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Autore: Futeki    28/12/2014    3 recensioni
"Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine." (C. Bukowski)
Kaitlyn Chandler è una ragazza apparentemente normale. Un anno fa, dopo la morte del fratello in un incidente d'auto, si è trasferita con sua madre in una piccola cittadina del New Jersey. Ha due amici a cui è molto affezionata, ma generalmente le piace starsene per conto suo. Nonostante le apparenze, Kaitlyn ha un dono speciale: è in grado di fare con l'acqua tutto ciò che vuole, può manipolarla a suo piacere. Ma accanto a questo potere, Kaitlyn nasconde un terribile segreto: anche i suoi occhi hanno in sé qualcosa di speciale e allo stesso tempo spaventoso; dietro il rosso cremisi dei suoi occhi, Kaitlyn nasconde il terribile risultato della sua storia. Ma da qualche parte c'è qualcuno che sa tutta la verità su di lei, un'unità governativa americana che conosce il suo segreto: lei non è l'unica ragazza ad avere poteri speciali, ci sono altri ragazzi come lei e tutti loro sono legati da un destino comune.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

Come una scintilla

 

 

Ci sono persone che tirano fuori il peggio di te, altri tirano fuori il meglio, e poi ci sono quelli rari, dai quali diventi dipendente, che tirano fuori solo il più. Di tutto. Ti fanno sentire così vivo che li seguiresti dritto all’inferno, solo per drogarti ancora una volta di loro.

(Karen M. Moning)

 

 

 

 

Cinque anni dopo, New York.

Aprii gli occhi infastidita dalla debole luce del sole. Harry aveva aperto le tende della mia camera, con l’intento di svegliarci.

«In piedi, dormiglioni! Oggi è il 24 dicembre.»

Mi trattenni dall’uccidere all’istante Harry, che aveva osato buttarmi giù dal letto a quell’ora del mattino, solo perché mi ricordai del tradizionale pranzo a casa Chandler che organizzavamo ormai da qualche anno il giorno della vigilia di Natale.

Sam accanto a me si mise a sedere sul letto, stropicciandosi gli occhi. Sembrava un bimbo in preda al sonno. Non potei fare a meno di sorridere. Lo baciai. «Buon compleanno», gli dissi.

«Buon compleanno, amore», rispose lui ancora assonnato.

Mi tirai su e mi diressi in cucina ancora in pigiama.

«Tesoro, va’ a prepararti, Tin e Jordan saranno qui a momenti con le loro famiglie. Tu e Sam dovete andare a ritirare la torta in pasticceria, al più presto. Oh, buongiorno anche a te, caro», disse mentre Sam entrava nella stanza.

«Buongiorno», rispose debolmente lui.

«Harry, aiutami con i bicchieri, sono sicura che ne manchi qualcuno!»

«Ho già controllato due volte, sta’ tranquilla, ci sono tutti», rispose lui pazientemente dall’altra stanza.

«Ah, Sam, credo si sia fulminata la lampadina del bagno, puoi occupartene tu, per favore?»

«Ma certo.»

«Ti ringrazio. Adesso andate e rendetevi presentabili. Oh, ragazzi?», ci chiamò per l’ennesima volta. Ci girammo verso di lei. «Buon compleanno.»

Sorrisi. «Grazie, mamma.»

«Grazie Samantha», rispose Sam.

Un’ora più tardi, Tin e Jordan erano arrivati a casa nostra, lasciandoci a malapena il tempo di sostituire la lampadina del bagno.

I miei migliori amici, che ormai stavano insieme già da un pezzo, trascorrevano da anni a casa nostra la vigilia di Natale, festeggiando con noi anche il compleanno mio e quello di Sam.

Avevamo raccontato a mia madre e a loro due tutta la verità sull’Operon e su quello che era successo nei mesi in cui eravamo stati lì. Sam aveva raccontato la sua storia e lui ed Harry erano venuti a vivere a casa nostra. Avere Harry, aveva reso mia madre più felice e tranquilla: per lei era stato quasi come riavere il suo Ryan.

