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Autore: Margo Malfoy    29/12/2014    4 recensioni
«Maggie, no!» gridò con la voce tremante.
Mi liberai dalla sua presa e continuai la mia corsa tra le mura strette. Ancora pochi passi, e avrei raggiunto i miei due amici. So che loro sarebbero stati fottutamente arrabbiati con me, ma non potevo abbandonarli. Un Velocista non l’avrebbe fatto, e io sapevo di voler diventare come loro.
«Fermati!» di nuovo Newt.
Le sue parole furono le ultime che sentii.
Poi le porte si chiusero alle mie spalle, segno che sarebbe iniziata la fine.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'She Belongs To Him'
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EPILOGO
Un anno dopo il nostro arrivo nella Radura, eravamo tutti diventati una grande famiglia. Tra noi non c’erano segreti, o meglio, c’erano, ma andavamo d’accordo e quando litigavamo tra noi c’era sempre qualcuno pronto a ricordarci che litigare non serviva a niente, che se anche era tutto finito dovevamo collaborare come facevamo al Labirinto, come avevamo fatto nella Zona Bruciata, come avevamo fatto a Denver.
Thomas e Newt erano diventati ufficialmente i miei migliori amici, non so in base a cosa lo decidemmo, ma una sera, riuniti intorno al fuoco, decisero di chiedermi se volessimo diventare tutti e tre migliori amici e non potei rifiutare. Ma loro due non erano solo migliori amici. Ora che Teresa e Sonya erano scomparse, i due avevano iniziato a rendersi conto che c’era qualcosa più forte della semplice amicizia che li legava. Passavano giornate intere a lavorare insieme e la sera, quando tutti ci rinchiudevamo nelle nostre case, ero convinta che loro si mettessero nella stessa stanza. Minho mi aveva sempre detto che sospettava di un lato omosessuale di Newt e che il nostro migliore amico provasse qualcosa per Thomas. Alla fine, perché avrebbe scritto proprio a lui quel messaggio per dirgli di ucciderlo, se non provava qualcosa per Tommy?
I nostri sospetti andavano aumentando giorno dopo giorno, fino a ché Newt non mi prese da parte e mi confessò che provava qualcosa per Thomas, ma che aveva paura di dirglielo perché temeva la sua reazione e quella degli altri Radurai. Io e Minho iniziammo allora a cercare di capire se anche Thomas fosse interessato a Newt e, molto lentamente, riuscimmo a tirargli fuori dalla bocca quelle poche parole che volevamo sentirci dire: “Io sono innamorato di Newt”. Appena lo venni a sapere corsi dal biondo, dicendogli che non doveva temere ad esprimere i suoi sentimenti, tanto meno se erano ricambiati come in questo caso, ed ero veramente felicissima per loro.
Quella sera Newt si dichiarò. Disse a Thomas che era stato innamorato di lui fin dall’inizio e che aveva scritto a lui quel biglietto solo perché voleva essere ucciso dal ragazzo che amava. Io mi commossi vedendo che Thomas trattenne a stento le lacrime, dicendo che per tutto quel tempo aveva tenuto nascosti i suoi sentimenti per paura di essere deriso o giudicato. Ma da quella sera si misero insieme e i sorrisi sui loro volti erano ogni giorno più raggianti da quando si erano dichiarati.
Anche Brenda diventò la mia migliore amica, nonostante quello che era successo tra lei e Minho. Alla fine lei mi aveva sempre aiutata e lo faceva anche alla Radura. Lei si era invece resa conto che c'era qualcosa che la legava, e molto, a Jorge. Lui l'aveva salvata da quando i suoi genitori erano scomparsi e avevano passato insieme mesi e mesi e forse lei era stata stupida a non pensare che Jorge potesse andare bene per lei. Ora, lui e Brenda avevano un rapporto meraviglioso.
Poi c’era Minho. Minho che mi aveva detto che mi amava. Minho che mi aveva sempre aiutata, sostenuta, protetta, che si era sempre preso cura di me. Anche io lo amavo: provavo qualcosa che non era neanche dicibile quando stavamo insieme. Lui era come la mia guida, la mia motivazione... non so nemmeno io cosa fosse per me, ma so che lo amavo con tutta me stessa.
Proprio mentre mi ritrovavo a pensare a cos’eravamo diventati, lui arrivò al tavolo in mezzo alla Radura a cui ero seduta.
«Buon giorno pive» mi disse con un sorriso. Il suo volto era illuminato dal sole appena sorto, doveva essere l’alba.
«Ciao» replicai io un po’ scocciata per il nomignolo. Ormai era l’unico che continuava a chiamarmi “Pive”. Per Newt, Thomas e Brenda ero Maggie, perfino Jorge aveva rinunciato a chiamarmi Meg, e solo Maggie mi andava bene. Tuttavia, il fatto che Minho fosse l’unico a chiamarmi “Pive” era una cosa che mi piaceva, era quasi dolce, e in più mi ricordava i vecchi tempi, quando eravamo nel Labirinto.
Il fatto che quel soprannome fosse quasi dolce non rendeva dolce Minho. No, lui aveva ancora seri problemi nel dimostrare i suoi sentimenti, lui era molto distaccato, perfino con me. Tant’è che alcuni credevano che io e lui andassimo semplicemente a letto insieme, senza amarci. Ma non era così. Certo, andavamo a letto insieme, ma ci amavamo e, nonostante non ce lo dimostrassimo, ci amavamo tanto.
«Come mai se già sveglia?» chiese.
