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Autore: Lory221B    28/12/2014    4 recensioni
John, giovane mutante, è costretto dai suoi genitori ad andare alla scuola di Charles Xavier dove incontra un insolito ragazzo che gli cambierà la vita. Intanto qualcuno trama nell'ombra.
Johnlock
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 16 - Tu sei il mio super potere

- Visto che abbiamo ancora qualche minuto potresti fare come tutti gli psicopatici e raccontarmi quanto sei intelligente. Dopo far esplodere la scuola che piani hai? - Chiese Sherlock passeggiando vicino al bordo del tetto incurante della bomba, del suono delle ambulanze che stavano arrivando per curare i feriti della battaglia e di qualsiasi altro rumore che non riguardasse Moriarty.

Jim fece un ghigno -Tu sicuramente morirai, io dipende dal tuo tempismo nel saltare per cui tanto vale scambiare quattro parole. Si la scuola era solo l'inizio, ma non sono d'accordo con Magneto, l'Homo sapiens è una razza inferiore ma nemmeno lui è intelligente quanto me. Non mi interessa la guerra, mutanti che ambiscono a dominare il Mondo. Chi tira le fila nell'ombra ha il vero potere ed è a questo che miro; Magneto era solo un tramite, un modo per conoscere altre persone utili come Moran o persone manovrabili come Mary - Jim fece una pausa, scrutò il moro, la sua nemesi, l'unico che poteva stare al suo livello - Tu mi starai sempre tra i piedi vero Sherlock? E non posso permetterlo, per questo siamo sul tetto e per questo salterai. -

Sherlock rise fra se - Pensi che io sia tanto intelligente e nonostante ciò credi che salterò? Chi è un passo indietro questa volta? -

Jim lo fissò interrogativo, odiava non capire le cose quanto lo odiava Sherlock - Stai forse prendendo tempo in attesa che arrivi qualcuno? Non arriverà nessuno, stanno evacuando la scuola se non te ne sei accorto -

Sherlock guardò sotto di lui e vide che effettivamente stavano uscendo tutti, sperava di vedere John correre fuori ma non riusciva ad individuarlo in mezzo a quella moltitudine.

- Allora Sherlock, ti butti? Ancora un passo e sarà tutto fin... -

Moriarty non fece in tempo a finire la frase che venne atterrato da John. Il biondo era arrivato di corsa intuendo il possibile epilogo di quella situazione.

- Non sognarti di buttarti di sotto Sherlock! - fece John non mollando la presa su Jim il quale non stava facendo nulla per resistere alla morsa del biondo.

- Guarda Sherlock, è arrivato il tuo cucciolo - Neanche il tempo di dirlo che Moriarty aveva usato il suo potere per attraversare il pavimento del tetto e finire nella stanza sottostante, lasciando John a  bocca aperta.

- Non che non apprezzi il tuo affetto John ma hai fatto un mezzo casino - affermò Sherlock con una punta di fastidio.

- Non volevi buttarti? - chiese John stranito - Sai non dovresti pensare di dover fare tutto da solo per proteggermi, voglio aiutarti! -

Sherlock sorrise, era vero, non era più solo.

- Certo che non volevo buttarmi, forza andiamo a recuperare Moriarty - rispose Sherlock trascinando John in piedi e procedendo giù per le scale a grandi passi.

- Ma la bomba? - fece John cercando di correre alla stessa velocità del moro.

- Almeno che mio fratello non si sia rimbecillito del tutto dovrebbe averla già individuata, la vista a raggi x serve a qualcosa ogni tanto -

- Oh, e sa disinnescare le bombe? -

Sherlock si fermò a guardarlo perplesso - Certo che no, userà l'interruttore -

- L'interruttore? Nei film le bombe non hanno mai l'interruttore, di solito si taglia il filo rosso -

Sherlock sorrise fra se, quanto era adorabile il suo John?

