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Autore: Barby_Ettelenie_91    28/12/2014    7 recensioni
Tony Stark ama la vita mondana, ma cosa succederebbe se fosse costretto a organizzare una festa di Natale insieme agli Avengers? I guai sono assicurati ...
Dal testo:
“No e poi no! È l’idea più ridicola che abbia mai sentito!”
Pepper fulminò Tony con lo sguardo.
“Anthony Edward Stark la festa si farà. Se non la farai giuro che mi metto in sciopero per i prossimi due mesi!”
“Ma tesoro …”
La donna rispose con un gelido sguardo prima di lasciare la stanza a passo di marcia.

Buona lettura e buone feste! :)
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“No e poi no! È l’idea più ridicola che abbia mai sentito!”
 
Pepper fulminò Tony con lo sguardo.
 
“Anthony Edward Stark la festa si farà. Se non la farai giuro che mi metto in sciopero per i prossimi due mesi!”

“Ma tesoro …”

La donna rispose con un gelido sguardo prima di lasciare la stanza a passo di marcia.


 
*


 
Quel giorno, per la ben poca gioia del suo proprietario, il salone all’ultimo piano della Stark Tower era pieno di gente.

Sotto la guida dell’Agente Coulson, un entusiasta Thor stava addobbando un gigantesco albero di Natale, aiutato da Steve e Natasha. La Vedova Nera in realtà odiava il Natale, non avrebbe mai fatto una cosa del genere, ma l’entusiasmo contagioso del Dio del Tuono la fece desistere.

Tony nel frattempo sequestrò il Dottor Banner per chiedergli un consiglio su un nuovo esperimento che doveva assolutamente terminare. Non si sarebbe mai abbassato ad addobbare la casa con quei matti degli Avengers.

Steve aveva appena appeso una piccola mela di plastica quando un sibilo vicino al suo orecchio lo fece spaventare e volare giù dalla scala dov’era arrampicato.

Mentre si rialzava sbuffando, il Capitano incrociò lo sguardo divertito di Clint che, arco ancora alla mano, osservava l’addobbo appena centrato.

Tony colse l’occasione al volo per farsi quattro risate.

“E bravo il nostro Legolas!” esclamò dando il cinque a Occhio di Falco.

“Capitano, la vecchiaia ti ha rallentato i riflessi eh?”

“Stark invece di ridere tanto perché non ti degni di aiutarci?” sbuffò Steve di rimando.

Prima che iniziassero a discutere, Coulson si precipitò in difesa del suo pupillo, seguito da Thor che cercava di farli riappacificare.

“Lady Pepper ha detto che questo Natale è una delle feste più belle di Midgar, perché dovete sempre litigare voi?”

Tempo un minuto e tutti stavano litigando con tutti.
 


*



Qualcuno non molto lontano osservava la scena.

“Insulsi mortali … e sarebbero questi i grandi difensori di Midgar? Rovinare le vacanze di Thor e dei suoi amici a sto punto sarà ancora più divertente …”
 


*
 


In quel momento fece il suo ingresso nella grande sala Pepper. Il sorriso però le si spense quando trovò tutti a litigare.

“Ehm – ehm buongiorno!”

Il suo sguardo omicida fu sufficiente per mettere a tacere Tony e tutto il resto della squadra.

“E io che mi aspettavo che per una volta andaste tutti d’accordo … Phil pensavo che saresti riuscito a tenere a bada questi bambini …

“Mi dispiace Pepper, Tony e Barton hanno cominciato e …”

“Vabbè lasciamo perdere … Jarvis, per favore, puoi apparecchiare la sala da pranzo? Da mangiare, shawarma e budino al cioccolato direi!”

“Certo, Signorina Potts, sarà pronto in pochi minuti!” rispose la AI di casa Stark.

 A quelle parole il clima si calmò come per magia e tutti si diressero a mangiare, pregustando l’ottimo cibo che li attendeva.
 


*


 
“Budino al cioccolato?” osservò Loki con l’acquolina in bocca.

“Perché quel … quel pentapalmo di mio fratello può andarsene in vacanza su Midgar, divertirsi, mangiare budino al cioccolato e fare quello che gli pare mentre io devo starmene in esilio come la peggiore feccia?!”