«Sai, qualcuno continuava a rigirarsi nel letto» gli dissi facendogli capire che doveva trovare un caspio di modo per stare un po’ fermo mentre dormiva.
«Scusa» mugugnò ridendo.
«Allora, cosa ci fai qui?» gli chiesi girandomi verso di lui.
«Vorrei dirti una cosa» mi disse mettendosi le mani sui fianchi.
«Dimmi» schiusi la bocca e strinsi le labbra.
«Sai no che le persone che si amano dopo un po’ di tempo si sposano, no?»
Io annuii stranita, dove voleva arrivare? Cioè, immaginavo dove volesse arrivare, ma io non credevo di essere pronta, ecco. E poi, non serviva un prete per celebrare i matrimoni? Nella Radura non ce n’erano, ne ero abbastanza certa.
«Ecco io credo che sia una caspiata» disse stringendo gli occhi. Cacchio, possibile che anche dopo un anno quel semplice movimento, spontaneo tra l’altro, mi piacesse così tanto?
In ogni caso quell’affermazione non servì a chiarirmi le idee. Perché me lo stava dicendo? Sul mio volto si dipinse il dubbio e lui andò avanti a parlare.
«Voglio dire, perché le persone devono mettersi in tiro per avere un pezzo di carta dove un vecchio vestito di nero scrive che si sono sposati? Non ha senso, per quanto mi riguarda. Ha molto più senso quando i due innamorati si scambiano gli anelli e le promesse, senza matrimonio»
«Scusami, ma non ti seguo» dissi scuotendo la testa.
Il sole ormai iniziava ad alzarsi nel cielo, e le persone si avvicinavano al tavolo, che alla fine avevamo deciso essere uno di quelli dei pasti.
Vedevo Thomas, Newt, Brenda e Jorge dietro Minho avvicinarsi, seguiti dagli altri Radurai che provenivano dalle casette. Sul volto di miei amici c’era un ghigno divertito e, davvero, non capivo che cosa stesse succedendo.
Spostai di nuovo i miei occhi su Minho. Lui mi rivolse un sorrisetto e poi frugò nelle tasche, tirandone fuori una scatolina di legno che tintinnava passandola da una mano all’altra.
Lui poi si mise in ginocchio e se la mise sul palmo della mano e la aprii, mostrandone il contenuto. Io mi misi una mano sulla bocca, sgranando gli occhi solo vendendolo inginocchiarsi. Poi vedendo cosa c’era nella scatola i miei occhi iniziarono a bagnarsi. Dentro c’erano due anelli, certo non erano niente di che, ma erano pur sempre due anelli. Erano sottili e neri e bellissimi. Io spostai il mio sguardo dagli anelli agli occhi dei miei amici, che guardavano con l’espressione più dolce e fiera che gli avessi mai visto in volto Minho e me. Poi tornai a guardare Minho, levando la mano dalla bocca. Lui mi sorrise, stringendo gli occhi e sistemandosi i capelli.
«Maggie Codd, so che non abbiamo altra scelta, ma voglio farti sapere in ogni caso che voglio passare il resto della mia vita con te» disse.
Poi prese uno degli anelli e la mia mano, infilando il cerchio sottile nel mio anulare, facendo poi lo stesso con il suo dito. Ripose la scatola nella tasca dei pantaloni e si alzò in piedi, prendendomi la mano fredda e facendomi alzare, di fronte a lui. Mi cinse la vita e mi trascinò verso di sé, io gli misi le mani intorno al collo. Lui, che era più alto di me, abbassò la testa sul mio viso e intrecciò le sue labbra alle mie e, all’interno, la sua lingua alla mia.
Tutt’intorno a noi si diffusero commenti di ogni tipo. Chi ci faceva i complimenti, chi gridava a Minho di essere stato bravo, chi mi diceva di essere fortunata. E in effetti lo ero. Minho era una delle cose più belle che mi fossero mai capitate in quella fottuta vita. Lui, Thomas e Newt.
Minho e io adesso eravamo ancora di più di quello che eravamo prima. E non potevo essere più felice.


SONO FOTTUTAMENTE TRISTE. DICO DAVVERO, QUESTA STORIA MI HA ACCOMPAGNATA OGNI GIORNO DA QUANDO HO INIZIATO A BUTTARLA GIU' QUASI PER GIOCO.
MA, CASPIO, SONO RIUSCITA A FINIRLA E NON SO NEANCHE SE LA FINE SIA STATA FATTA BENE, CONSIDERATO CHE IO TROVO MOLTO DIFFICILE FINIRE UNA STORIA.
PERO' SONO ARRIVATI TUTTI SANI E SALVI, MINHO E MAGGIE SI SONO "FIDANZATI UFFICIALMENTE", E SONO TUTTI FELICI E CONTENTI NELLA LORO RADURA.
COMUNQUE RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HANNO RECENSITO, SEGUITO O ANCHE SOLO LETTO LA STORIA PERCHE' PER ME SIGNIFICAVA TANTO RIUSCIRE A SCRIVERE BENE QUESTA FANFICTION E SPERO DI ESSERCI RIUSCITA.
GRAZIE DAVVERO :*
A PRESTO PIVE :)
P.S. HO GIA' INIZIATO A BUTTARE GIU' QUALCHE IDEA SU ALTRE STORIE DI TMR E POTREI PUBBLICARE PRESTO, NON RIESCO A STARE FERMA AHAH ^^
UN BACIONE FAGIO
   
 
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