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Autore: willow11    27/12/2014    7 recensioni
Santana Lopez, ormai padrona dei suoi poteri, è pronta ad affrontare la sua nuova avventura: partire con Hermione, Harry, Ron e Quinn per distruggere tutti gli Horcrux.
Questa storia è il seguito di Obliviate e Obliviate anno VI, e segue gli avvenimenti del settimo anno di Harry Potter.
da uno dei capitoli:
-Mi stai leggendo la mente?- La punzecchiò la più piccola.
-Come lo sai?-
-Cambi espressione quando mi leggi la mente… inarchi le sopracciglia e ti spuntano due fossette proprio qui- spiegò Hermione toccando con le dita i punti precisi della fronte della latina.
Santana sorrise, poi afferrò con le proprie mani quelle della grifondoro e le baciò.
-Herm…- disse con un tono che sembrava quasi una supplica.
Hermione la guardò confusa.
-Ti prego… Ti prometto che non ci succederà niente e vinceremo questa guerra insieme… Ma ti prego, permettimi di farti l’incanto obscuro… -
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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Obliviate Anno VII_1
Premesse
Questa fan fiction chiude la saga di Obliviate e Obliviate anno VI
crossover di Harry Potter con un mix tra i personaggi di Hp e Glee.
Questa storia segue gli eventi narrati nell'ultimo capitolo della saga di Harry Potter.
Vi consiglio di leggere le storie precedenti prima di leggere questa.. Almeno ci capite qualcosa :D

Credo che saranno in tutto una quindicina di capitoli e cercherò, come sempre,
 di pubblicarli settimanalmente.

Intanto, buona lettura, ci vediamo alla fine!





 


L’aria che avvolgeva le piccole palazzine era tetra e gelida.
Un uomo con un lungo mantello e un naso adunco comparve dal nulla.

Senza lasciarsi condizionare dal buio, l’uomo percorse il lungo vialetto, raggiungendo l’enorme cancello di villa Malfoy.
Con un movimento saldo del polso, agitò la bacchetta e il cancello si spalancò al suo passaggio.


--


-Bene Smythe, vedo che le tue idee sono molto chiare a riguardo…- sibilò l’essere.

Il ragazzo dal viso scavato e lo sguardo spavaldo annuì senza aggiungere altro.

-Possiamo ritenere chiusa la questione insegnanti di Hogwarts-  

Tutti i Mangiamorte seduti attorno al grande tavolo sorrisero.
Tra di loro presenziava il giovane Malfoy, anche lui aveva il viso scavato, ma l’aria era decisamente più stanca di Sebastian Smythe.

L’essere che aveva appena parlato, seduto proprio a capotavola, sorrise entusiasta allargando di poco quelle piccole fessure che aveva al posto del naso.
Poi, percependo del dissenso, si girò alla sua destra.
-Sì, Bellatrix?- Chiese lui alla strega seduta giusto due posti lontano da lui.
-Mio Signore, non crede che la presenza di tutti questi giovani ad Hogwarts, possa come dire… confondere gli studenti?-
-Non capisco la tua preoccupazione Bellatrix, sono ragazzi qualificati e facilmente persuadibili-
-Certo mio Signore, ma stiamo parlando di otto nuovi insegnanti…-
-Quanti sono gli insegnamenti obbligatori, giusto Draco?-
Il ragazzo annuì in silenzio.

L’essere sorrise.

-Mio Signore, mi scusi se mi permetto- disse uno degli uomini seduti al tavolo -l’idea di togliere i primi due anni agli insegnanti storici la trovo geniale…- poi si girò verso Bellatrix –Proprio non capisco le tue riserve Lastrange-
La donna non rispose.

A quel punto Sebastian si girò verso di lei -conosco bene questi nuovi insegnanti, sono dei bamboccioni, faranno tutto ciò che gli chiederemo di fare pur di mantenere il prestigioso incarico... Saranno i nostri burattini e ci plasmeranno le nuove generazioni…-

-E che mi dici di quella Lopez?- Sputò Bellatrix.

Sebastian deglutì visibilmente, anche Malfoy sembrava particolarmente colpito da quella domanda.
Voldemort alzò la grande mano bianca per afferrare la pergamena davanti a lui e consultarla.
-Lei e la sua amichetta corvonero hanno combattuto a fianco di Potter per ben due volte- continuò sempre con più enfasi la strega.
-Ti riferisci all’insegnate di volo e alla nuova insegnate di trasfigurazione del biennio?- Chiese Voldemort, una volta trovato il nome delle ragazze sulla pergamena.
-Sì mio signore-
-Sento del risentimento Bellatrix… Non è che per caso c’è dell’altro?- Chiese ancora l’essere.
-No mio Signore- si affrettò a rispondere la strega abbassando lo sguardo.

Voldemort fissò a lungo la donna, poi sentendo dei passi spostò lo sguardo verso l’ingresso.

