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Autore: chiara_beri    31/12/2014    1 recensioni
dal testo: Ciao a tutti! Io sono Claire e ho 18 anni. Sono italiana ma sono cresciuta in Corea del Sud, per un semplice fatto, sono stata adottata.
dal testo: « quindi sarebbe lui il bastardo? » chiede ancora Jun-hyung.
dal testo: « ma non è normale che mi piaccia lui. Perché proprio lui? Lui che mi guarderà sempre come una sorella minore, o come una a cui è successa una disgrazia enorme, o come una che ha consolato quando il fratello le ha detto che non l'aveva ancora accettata. Non mi guarderà mai come io guardo lui. - scoppio a piangere. - perché dovevi essere tu? - dico guardando...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dongwoon, Junhyung, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Io sono Claire e ho 18 anni. Sono italiana ma sono cresciuta in Corea del Sud, per un semplice fatto, sono stata adottata.

Ero piccola quando tutto è successo, ero in vacanza a Seul con i miei genitori e, mentre io ero in hotel a dormire, loro hanno avuto un incidente stradale.

La polizia è venuta a prendermi e mi ha portata al distretto, io non sapevo il Coreano, non avevo idea di che cosa dovevo fare, cosa dovevo dire.

Stavo semplicemente zitta. Non avevo nemmeno ben capito che cosa cavolo fosse successo. Poi trovano dei numeri da contattare, il numero del mio medico in Italia e così riescono ad avere qualche informazione e la dottoressa mi spiega la situazione.

A quel punto scoppio a piangere. So di essere completamente sola, non ho parenti entrambi i miei genitori sono figli unici e i miei nonni sono morti molto tempo fa.

Non riuscivo a smettere di piangere e non riuscivo nemmeno a pensare. Non avevo idea di dove sarei andata, cosa avrei fatto, con chi sarei vissuta.

L'unica persona che in quel momento cercava di consolarmi era il poliziotto che mi era venuto a prendere in hotel.

Mentre piangevo mi ha portato una cioccolata calda e mi aveva messo la sua giacca sulla spalla. Con voce dolce mi diceva qualcosa che allora non capivo, ma con il tono di voce mi aveva fatto sentire meglio.

Dopo una mezz'ora buona ero riuscita a tranquillizzarmi, avrei pianto più tardi.

Dopo essermi calmata, il poliziotto gentile mi aveva fatto vedere due foto per accertarsi che i morti fossero i miei genitori e io, con le lacrime agli occhi, avevo detto di si, ma senza piangere.

Avevo 8 anni, e non avevo idea di cosa dovevo fare. Non conoscevo la lingua del posto in cui ero e mi sentivo completamente sconfortata.

I poliziotti in qualche modo si facevano capire a gesti, ma nessuno sapeva ancora che cosa fare.

Ero riuscita a far capire che non avevo parenti... si, a otto anni non avevo più nessuno.

Il tempo passava e non si sapeva cosa fare.

Rispedirmi in Italia? Poi dove sarei andata? La stessa cosa era per rimanere in Corea.

« per oggi basta. Sarai stanca. Vieni, ti porto a casa con me. Ho altri due figli, starai bene. » mi disse il poliziotto gentile cercando di farmi capire a gesti.

Non avevo capito, ma non avevo obbiettato. Mi ero semplicemente fatta portare a casa di quel poliziotto. La moglie mi aveva fatto il bagno e mi aveva cambiato vestiti mettendomi quelli un po' troppo grandi dei figli.

Il maggiore aveva 15 anni, il minore 13.

Ero in stato catatonico, sembravo un fantasma, ricordandomi adesso direi che facevo davvero impressione.

Ma come potevo essere allegra dopo ciò che mi era successo. Io dormivo e i miei genitori morivano. Mi avevano lasciata in hotel perché ero stanca e avevo fatto i capricci perché non volevo uscire. Tutto mi sembrava troppo grande e mi faceva paura.

Mi ero ritrovata a pensare che se fossi stata con loro, in quel momento non avrei fatto preoccupare il poliziotto gentile e sua moglie. Non avrei dato fastidio a nessuno perché non ci sarei stata. Si, era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare dopo al fatto che non c'erano più i miei genitori, che ero rimasta sola, sola al mondo.

