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Autore: M a r t    29/12/2014    5 recensioni
[MinaKura is the way] [raiting giallo -provvisorio(?)] [amateli come li amo io, perché solo grazie a questo grande amore per loro sto scrivendo questa long -o almeno ci provo]
Sicuramente Angela era la cosa migliore che gli fosse capitata e magari avrebbe ‘abusato’ della sua situazione economica e sociale per qualche altro anno, almeno prima di andare al college.
[...] Eppure quando la ragazza si staccò da lui indicando un ragazzino bassino, con la carnagione scura e i capelli azzurri che gli coprivano un occhio, spiegandogli che quello era suo cugino e che sarebbe rimasto a vivere da lei per qualche settimana, Minamisawa dovette trattenersi dal mostrare una smorfia contrariata.

Ci si becca dentro magari ^^
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kurama Norihito, Minamisawa Atsushi, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kurama Norihito non era mai stato un ragazzo mattiniero. Gli piaceva dormire, crogiolarsi tra le soffici coperte profumate e affondare il viso nel cuscino, sul quale facevano bella mostra chiazze di saliva che penzolava dalle sue labbra quelle rare volte che dormiva davvero bene.(1)
Capitava che la mattina dovesse correre da una stanza all'altra della casa per prepararsi e sembrare impeccabile almeno il minimo necessario per non essere ripreso da un docente scolastico, dimenticandosi così di fare colazione o di ringraziare sua zia per il pranzo nella borsa. Quindi quando ne aveva l'opportunità dormiva fino alle dieci e mezza di mattina per poi alzarsi frettolosamente al pensiero di sua madre con una scopa in mano che lo rincorreva per tutta casa.
Non era ancora l'ora x, però, quando alzò pigramente una palpebra infastidito dalla debole luce del sole che filtrava dalle tende color pesca della stanza di Minamisawa.
Kurama non si era preoccupato più di tanto quando si era reso conto di dove si era ritrovato a passare la notte, la sua attenzione si era posata invece sullo spazio vuoto al suo fianco. Aveva sbuffato rigirandosi dall'altro lato ricacciando indietro le lacrime e i sentimenti da femminuccia.
Sapeva di non doverci sperare più di tanto. Atsushi non era il tipo da preoccuparsi per gli altri, persino Angela non era riuscita a diventare la sua eccezione! Cosa si aspettava? Che lo svegliasse con un dolce sorriso e un bacio da film?

Accendi il cervello! Evitati sentimenti inutili! Tu lo odi, giusto?
Giusto?

Prima che potesse tornare a dormire, il rumore della porta che veniva aperta lo distrasse facendogli alzare leggermente il capo. Si strofinò un occhio, assonnato, tirandosi poi i capelli indietro scoprendo anche l'altro.
Gli ci volle una forza disumana per trattenere un sorriso. In piedi sull'uscio della porta della stanza di Minamisawa c'era quest'ultimo che reggeva un vassoio di legno chiaro contenente una tazza fumante -probabilmente di latte-, biscotti alla frutta e fette biscottate con la crema di nocciole.(2)
Si mise seduto poggiando con la schiena sulla spalliera del letto, i capelli ancora tirati indietro e disordinati, la faccia assonnata e adorabile, agli occhi del viola.

« Finalmente ti vedo tutti e due gli occhi contemporaneamente!
Disse Atsushi avvicinandosi al letto e poggiando delicatamente il vassoio sulle gambe del più piccolo. Aveva un sorriso smagliante dipinto in viso e per la prima volta da quando lo aveva incontrato, Kurama vide nei suoi occhi magnetici e dorati una scintilla di pura felicità.
Il maggiore sembrava un bambino curioso che giocava con le farfalle in giardino sotto il sole estivo. Brillava di luce propria e Kurama non riusciva a capacitarsi di come potesse essere ancora più bello di quanto non fosse già.
Si stupì quando sentì le labbra del viola posarsi sulla sua fronte scoperta prima di sussurrargli un dolce "buongiorno" con un tono da far cariare i denti. Al quale aveva risposto con un balbettio sommesso per poi ficcarsi in bocca uno dei biscotti alla frutta cercando di concentrarsi sul sapore della marmellata di albicocche. Si chiese se fosse solo una coincidenza che Minamisawa gli avesse portato proprio i suoi biscotti preferiti, dando successivamente colpa al bacio precedente che probabilmente lo aveva stordito.

Impossibile. Non lo sa quali sono i miei biscotti preferiti. È solo una coincidenza.

Bevve il latte caldo dentro la tazza capiente di un color rosa antico, beandosi della sensazione che il liquido bollente gli dava scendendo lungo la gola. Adorava le bevande calde, soprattutto ora che il freddo cominciava a farsi sentire. Alzò lo sguardo, sentendosi osservato, incontrando quello sorridente di Minamisawa che si era seduto sul bordo del letto, accanto a lui. Il maggiore rise debolmente, come a trattenersi, prima di pulirgli dei deliziosi baffi da latte con un tovagliolo.
Un'improvviso quanto familiare calore si impossessò delle sue gote, facendole andare in fiamme. Abbassò lo sguardo imbarazzato, addentando una fetta biscottata.

