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Autore: Jimma Douglas    27/12/2014    0 recensioni
Questa storia parla di due ragazzi, che si innamorano per puro caso, per un puro incidente da distrazione mentre camminano per strada. I due ragazzi sono Harry e Louis dei One Direction.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una sera d'autunno e io lavoravo, come sempre, svogliatamente nel ristorante che odiavo di più di tutti, ma da quando avevo lasciato la mia famiglia, in qualche modo dovevo pur sopravvivere e quindi mi arrangiavo.

Stavo servendo un tavolo con una famiglia unita e la mia mente si riempì di pensieri sulla mia, di quanto era bello prima che i miei si separassero, e mia sorella... Poi sento la voce del mio capo che mi distoglie da tutta quella nostalgia chiamarmi con quella voce stridula e arrogante, sospiro e mi dirigo verso il suo ufficio per sapere cosa vuole questa volta.

 

“Harry, sai che non sopporto che tu ti ferma per più di qualche secondo! Ti scalerò 10 euro dallo stipendio!” urla.

 

Io guardo l'orologio, finalmente era finito il mio turno e potevo tornare a casa, giro i tacchi e lascio il mio capo Richard ad urlare da solo, è incredibile quanto possa essere bastardo quell'uomo, dovrei cambiare lavoro, ma non saprei dove cercare, forse potrei mandare il mio curriculum ad altri ristoranti, se i miei stessero ancora insieme avremmo ancora il ristorante di famiglia, ma no, loro sono stati testardi e sciocchi e hanno mandato all'aria una famiglia bellissima!

 

Mentre camminavo per i marciapiedi di Doncaster con nonchalance per tornare a casa, e prendo in considerazione anche l'idea di farmi la patente, alzo la vista al cielo per guardare le stelle, non mi piace camminare in piena notte da solo. Ad un tratto mi ritrovo per terra e imprecando contro chi mi era venuto addosso e mi levo la polvere di dosso senza dare importanza al ragazzo che stava imprecando contro di me, alzo lo sguardo e lo scruto con occhio interrogativo aspettando delle scuse, lo guardo ed era più basso di me con un taglio che sembrava da emo, il naso alla francese ed era vestito da punkettone, poi feci l'errore, lo guardai negli occhi, aveva degli occhi azzurri bellissimi, spalancai la bocca poi vidi lui che fece lo stesso e allora cambiai subito espressione e parlai:

 

“Beh, potresti anche scusarti!” dico imbarazzato.

 

“Sei stato tu a sbattermi contro, non ti devo proprio nulla!” ribatte quello.

 

Continuiamo così per un po' finché non faccio per andarmene.

 

 

 

 

Louis' POV

 

“Ma che cazzo fai? Non vedi dove metti i piedi?” stavo imprecando mentre cercavo di rialzarmi, lui imprecava contro di me e io non capivo cosa diceva perché ero troppo preso a guardargli i ricci, cazzo era bellissimo, forse l'uomo più bello che abbia mai visto, mi sto pentendo di avergli urlato contro ma non posso farmi vedere debole e chiedere scusa, la voglio ancora la mia dignità.

Ha degli occhi verdi luminosi, sono bellissimi anche quelli e con quel viso sembra angelico ma a sentiro non si direbbe.

Mi perdo ad osservarlo e senza accorgermene apro leggermente la bocca per lo stupore quando lui la spalanca, me ne accorgo solo quando lui cambia espressione e cerca di andarsene, sorrido e mi faccio avanti, non posso perdermelo!

 

“Hey.. emh che ne dici se per farmi perdonare ti offro qualcosa da bere?”

 

Lui si blocca sul posto e sembra irrigidirsi, sorrido soddisfatto.

 

 

Harry's POV

 

 

Sentii tutti i muscoli irrigidirsi e mi bloccai a quelle parole, me lo aveva davvero chiesto? Mi aveva chiesto di uscire, quel ragazzo bellissimo.

Mi girai lentamente verso di lui e guardai il suo sorriso, era qualcosa di straordinariamente bello, mi piaceva da morire e allora cercai di essere meno imbarazzato possibile e risposi.