Ma quel giorno e i giorni successivi, il poliziotto gentile e sua moglie mi trattavano come se fossi loro figlia.

Mi imboccavano, mi facevano il bagno, mi rimboccavano le coperte dopo la ninna nanna. Dovevo proprio fare pena.

Gli unici a cui non fregava più di tanto erano i due ragazzi, Jae-soon e Jun-sung.

Loro erano alquanto indifferenti a me... erano troppo occupati con le loro cose.

Jae-soon girava per la casa rappando cose che ovviamente non capivo e Jun-sung lo seguiva, anche se non era poi molto bravo quest'ultimo.

I giorni passavano e di notte i genitori parlavano, discutevano sul da farsi e alla fine, dopo un mese buono, tutto era deciso.

Mi avrebbero adottata. La signora si era affezionata a me e pure il poliziotto gentile, e lui soprattutto non voleva che finissi in mani sbagliate.

Così, dopo un mese dalla morte dei miei genitori, dopo qualche pratica e dopo un processo, io ero diventata Yong Claire, o Claire Yong.

Avevano messo i due maschi, Jae-soon che nel frattempo aveva cambiato nome in Jun-hyung, con Jun-sung. Avevano usato come scusa il fatto che tanto Jun-hyung presto sarebbe tornato a casa solo per la notte e poi sarebbe andato in dormitorio con degli altri ragazzi, quindi la stanza unica non gli serviva più molto, e avevano messo me nella sua stanza, più grande di quella del fratello minore.

Sospettavo di aver suscitato il loro odio, ma in realtà a loro non fregava ancora niente di me. Soprattutto a quello piccolo.

Per prima cosa mi hanno fatto fare dei corsi intensivi di Coreano, e una volta imparata la lingua, mi hanno iscritta alle elementari in una scuola vicina a casa.

Ero quella strana ma non m'importava più di tanto. Non m'importava farmi amici, stavo sempre sulle mie e mi andava bene.

Pensavo solo a studiare e ai miei genitori. Solo dopo un anno dalla loro morte ero riuscita a non piangere guardando la nostra foto, solo dopo un anno ero riuscita a ricordarli con un sorriso malinconico sul volto e dopo due anni ero riuscita a chiamare il poliziotto gentile papà e la moglie mamma.

Jun-sung ed io ci eravamo avvicinati, Jun-hyung era andato come previsto in dormitorio.

Dopo quattro anni non mi sentivo più così sola. Avevo dei nuovi genitori molto premurosi, andavo bene a scuola e la musica, la musica era entrata in me.

Tutto era iniziato con i Super Junior, la prima volta che li avevo sentiti ero rimasta un po' perplessa, ma poi mi erano iniziati a piacere un sacco e così anche con i TVXQ e molti altri gruppi tra cui i Fly to The Sky.

Andavo in giro per la casa a cantare, una delle cose che ancora amo fare di più.

Poi un giorno ho scoperto perché Jun-hyung se ne era andato in un dormitorio con altri ragazzi invece che rimanere a casa con noi.

Quel giorno io e la mamma eravamo andate al dormitorio per portare un po' di cibo.

« ciao ragazzi. Come state? Mamma mia, questo posto è piccolissimo. » sono state le sue parole appena entrate nel dormitorio.
 

Jun-hyung aveva alzato gli occhi al cielo ed era venuto subito verso di noi.

« perché oggi che è il tuo giorno libero, non sei venuto tu da noi? » chiede mamma ancora con sguardo perplesso.

« mamma, dobbiamo provare anche se è giorno libero. Manca ancora poco al debutto... »

« debutto? » avevo chiesto allora io curiosa.

« si, debutto. Mamma e Jun-sung non ti hanno detto nulla? »

Scuoto la testa e Jun-hyung si siede per cominciare la spiegazione.

« hai presente i Super Junior? I TVXQ? Gli Shinwa e tutti quei gruppi di idol? »

« si, ma voi che c'entrate? »

« lasciami finire. »

« scusa oppa... »

« noi l'anno prossimo debutteremo come gruppo. Proprio come loro. »

Sulla mia faccia si dipinge un sorriso che va da una parte all'altra della faccia, da un orecchio all'altro e comincio a saltellare dicendo.

