Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Beatrix Bonnie    29/12/2014    2 recensioni
Lupus gli gettò un'occhiata di sottecchi. Un mago che non trovava pericoloso un Basilisco o aveva difficoltà ad individuare le minacce, oppure aveva un senso sadico del divertimento. In entrambi i casi, Lupus non voleva certo beccarsi una punizione dal suddetto mago senza prima essersi assicurato del fatto che non l'avrebbe dato in pasto al demoniaco serpente. «E voi non gli ordinereste mai di attaccare uno studente, giusto?» chiese per precauzione.
Cosa c'entra un marmocchio cencioso con la Camera dei Segreti del grandioso Salazar Serpeverde? E perché il mago decide di nascondere nella scuola un pericoloso Basilisco?
La risposta a queste domande sta celata dentro il giovane Lupus, ladro provetto, astuto e ambizioso, con un passato misterioso e una dote straordinaria: sa parlare latino.
La storia si è classificata prima al contest "Noi amanti degli O.C. - Lunga vita al Personaggio Originale".
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Godric, Nuovo, personaggio, Salazar, Serpeverde, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Epilogo





Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts,
da qualche parte in Scozia.
Anno Domini 999


Erano alle soglie del nuovo millennio. Almeno, secondo il calendario cristiano. Ludovico infatti, dopo aver visitato Roma molte volte e aver appreso i costumi della sua nobile famiglia, aveva preso l'abitudine a contare gli anni come i Patrizi romani, dalla fondazione di Roma, per cui per lui quello era l'anno 1752 ab Urbe condita.
Un anno importante, comunque, quale che fosse il calendario con cui lo si voleva contare. Quello era il primo anno della nuova Hogwarts. Ludovico aveva preso le redini della scuola dopo che anche Godric aveva lasciato per sempre questo mondo. L'aveva raccolta dalle sue ceneri, prostrata e ripiegata su se stessa, per farla rinascere come una fenice, per portarla a nuova grandezza. Aveva preso spunto dalle scuole monastiche benedettine, stabilendo un percorso di studi in sette anni, al quale si poteva accedere solo dopo un periodo preliminare di base che insegnasse a leggere, scrivere e far di conto. Qualcuno si era lamentato, dicendo che questo metodo privilegiava i figli di maghi, ma Ludovico era stato irremovibile. Non si poteva insegnare la magia a chi non era nemmeno in grado di leggere un incantesimo: che i figli di Babbani analfabeti venissero pure ammessi a studiare a Hogwarts, ma quando ne fossero usciti, sarebbero stati dei maghi colti e istruiti. Non avrebbe avuto senso una scuola da cui si usciva tanto ignoranti come quando vi si era entrati. E, proprio come i monaci, gli studenti che si apprestavano a raggiungere i più alti traguardi della conoscenza erano tenuti ad indossare una lunga tunica nera.
Inoltre, aveva scelto quattro magistri che seguissero ognuno gli studenti delle quattro case, che avevano preso il nome dai fondatori: Serpeverde, Tassorosso, Corvonero e Grifondoro. Aveva designato sua moglie Adelayde come capo della casa di suo padre, ruolo che esercitava con estremo orgoglio. E, ovviamente, i loro tre figli, Salazar, Beltramo e Ludovico II, erano tutti entrati a far parte della gloriosa casa di Serpeverde.
Ludovico stesso si era posto a capo della scuola di magia e stregoneria, con il titolo di Princeps magistrorum: alla sua volontà sottostava ogni aspetto della scuola e ogni decisione doveva fare capo a lui. Finalmente Hogwarts non si basava più sulle figure carismatiche dei suoi fondatori, ma sul prestigio della scuola stessa e di ciò che vi veniva insegnato, prestigio che avrebbe travalicato i secoli.
Infine, in rispetto del luogo in cui era sorto il castello che ospitava la scuola, Ludovico aveva scelto il capodanno celtico come inizio di ogni nuovo anno scolastico. La sera di ogni 31 ottobre, tutti gli studenti si sarebbero radunati nella Sala Grande di Hogwarts per festeggiare e ascoltare la lectio magistralis del Princeps.
Ludovico aveva deciso che per quell'anno, il primo della nuova Hogwarts, avrebbe tenuto un discorso tanto profondo e potente da non far desiderare altro agli allievi che studiare e accrescere le proprie conoscenze, per raggiungere grandi vette.
Strano a dirsi, si ritrovò a pensare al Basilisco che dormiva placido da qualche parte sotto di loro. Non poteva certo dire che fosse una bestiola adorabile, ma ora ne capiva il fascino arcano che aveva tanto incantato Salazar Serpeverde. I serpenti erano creature eleganti, potenti e spesso incomprese. E quel Basilisco in particolare, al sicuro nella Camera dei Segreti che ormai solo sua moglie Adelayde o qualcuno dei suoi figli poteva aprire, rappresentava per lui il simbolo della sua nuova vita. Se non avesse cercato di venderlo al grande Salazar, certamente ora non si sarebbe trovato seduto sullo scanno del Princeps magistrorum di Hogwarts.
Si alzò dal suo trono e si avvicinò al leggio dorato a forma di gufo, che si era fatto preparare da un famoso artigiano sassone per fare da pulpito ai suoi discorsi. Sulla Sala Grande scese il silenzio. Ludovico aprì le braccia, per accogliere i nuovi studenti e salutare quelli vecchi.
«Benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts!»










Ebbene, eccoci giunti al termine di questa breve storia!
In origine non avevo programmato di scrivere questo epilogo, né che Ludovico diventasse il primo preside di Hogwarts (ancora definito dal termine latino princeps magistrorum)... ma alla Dama Ispirazione non si comanda! Ed ecco che Hogwarts si sta trasformando lentamente nella scuola che tutti noi abbiamo imparato ad amare: quattro case, lo smistamento con il cappello parlante, i direttori delle case, il preside, le divise nere, il percorso di studi in 7 anni... e la visione di Ludovico a proposito dei Nati Babbani è meno radicale di quella dei Serpeverde (padre e figlia): lui li ammette ad Hogwarts, purché prima ricevano un corso base di alfabetizzazzione (se analfabeti, ovviamente). Un po' razzista, lo ammetto, ma la misura era necessaria (e comunque Ludovico è pure lui un Serpeverde!). Credo che se Salazar, Adelayde o Ludovico fossero vissuti ai giorni nostri, non avrebbero avuto alcun tipo di avversità contro i Nati Babbani (almeno per come io mi immagino i personaggi), ma nel X secolo è tutta un'altra storia. È QUESTA storia.

Be', insomma, spero che il racconto vi sia piaciuto e non vi abbia troppo sconvolto la mia visione di Salazar.
Grazie a tutti quelli che hanno seguito, letto e sopprattutto recensito.
--> n.b. quando sarà terminato il contest Noi amanti degli O.C. – Lunga vita al Personaggio Originale!, cui la storia partecipa, posterò i risultati.

Alla prossima,
Beatrix B.

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Beatrix Bonnie