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Autore: Margo Malfoy    30/12/2014    2 recensioni
I Radurai sono arrivati nella nuova Radura, sani e salvi.
Tra loro si è instaurato un rapporto di fiducia reciproca che li trasforma in una grande famiglia. Ma ora una vera e propria "famiglia" si è formata tra loro.
Questa è la storia di come questa "famiglia" si è formata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'She Belongs To Him'
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«Chuck, per favore, vieni qui. Ti devo sistemare il farfallino» Maggie stava urlando. Non tanto perché il figlio non le stesse dando retta, quanto perché era nervosa e agitata e in quel momento aveva bisogno di Brenda.
«Tanto non mi prendi!» Chuck correva nella stanzetta di legno schivando la mamma da destra a sinistra. Non c’era dubbio sul fatto che fosse il figlio di due Velocisti.
«Te lo dico un’ultima volta Chuck. Smettila di correre e vieni subito qui!» il tono della madre si era fatto autoritario e il piccolo Chuck si avvicinò a lei abbassando la testa.
Maggie gli girò il farfallino intorno al collo e glielo sistemò sotto il colletto della camicia incredibilmente piccola.
Chuck aveva tre anni e Maggie ne aveva compiuti venti da qualche mese, ed era un disastro come mamma. Fortunatamente c’erano gli altri Radurai che le davano una mano con il figlio. Decise di dargli quel nome per ricordare quel bimbo paffutello con cui era cresciuta nel Labirinto e che era morto per volere della C.A.T.T.I.V.O., quella terribile organizzazione che aveva organizzato i test cui lei e suoi amici avevano preso parte qualche anno prima.
«Guarda come sei bello!» appurò Maggie accarezzandogli la guancia fredda. Chuck si sedette sulla poltrona nell’angolo della stanza e fissò la punta delle scarpe lucide.
«Eccomi» Brenda fece il suo ingresso nella stanza con il fiatone e tutta spettinata. «È tutto pronto e tu sei bellissima» si fermò a guardare la sua migliore amica davanti allo specchio, insieme a lei.
Era davvero bellissima. Portava i capelli biondi raccolti in uno chignon basso, con alcuni ciuffi che le spuntavano da dietro le orecchie e indossava un vestito da favola.
«Tutto pronto?!» chiese Maggie, agitata, girandosi verso Brenda. «Beh, io non sono pronta. Ho paura»
«Di cosa?» Brenda si sedette nella poltrona di fianco a quella di Chuck e gli scompigliò i capelli con un sorriso.
«Non lo so! Di cadere, di sbagliare a dire qualcosa, di rovinare tutto»
«Perché dovresti? In quattro anni che viviamo qui, tu sei sempre stata la più aggraziata di tutti» Brenda la tranquillizzò sistemandole il velluto bianco che le ricadeva sui capelli.
«Allora, ci siamo?» la porta della casetta si aprì e spuntò fuori Newt, con uno smoking nero cucito da un’anziana Raduraia solo per l’occasione. Tutti si erano messi in tiro ed erano molto eleganti, nonostante fino a qualche mese prima fossero abituati ad indossare vestititi fuori taglia e rovinati.
Maggie si girò verso Brenda e il figlio e poi verso Newt. «Ci siamo» disse.
Uscirono Brenda e Chuck e poi Maggie prese sottobraccio Newt e gli fece un sorriso d’agitazione.
«Andiamo» disse Newt facendo un cenno col capo.
Una volta usciti dalla casetta, di fronte a loro si estendeva un prato verde ricoperto di petali e posti a sedere. Lungo la strada che avrebbero dovuto percorrere Maggie e il suo migliore amico era disteso un telo bianco che arrivava fino alla piccola spiaggia che si affacciava sul mare.
Le sedie ai lati del corridoio erano disposte in ordine rigoroso, probabilmente sistemate da Newt e Thomas. Le persone che vi erano sedute si alzarono appena videro i due uscire, girandosi nella loro direzione.
Maggie si sforzava di guardare avanti, cercando di non inciampare in qualche ramo o cose del genere.
In lontananza si distinguevano Thomas e Gally a destra e, a sinistra, Brenda e Chuck.
Newt, arrivati in prossimità degli altri, lasciò andare Maggie con un occhiolino. Lei si avvicinò a Jorge, al centro dei ragazzi, e prese le mani – incredibilmente calde rispetto alle sue – del ragazzo di fianco all’ispanico, del ragazzo che amava.
Conosceva quel ragazzo quasi da cinque anni, anche se era come se lo conoscesse da tutta la vita.
Alzò la testa per guardarlo negli occhi e su di lui si dipinse un sorriso, che gli fece stringere ancora di più gli occhietti già sottili. Quel gesto piaceva da impazzire a Maggie e, anche dopo cinque anni, non riusciva a non trasalire quando lo faceva. Lei ricambiò il sorriso, schiudendo le labbra e aprendosi raggiante.
«Benvenuti!» decretò poi Jorge facendo sedere i Radurai.
«Come sapete, questa è una novità per noi. Ma ci proviamo, giusto?» Jorge rise. Probabilmente era nervoso anche lui.
«Okay. Maggie, vuoi tu prendere questo ragazzo come tuo sposo?» chiese girandosi verso di lei.
Lei strinse le labbra, poi le schiuse e disse: «Sì, lo voglio»
«E tu, Minho, vuoi prendere questa ragazza come tua sposa?»
«Lo voglio» disse lui con un piccolo sorriso in volto. Allora Chuck lasciò il suo posto a sedere e andò da suo papà, porgendogli una scatolina che conteneva due anelli. Minho la afferrò e ne prese uno.
Poi Jorge gli fece un cenno per continuare: «Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita». Infilò l’anello che aveva in mano nell’anulare di Maggie, prendendogli la mano gelida.
E Maggie fece lo stesso: «Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti per il resto della mia vita». Poi infilò l’anello rimasto nel dito di Minho.
«Okay, adesso dovrei dire che...» Jorge sfogliò rapidamente il libricino che aveva in mano. «Vi dichiaro marito e moglie» poi guardò Minho con un ghigno complice: «Puoi baciare la sposa»
Minho cinse la vita di Maggie e la attirò a sé un po’ meno violentemente delle solite volte. La iniziò a baciare con la voracità di un leone che non mangia da una settimana, guadagnandosi i commenti sorpresi ma di assenso dei presenti. Poi prese in braccio la sua ragazza e attraversò il corridoio continuando a baciarla sotto una pioggia di petali.
 
