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Autore: Saratrix    29/12/2014    2 recensioni
Nevica sul Malfoy Manor e tutti gli abitanti della villa ne sono felici, chi per un motivo chi per un altro.
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[...]Il Grifondoro si mise a sedere velocemente, dimenticandosi completamene del proposito di non svegliare l’altro, che non mancò di ringhiare per trasmettere tutto il suo disappunto.
«Sta nevicando, Lucius.» disse Harry allungando il collo verso la finestra per vedere meglio.
«Fantastico Harry, non si va al Ministero. Torna a dormire.» gli rispose il compagno, con la voce impastata dal sonno, mentre tirava l'altro verso di sé.[...]
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{Lucius/Harry}
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Lucius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Let it snow

Era una mattina invernale, la luce fioca del sole entrava dalle finestre e illuminava la camera da letto che Lucius Malfoy e Harry Potter condividevano al Malfoy Manor. I due uomini, nonostante fossero le dieci, erano ancora a letto, avvolti dalle coperte di seta: avevano deciso- Lucius aveva deciso di ignorare la sveglia per quella mattina lanciandole addosso un incantesimo abbastanza distruttivo – quale non lo sapeva nemmeno lui talmente era ancora addormentato –, borbottando qualcosa sugli stupidi aggeggi che inventavano i Babbani e stringendo Harry a sé.

Sarebbero dovuti essere al Ministero a quell’ora, Potter era il Capo del dipartimento Auror e Malfoy un membro del Wizengamot ed entrambi avevano pratiche da compilare e riunioni a cui partecipare. Ma in quel momento non importava a nessuno, troppo assonnati e rilassati l’uno tra le braccia dell’altro per anche solo pensare al lavoro.

Sfortunatamente per Lucius un raggio di sole colpì il viso del suo compagno, togliendolo dalle braccia di Morfeo e inducendolo a strofinarsi gli occhi e a sbadigliare. Il ragazzo aprì le palpebre, fermandosi per qualche minuto a guardare il volto del compagno rilassato e addormentato senza la presenza di quel suo solito ghigno che molte volte celava un sorriso. Gli accarezzò la guancia lievemente, temendo di svegliarlo, quando la sua attenzione venne catturata da quello che c’era fuori dalla finestra: il cielo era bianco ma luminoso e i giardini del Manor e il davanzale della finestra erano imbiancati dalla neve che lentamente scendeva dall’Olimpo compiendo passi di danza nell’aria. Il Grifondoro si mise a sedere velocemente, dimenticandosi completamene del proposito di non svegliare l’altro, che non mancò di ringhiare per trasmettere tutto il suo disappunto.

«Sta nevicando, Lucius.» disse Harry allungando il collo verso la finestra per vedere meglio.

«Fantastico Harry, non si va al Ministero. Torna a dormire.» gli rispose il compagno, con la voce impastata dal sonno, mentre tirava l'altro verso di sé. L’unica cosa che in quel momento gli frullava per la testa era che avrebbero potuto usare uno dei cinque giorni di permesso che il Ministero concede a tutti i dipendenti ogni inverno per gli imprevisti causati dalla neve, quindi sarebbero rimasti a casa – a letto – tutto il giorno per fare cose molto più interessanti e produttive rispetto al passare tutto il tempo chiusi nei rispettivi uffici a lavorare senza la possibilità di vedersi se non nella pausa pranzo.

Il giovane rise e appoggiò le mani sul petto nudo dell’uomo per poi farle risalire fino a incorniciargli il viso e baciarlo dolcemente, con uno scattò si alzò senza dare possibilità all’altro di afferrarlo per fermarlo e iniziò a cercare il suo pigiama che la notte scorsa era stato lanciato da qualche parte, troppo d’intralcio. «Vieni a fare colazione?» chiese e in risposta ottenne sono un grugnito sommesso nel cuscino che lo fece scoppiare a ridere. «Potevi anche essere più gentile nei confronti della sveglia comunque. Reparo.» aggiunse vedendo l’oggetto al suolo in mille pezzi e uscendo dalla stanza dopo averlo appoggiato nuovamente aggiustato sul comodino.

Lucius inspirò a fondo l’odore di Harry – mela verde e cannella – intriso nel suo cuscino prima di decidere di alzarsi anche lui, vestirsi e seguire il compagno in sala da pranzo. Fecero colazione insieme come ogni mattina, Lucius con una tazza di caffè nero e del pane imburrato con la marmellata e Harry con un bicchiere di latte e cacao e due brioches vuote che farciva con la Nutella – una strana crema babbana di cioccolato e nocciole nella quale Malfoy non aveva ancora capito cosa ci trovasse l’altro di tanto gustoso e irresistibile.

«Lucius dopo facciamo un pupazzo di neve?» la domanda arrivò improvvisa, a spezzare il silenzio e la calma che si era creata.

«No.» rispose seccamente l’uomo mentre apriva la copia della Gazzetta del Profeta di quella mattina e iniziava a leggere le righe delle notizie in prima pagina.

«Perché? Sai che adoro giocare con la neve!» protestò Harry mettendo su una sorta di broncio, vagamente simile a quello che usano i bambini di quattro anni quando vogliono una caramella dai genitori, ma che non sortì alcun effetto sull’altro.

«Sì, ma tu sai che a me non piace il freddo, l’inverno e la neve e che preferisco il caldo, l’estate e il mare.» replicò Lucius come se niente fosse, continuando a leggere il suo quotidiano e a fare colazione.