 

“Si, ok, cioè, per me va bene, non mi andava di tornare a casa... Ok. Dove andiamo?” risposi, e mi resi conto di aver parlato in modo agitato e allora arrangiai un sorriso, lo guardai cambiare espressione, ne stampò una meravigliata in faccia quando sorrisi, penso gli piacciano le mie fossette.

 

“Beh, andiamo all'hard rock cafè, è qui dietro, ti va?” mi chiede.

 

Annuisco lievemente e cammino verso di lui con insicurezza, che sparisce quando mi si piazza al fianco. Mentre camminiamo mi lancia occhiate intense, non riesco a capire cosa pensa è un ragazzo strano, ma sono attratto da morire da lui, chissà se anche lui è gay o no, e se fosse omofobo, lo guardo e penso che una persona bella come lui non potrebbe mai avere difetti così brutti, continuo a pensare a lui ai suoi movimenti e le sue espressioni quando la sua voce mi distrae.

 

“Comunque mi chiamo Louis Tomlinson, piacere.”

 

“Io mi chiamo Harry Styles”

 

“Oh mi è sempre piaciuto il nome Harreh*

 

Rabbrividisco quando pronuncia il mio nome, è buffo ma mi fa un effetto strano, non ci capisco più nulla e nella mia mente rimbomba solamente il mio nome pronunciato da lui, evidentemente lui si accorge di ciò perché mi sorride e ovviamente non posso non fare una brutta figura, arrossisco e lui lo nota, spero che non dica nulla ma mi sbaglio, mi chiede perché sono arrossito, e adesso? Cosa rispondo? Magari potrei cambiare argomento, ma no, mi prenderebbe per stupido, perché sono così agitato, cos'ha lui che mi fa stare così?

Dopo vari minuti di attesa in cui lui mi guarda e io rifletto rispondo con la prima cosa che mi viene in mente: “Perché ho freddo.” Che razza di scusa banale ho usato? Dio, quanto sono sciocco, non ci crederà sicuro!

Pensai di essere nei guai, finché lui non mi passa un braccio sul fianco e mi abbraccia per riscaldarmi. In quell'abbraccio mi sentivo bene, non pensavo ad altro che a Lou, a come è stare nelle sue braccia, e se prima avevo 'freddo' in quel momento stavo avvampando e stavo per sudare, sentivo le farfalle nello stomaco e mi sentivo come se c'eravamo solo io e lui, per un momento scordai anche dove eravamo e perché, sentivo i rumori lontani e non avevo interessi oltre a quello di riuscire a conquistare quel ragazzo.

 

Louis mi lasciò e mi disse di entrare nel Hard Rock e acconsentii, mentre sorseggiavamo la birra discutevamo sul più e sul meno ma in realtà non seguivo molto i discorsi, ero più impegnato a quale scusa usare per farlo salire in casa mia e quindi provai con una scusa pensata all'ultimo ma che trovavo potesse funzionare.

 

“Sai, alla fine sono contento di averti conosciuto, odio stare solo in strada la notte, ho paura.” dico.

 

Lui sembra aver capito le mie intenzioni perché alle 2:00 a.m. Usciendo dall'Hard Rock mi accompagna gentilmente a casa e finalmente riesco a concentrarmi sui discorsi che fa e riesco a comprendere un minimo della sua mentalità, è un tipo a posto, è molto aperto e gentile.

Arrivati davanti casa mia gli chiedo se vuol salire e lui accetta subito, gli mostro la casa, entrando nella camera, nota subito la mia maglia dello United e comincia a saltellare in modo buffo dicendo ripetutamente “Anche io tifo lo United!” e poi dandomi il cinque.

Io ero un grande appassionato di calcio e vederlo esaltarsi per una maglia dello United mi faceva morire, così finiamo a parlare di calcio, gli racconto che faccio parte di un gruppo Ultras e lui sembra affascinato dal mio racconto così mi viene la brillante idea di chiedergli se volesse venire ad una partita, lui accetta subito e allora ci diamo appuntamento per il giorno della partita contro il Chelsea, ci scambiamo anche i numeri, e quel giorno dormii benissimo.

 

  
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