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Autore: thehappiness_lost    28/12/2014    3 recensioni
Arabella ha cinque anni, una camicia da notte sporca e gli occhi impauriti...#
Arabella ha otto anni, uno zainetto dietro la schiena e le lacrime che le irritano le guance: ha visto suo padre picchiare sua madre prima di andare a lavoro...#
Arabella ha quindici anni, il trucco scambiato ed il labbro e lo zigomo gonfio...#
Arabella ha ancora quindici anni ed è impaurita a morte dopo quella notte di passione incestuosa, vorrebbe che suo fratello la consolasse, ma non è mai a casa...#
Arabella compie diciotto anni e suo fratello non le ha fatto nemmeno gli auguri, non è nemmeno tornato a casa, ma Allison sa come ripagarla da quel dispiacere.
Genere: Drammatico, Thriller, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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Arabella ha cinque anni, una camicia da notte sporca e gli occhi impauriti.
Ha avuto un incubo, ha sognato un mostro peloso e scuro coi canini lunghi e colmi di sangue, è terrorizzata, così decide di andare nel lettone della mamma e del papà.
Non è la benvenuta, sente i borbottii di disapprovazione dei genitori, ma Arabella non vuole andare in camera a dormire con suo fratello, pensa che anche lui sia un mostro, o peggio, che il mostro lo abbia divorato e ci sia solo una grossa pozza di sangue nel letto, così si rannicchia sotto il braccio di suo padre e si addormenta con la consapevolezza che nessuno può farle male.
Perché nessuno vuol far male ad una bambina così dolce e bella come lei.
 
 
Arabella ha otto anni, uno zainetto dietro la schiena e le lacrime che le irritano le guance: ha visto suo padre picchiare sua madre prima di andare a lavoro.
La mamma le ha intimato di star zitta e non dire nulla a nessuno, la bambina ha deciso di mantenere il segreto, ma non riesce a nascondere la punta di terrore verso suo padre, così per evitare di raccontare tutto si mette seduta da sola nel banco a mangiucchiare la sua merendina.
È talmente impegnata a mangiare che non si rende conto della bambina che si è accomodata accanto a lei.
«Come ti chiami?» chiede la bambina, Arabella sussulta e poggia lo sguardo su di lei; è magrissima, ha gli occhi azzurri ed i capelli biondi, colmi di boccoli. Sembra amichevole.
Arabella sa che non deve parlare con nessuno, non può farsi sfuggire un segreto troppo grande, ma sente qualcosa in cuor suo, come se quella biondina possa aiutarla.
«Io mi chiamo Arabella, tu?»
«Allison» risponde l'altra, fissandola con un sorriso sghembo.
Arabella si avvicina a lei e copre il lato della bocca con una mano.
«Allison, lo sai che il mio papà picchia la mia mamma? Mi raccomando, deve essere un segreto!» dice Arabella.
Allison fa una smorfia impaurita, ma poi annuisce e le sorride, prendendole la mano.
Entrambe sanno che sono già amiche.
 
Arabella ha quindici anni, il trucco scambiato ed il labbro e lo zigomo gonfio.
Suo padre è sempre arrabbiato perché non trova lavoro, puzza di alcolici e fa ricadere la colpa su sua figlia e sua madre.
Arabella mantiene il segreto, ma è preoccupata per sua madre: diventa sempre più fragile, sempre più magra, come può sopportare tutto questo? 
Allison le suggerisce di rubare dei soldi dal marsupio di suo padre e far scappare la donna, ma l'amica è impaurita, non vuole farsi scoprire, eppure Allison la rassicura, come se sapesse che andrà tutto bene.
Arabella è troppo debole per ribellarsi, è cresciuta con solo un'amica e non le va di deluderla, così aspetta pazientemente la notte per rubare i soldi e, quando li ha finalmente fra le mani, li da a sua madre e l'induce a scappare via.
«Mi mancherai tanto, perché non vieni con me?» chiede la donna fra le lacrime, mentre prepara le sue cose.
Arabella vorrebbe andarsene, ma Allison le ha detto di rimanere perché c'è una cosa che deve fare.
«Allison ha detto che devo rimanere qui» risponde la mora, è come se fosse tutto normale per lei.
Sua madre la guarda preoccupata, deglutisce e prende la borsa, abbandonando l'inferno chiamato casa.
Arabella passa il resto  della notte al telefono con Allison, ha paura per quando suo padre tornerà.
Mentre parlano, Arabella sente dei passi provenienti dalle scale ed un brivido le percorre la schiena.
«Devo andare, Arabella»
«Anche io» mormora la ragazza.
«Mi dispiace..» sono le ultime cose che Allison le dice, Arabella vorrebbe capire il perché di quelle parole, ma suo padre entra in casa e quando non trova ne sua moglie ne i soldi è molto arrabbiato, tanto da dimenticarsi di avere una figlia.
Di fronte a lui vede solo un pezzo di carne dall'aspetto invitante.
Arabella.
 