“In fondo i terrestri sono esseri talmente stupidi … ora me la pagheranno, eccome se me la pagheranno! Loro e pure quell’idiota di Thor!”



*


 
Dopo il pranzo, Pepper tornò al lavoro, mentre l’agente Coulson fu richiamato in servizio a causa di un’emergenza. I rilevatori magnetici dello S.H.I.E.L.D. avevano registrato attività sospette, quasi sicuramente di origine aliena.

“Inutile che vi dica di tenere gli occhi ben aperti!” fu la sua perentoria raccomandazione prima di andarsene.

Ovviamente nessuno gli diede ascolto e, anzi, appena i simpatici babysitter se ne furono andati, l’alcol cominciò a scorrere nei bicchieri degli Avengers.

Per fortuna Steve, immune alle ubriacature, riuscì a riportare all’ordine i compagni prima che la situazione degenerasse, e lì trascinò nuovamente nel salone per finire di sistemare l’albero e gli addobbi.

E’ vero, erano tutti un po’ brilli, ma nella grande sala c’era decisamente qualcosa che non andava.

L’albero di Natale si stava muovendo! Anzi, a dirla tutta, l’albero si stava muovendo in modo minaccioso verso di loro.

“J-Jarvis, se questo è uno scherzo, non è divertente!”

Prima che Tony ricevesse una risposta, il grande abete allungò un ramo e cominciò a lanciare palline e altri addobbi che esplosero addosso ai poveri malcapitati in una marea di schegge. Gli Avengers, colti alla sprovvista, corsero a recuperare le armi mentre cercavano schivare gli attacchi come meglio potevano.

Thor decise che era arrivato il momento di recuperare Mjolnir, ma quando stese il braccio, un lungo nastro argentato si avvinghiò al suo polso, cominciò a girare intorno, fino a immobilizzare il Dio del Tuono come un salame.

“Maledetto coso! Lasciami andare!”

A dispetto di tutti gli sforzi e le imprecazioni, il nastro si strinse ancora di più, impendo a Thor di muoversi e recuperare il martello.

Nel frattempo il resto della squadra, armato di tutto punto, rientrò nella sala, pronto a dare battaglia.

“Ehi Mister Addobbo, hai bisogno di una mano?” esclamò Iron Man ironico aiutando il Dio del Tuono a liberarsi.

L’abete però non dava segnali di voler smettere, anzi, nonostante le armi e gli sforzi di tutti, sembrava ancora più inferocito. Addobbi volavano ovunque, mentre la cometa piantata sulla cima cominciò a lanciare un potente raggio che distruggeva tutto quello che riusciva a raggiungere. Quando poi lo scudo di Capitan America provò a colpirla, la coda, come una frusta, lo strinse a sé e poi lo riscagliò con forza contro il suo proprietario.

Thor intanto riuscì a liberare Occhio di Falco, che per tentare di salire sull’albero e colpirlo era stato fatto prigioniero dai robustissimi rami.

Natasha era impegnata a liberarsi da un nastro che le si era avvinghiato a un braccio, però non si accorse che il raggio della cometa puntava dritto verso di lei. Per fortuna Thor con un potente lancio di Mjolnir scagliò un fulmine esattamente contro la stella, distruggendola, prima che potesse colpire la malcapitata Vedova Nera.

Fu in quel momento che l’autore del misfatto decise di venire allo scoperto.

Aggrappato alla cima dell’albero, apparve Loki con un sogghigno.

“Come si dice da queste parti? Buon Natale, fratellino!”

“Fratello tu non dovresti essere qui!”

“E dove dovrei essere scusa? Su Jotunaiem forse? Mi hanno bandito da Asgard, è vero, ma nessuno può impedirmi di tornare su Midgar!”

 Gli altri a quelle parole rimasero sconcertati.

“Non bastava avere in casa già tutta sta gente … ora devo pure subirmi sto alieno da dramma sheaksperiano con manie di grandezza!”

“Detto da te, Stark, lo prendo come un complimento!”

“Ma stai un po’ zitto!”

Prima che Iron Man lo colpisse, Loki svanì per poi ricomparire dall’altro lato della stanza.

“Mancato! Ahah Ora albero pensaci tu!”

Gli Avengers tornarono ad affrontare l’abete ma contro la magia di Loki sembrava che nessun’arma avesse effetto. 