« Norihito~ ti va di uscire insieme oggi?
Il tono che aveva usato era spensierato ma esitante, segno che non stava progettando nulla. Quello che Kurama aveva davanti agli occhi era un Minamisawa Atsushi completamente disorganizzato è preso da emozioni nuove e contrastanti. Uno spettacolo più unico che raro, insomma.
Gli venne da sorridere all'idea di uscire insieme. Non gli piaceva uscire molto, in realtà, ma non avendo compiti da svolgere o cose da fare a casa, la compagnia del viola, per quanto irritante, sarebbe bastata per fargli venire la voglia di andare persino sulla luna. Il pensiero che lo fece esitare fu il fatto che Minamisawa era fidanzato, impegnato, preso, off limits. Non c'era nessuna possibilità che lo tenesse per mano, che lo abbracciasse in pubblico o che facesse qualsiasi altra cosa perché era già di un'altra persona. Kurama non aveva dimenticato quello che gli aveva confessato la sera scorsa, ovviamente, ma le cose non cambiavano. Il semplice fatto che Minamisawa non amasse Angela non significava che non avesse ancora bisogno di lei. E questo lo feriva, lo faceva sentire usato e considerato una nullità o, peggio, un intruso. Kurama era entrato nella vita di Angela e Minamisawa con la stessa velocità con la quale aveva scombussolato la loro relazione senza che la prima se ne rendesse conto. Aveva distrutto i piani di Atsushi e probabilmente avrebbe infranto il cuore della cugina. Si sentì molto come se fosse stato una di quelle sfascia-famiglie-per-caso che si vedevano in televisione.

« Non essere così.
Quindi rispose abbassando lo sguardo sul vassoio quasi completamente vuoto. La voce era fuoriuscita spenta e smorta, peggio di come aveva immaginato. Odiava quando le emozioni prendevano possesso delle sue capacità vocali, facendogli uscire solo suoni incrinati e lamenti.

« "Così" come?
Chiese il maggiore corrugando la fronte candida facendo scontrare le sopracciglia perfettamente curate dello stesso colore dei capelli.

« Come se fossimo una coppietta!
Esplose. Semplicemente esplose e prima che Minamisawa potesse parlare, lo interruppe ficcandogli un biscotto in bocca.
« Non nego che mi piaccia stare con te, dormire con te o baciarti, ora come ora sarebbe inutile cercare di affermare il contrario e quindi mentire, ma tu sei fidanzato con lei! E so che...

« Cosa?

« So che non la ami.

« E allora qual è il problema?
Brontolò il maggiore poggiando la fronte contro la sua, facendo sfiorare i loro nasi.

« Il problema è che so anche che non rinuncerai a lei per me. Non ancora almeno.
Non abbassò lo sguardo, costringendosi a fissare ancora i bellissimi occhi di Minamisawa, che gli rispondevano dispiaciuti.
Era la verità. Atsushi non era ancora disposto a mettere da parte i suoi piani con Angela per stare con lui. Eppure Kurama sapeva di essere diventato uno dei pezzi che servivano per completare la vita del viola tanto quanto lo era Angela, se non di più, e tutto ciò lo rendeva orgoglioso, era elettrizzato.

« Usciamo come amici, allora.
Propose Minamisawa, senza cambiare posizione. Un leggero sorriso si formò sul volto del minore che lo spinse leggermente con fare giocoso. Gli occhi scuri erano lucidi e non sapeva neanche dirsi perché. Minamisawa gli faceva provare sentimenti così dolorosamente familiari e reali che cominciava a sentire il bisogno di tenersi a qualcosa per non cadere. 

« Non potremmo mai essere amici. Non lo siamo mai stati e poi, lo sai, no? Gli amici non si guardano così.

« Se è per questo gli amici non si baciano. 

« Già.

« Però... Io vorrei tanto baciarti.

« Fallo.
Non seppe come quelle parole fuoriuscirono dalla sua bocca. Le guance si erano imporporate ancora, il respiro era irregolare e cominciava a fare davvero troppo caldo in quella stanza. Minamisawa lo guardò incerto, non sapendo se agire o meno. Lo volevano entrambi, ma non potevano continuare in quel modo, avevano bisogno di risposte, di certezze. 
E quale migliore certezza di un bacio? 

Le labbra si sfiorarono timidamente, prima di prendere confidenza l'un l'altra, le lingue giocavano a rincorrersi. Non era amore il loro, non ancora. Quella era la loro prima certezza, seguita poi da un'altra, ovvero il fatto che, nonostante non fosse amore, lo sarebbe diventato. La loro era un'attrazione, un piacersi sia fisicamente che psicologicamente. Angela era solo una pedina nei giochi di Minamisawa, Kurama no. 
Kurama era per il viola l'unica possibilità per uscire dal suo mondo noioso fatto di bugie, era ciò di cui aveva realmente bisogno. 
Il problema era che quest'ultimo non era una certezza. Nessuno poteva dirgli con sicurezza che l'azzurro sarebbe rimasto sempre al suo fianco, dopotutto l'insicurezza fa parte dell'essere innamorati o, nel loro caso, quasi innamorati. 
Si interruppero solo quando sentirono mancare l'aria nei polmoni, incatenando i loro sguardi carichi di emozioni. Le mani erano corse tra i capelli, afferrandoli e tastandone la consistenza e la morbidezza. Kurama si morse l'interno della guancia: le labbra di Minamisawa sapevano ancora di pesca.

