Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: Blu Notte    28/12/2014    1 recensioni
Londra, 1985. La capitale inglese è sconvolta da anni dai brutali omicidi perpetrati da quello che i media chiamano "Padre degli Orfani". Il serial killer si introduce nelle case delle sue vittime, uccide una coppia sposata, e lascia illeso e orfano loro figlio.
Rina è una ragazza di vent'anni, appena giunta dall'Italia per lavorare e per migliorare il suo inglese. Rina ha una capacità deduttiva ben al di sopra della media, e non è estranea ai casi di omicidio e all'investigazione. Si mette sulle tracce del Padre degli Orfani; il risultato a cui giungerà potrà fare luce anche sui casi irrisolti del suo passato.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rina passò i giorni seguenti in uno stato di impaziente attesa. Sapeva che mentre lei era lì – ad occuparsi di cose banali e a fare un lavoro banale – Thomas Lawliet stava parlando della sua supposizione all'ispettore Brent. Si chiedeva quando le avrebbe fatto sapere qualcosa. Ma i giorni passavano e non le giunse nessuna notizia. Quell'immobilità rendeva Rina nervosa, perché non sapeva in che altro modo riempirla.
Finalmente, il 26 Aprile, l'addetta alla reception della pensione venne a bussare alla porta della stanza di Rina, dicendole che c'era un uomo al telefono per lei. Rina capì subito che si trattava dell'agente Lawliet, anche perché non conosceva molti altri uomini, e in ogni caso era l'unico a cui avrebbe attribuito quel nome.
Scese dunque le scale e andò a rispondere al telefono.
-Rina?- Domandò Thomas Lawliet.
-Eccomi. Hai novità?-
-Ho parlato con Brent, la tua teoria non gli dispiace.-
Rina non ci poteva credere. -E gli hai anche detto che è mia?-
-Non subito. Prima ho preferito vedere cosa gliene sembrava, in modo che non partisse con qualche pregiudizio. Quando ho visto che ne sembrava convinto, gli ho detto che è tua.-
-Grazie..-
-Domani interroghiamo Lloyd.. cioè, mr x, come lo hai chiamato tu. Vuoi venire?-
-Davvero? E il tuo team è d'accordo?-
-Brent sì, Turner ha posto qualche obiezione, ma dopotutto l'idea è la tua.- Rina immaginò che Turner fosse l'uomo dai capelli ricci. -Ti considera un'impicciona, devo avvisarti.-
Impicciona.. Be', non aveva tutti i torti.
-Non fa niente.-
-Ci vediamo domani a Scotland Yard alle undici. Sii puntuale.- Disse Thomas Lawliet e poi riattaccò.
Rina riappese la cornetta. Non ci poteva credere.. Benedisse Thomas Lawliet in tutte le lingue che conosceva.
Bene. Se mr x aveva davvero scambiato la sua identità con Daniel Lloyd – nonché l'assassino che stavano cercando – domani lo avrebbe scoperto.