Il povero Thor cercò persino di convincere il fratello a smetterla, ma il Dio del Caos non avrebbe mai rinunciato a un simile divertimento.

La situazione ormai sembrava senza speranza, quando Tony Stark si decise a mettere in atto l’unico piano di emergenza che non avrebbe mai voluto fare.

“Sono certo che dopo Pepper mi ammazzerà ma … Natasha! Vai subito a chiamare il dottor Banner!”
 



*



Quando Hulk giunse nel salone sfondando il muro, il ghigno di Loki vacillò, ma non si perse d’animo e cercò di indirizzare gli attacchi dell’albero stregato su di lui.

Il gigante verde schivò gli addobbi esplosivi come fossero moscerini e poi senza pensarci due volte prese l’abete per il tronco e lo sollevò. Usandolo come una mazza da baseball colpì con forza il Dio degli Inganni che, colto alla sprovvista, volò in aria, rischiando di precipitare giù dalla finestra. Per fortuna che il provvidenziale intervento di Thor impedì a Loki di schiantarsi duecento metri più sotto.
 



*



 
“Stupido pentapalmo, lasciami!”

Loki continuava a urlare ma il fratello non mollò la presa.

“Fratello ti sei comportato male, è giusto che ora torni a casa per essere sgridato da Padre!”

“Odino non è mio padre! E comunque io non mi faccio giudicare da nessuno!”

Il Dio degli Inganni provò una magia per liberarsi, ma le botte di Hulk l’avevano lasciato piuttosto malconcio, impedendogli di tentare qualche altro trucco.

Thor, a malincuore, decise che era ora purtroppo di tornare a casa per riconsegnare il fratello alla giustizia e impedirgli di fare altri danni su Midgar.

“Ehi un momento!  Sto tizio è entrato in casa mia, l’ha distrutta di nuovo creando un casino pazzesco, ora rischio pure il linciaggio da parte della mia donna … e lo devo lasciare andar via così?! Ma non ci penso nemmeno!”

Stark, sostenuto dal resto degli Avengers, impedì la partenza e fece rinchiudere Loki nella cella di massima sicurezza destinata a Hulk.
 



*



 
“Dimmi, Hamidall, cosa vedi?”

Il Guardiano fece un sorriso rassegnato, quando il suo sguardo ambrato si posò su Midgar.

“Il principe Loki sta di nuovo litigando con il principe Thor e i suoi amici terrestri, mia Regina!”

“Grazie dell’informazione. Ora sarà il caso che ci pensi io, prima che Odino lo scopra e perda la pazienza …”
 


*



 
Una volta sistemato l’ospite indesiderato nel suo degno alloggio, gli Avengers si trovarono a malincuore a dover fare i conti con una Stark Tower semidistrutta. Era il 23 dicembre, e rimetterla in sesto per Natale era praticamente impossibile. Nemmeno la tecnologia del padrone di casa avrebbe potuto compiere una simile impresa in tempo zero, ci voleva veramente un miracolo.
 



*



 
Loki stava dormendo quando una visione cominciò a tormentare i suoi sogni. Iniziò ad agitarsi nel sonno cercando di scacciare la presenza molesta ma sembrava non ci fosse verso di mandarla via.

“Tesoro, si può sapere perché continui a maltrattare tuo fratello e i suoi amici? Che cosa ti hanno fatto di male? E non venirmi a dire che Odino fa preferenze nei suoi confronti … Hai avuto le tue occasioni per renderci fieri di te e le hai sempre sprecate! Se non vuoi che questa volta il grande Padre perda la pazienza e ti costringa alla prigione a vita, vedi di riparare i tuoi danni e fare pace con Thor!”

“Ma Madre … non puoi chiedermi questo! Thor e quegli stupidi midgardiani sono antipatici, arroganti, pensano di essere i migliori dei Nove Regni … e per di più fanno festa mangiando budino al cioccolato! Tu lo sai quanto io adoro il budino … Non mi pento di aver rovinato la festa di quel pentapalmo di mio fratello! Se IO non posso mangiare il budino, allora non lo mangerà nemmeno lui!”

La Regina Frigga fissò il figlio con sguardo severo.

“Loki smettila di fare il bambino capriccioso e rimedia ai tuoi torti!”

