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Autore: NightWatcher96    29/12/2014    4 recensioni
Prendersi cura di qualcuno può avere lati positivi ma anche negativi, questo si sa. Ma se i problemi ne fossero due, diramati in un'avventura mezza ironica dove Raph cresce continuamente d'età mentre Mikey regredisce?
Donnie ha solo 15 giorni di tempo per trovare una soluzione. O perderà per sempre i suoi due fratelli. Attenzione, però: il male è sempre nell'ombra e Leo lo sa.
TMNT Nick
Genere: Avventura, Fluff, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Flebili tintinnii risuonavano dal laboratorio di un genio incompreso. Donatello Hamato non si era dato un attimo di tregua da quando Kirbi, il padre di April O'Neil era diventato una sorte di pipistrello mutante spaventoso, senza ricordi e facoltà di parola.

Le urla disperate e di rabbia della ragazza che aveva rubato il suo cuore dalla prima volta che l'aveva vista continuavano a martellargli la testa, sopraffando la stanchezza di poche ore di sonno e di pasti a malapena mangiati, spronandolo a continuare.

Aveva spesso riflettuto, nelle notti insonni e silenziose, che se sarebbe stato in grado di creare un Anti-Mutageno allora April avrebbe potuto nuovamente tornare a fidarsi di loro.

E di lui.

-Donnie!- chiamò Mikey, entrando nel laboratorio.

Il genio corrucciò leggermente la fronte all'interruzione e cercò di ignorare il fratellino minore che sfacciatamente gli si gettò sul guscio in un abbraccio tenero, facendolo quasi sbattere il mento sulla scrivania.

-Mikey! Non vedi che sto cercando di lavorare su un retro mutageno? Perché non vai ad infastidire qualcun altro? Sono molto occupato!-.

-Dai! Non c'è nessuno che vuole giocare un po' con me! Ti prego, almeno tu, grande e sapiente genio dell'intero sistema fognario di New Y...-.

-Risparmiati l'elogio, Michelangelo- interruppe bruscamente il viola, scrollandoselo di dosso. -Sono molto occupato. Devo trovare la formula per riportare Kirbi come un tempo-.

-Ma... tu sei sempre rinchiuso qui dentro e...-.

Il viola lo fulminò con un'occhiata gelida che bastò per fargli completamente perdere le speranze di trascinarlo fuori dal laboratorio per un po' di svago. Perché, in fondo, era proprio questa l'idea del giovane Mikey; era stanco di vedere suo fratello spremersi fisicamente e soprattutto intellettualmente pur di ripristinare l'amicizia con April.

-Va bene... almeno, posso portarti una tazza di caffè?- propose con voce morbida.

Le spalle tese di Donnie che si era spostato al suo banco da lavoro con alcune provette tutt'intorno, si rilassarono e lui stesso vi si voltò verso il fratellino minore con uno sguardo addolcito. Forse era stato troppo duro nei suoi confronti: Mikey era un bambinone, dopotutto, nonostante i suoi quindici anni suonati d'età.

-Grazie-...

 

In cucina, Leonardo e Raphael stavano consumando la loro colazione a base di latte, cereali e un po' di marmellata. Il sensei era nella sua stanza a meditare con una tazza di tè verde tra le mani infreddolite, pregustando gli ultimi minuti che lo separavano dall'essere il sensei di una nuova sessione di allenamento.

-Scommetti che Mikey sia riuscito nell'intento di tirar fuori Donnie dal laboratorio?- commentò Raph, fra una cucchiaiata e l'altra di cereali caldi.

Leonardo fece semplicemente le spallucce, dando un morso alla sua fetta biscottata con marmellata di fragole mentre il giovane quarto fratello faceva il suo teatrale ingresso borbottando qualcosa di assolutamente incomprensibile.

-Io credo proprio di no- ghignò Raphael.

Mikey ignorò quella frase e cominciò a preparare il caffé che avrebbe portato a Donnie; afferrò la macchinetta rovinata e ne riempì l'involucro inferiore d'acqua, aggiungendo il caffé e una volta stretta bene la mise sul fuoco, sedendosi al tavolo con un gemito esagerato.

-Muso lungo, eh?- sogghignò Raph, che aveva finito il suo pasto preferito.

-Non me ne parlare! Ormai non so più cosa inventarmi pur di far uscire Donnie da lì!- sbuffò il più piccolo a braccia conserte.

-Sì. Su questo hai ragione. Donnie esce di lì solo per allenarsi e per mangiare- commentò anche Leonardo, guardando la macchinetta argentata con la coda dell'occhio.