27 Aprile, 10.30 a.m.


Rina arrivò alla stanza dove la squadra che dava la caccia al Padre degli Orfani l'aveva interrogata. La porta era chiusa, e lì fuori – nel corridoio – era radunato tutto il team. L'ispettore Brent, Thomas, Turner, e l'agente dai capelli platino. Stavano bevendo tranquillamente i loro caffé.
Quando la videro, le loro espressioni cambiarono. A Rina sembrò di vedere negli occhi di Thomas un guizzo di incoraggiamento.
Fu lei la prima a parlare. Indicò la stanza. -Lloyd è.. lì dentro?-
-Il falso Lloyd, secondo te.- Rispose Brent. Buttò via il bicchiere di plastica in un cestino.
-Come farete a farlo parlare?-
-Lascia fare a noi.- Le disse Turner. Aprì la porta e tutti entrarono nella stanza.
Lloyd – mr x – era effettivamente lì. Sedeva, emaciato, più trasandato che mai e con il volto confuso. Quando loro entrarono, fece per alzarsi in piedi.
-Stia seduto.- Gli disse Brent.
L'uomo obbedì.
Brent e Turner presero posto di fronte a lui, gli altri rimasero in piedi alle loro spalle.
-Signor Lloyd, sa perché è qui?- Domandò l'agente Turner.
-Non ne ho la minima idea.-
Ma non sembrava così. O meglio, non pareva conoscerne il motivo, ma solo perché ce n'erano troppi.
-Noi non intendiamo arrestarla.- Lo rassicurò Brent. -Né siamo interessati a eventuali trasgressioni da lei commesse. Vogliamo solo farle qualche domanda. Riteniamo che lei conosca, o abbia conosciuto, il cosiddetto “Padre degli Orfani”.-
-Padre degli... vi riferite a quello svitato che fa fuori le coppie sposate?-
-Lui.-
-Ridicolo! Come farei a conoscerlo?!-
Rina corrugò le sopracciglia, e scrutò mr x con i suoi occhi neri. Non stava mentendo.. ma, in fondo, non aveva mai pensato che Lloyd gli avesse rivelato di essere il Padre degli orfani.
-Eppure lei lo conosce.- Intervenne Turner. -Lo ha conosciuto molto bene. È la persona dalla quale ha preso il suo bel nome.-
La reazione di mr x fu spettacolare, per Rina.
Sbiancò, e per un attimo i suoi occhi chiari si fecero terrorizzati. Strinse le mani attorno alla sedia, tremò per qualche istante. Poi cercò di darsi un contegno e di riassumere un'espressione neutra.
Rina, Thomas e l'agente dai capelli platino si guardarono. Non c'erano dubbi.
-Non so di cosa parla.- Cacciò fuori infine mr x.
-Oh, strano.- Rise Turner. -La sua reazione dice il contrario.-
-Signor Lloyd, o chiunque lei sia..- Disse Brent, e mr x voltò la testa verso di lui. -.. Come già detto, noi non intendiamo farle nulla. Vogliamo solo sapere chi era l'uomo in questione, e soprattutto vogliamo sapere il suo vecchio nome. Lasciarlo ancora a piede libero costerà la vita di molte persone.-
Mr x lo guardò fisso, e per un po' non disse niente. Poi si appoggiò allo schienale della sedia, e la sua espressione cambiò. -Mi sta forse dicendo che non conosce il mio presunto “vero nome”? E allora, mi scusi, ma chi le dà il diritto di accusarmi in questo modo?-
Va male, pensò Rina.
-Non faccia storie!- Gridò Turner.
-E lei non alzi la voce di fronte a un onesto suddito di Sua Maestà.- Mr x sorrise. -Non ho niente da nascondere e non conosco nessun Padre degli Orfani. Il mio nome è Daniel Frank Lloyd e le vostre accuse sono prive di senso. Voglio un avvocato.-
-Non è necessario, lei non è in arresto.- Disse Brent.
-Allora non avrà nulla in contrario se me ne vado.-
-Lei non va da nessuna parte.- Disse Turner.
-Allora mi incrimini. Ma si decida, signore. ..Cos'è quell'espressione? Non potete farlo? Non è che vi mancano le prove?-
-Questo stronzo è più sveglio del previsto.- Sussurrò l'agente biondo a Lawliet e a Rina.
-Pensavate che ve le avrei fornite io, eh?- Continuò mr x. -Ma io non ho proprio niente da dire. Anzi, chiederò un risarcimento per l'ingiusto trattamento che mi avete riservato. E per la figura che mi avete fatto fare di fronte ai colleghi del mio ufficio. E adesso, signori, devo andare.-
Mr x si alzò in piedi, e nessuno poté dirgli niente.
Si avviò verso la porta, davanti alla quale però c'era Thomas.
-Con permesso.- Disse sgarbatamente mr x.
Lui però non si spostò, cosicché, dopo un attimo di incertezza, mr x dovette aggirarlo e aprire la porta con un po' di fatica.
Quando se ne andò, gli uomini della squadra – più Rina – si osservarono in silenzio.
-Che figlio di puttana!- Esclamò Turner.
-Finché non abbiamo prove a suo carico, sarà dura farlo confessare.- Rifletté Brent.
-Si può indagare sul suo conto.- Intervenne Rina. -E vedere se si trova qualcosa.-
-Dubito che arriveremo a un risultato.- Le rispose Turner, guardandola. -Quell'uomo ha capito che non abbiamo nulla in mano, e dalla mia esperienza so che se il lavoro di falsificazione è stato fatto bene non ne è rimasta traccia.-
Rina ebbe come l'impressione che – per un attimo – quegli uomini si fossero dimenticati che lei non era un agente di polizia.
-Come ci muoviamo?- Domandò l'agente biondo.
-L'ideale sarebbe che quel tizio facesse qualcosa, in modo da poterlo arrestare.- Disse Brent. -Ma non possiamo sperare in questo. Lasciamo passare un po' di giorni e teniamolo d'occhio, poi si vedrà.- Dopodiché Brent alzò lo sguardo. -Signorina Martini?-
-Sì?-
Brent sembrò voler dire qualcosa. Ma poi si accigliò e disse: -No, niente.-