“Ma mamma!”

“Niente ma, ora vai e sistema tutto, sennò domani ci penserà Padre a sistemarti!”

Loki si svegliò di colpo, guardandosi attorno spaesato.

“Mi rifiuto di fare pace con Thor!” esclamò stizzito, ma della Regina non c’era alcuna traccia.

Il Dio degli Inganni provò a rimettersi a dormire ma si sa, la mamma è sempre la mamma e non può essere ignorata.
 
 


*



 
Thor aveva come una strana sensazione. Forse non era abituato al clima di Midgar …

Si rigirò nervosamente sotto le coperte ma il sonno aveva deciso di abbandonarlo del tutto. Quando il sole poi invase la stanza, decise di alzarsi per andare a fare colazione.

La Torre era silenziosa, il resto degli Avengers dormiva ancora. E dopo quello che era successo il giorno prima, era anche comprensibile. Dovevano recuperare le forze, per poi dedicarsi ai lavori di ristrutturazione che avrebbero iniziato nei giorni successivi.

Eppure il Dio del Tuono sentiva che c’era qualcosa non andava.

“Buongiorno, signore.”

La voce elettronica di Jarvis lo fece sobbalzare. Decisamente non era si ancora abituato alle stranezze di Midgar!
 
“Scusi se l’ho spaventata! Ora le preparo la colazione, ma prima vorrei mostrarle una cosa, visto che il signor Stark e i vostri colleghi dormono ancora.”

Thor annuì un po’ perplesso, mentre l’AI lo invitava a salire al piano superiore semidistrutto.
 


*



 
Lo stupore del padrone di casa e dei suoi ospiti fu davvero enorme quando si ritrovarono nel grande salone rimesso a nuovo, con tanto di abete addobbato in un angolo e decorazioni scintillanti appesi lungo le pareti.

“Stark, ma che scherzo è questo?!” esclamò Steve sconcertato.

“Se sapessi chi è stato, Capitano, di certo lo ringrazierei! In fondo sono un miliardario, ma anche un filantropo … e poi sarei anche curioso di sapere chi è che per una volta è riuscito a fare meglio del genio di Tony Stark!”

“Giusto un pochino modesto eh!” risposte ridendo Clint.

Il rumore dello stomaco di Thor che brontolava ricordò agli Avengers che non avevano ancora fatto colazione, così decisero di rimandare a un altro momento la discussione sull’inspiegabile ricostruzione.
 
 


*



 
“Ho eseguito i controlli che mi ha chiesto, signore. Purtroppo le telecamere di sorveglianza e tutti gli strumenti elettronici sono andati improvvisamente offline stanotte. E no, non si tratta di un attacco virtuale di qualche hacker. L’unica cosa che risulta è un’improvvisa distorsione del magnetismo terrestre nel nostro quartiere prima che tutto si spegnesse. Presumo si trattasse di qualche attività aliena a noi ignota. Ora faccio un confronto con i dati ambientali rispetto a quelli durante l’invasione dei Chitauri … “

Alle parole attività aliena tutti si fecero improvvisamente attenti.

C’era una sola persona che poteva aver fatto una cosa del genere. Se non fosse per un insignificante dettaglio: suddetta persona era la stessa che aveva raso al suolo tutto meno di ventiquattr’ore prima e adesso si trovava sotto chiave una quindicina di piani più sotto.
 


*


 
A Natale puoi, fare quello che non puoi fare mai …                                                                                                                              
è Natale, a Natale si può fare di più …                                                                                                                                              
è Natale, a Natale si può amare di più …

La canzone proveniente dalla televisione rimasta accesa si fece largo nella stanza mentre gli Avengers stavano discutendo sull’ultima scoperta appena fatta.
Thor, al sentirla, parve illuminarsi.

“Se questa festa rende tutti più buoni come dicono, allora Loki magari si è pentito e ha aggiustato tutto! Almeno per oggi perdoniamolo e lasciamolo uscire di prigione … “

“Thor ma hai forse il panettone al posto del cervello?! Ti ricordo che il tuo caro fratellino ha raso al suolo mezza New York con l’aiuto di un esercito di alieni incazzati, ha quasi fatto secco l’Agente Coulson, ha ridotto Barton come un cagnolino e ha distrutto casa mia due volte … ah sì, e ha pure ammazzato qualche decina di persone già che c’era!”

