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Autore: DarkInk    29/12/2014    5 recensioni
[Creepypasta]
Continuo a guidare verso la strada di casa...
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ticci Toby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*~*

 

Continuo a guidare verso la strada di casa, il cielo è invaso dalla luce rossastra del tramonto, ma il sole è ancora abbastanza alto da illuminare questo piccolo angolo di mondo, il bosco che costeggia l'asfalto è fitto e scuro, fin da quando ero piccola mi ha sempre dato una sensazione di inquietudine, in fondo il bosco è come l'Oceano, non si sa esattamente da quali creature è popolato, ma proprio il fatto di non sapere cosa vi può essere dietro quel fitto intreccio di tronchi creava in me un'attrazione curiosa. Ma la curiosità veniva sempre superata dalla paura, in questo non aiutava mia nonna, mi raccontava sempre delle storie tremende per non farmici neanche avvicinare agli alberi, non ricordo esattamente per filo e per segno di cosa parlava quella storia, ma era sempre la stessa, narrava di un uomo alto che prendeva i bambini, ma la mia memoria si ferma a questo, ero troppo piccola per ricordare altro.
Il semaforo che ho intravisto qualche istante fa ha cambiato colore: un rosso abbagliante. Un po' scocciata, premo leggermente sul freno, non vedo l'ora di arrivare a casa, ma il mio volere assoluto è quello di rispettare ogni minimo cartello e segnale stradale, dopotutto ho da poco preso la patente dopo tanto studio ed impegno, non ho la minima intenzione di perderla per stupidaggini. Sono così contenta di esserci riuscita, gli esami di guida mi hanno fatto una paura orribile, ma li ho superati, la mamma è così orgogliosa di me, quando incontriamo una delle sue amiche per strada accenna sempre a quanto sia stata brava, questo e quello, mi mette un po' imbarazzo, infatti arrossisco e guardo il terreno, sorridendo come un ebete quando lo fa, ma capisco che fa così perché mi vuole bene, il papà... bhe papà non ha detto nulla in proposito... neanche un piccolo, minuscolo complimento... in realtà non mi aspettavo nulla di tutto questo da mio padre, ma un angolo nascosto del mio cuore sperava ancora in una frase...paterna, qualcosa che mi ricordasse che quell'uomo che picchia me, mia madre e mio fratello minore sia, effettivamente, mio padre.
Non è stato sempre così, dopo che ha conosciuto l'alcool è diventato quello che è adesso, è stata una trasformazione lenta, ma inesorabile...mi mancano i tempi in cui eravam una vera famiglia...mi mancano davvero tanto...
Sposto dietro l'orecchio una ciocca dei miei capelli biondi che mi è caduta di fronte gli occhi, e approfitto dell'occasione per aggiustarmi la coda, porto i capelli sempre legati, mi da una sensazione di comodità e sento le spalle libere.
Questo semaforo dura sempre una vita! È così noioso...sposto lo sguardo verso il mio fratellino seduto sul sedile del passeggiero, sta guardando fuori il finestrino verso gli alberi con uno sguardo pensieroso, un po' cupo, sorrido, chissà a cosa sta pensando. Noto un piccolo livido accanto al suo occhio sinistro, il mio sorriso diventa sempre più triste, papà lo picchia in continuazione...so che non può sentire il dolore delle percosse, ma ogni minimo schiaffo o pugno, ferisce il suo cuore, già così fragile di per sé, lo so che soffre ogni volta che viene menato da papà, e so anche che soffre moltissimo quando vede me o la mamma venir picchiata, non me lo ha mai detto, ma si legge nei suoi occhi che sente un enorme dolore dentro di sé. Mio fratello ha una piccola contrazione involontaria al collo, ormai ci sono abituata, e lo è ancor di più lui, ma non ha mai accettato la sua sindrome di Tourette, la colpa è di quegli idioti con cui andava a scuola nel breve periodo in cui è andato in quella statale, lo hanno costretto all' istruzione domiciliare quei piccoli bulletti, gli affibbiavano sempre nomignoli stupidi e cattivi, ho cercato di difenderlo, ma avevo come la sensazione che non volesse, come se essendo difeso dalla sorella maggiore non era in grado di farsi valere...si sentiva inferiore e debole...mio fratello non ha mai meritato nulla di tutto questo! È un ragazzo dal cuore così grande, perché deve soffrire così tanto!?
Perché ha ricevuto due malattie del sistema nervoso così aggressive?! Peché ha ricevuto dei compagni di scuola così prepotenti?! Perché ha ricevuto un padre simile?!
Sento le lacrime iniziare a formarsi nei miei occhi mentre mi tornano alla memoria sia le immagini di quando mio fratello era solo un bambino gioioso, sia quelle in cui lo vedo piangere sul suo letto dopo che è stato picchiato per l'ennesima volta da papà, ma le asciugo in fretta con la manica della mia maglietta, guardando di nuovo mio fratello, con un'espressione così concentrata e assorta mi torna il sorriso.
Scompiglio con la mano destra i suoi disordinati capelli castani, lui si volta a guardarmi, i suoi occhi cerchiati da occhiaie scure mi fissano confusi.
"Che c'è?" mi chiede non capendo il motivo di tali effusioni affettuose.
"Nulla~ A che stai pensando?" chiedo con tono scherzoso mentre sorrido.
Lui fa spallucce mentre si volta di nuovo verso il finestrino.
"Non far preoccupare la sorellona eh?!" dico con un finto tono severo prima di far uscire una piccola risata. Nonostante abbia diciassette anni, mi piace trattarlo come un bambino a volte, dopotutto sono la sorella maggiore, me lo posso permettere, e poi lui lo sa che lo faccio apposta.
Sulle sue labbra si forma un leggero sorriso, è così bello quando sorride...purtroppo in questi ultimi anni lo fa sempre meno, in effetti non ha nulla di cui sorridere, il mio compito ormai è quello di sostenerlo, cerco di rallegrarlo il più possibile, ma questo è un compito arduo. Mi acciglio di nuovo.
"Toby?" lo chiamo con un tono leggermente più serio rispetto a poco prima.
"Sì?" mi chiede rivolgendosi nuovamente a me.
"Mi prometti una cosa?"
"Che cosa?"
"Che non smetterai mai di sorridere"
"Tsk! La vedo dura!" esclama sarcastico con un sorriso amaro, mentre cerca di evitare il mio sguardo, forse imbarazzato, o spaventato, da quelle mie parole
"Toby, promettimelo." dico con tono più fermo.
Lui torna a guardarmi negli occhi, con un'espressione più seria rispetto a prima, rimanendo in silenzio.
"Te lo prometto" risponde finalmente, con un mezzo sorriso.
Gli rivolgo il sorriso più luminoso che potessi fare.
"Grazie!"
Do' uno sguardo al semaforo, appena in tempo per vedergli cambiare colore, dal rosso acceso al verde brillante. Premo nuovamente sull'acceleratore e la macchina ricomincia a procedere come prima. Nell'auto torna di nuovo il silenzio, ma un silenzio diverso, sia io che Toby stiamo sorridendo, ora che mi ha promesso di sorridere sempre, posso ridere anch'io.
La luce del sole continua inesorabilmente a farsi sempre più debole, ma ancora non è buio. Accendo i fari dell'auto.
Continuo a guidare, ormai siamo a pochi minuti da casa, dopodiché potrò rilassarmi nel mio letto. Le macchine scorrono nella direzione opposta, tutte passano.
Improvvisamente, noto qualcosa di strano nella strada accanto, un'auto ha iniziato a sbandare per la velocità troppo elevata, mi sporgo in avanti socchiudendo gli occhi per mettere a fuoco la scena, mio fratello si volta a guardarmi, attirato dai miei comportamenti strani.
"Lyra?" lo sento chiamarmi, c'è un pizzico di preoccupazione nella sua voce.
Vedo l'altra auto perdere il controllo, mi spavento, ci potrebbero essere dei feriti se quella macchina causerà un incidente...
...ma l'ultima cosa che immaginavo è che quell'auto avrebbe iniziato ad andare verso di noi...
Tutto succede in pochi istanti, i fari iniziano ad abbagliarmi, la macchina si avvicina a grande velocità... urlo...l'ultima cosa che riesco a fare è guardare mio fratello, che si porta le braccia davanti il volto per difesa.
Rumore di frenata. Vetri che si rompono. Metallo che si piega. Dolore...