Finito di mangiare Potter corse via dalla stanza, buttandosi nel grande giardino per giocare con la neve mentre Malfoy si diresse nel salotto “smeraldo” – uno dei numerosi salotti del Manor, ma il preferito del padrone di casa che trovava da sempre rilassanti le sfumature verdi presenti – per leggere tranquillamente un libro davanti al caminetto acceso e a un bicchiere di buon Whisky Incendiario; ogni tanto quest’ultimo lanciava delle veloci occhiate verso la finestra quando sentiva il giovane ridere e ben presto lasciò stare quello che stava facendo per andare a osservarlo alla finestra. Harry si stava buttando sulla neve per lasciare le forme degli angeli, scriveva e disegnava, modellava pupazzi di neve: si comportava come un bambino piccolo senza una minima parvenza di maturità – che avrebbe dovuto invece esserci – e controllo. Quel ragazzino – perché anche se aveva quasi trent’anni per Lucius sarebbe sempre rimasto il suo ragazzino – era entrato nella sua vita con la grazia di un Troll, all’improvviso e scombussolando tutti i suoi piani, rendendolo completamente dipendente da quegli occhi verdi e da quei capelli corvini che sembravano seta tra le sue dita quando li accarezzava, rendendolo quasi dolce quando erano soli – perché quando erano in pubblico lui rimaneva sempre il solito freddo bastardo – ma soprattutto lo rendeva geloso, qualità presente fin dalla nascita in ogni Malfoy degno di questo nome ma che Potter riusciva ad accentuare ancora di più in Lucius.

Dal canto suo Harry si sentiva benissimo nel modellare la testa di un ennesimo pupazzo di neve. Conviveva con Lucius al Manor da più di tre anni e adorava giocare con la neve negli ampi giardini, che tanto gli ricordavano quelli di Hogwarts. Prima di scoprire di essere un mago tutto quello che riguardava l’inverno – dal Natale al giocare a battaglia di palle di neve – rappresentava qualcosa di inavvicinabile per lui, i Dursley non gli hanno mai dato la possibilità di divertirsi come gli altri suoi coetanei. Durante le notti invernali sgattaiolava fuori dal suo letto nel sottoscala e cercava di uscire, senza fare alcun rumore, nel piccolo giardino sul retro della casa per poter provare anche lui la sensazione della neve, fredda e morbida, tra le sue mani. Era talmente perso nei suoi pensieri che si era fermato a fissare i fiocchi che scendevano dal cielo che quando sentì un paio di braccia circondargli la vita da dietro sorrise, tornando alla realtà e appoggiandosi al petto caldo alle sue spalle.

«Sei venuto a giocare, alla fine.» sussurrò.

«Veramente sono venuto per riportarti dentro.» disse con noncuranza Lucius, ghignando.

Harry sorrise e girò la testa quel tanto che bastava per poter guardare l’altro negli occhi e gli appoggiò la mano destra coperta da un guanto rosso sulla guancia. «E se io decidessi di non seguirti?» chiese, sempre a bassa voce.

«Potresti pentirtene, Potter.» gli rispose l’altro, senza abbandonare il suo ghigno, ma acquistando una luce maliziosa negli occhi e nel tono di voce che non scapparono al moro.
Il Grifondoro sorrise e si sporse verso il biondo, incontrando subito le sue labbra morbide. Se qualcuno in quel momento li avesse visti baciarsi dolcemente, in mezzo alla neve che scendeva dall’alto e davanti a un pupazzo di neve sarebbero passati facilmente per gli amanti perfetti e il Serpeverde – di questo ne era sicuro – avrebbe perso tutta la sua fama di uomo di ghiaccio, come se questa non fosse già andata a farsi benedire da Salazar, Merlino e Morgana quando Harry aveva annunciato, senza dirgli o chiedergli niente prima, durante un’intervista al Profeta che stavano insieme.

Lucius ghignò sulle labbra del compagno, senza smettere di baciarlo, e si infilò una mano in tasca. Fu un attimo e il giovane Auror si ritrovò schiacciata una palla di neve sulla testa, i capelli corvini pieni di pezzetti di ghiaccio e bagnati.

«Ti avevo avvertito Potter.»





NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi qui con un'altra storia della serie "Durante le ore di Greco mi annoio quindi estraiamo coppie a caso e scriviamo fanfiction". Questa volta devo dire che mi è andata bene: adoro Lucius e Harry insieme e sono stata felice che siano usciti questi due! <3
Per l'ispirazione devo invece ringraziare mio cugino e la sua fidanzata che due giorni fa mi hanno regalato la scenetta finale e hanno permesso alla mia mente malata e bacata di fangirlare.
Ho immaginato che a Lucius piaccia l'estate perché molte volte alle persone un po' fredde e distaccate - come il nostro mio Lucius - preferiscono paradossalmente l'estate, stessa cosa per quelle solari ed espansive - come me e Harry - che spesso preferiscono l'inverno.
Tra i miei prossimi lavori ci saranno:
-Altre fanfiction su coppie estratte a caso, ho già fatto uscire molte coppie, alcune di queste davvero strane ma ho molte idee che mi frullano per la testa e non vedo l'ora di trovare il tempo per scriverle.
-Rose Piton, una storia a più capitoli sulle coppie Severus/Hermione e Rose/Scorpius che sto per concludere e finalmente postare
-Snake's bite, una long What if? in cui Harry non è esattamente il Golden Boy di Silente.
Bene, io vi saluto e vi auguro un Buon Campodanno perché credo di non riuscire a postare altro prima di allora. Ah, un'ultima cosa: ricordatevi di spendere due minuti del vostro tempo per lasciarmi una recensione che, anche se piccola, è in grado di farmi sorridere! :D


Angel_and_demons

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