Abbracciai la mia migliore amica e salutai educatamente i suoi genitori, quando varcarono la soglia di casa. Jordan arrivò dietro di loro con la sua famiglia.

«Come vi sentite adesso che siete un anno più vecchi, ragazzi?», ci chiese il padre di Jordan come faceva ogni anno.

«Come ieri», rispondemmo all’unisono io e Sam, suscitando le risate di tutti i presenti.

Afferrai un cappotto e mi precipitai verso la porta di casa, trascinando Sam dietro di me. «Ci vediamo dopo», dissi lasciando mia madre a fare gli onori di casa. «Andiamo a ritirare la torta.»

L’aria di New York era gelida, mi abbottonai il cappotto e Sam mi strinse la mano. Sorrisi felice, guardando la mia città, la mano stretta in quella del ragazzo che amavo. La mia famiglia mi aspettava a casa, pronta a festeggiare il mio compleanno.

«Un po’ mi manca Seattle, però», disse Sam a sorpresa.

L’Operon non esisteva più da anni. Gli agenti erano tornati alle loro famiglie e la base era stata chiusa ufficialmente. Di tanto in tanto, facevamo qualche visita ai nostri vecchi amici e ai bambini che stavano iniziando a manifestare i propri poteri.

«Manca un po’ anche a me», dissi, pensando a Cassidy, Tom e i gemelli.

«Se potessi tornare indietro, lo rifaresti?»

Sapevo cosa mi stava chiedendo, avevo capito. Sarei andata all’Operon, se avessi avuto la possibilità di scegliere con il senno di poi? Avrei compiuto le stesse scelte che avevo fatto da quel 28 ottobre in cui Alex mi era improvvisamente comparso davanti mentre affrontavo i cani?

Non ne ero sicura. Nella mia mente s’insinuò il dubbio, ma fu scacciato immediatamente da una consapevolezza che mi colpì come una scintilla.

«Sì», risposi con sicurezza. «Sì, lo rifarei. Tutto quello che è successo mi ha reso esattamente quella che sono ora», dissi. «E poi ho conosciuto te.»

Sam sorrise e mi baciò.

Non li sentimmo avvicinarsi. I cani fantasma si materializzarono improvvisamente davanti a noi.

Negli ultimi cinque anni, io e Sam li avevamo affrontati sempre insieme, come avevano fatto Luke e Alex.

«C’è qualcosa che non va», disse Sam. «Sono in troppi.»

Effettivamente, di fronte a noi c’erano tantissimi cani fantasma. A occhio erano più di un centinaio, il doppio di quanti ne aspettavamo.

«Noi li abbiamo sempre affrontati insieme», dissi. «Anche loro hanno unito le forze.»

«Sono qui per entrambi», comprese lui.

Annuii. Gli strinsi forte la mano.

«Sei pronta?», mi chiese.

«Sì.»

«Fino alla morte.»

«Fino alla morte», confermai. «E forse anche dopo.»

 

 

 

 

N.d.A.: Grazie a tutti coloro che hanno seguito la storia fin qui, in particolare Magicwolf02 e La Ragazza Senza_Nome, che hanno recensito con tanto impegno ogni singolo capitolo. Grazie anche a Juliette96 e tutti coloro che hanno inserito la mia storia tra le seguite/preferite/ricordate.

Qualcuno ha chiesto se ho intenzione di scrivere un seguito, ma per il momento posso solo dirvi che non è tra i progetti del mio immediato futuro. In ogni caso, il finale è sufficientemente aperto da permettermi di scrivere qualche one shot ambientata dopo questa storia, il che, prima o poi, potrebbe succedere, anche se non lo assicuro.

Ancora grazie a tutti e buon anno nuovo a tutti, con un augurio di tanta serenità in particolare agli EFPiani.

Un bacione, alla prossima!

Futeki

 

 

 

   
 
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