Il suo terzo fratellino stava sottoponendo a un regime piuttosto stressante il suo corpo e a lungo andare sarebbe crollato. Dovevano impedirlo prima che sarebbe successo.

-Non ti abbattere, Mikey. Sono sicuro che sarà lui a tornare il suo solito sè- rincuorò Leonardo, accarezzandogli la testa.

L'arancione diede un sorriso di gratitudine ma non concordava affatto; dopotutto, chiunque avesse avuto l'onore di conoscere il terzogenito, conosceva la testardaggine che lo portava a realizzare anche l'impossibile... solo che questa volta si era imbattuto in qualcosa di più grande di lui.

La macchinetta emise un fumo bianco dal beccuccio della parte superiore e l'aroma del caffé ormai pronto cominciò a galleggiare tutt'intorno; Mikey afferrò la solita tazza viola del genio e zuccherò il liquido scuro con due cucchiaini di granelli dolci e la depose su un vassoio, aggiungendoci anche una manciata generosa di biscotti alla glassa, i preferiti di Donnie.

-Nemmeno tu ti arrendi mai, vero?- commentò Raphael, apprezzando il buon cuore del fratellino.

Mikey annuì. -Perché non mi aiuti, Raph?-.

-Certo!- replicò subito l'altro, alzandosi rumorosamente. -Cosa devo fare?-.

-Prendimi la confezione di cornettini alla vaniglia che tanto piacciono a Donnie!-.

Raphael afferrò il sacchetto rosa dalla credenza leccandosi le labbra alla succulenta leccornia: dopotutto, lui era il primo ad amare i dolci ma ad odiare ingrassare!

Raggiunto il laboratorio, i due fratelli erano leggermente perplessi di ritrovarsi immersi in un silenzio talmente innaturale e non in un oblio fatto di bisbiglii di calcoli troppo complicati per semplici menti e ronzii di macchinari e apparecchiature.

Raphael sollevò un sopracciglio in preoccupazione e spinse leggermente la pesante porta ignifuca, facendo capolino all'interno, dove Donnie stava osservando un'ampolla bollire su un fornellino.

-Donnie, che combini?- chiese.

Senza nemmeno scomporsi per la brutale entrata vocale, Donnie agitò semplicemente una mano facendo segno di rimanere in silenzio, facendola poggiare sulle braccia conserte, mentre dondolava una gamba accavallata sull'altra.

-Donnie, il tuo caffé- provò Mikey e questa volta il viola si voltò con gratitudine.

-Mi avete portato uno stuzzichino serale? Oh, grazie!-.

-Serale?- ripeté Mikey, stupito. -Genio, guarda che qui siamo a colazione! E sono quasi le 08.00!-.

Il genio fece semplicemente le spallucce, facendo appoggiare il vassoio sul suo banco da lavoro. Adesso non poteva negare che l'aroma zuccherino lo stesse davvero deconcentrando e un brontolio farsi strada dal suo stomaco. Era affamato e non se ne era accorto!

-Grazie comunque- disse.

I due ninja fecero per andarsene quando Mikey avvertì un leggero lampo bianco attraversargli la mente: era un campanello d'allarme scaturito dalle sue potentissime doti empatiche. Si voltò verso Donnie senza nemmeno sapere per quale motivo e il suo cuore letteralmente si fermò.

Il viola era tornato nuovamente concentrato a tal punto da non guardare la sua mano stringere un contenitore di mutageno delle stesse dimensioni della tazza poco più in là e portarselo inesorabilmente verso la bocca.

-NO!- urlò Mikey, fiondandoglisi letteralmente addosso.

Il contenitore volò in quel lentissimo lasso di tempo, rovesciandosi verso la testa di un Mikey scioccato nel vedere una schiuma rossastra fuoriuscire dall'ampolla e mischiarsi al caffé rovesciato nell'impatto. Per grande sgomento di Raph, l'intero laboratorio venne inghiottito da una forte esplosione che allarmò sia Leo, che per poco non si era strozzato con il suo tè e il sensei, bruscamente uscito dalla trance meditativa.

-CHE SUCCEDE?!- gridarono i due, gelando a ciò che videro.

Il laboratorio era un pasticcio di fumo verdognolo, dove tre corpi giacevano in terra...



Angolo dell'Autrice

Lo so, lo so... mi ero ripromessa di concludere prima le altre storie per poterne aggiungere di nuove... ma chi ce la fa ad aspettare? Quando l'ispirazione sopraggiunge, tanto vale farla sbocciare nel pieno ritmo di una storia avvincente! Sapete, l'idea mi è venuta mentre stendevo i panni! Eheheheh! Beh, bando alle chiacchiere: ci si vede e soprattutto Buone Feste Rimanenti!

  
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