 
Arabella ha ancora quindici anni ed è impaurita a morte dopo quella notte di passione incestuosa, vorrebbe che suo fratello la consolasse, ma non è mai a casa.
A scuola, Arabella viene presa in giro perché “parla da sola”, ma lei non capisce perché questa insulsa bugia abbia così tanto successo. Non ha mai parlato da sola.
Allison le tiene la mano nel corridoio e la porta in bagno, pettina i capelli all'amica con affetto, le ha fatto tingere alcune ciocche di capelli di rosso, dice che le stanno bene sul viso così pallido.
Allison è diversa; è ricca, ha dei bei vestiti che qualche volta presta alla sua migliore amica, ed inoltre non la prende mai in giro perché le vuole bene.
Mentre pettina Arabella, sente qualche ragazza fissarle e sghignazzare, a quel punto, la bionda si avvicina all'orecchio della sua migliore amica, sussurrandole una cosa che Arabella non ha mai immaginato di fare: «Fagli capire che comandi tu»
La mora non sa come fare, sa solamente che è giusto, così si procura un bel po' di benzina ed un accendino.
Due semplici oggetti talmente letali da far saltare in aria l'auto di quelle ragazze tanto cattive, le quali da quel giorno non le rivolgono più una parola.
In molti pensarono fosse stata Arabella, ma nessuno lo poté provare, Allison glielo aveva detto.
«Sei felice?» ha chiesto la bionda un pomeriggio.
«No» ha risposto Arabella, Allison sa perché sta male: suo padre.
Sa come farle passare questo dolore.
 
Arabella compie diciotto anni e suo fratello non le ha fatto nemmeno gli auguri, non è nemmeno tornato a casa, ma Allison sa come ripagarla da quel dispiacere.
Spengono insieme la candelina e gustano la torta farcita di panna, Arabella non ha visto suo padre in giro e ne è felice.
«Ti mostro il tuo regalo!» dice gioiosa la migliore amica, la quale si alza e scappa nella camera da letto.
Passano minuti interminabili ed Arabella incomincia a preoccuparsi, ma ogni sua preoccupazione svanisce quando sente i tacchi della bionda risuonare per casa.
La mora aspetta pazientemente che l'amica entri dalla cucina, ma la prima persona ad entrare è suo padre, è seduto su una sedia ed è legato ed imbavagliato. 
«Cos-- Allison!» strilla Arabella, la bionda si precipita da lei e sorride.
«Ecco il tuo regalo. Ammazzalo, Arabella. Se lui va via, tu non dovrai più avere paura» Allison la incoraggia ed accarezza la guancia dell'uomo, ha paura, piange e si dimena.
«Mi scopriranno?» chiede Arabella, sentendo le mani tremarle.
«Ti ho mai fatta scoprire? Muoviti ed uccidilo!» Allison cambia tono di voce, sembra arrabbiata ed Arabella non vuole farla arrabbiare, così sfila il coltello dalla torta e si avvicina a suo padre.
Sembra solo un incubo, ma non lo è: la lama lacera e squarcia la carne dell'uomo, Arabella è timida, ma poi prende confidenza con la vittima ed inizia a sfuriarsi su di lui.
«Brava, dolcezza! Pensa a tua madre e a cosa ha fatto a te!» Allison si sta godendo lo spettacolo e batte le mani, mai ha visto la sua migliore amica così gioiosa.
Arabella è  così rabbiosa da infilare la lama del coltello anche negli occhi della sua vittima con una furia tale da far intimorire l’amica.
Sono entrambe sicure che l'uomo sia morto, ma la mora non si vuole fermare.
I suoi movimenti rallentano quando dalla porta entra Micheal, suo fratello.
«Cosa cazzo hai fatto? Mostro!» il ragazzo strilla a squarciagola, Arabella guarda intimorita la migliore amica, ma non c'è più.
È scappata! Maledetta! È andata via!
 
 
Una settimana dopo, l'intera città era invasa di giornali che parlavano di Arabella. 
Arabella aveva diciotto anni e per tutto quel tempo si era immaginata Allison, il suo prototipo di migliore amica.
Le era stata diagnosticata la schizofrenia paranoide a causa di quei maltrattamenti, ed Allison era stata l'unica ad aiutarla, nonostante fosse lei stessa in un corpo immaginario.
Ma dove era finita Arabella? In un ospedale psichiatrico, dove non avrebbe più potuto far del male a nessuno.
Anche perché non c'era più nessuno da far male.
  
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