Quando arrivarono nella stanza proprio sottostante il tetto constatarono che ovviamente Moriarty non si trovava più lì, molto probabilmente era già uscito dalla scuola ma c'era sempre la speranza che qualcuno lo avesse intercettato. I ragazzi decisero di tornare nel salone dove trovarono Mycroft intendo a parlare con Lestrade. John si guardò attorno sconsolato, la scuola aveva riportato numerosi danni e sicuramente sarebbe stata chiusa il tempo delle riparazioni. Quella che ormai era diventata la sua casa stava cadendo a pezzi sotto i cuoi occhi.

- Eccovi qui - fece Mycroft sollevato vedendo arrivare i due ragazzi.

- Avete trovato la bomba vero? - chiese John ancora perplesso dall'idea che le bombe potessero avere un interruttore.

- Certo,  mi sembra ovvio. L'uomo ghiaccio l'ha congelata prima che esplodesse - rispose pratico Mycroft.

- Ah niente interruttore - fece John sollevando eloquentemente le sopracciglia in direzione di Sherlock.

Poi fu un attimo, stavano sorridendo allegri quando un rumore alle loro spalle attirò l'attenzione del biondo. John si era voltato, aveva visto Moriarty venire nella loro direzione brandendo una pistola e sparare verso Sherlock. John non si era neanche accorto di essersi messo davanti al moro a fargli da scudo. La pallottola lo aveva trapassato ma non era uscita e il biondo era finito tra le braccia di Sherlock che lo aveva sorretto al volo. Tra le urla era già intervenuto Wolverine bloccando Moriarty e Lestrade era corso fuori dalla scuola a fermare una delle ambulanze, sperando non fossero già tutte piene.

- Perché cavolo lo hai fatto?! Se avesse preso me potevi guarirmi - chiese Sherlock tremando incontrollabilmente mentre adagiava la testa di John sulle sue ginocchia, la mano era subito corsa a tamponare la ferita.

- Non sono stato molto a pensare, non sono io quello intelligente della coppia - rispose sorridendo con difficoltà il biondo.

- Curati! -

- Non ne sono capace Sherlock, ho troppe poche forze - fece John accarezzando una guancia del moro già umida di lacrime - Non fare così -

- Curati ho detto e non dirmi cazzate che non ce la fai. Non puoi lasciarmi, ho bisogno di te, sei il mio super potere no? -

- Finalmente ti sei ricordato cosa mi hai detto quel giorno sotto shock - rise debolmente.

Sherlock stava andando in iperventilazione, continuava a guardarsi attorno sperando in un miracolo ma le poche persone che si trovavano ancora nella scuola non potevano aiutarlo in alcun modo, solo la corsa in ambulanza poteva salvarlo e Lestrade non era ancora tornato con la barella.

- John guardami - fece Sherlock avvicinandosi alla faccia di John - Tu adesso ti guarirai soldato e questo è un ordine - e gli prese una mano - Ti prego, a me è bastato che mi toccassi per scatenare i miei poteri -
John aveva il respiro sempre più debole e il polso si stava rallentando. Sherlock tentò un ultimo disperato tentativo e lo baciò sulle labbra, mentre dai suoi occhi continuavano a cadere tristi lacrime al pensiero che poteva essere l'ultima volta che accadeva. Non si mosse da lì, non sapeva neanche lui quello che stava facendo, finché non sentì il respiro di John più regolare, alzò lo sguardo sul biondo e il miracolo che stava aspettando si verificò davanti ai suoi occhi. La pallottola incastrata nel corpo di John  fuoriuscì da dove era entrata e piano il foro si richiuse.

John tossì a fatica mentre Sherlock riprese piano a respirare regolarmente.

- Sei più bravo di me, non sei nemmeno svenuto - fece piano Sherlock.

Lestrade arrivò di corsa con la barella e Sherlock lasciò che i paramedici caricassero sopra John. Guardò l'ambulanza che si allontanava non trattenendo un sospiro di sollievo. Era per evitare una situazione simile che non aveva voluto che John lo seguisse, sapeva che non avrebbe retto ad una cosa del genere.

