Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: FinnAndTera    30/12/2014    2 recensioni
Sheska non era una diventata una talpa, ormai era un topo da biblioteca, un topo da biblioteca dell’esercito al profumo di nicotina.
Raccolta di drabble, flash e one-shot scritte durante le amate serate insonni.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note: minuscola cosina per augurare buon Natale - in ritardo, but. È che mi mancava il fandom e il rewatch di questi giorni non aiuta.
Prompt: vischio.


Sotto gli abeti amore fu


«Non arrossisca, la prego, che poi arrossisco anche io. Sì, un uomo duro come me che arrossisce, non lo dica in giro. Non deve sentirsi obbligata, sul serio, questa è solo una sciocca e piacevole tradizione che affonda le sue radici nel, beh, insomma, lei lo saprà sicuramente meglio di me. Non ho alcuna intenzione di importunarla, signorina. Continui pure per la sua strada».
«Non posso camminare se lei mi sta davanti, Signor Tenente Havoc».
«Senza signore. Ma se vuole anche senza tenente».
«Va bene, la prossima volta che la incontrerò farò più attenzione».
«Perfetto. Bene. Buona serata!»
«A lei! Ci vediamo, oppure no, non lo so!»
Aveva un bel sorriso. Occhi grandi ed espressivi, sotto gli enormi occhiali. L'aveva incrociata spesso negli ultimi tempi e l'aveva sempre trovata impegnata nel suo lavoro, tuttavia disponibile e gentile. Gli aveva detto anche bravo, una volta. Le aveva portato le pratiche ordinate di quel caso sulla ventiseiesima che lui e Falman avevano risolto insieme – il primo caso dopo aver riacquistato in pieno il controllo delle gambe – e lei si era complimentata per l'ottimo lavoro. Ora che ci pensava, l'aveva vista anche alla festa di compleanno di Edward, insieme alla signora Hughes. Aveva un bel vestito, anche se non era molto scollato. Le faceva un bel didietro, però. Ma da quando in quando lui pensava così tanto? Quello era uno dei pochi casi in cui doveva essere stupido e avventato e molto Jean Havoc e lui invece se ne stava lì a pensare e a ricordare cose.
«Signorina Sheska, mi scusi!» gridò tutto ad un tratto dall'altra parte del corridoio. «Non so se c'entrino qualcosa i folletti o, che so, i grilli, ma volevo augurarle buon anno dal più profondo del cuore».
«Grazie, Signor Tenen...»
La baciò, un po' in fretta a dire il vero. Sheska ovviamente arrossì e lui la seguì a ruota libera – maledetta pelle chiara, così difficile da mascherare.
«Signor Tenente Havoc, grazie. Davvero, apprezzo molto. Però sento di doverle dire che quello di prima non era vischio, ma un semplice rametto di abete. Sapete, in un edificio del genere sarebbe sconveniente piazzare del vischio».
«Ah» rispose Havoc dopo qualche secondo, imbarazzato. «Mi creda signorina Sheska: io ero proprio sicuro di aver visto del vischio, accanto a lei!»

 
   
 
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