“Appunto! Di certo non sarà una stupida festa terrestre a farlo rinsavire! E ringrazia che è tuo fratello, sennò gli avrei già piantato una freccia in fronte!”

“Ma mio fratello è stato adottato … e poi questa volta ha riparato i danni che ha fatto no? Dopo il banchetto vi prometto che lo riporterò da Padre su Asgard dove sarà assicurato alla giustizia e poi … Per favore!”

A sorpresa, il Capitano Rogers freddò gli entusiasmi del Dio del Tuono.

“No Thor questa volta Clint e Stark hanno ragione … almeno a Natale evitiamo altre grane!”
 


*


 
 
“No e poi no! Per tutti i Nove Regni, non farò mai una cosa del genere!” esclamò Loki in tono isterico cercando di scagliare un incantesimo contro Thor.

Il Dio del Tuono schivò l’attacco ridendo e mise le manette ai polsi del fratello che gli avrebbero impedito di usare la magia.

“Sono sicuro che troverò degli ottimi argomenti per convincerti a collaborare … “

Il Dio del Caos sospirò rassegnato. Quando il fratello si metteva in testa una cosa era praticamente impossibile fargli cambiare idea!
 



*
 


Quella sera la tavola era finalmente imbandita, mentre gli ospiti di casa Stark stavano cominciando a prendere posto a sedere.

Tutto sembrava andare per il verso giusto lasciando Pepper alquanto perplessa. Che il suo uomo e colleghi fossero riusciti a organizzare una festa decente senza combinare disastri cosmici? No, c’era sicuramente sotto qualcosa.

Ne ebbe la conferma quando, alla fine delle pietanze, sentì la dottoressa Foster e la sua stagista chiedersi dove mai fosse finito Thor.

Preoccupata, fece notare la cosa a Coulson e Maria Hill, anche loro del tutto ignari di cosa stessero combinando gli Avengers.

In quel momento l’impianto audio fece partire una musica natalizia a tutto volume attirando l’attenzione dell’intera tavolata.

Da una porta seminascosta dal gigantesco abete addobbato, entrarono un entusiasta Thor vestito da Babbo Natale seguito da Loki in tenuta da renna, con tanto di corna in testa, che sorrideva con sguardo omicida. 

“Buon Natale miei cari amici! Io e il mio … ehm … aiutante siamo venuti qui per portarvi i regali!”

Un attimo dopo, Thor e Loki, sorreggendo un enorme sacco, cominciarono a distribuire pacchetti in giro per il tavolo.

I commensali, dopo un primo shock iniziale, ringraziarono e cominciarono ad aprire i regali.

In fondo a Natale bisogna essere tutti più buoni ... a riprendere le ostilità tra alieni, supereroi e agenti segreti ci avrebbero pensato dopo le feste!

Quando i due dèi arrivarono in fondo al tavolo, Tony ghignò soddisfatto.

“Detesto ammetterlo, ma questa volta siete stati bravi!”

“Grazie uomo di metallo!”

“Stark ora però mantieni la promessa!”

“E va bene … Non sia mai che Anthony Stark passi per disonesto! Jarvis, per favore, panettone, spumante e budino al cioccolato per tutti!”
 



*

 


Hamidall rimase alquanto sorpreso quando vide i due principi seduti pacificamente allo stesso tavolo che mangiavano budino e brindavano insieme ai midgardiani.

La Regina Frigga non ebbe bisogno di chiedere al Guardiano che cosa avesse visto per capire che le sue parole avessero fatto riappacificare ancora una volta i suoi adorati bambini.  
 
 























Angolino dell’autrice


Buongiorno! Lo so che Natale è già passato da alcuni giorni, ma purtroppo i festeggiamenti mi hanno impedito di postare prima …

Questa storia è un po’ una scemata, ma mi sono divertita un sacco a scriverla, spero vi abbia fatto sorridere anche a voi!

Bè cos’altro dire …  

*Barby regala panettoni e budini virtuali ai lettori*

Giù le mani, il budino è mio! Nd_Loki

A cuccia tu! >.<

Buone feste a tutti! :) Ci si rivede nel 2015!

Bacioni, Barby 
   
 
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