-Oh buonasera Severus, sei in ritardo- disse, appena l’uomo dal lungo mantello e dal naso adunco, fece il suo ingresso in sala-vieni siediti, c’è un posto per te-
L’uomo si sedette proprio di fronte a Bellatrix.
-Stavamo appunto discutendo dei Tuoi nuovi insegnanti… Bellatrix pensa che l’insegnante di volo sia pericolosa-
Piton sentendo quelle parole guardò la strega –non ne vedo il motivo Bella- disse scandendo ogni singola parola.
-Non te la ricordi nella foresta proibita? E al ministero due anni fa?- replicò lei.
-Mio Signore, senza dubbio è una ragazza con delle grandi doti, lo stesso Silente l’ha inserita nel corpo docenti prima ancora che si diplomasse-

Voldemort continuò a fissarlo.

-Era il capitano della squadra di quidditch dei serpeverde e insieme alla Fabray era la migliore del suo anno. E’ una leader mio Signore e in quanto serpeverde è una potenziale mangiamorte… se davvero è pericolosa… è meglio tenerla sotto controllo- concluse Piton.
-Mi sembra la scelta migliore- decretò l’essere passando la lunga pergamena a Sebastian –Hai una lunga lista e un compito importante Smythe, non deludermi-

Sebastian prese la pergamena e, dopo un inchino, lasciò il tavolo.
Bellatrix seguì il ragazzo allontanarsi senza con gli occhi pieni di rabbia senza però aggiungere nulla.

Il Signore Oscuro fece un respiro profondo e si girò verso Severus.

-Hai delle altre novità, confido-
-Accadrà sabato prossimo, al calar della notte- rispose Piton.

-Ho sentito diversamente mio Signore- s’intromise uno dei mangiamorte seduto sulla destra del lungo tavolo in mogano –Doris l’auror si è lasciato sfuggire che il ragazzo Potter non sarà trasferito fino al trenta di questo mese, il giorno prima dei suoi 17 anni-
-Questa è una falsa pista – replicò Piton –gli auror non giocano più alcun ruolo nella protezione di Harry Potter… Quelli più vicini a lui credono che ci siamo infiltrati nel ministero-

Uno dei mangiamorte seduto dalla parte opposta rispetto a Voldemort ridacchiò –l’hanno capita giusta no?- disse facendo ridere diversi mangiamorte.

-Che ne dici tu, Pius?- Chiese Voldemort all’uomo in giacca e cravatta posto al capotavola opposto.
-Si sentono molte cose mio Signore, che tra queste ci sia la verità, di certo non è chiara- rispose il funzionario della magia.
Voldemort rise –parole di un vero politico, credo ti dimostrerai molto utile Pius-
-Dove sarà portato il ragazzo?- Chiese ancora l’essere guardando Piton.
-In una casa più sicura, probabilmente alla dimora di qualcuno dell’ordine, mi dicono che è fornita di ogni genere di protezione possibile, una volta li, sarà poco pratico attaccarlo-

-Se non possiamo attaccare il ragazzo una volta giunto a destinazione, dobbiamo attaccarlo mentre è in viaggio- rifletté l’essere.
-E qui siamo in vantaggio mio Signore, abbiamo parecchi infiltrati all’ufficio dei trasporti, se il ragazzo usa la metro polvere o si materializza, lo sapremo all’istante- disse il funzionario della magia.

-Non farà né l’una, né l’altra cosa, l’ordine sa che il ministero non è più un posto sicuro- replicò Piton.
-Tanto meglio- disse ancora Voldemort -dovrà muoversi allo scoperto, sarà più facile catturarlo-
-Mio Signore- disse Bellatrix –permettimi di uccidere il ragazzo…- chiese quasi implorante facendo agitare tutta la stanza.

-No!-tuonò Voldemort zittendo tutti –io devo uccidere Harry Potter… E sarò io a farlo!-



--



-Avada Kedavra-
Un lampo di luce verde illuminò gli alberi della foresta proibita e si scagliò sul petto di Harry Potter.
Santana, nascosta dietro un albero non troppo distante da Harry, era terrorizzata e non sapeva davvero come fare, poi l’essere dal volto non più umano che aveva appena scagliato la maledizione senza perdono, spostò lo sguardo verso di lei e vi puntò la bacchetta.


-NO-
Santana aprì gli occhi terrorizzata dall’incubo che aveva appena fatto.
Fece dei respiri profondi cercando di regolarizzare il battito, poi si guardò intorno.
La luce chiara della luna che entrava prepotente dalla finestra, illuminava l’altra parte del letto dove, serenamente, dormiva Hermione.
Santana sorrise a quella vista celestiale e ricominciò a respirare.

Per Merlino se era bella.

Vedendo che si era scoperta leggermente prese il lenzuolo portandolo all’altezza del collo.
Le poggiò un leggero bacio sulla tempia e si alzò dal letto.

Si avvicinò alla finestra guardando il paesaggio londinese.

Un brivido di freddo le percorse la schiena.

Tutto era immobile, ma lei poteva sentire l’agitazione muoversi in ogni singolo pensiero: la guerra era arrivata.






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Eccoci qua carissimi, come promesso entro la fine dell’anno.

Il capitolo è corto, ma è un prologo e ci sta...
Scrivere questa fanfiction e pubblicarla settimanalmente è un impegno non indifferente, spero davvero di mantenerlo… E spero che ne valga la pena…
Fatevi leggere, sono curiosa di sapere che ne pensate e cosa vi aspettate da questa ultima storia!
Ci vediamo tra una settimana!

Intanto buon Natale  in ritardo, ed un felice anno nuovo

A presto
Chiara

  
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