di Castiel poggiarsi sopra le mie spalle, nessuno stava facendo caso a noi parlando del più e del meno.
«Allora ragazzi che avete intenzione di fare per queste vacanze?» Iris come al solito doveva avere sempre tutto sotto controllo.
«Io penso che starò a casa di Leigh voi» Rosa e Leigh si sarebbero dati da fare come al solito.
«Io e Violet passeremo queste vacanze in campagna, la voglio presentare ai miei» alle parole di Lys partirono un coro di Oh e Violet arrossì.
«Io porterò Iris in Australia voglio farle conoscere la mia terra» anche l’idea di Dake era molto dolce.
Kentin e Kim avrebbero passato le vacanze qui con i rispettivi fidanzati/e mentre Alexy e Armin sarebbero partiti per un viaggio negli stati europei, finalmente era arrivato il mio turno.
«Io invece tornerò in America» pensavo che tutti fossero contenti per me invece mi guardarono con facce stupite e un po’ tristi.
Senza preavviso mi sentì afferrare la mano e venni trascinata per il locale, fino ad arrivare sul tetto, il panorama era incredibile tutta la città risplendeva alle luci di natale e la Torre Eiffel spiccava in mezzo a quel tripudio di colori, tutta la città emanava un’aria natalizia e mentre ero intenta a guardare affascinata il panorama, capì che era Castiel la persona che mi aveva trascinato sul tetto del locale; da sotto la camicia potevo notare i muscoli tesi della schiena e la postura rigida, a conferma dei miei pensieri prese il pacchetto di sigarette dai Jeans iniziando a fumare.
«Tu non puoi partire per l’America» non capivo come si permetteva di dirmi una cosa del genere.
«E sentiamo perché mai non potrei partire per l’America?» ero davvero curiosa di sapere la sua risposta, ma chi diavolo era per dirmi cosa potevo o non potevo fare.
«Perché se tu parti ti perderò, e tu sei mia» al sentire quelle parole uscire dalla sua bocca rimasi paralizzata non mi sarei mai aspettata una reazione simile da lui.
Castiel si girò verso di me buttando a terra la sigaretta ormai finita, si avvicino piano a me con le mani nelle tasche dei jeans.
«Tu devi restare qua con me» disse quelle parole piano quasi sussurrandole.
Vedendo per la prima volta questo comportamento così fragile da Castiel, quel ragazzo sempre così freddo e duro, quello che aveva sempre una scusa buona per prendermi in giro e farmi arrabbiare, senza il quale le mie giornate sarebbero state decisamente noiose ora era qui davanti a me che mi implorava di non andarmene anche se per pochi giorni. In fondo anche io sapevo che se sarei tornata in America non avrei più trovato la forza per andarmene.
L’unica cosa che riuscì a fare fu correre verso di lui e gettarmi nelle sue braccia stringendolo forte, dopo pochi secondi sentì le sue braccia avvolgermi la schiena e tenermi stretta a se.
«Scricciolo ma tu stai tremando» mi strinse ancora più forte cercando di scaldarmi non sapendo che solo stando li nelle sue braccia stavo benissimo.
Quando sentì qualcosa di umido posarsi sui misi capelli alzai la testa, solo in quel momento mi accorsi che aveva appena iniziato a nevicare.
«Castiel, Castiel guarda sta nevicando» iniziai a saltare tra le sue braccia indicando il cielo come una bambina, a quella mia reazione vidi Castiel sorridere.
«Ehi bamboccia non lo sia cosa si deve fare quando si vede la prima neve dell’anno?» ed ecco il solito pomodoro arrogante e sbruffone.
«No non lo so cosa si deve fare?» scossi la testa per enfatizzare il significato delle mie parole.
«Questo» prese il mio mento tra le dita e avvicinandosi piano mi lasciò un dolce bacio sulle labbra, e poi un altro un altro e un altro ancora finche senza neanche lasciarmi il tempo di parlare mi ristrinse tra le sue braccia baciandomi i capelli.
«Buon Natale piccola».
Stando li tra le sue braccia fu il Natale più bello della mia vita, impossibile da dimenticare anche negli anni a venire.
«Buon natale pomodoro».

 

 

Volevo sfruttare questo breve testo per farvi gli auguri e scusarmi con voi se non ho più aggiornato la fanfiction ma ho avuto dei problemi con il computer e solo in questi ultimi giorni ho avuto la possibilità di riaverlo.
Volevo inoltre dirvi che sono molto contenta che così tante persone leggano e seguano la mia storia, grazie di cuore a tutte ancora buon Natale e spero di aggiornare presto Isabell Edward.
Bacioni Eli_99

  
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