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Autore: chilometri    29/12/2014    8 recensioni
Uccidi in continuazione.
Allora ti svegli, ma forse non sei mai davvero a riposo, forse allora mi stai rispondendo che no, non dormi mai per davvero, forse è così che la vivi la tua vita: in apnea, con i sensi di colpa e il sangue e le scelte sbagliate.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'titoli'
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per tutte le volte in cui
avresti voluto
respirare


 

Avevi gli occhi spenti di chi havisto troppo, provato tanto, pianto fino a non sentire più il respiro, a chiedersi come si facesse, come si riempissero i polmoni di aria. Li hai riempiti di nuovo o sei ancora apnea?

Hai la sigaretta tra le labbra di chi fuma perché lo sa che ti sta bene come immagine, forse un po’ ti calma anche ma non è questo il punto, è che la tieni stretta tra le labbra ed il fumo ti entra nel naso e negli occhi ma non è comunque doloroso. Niente di fisico sarà mai doloroso come la tua mente. Quindi fumi perché non ti spaventa e non sei spaventato ma in realtà di sera con le luci spenti sei tu a stare con le coperte tirate fino alla testa. La tieni stretta tra le labbra ancora per un po’ e sai che tutti ti guardano e sono stupiti, non sei il tipo. Tu non sei quello che pensano tu sia. E loro non lo sanno che è così tanto tempo che ti distruggi che un po’ ti stupisci a vederti ancora in piedi, seppur con le gambe tremanti e le guance salate e le labbra graffiate. 

Ma tu non sei il tipo, non è così? E loro non lo sanno e non ti conosco ed è così irritante il modo in cui ti guardano, come se sapessero cosa è giusto e cosa non lo è per te, tu, comunque, non rispondi. Non rispondi mai.
Inspiri come se ti stesse allungando la vita ed in realtà ti sta levando del tempo ma a te non importa, chiudi gli occhi perché sono lucidi e quando sono di nuovo aperti a squadrare un mondo che non ti piace, con gente che non conosci e suoni che ti infastidiscono, espiri.

E non stai meglio. Non stai mai meglio, non stai meglio nemmeno mentre ridi e ti passi le mani tra i capelli, non stai meglio quando hai le tue consapevolezze a schiacciarti come se fossi un fiore e loro un uragano e cerchi di respingerle e non stai mai meglio perché non ce la fai perché sei solo con un carico che è dieci volte più forte di te. 
Chi è che sta bene da solo. 

Hai le mani fredde come se non scorresse sangue, il viso pallido e le occhiaie pronunciate, hai detto una volta che non ti interessava, che erano giorni che non mangiavi, erano vite e secoli che non ti era importato ed eri così fragile ma così forte. Lo hanno visto tutti, nessuno te lo ha mai detto.
Sono dei codardi e sono spaventati. Sono tutti spaventati vicino a te, che hai visto troppo, provato tanto e pianto fino a non sentire più il respiro. Io lo so che sei ancora in apnea. 
Ti hanno chiesto in tanti come stai? va tutto bene? ma che cos’hai e perché non mi parli, perché hai la luce spenta e gli occhi aperti e gli occhi chiusi con la luce accesa. 
Ti hanno mai chiesto perché hai gli occhi spenti e la mente accesa? Non ti hanno mai chiesto se hai qualcosa che vuoi dire, nessuno te lo ha mai chiesto perché cazzo sei sempre in silenzio, nessuno ti ha mai detto che va bene così, nessuno ti ha detto che se hai voglia di spezzare e bruciare qualsiasi cosa tu abbia tra le mani va bene così, perché non va bene così e lo sanno tutti. Lo sanno tutti quando usi il telefono e le scrivi che la ami da impazzire ma non è così, non sai cosa significhi amare e non lo hai mai saputo. 

Ma questo non te lo dicono, non ti dicono mai niente che non siano domande colme di finta compassione, perché questo rende loro persone migliori e se ne vanno a casa con la loro medaglia, si mettono a letto ed il senso di colpa svanisce, il senso di colpa di vedere una persona diventare viola perché dove diavolo è la via di uscita e rimanere immobili. 
E tra l’altro la odi, questa cazzo di compassione.

Però ti hanno chiesto come stai? va tutto bene? ma che cos’hai e perché non mi parli? e allora dormono sogni sereni. 
E tu invece non stai dormendo. Tu dormi mai? Questo te lo chiedo. 
Dormi mai davvero? O è solo un modo per scappare? Ti piace scappare. Ti piace scappare? 
Ti stanchi qualche volta? E’ per questo che non hai più fiato? 

Ma in realtà non ti piace, perché nel momento in cui chiudi gli occhi è come se ricominciasse tutto e fosse dieci volte peggio, perché questa volta è colpa tua. E’ colpa tua se stai sognando di parlare con gente che hai cercato di dimenticare, se sogni di accarezzare persone che non sono tue, è colpa tua se ci sono sogni sporchi di sangue, con i pezzi di qualche specchio a terra e tu non dovresti camminare perché ti graffi. Dannazione, non lo senti che ti graffi? Ma tu lo senti e lo fai comunque. Ed è colpa tua. 

E’ colpa tua quando stringi tra le mani le mani di qualcun altro e senti il battito diminuire e non ci puoi fare nulla ed è appena morto e tu non puoi farci niente ma è colpa tua perché è il tuo sogno e lo hai ucciso. 
Uccidi in continuazione.

Allora ti svegli, ma forse non sei mai davvero a riposo, forse allora mi stai rispondendo che no, non dormi mai per davvero, forse è così che la vivi la tua vita: in apnea, con i sensi di colpa e il sangue e le scelte sbagliate. 
Quando hai gli occhi aperti ed è notte e stai fissando il soffitto, con la consapevolezza che non c’è nessuno che puoi chiamare e se ce lo avessi non lo chiameresti in ogni caso perché non c’è niente. da dire. 
Sentiamo, cosa diresti con la cornetta alzata? Scusami se ti chiamo è che è una vita che non dormo. Scusami se ti chiamo ho solo realizzato che non riesco a smettere di pensare e che non c’è posto dove io mi possa nascondere.
Scusami se ti chiamo ma non ho più paura del buio e dei mostri.

E in fondo lo sai che ti risponderebbero, fingerebbero di capire perché questo è un bonus, ti stanno parlando anche se è notte fonda ed il Paradiso sarà pronto ad accoglierli e non se ne fregano un cazzo se stai bruciando all’Inferno.

Quindi hai gli occhi aperti ed è notte e stai fissando il soffitto, con la consapevolezza che non hai più paura del buio e dei mostri e la salivazione è troppa, il battito cardiaco è accelerato e le mani sono strette intorno al lenzuolo. Ti alzi di scatto e apri la bocca e non stai urlando.
Non respiri.
E’ così tanto che sei in apnea.

 

 
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chilometri.

 

  
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