Tutto diventa nero. Improvvisamente. È stato troppo veloce.

Riprendo conoscenza, ma nonostante ciò sento la mia mente intorpidita, stranamente intorpidita, il dolore mi pulsa in tutto il corpo, mi attraversa dalla testa ai piedi, le mie gambe sono schiacciate e contorte sotto la volante, i vetri mi sono esplosi direttamente in faccia e le mie braccia sono spezzate, percepisco il calore del mio sangue sulla mia pelle che diventa sempre più fredda, inizia a mencarmi il respiro mentre i suoni si fanno sempre più ovattati e lontani, sposto lo sguardo verso Toby, è svenuto, ferito, i suoi vestiti sono ridotti a brandelli e inzuppati di sangue, ma respira, il suo petto si alza e abbassa con regolarità, sembrerebbe quasi dormire se non fosse per le ferite che deturpano il suo volto. Vengo invasa da un'incredibile felicità, so che sopravvivrà...lo so.
Inizia a girarmi la testa, la vista mi si oscura, tutti i miei sensi si fanno sempre più deboli. Cerco di lottare, di tenere gli occhi aperti per continuare a vegliare su mio fratello, ma non ci riesco a lungo.
La mia vista viene avvolta da una luce bianca. Poi più nulla.

...

Non smettere mai di sorridere, Toby...

 


*ok ok ok!! So cosa state pensando!! Che ci ho depresso la giornata con questi miei scleri depressi!
Dark: sì sono abbastanza sicura che stanno pensando questo...
E lo so! Ma questa one shot mi è venuta in mente ieri sera e non sono andata a dormire finché non ho messo tutti i puntini sulle i!
Dark: non dovresti attaccare la tua depressione a chi ti sta intorno...
Dark sei un'insensibile! Toby è così pucciolotto! T^T quando ho letto la sua creepy mi sono intenerita troppo...dovevo fare questo sclero! Scusate!*

   
 
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