- Come siamo diventati sentimentali Sherlock - fece Mycroft osservando il fratellino.

- Sbaglio o prima stavi per sacrificarti per tutti? -

Mycroft sorrise leggermente prima di riprendere la sua solita espressione seria - Se vuoi seguirlo all'ospedale Lestrade ti darà un passaggio -

- Non mi dire, lo chiami di nuovo per cognome?  Sei senza speranza -

- Vuoi un passaggio o no? - rispose Mycroft infastidito.

Sherlock non disse niente ma scosse la testa e si diresse verso l'auto di Lestrade girandosi all'ultimo per salutare il fratello, dopotutto un saluto se lo meritava.

John non rimase molto tempo in ospedale e comunque Sherlock gli teneva compagnia tutto il tempo, al punto che le infermiere avevano telefonato ai suoi genitori perché venissero a recuperarlo. Il moro aveva risposto che non avrebbe lasciato l'ospedale senza John e così la famiglia Holmes aveva deciso di ospitare il ragazzo finché la scuola non fosse stava ricostruita. Per John fu un sollievo non dover ritornare a casa, non sapeva se avrebbe mai perdonato i genitori per come lo avevano trattato e comunque aveva avvisato Harry che poteva venire a trovarlo dagli Holmes.

I genitori di Sherlock erano inaspettatamente ordinari e affettuosi, così diversi dai figli che non facevano altro che battibeccare tutto il tempo; John era stato sistemato nella vecchia stanza di Mycroft ma avrebbero fatto prima a metterlo nella stanza di Sherlock visto che il moro gli entrava in camera a tutte le ore del giorno e della notte e spesso si fermava a dormire con lui nel letto singolo.

- Sicuro che ai tuoi non da fastidio? - chiese ad un tratto John cercando di girarsi nel letto per guardare in faccia Sherlock senza farlo cadere.

- No, sono contenti che tu sia qui. E' la prima volta che vedono un mio amico, probabilmente ti faranno delle foto e le esporranno sopra il caminetto -

- Scemo, intendevo il fatto che dormiamo assieme o che stiamo assieme..insomma glielo hai detto no? -

- L'hanno intuito -

John sospirò tra se - Ai miei non andrebbe bene, -

- Cioè gli va bene che tua sorella sia lesbica ma non che tu stia con un ragazzo? -

- Come fai a sapere di mia sorella? Non te l'ho mai detto -

- L'ho capito la volta che è venuta a trovarti - E John rise tra se, dimenticando che stava parlando con la persona più intuitiva al Mondo e poi si addormentò abbracciato a lui, ripensando a quanto si sentiva solo e incompreso appena qualche mese prima e quanto era felice adesso. Non sapeva cosa sarebbe successo in futuro, se sarebbe diventato un X-men o se si sarebbe adattato ad una vita ordinaria, opzione ovviamente impossibile con Sherlock, ma era certo che pur dovendo affrontare mille difficoltà sarebbe stato felice; gli bastava affrontare tutto con Sherlock, il resto non gli importava più.

The end

Angolo autrice:

Che brutto chiudere ma eravamo agli sgoccioli con questa storia. Spero abbiate apprezzato anche il finale e se posso chiedervi un regalino di Natale in ritardo o della Befana in anticipo apprezzerei tantissimo le vostre recensioni.
Ringrazio come sempre tutti quelli che hanno letto e recensito e sono giunti fino a qui. Un grazie particolare a Toru85, Tsuzuki88 e lululove2 per avermi tenuto compagnia e incoraggiato con le loro recensioni per quasi tutto il corso della storia e a bicci97, FrancyBorsari99, Night-Angel, _MrsKarev_,  Chappy_,  YanginRuya, SmileGiveMeFive, xaki e MerlinxSherlock per le belle parole.

Vi devo lasciare, un'altra ff mi attende, questa qui se qualcuno fosse interessato: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2962895&i=1 Sempre Sherlock ma di un genere completamente diverso.
Un bacio grande e Buon anno!!!

   
 
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