« Non uscirò con te, non è ancora il momento.

« Aspetterai? Insomma, aspetterai che io lasci Angela?

« Si, te lo prometto, ma... Tu devi promettermi che lo farai.

« Lo prometto.
Sorrise, dandogli poi un castissimo bacio a stampo sulle labbra.
« Vuoi vedere un film?
Propose subito dopo, contento di vedere gli occhi del minore illuminarsi alla sua idea.

« Possiamo vedere "Eclipse"?

« Quello della saga di "Twilight"? Sei serio?

« Oh, e allora sentiamo, tu che film vorresti guardare?

« Uhm... Che ne dici di un Thriller?
Lo sguardo di Kurama si fece dubbioso: non aveva intenzione di rinunciare a vedere uno dei suoi film preferiti. Anche se e l'idea del maggiore lo stuzzicava parecchio, in quanto non aveva mai visto un thriller data il suo poco interesse per il genere; così alla fine si misero a guardare "L'ipnotizzatore"(3) sdraiati e accoccolati sul letto del viola.

Norihito dovette ammettere che la storia lo aveva preso molto, nonostante nutrisse già dei sospetti su chi avesse massacrato la famiglia del film. Nessuno dei due aveva parlato durante tutta la durata della pellicola. Minamisawa gli aveva carezzato i capelli dall'inizio alla fine e qualche volta aveva lasciato dei dolci baci sulle sue tempie, ricevendone qualcuno sulle labbra in risposta.
Era stato piacevole e Kurama lo avrebbe rifatto altre cento, mille volte, ma la mattinata terminò velocemente e sua cugina si svegliò giusto in tempo per l'ora di pranzo.
Angela uscì dalla sua camera sbadigliando, andando in bagno per lavarsi i denti. Entrò nella stanza del suo fidanzato senza bussare, sorridendo ingenuamente alla vista di Atsushi e Kurama intenti a giocare alla play station sdraiati sul letto del primo. Li salutò con un cenno della mano, prima di avvicinarsi e sistemarsi sul materasso, con la testa poggiata alla spalla del viola, per niente infastidita dalle urla e dai rumori provenienti dal gioco. Del resto era stata lei a prestarlo al suo dolce fidanzato.
Per una mezz'ora rimasero così, poi la signora Beats li richiamò per il pranzo che, dall'odorino proveniente dal piano di sotto, sembrava finalmente essere di cucina giapponese.
Angela posò un bacio sulle labbra del fidanzato, trascinando successivamente il cugino giù in cucina, mettendogli giocosamente un braccio intorno alle spalle.
Non era una novità che la ragazza fosse di così buon umore, dato l'arrivo del tanto agognato week end, ma tutto ciò rese solo l'umore dell'azzurro un totale schifo, mentre sentì che il senso di colpa lo divorava lentamente, chiudendogli lo stomaco.
Sperò solo che sua zia non se la prendesse quando, una delle poche volte che cucinava come tutta l'altra popolazione giapponese, non avrebbe toccato cibo.

E intanto il sapore di pesca si era impossessato delle sue labbra.







(1) Neanche due righe e già un primo punto, wow. No ok, volevo soltanto farvi presente che il modo di dormire di Kurama è, in realtà, il mio. Si, sbavo come un bulldog di taglia media quando dormo bene.
(2) In questo capitolo vi riempirò di questi punti muahahah ! Volevo solo dirvi che mi stava venendo una gran fame quando ho trattato di questa parte, ah, e che i biscotti sono questi e che non ho scritto Nutella solo perché non volevo fare pubblicità occulta lol
(3) Esiste davvero e a me è piaciuto molto quindi ve lo consiglio eccola la vera pubblicità occulta.



Dovute spiegazioni di una castagna:

Belli carciofini :B
So che sono in ritardo. Forse. Credo.
In realtà non lo so perché non c'era una data di scadenza quindi non lo so mh :/
Comunque, so anche che il capitolo non è propio lunghissimo, ma finalmente possiamo capire che cosa diamine provano questi papaveri eh? l'uno per l'altro *^*
È bello capirci qualcosa, si.

Non so che altro dirvi oltre a... GRAZIE CHE MI SOPPORTATE ANCORA, SIETE TROPPO BUONE E IO MI MERITEREI TUTTE LE LEGNATE DEL MONDO TTHTT
Grazie anche a chi recensisce e a chi legge soltanto TTHTT ve amo tutte/i che ne so magari ci sono anche ragazzi qui non si capisce aaaah

Adesso me ne vado perché sto sclerando incolpate gli abbracci di Rosita e Mulino
Ciao ~

happy chestnuts
   
 
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