Ore 12.00 a.m.


Rina e Thomas Lawliet stavano passeggiando per Hyde Park. Rina non aveva mai visto quel luogo, e dato che non aveva voglia di tornare alla pensione aveva deciso di farvi una passeggiata. Thomas Lawliet, silenzioso come al solito, si era offerto di farle compagnia.
In realtà, non era la giornata ideale per visitare Hyde Park. Le nuvole erano grige e spesse, minacciavano di lì a poco un acquazzone. Non c'era quasi nessuno.
Rina era persa nei suoi pensieri. Non si aspettava che sarebbero rimasti bloccati così.. Ma, in fondo, non avevano alcuna prova che minacciasse mr x. E se era stato così categorico e beffardo, voleva dire che era sicuro della sua posizione.
Rina non si accorse subito che Thomas la stava guardando di sottecchi.
-Perché lo fai?- Domandò lui.
Rina lo osservò con i suoi occhi neri. -Per catturare il killer.-
-Come una specie di segugio?-
Rina pensò che quella definizione andava bene, per lei. -Sì, una cosa del genere.-
Thomas Lawliet sembrò riflettere sulla sua risposta.
-E tu perché hai scelto di fare.. questo?-
-Per la giustizia.-
La sua risposta, così pronta e spontanea, la lasciò stupita. Giustizia.. Rina non aveva mai avuto un gran venerazione per la giustizia, ma sapeva che c'erano persone che ce l'avevano. Lawliet doveva essere uno di quelle. A lei non interessava la giustizia. Ovviamente riteneva animale uccidere delle persone.. Però non era quello che la muoveva, era qualcosa di più egoistico. In conclusione – come del resto aveva già capito – Thomas Lawliet era una persona molto migliore di lei.
-Thomas, adesso vado a casa.- Gli disse. -Quando sai qualcosa di nuovo, ti prego di dirmelo.-
-Sì.- Ma sembrava voler aggiungere qualcosa.
Rina lo guardò, in attesa.
-Ascolta, mi domandavo...-
Il suo improvviso imbarazzo stupì Rina. Contrastava nettamente con la sua solita espressione truce.
-.. ti andrebbe di cenare con me, domani?-
-Oh.-
La stava invitando a cena? Rina pensò velocemente che era la prima volta che un uomo degno di quel nome la invitava a cena.
-Certo, mi farebbe piacere.-
-Bene.- Thomas sembrò quasi rilassarsi. -Allora ci vediamo domani.. Rina.-
Si salutarono e ognuno se ne andò per la sua strada. Rina, senza farsi notare, lo guardò allontanarsi.

_________________________________________________

Buongiorno, lettori. Avete passato un Buon Natale? Siete ingrassati? :) Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo.
Silvia

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: Blu Notte