***
 
Quella sera, dopo che tutti andarono a dormire e Maggie mise a letto Chuck, lei e Minho andarono in riva alla spiaggia, accoccolati l’uno all’altra.
«È stato fantastico» disse Minho posandole le labbra sulla fronte.
«Credevo che odiassi i matrimoni» disse lei con un sorriso.
«Io li odio, infatti» spiegò lui.
«Ma ne hai appena avuto uno» sottolineò Maggie con una risatina.
«Li odio, ma se devo averne uno per passare la mia vita con te allora posso sopportarli» disse alzando le sopracciglia – altro gesto che mandava Maggie fuori di testa –.
«Potevamo passare la nostra vita insieme anche senza matrimonio» sottolineò ancora lei.
«Sì, ma adesso sei ufficialmente mia» disse Minho baciandole le labbra.
Lei si mise a cavalcioni su di lui e iniziò a sfilargli la giacca, a togliergli la cravatta e poi a sbottonargli la camicia. Lui infilava la sua lingua nella sua bocca, intrecciandola con quella di Maggie man mano che lei si avvicinava.
«Ti amo» le disse sfiorandogli per un attimo l’orecchio.
«Ti amo» sussurrò lei tra un bacio e l’altro.
 
EHI EHI EHI PIVE!
DUNQUE, IL NOSTRO MINHO ODIAVA I MATRIMONI MA HA FATTO UN'ECCEZIONE ^^
MAGGIE STA DIVENTANDO TROPPO REALE PER ME *.*
NIENTE, QUESTA STORIELLA E' IN BREVE IL MATRIMONIO DI QUEI DUE PIVE CHE ADORO TANTO...
SPERO CHE VI SIA PIACIUTA E, COME AL SOLITO, APPREZZAMENTI O CRITICHE SONO BEN ACCETTI :)
A PRESTO FAGIO, UN BACIO :*
   
 
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