« sarò la sorella di un idol! Il mio fratellone sarà un idol! »

« si, ma non sono il tuo fratellone e non hai più 9 anni, ne hai quasi 13, quindi smetti di saltellare come una stupida. » dice freddamente.

« yah! Jun-hyung, quante volte te lo devo dire? Non mi interessa quanto ti possa non piacere l'idea di avere una sorella diversa, ma è tua sorella. Perché sei così difficile? Jun-sung l'ha accettata. E poi dovresti sapere che Claire ti vuole bene. Ti manda sempre i bigliettini con i regalini che fa lei con le sue mani e... »
Ma mamma non era riuscita a finire perché ero corsa fuori dal dormitorio.

Perché dice cose così crudeli? Io gli voglio bene, è il mio fratellone che gira in casa in mutande rappando cose a caso. È il mio fratellone dalla bella voce. Si, ma il mio fratellone che non mi accetta e che non mi accetterà mai.

Gli ho fatto una canzone come regalo di natale, ma me l'ha rimandata indietro senza nemmeno ascoltarla.

Voglio davvero che mi accetti, ma come faccio? Ogni cosa che faccio a lui non va bene. Mi critica sempre e se non mi critica allora mi ignora.

È vero, sono diversa da lui... ma conta così tanto come sono esternamente?

« ehi, non piangere. Jun-hyung hyung è solo un po' stanco e scocciato perché noi siamo dei veri rompi scatole. Non voleva davvero dire ciò che ha detto. » mi dice una voce al mio fianco.

« si invece. Lui dice sempre ciò che pensa. E ciò che si dice da arrabbiati è sempre la verità. » rispondo senza nemmeno guardare chi sta cercando di aiutarmi.

« tieni. » dice ancora la voce porgendomi un fazzoletto.

Io lo prendo e asciugo le lacrime.

« sai, mi piacerebbe che qualche volta dicesse “vieni sorellina, ti faccio sentire una canzone.” o cose del genere... ma non lo ha mai fatto e non lo farà mai. Faccio sempre di tutto per rendere orgogliosi tutti. Gli ho fatto una canzone apposta, ma lui non l'ha nemmeno ascoltata, me l'ha semplicemente mandata indietro. »

« questo non è vero. Era molto bella. Nel comporre hai preso da lui. Anche se non siete veri fratelli ti deve aver passato qualcosa... » dice mettendosi poi a canticchiare la melodia della mia canzone e dicendo qualche parola.

« come fai a conoscerla? »
« l'ha ascoltata poi ha richiuso accuratamente il pacchetto. Ora non ti so dire perché abbia fatto così, ma so che non ti odia. È solo un po' confuso. »

A questo punto alzo lo sguardo e davanti a me c'è un ragazzo sorridente con dei lineamenti leggermente più Occidentali degli altri.

« piacere! Io sono Son Dong-woon! » dice sempre sorridendo.

« io-io sono Yong Claire. » rispondo a mia volta.

« ora vieni dentro. Tua madre ormai avrà smesso di riprendere Jun-hyung hyung. Aish! Un ventenne che si fa ancora riprendere dalla propria madre. »

Dong-woon si alza e poi aiuta me e insieme torniamo nel dormitorio.

« stai bene piccola? » mi chiede subito mamma.

« si, grazie eomma. »

Mi sorride dolcemente e poi guarda Jun-hyung con sguardo fulminante.

Inaspettatamente Jun-hyung si avvicina a me guardando per terra.

« scusa. Sono stanco, non intendevo dire ciò che ho detto. » mi dice mettendomi una mano sulla testa.

« non fa niente... » dico guardandomi i piedi, ma poi non riesco a trattenermi e abbraccio

Jun-hyung forte.

Probabilmente non lo ammetterà mai, ma sono felice che abbia ascoltato la mia canzone e che gli sia piaciuta. Spero che le parole di Dong-woon siano vere.

Jun-hyung al mio abbraccio sta fermo come un ghiacciolo, ma va bene. Non mi aspetto che ricambi l'abbraccio.

Guardo Dong-woon e mi fa l'occhiolino, allora sorrido.

« mamma, ti presento i ragazzi. » annuncia Jun-hyung quando il momento di imbarazzo per il mio abbraccio finisce.

Uno dopo l'altro i ragazzi si fanno avanti e dicono il loro nome.

Joon Doo-joon, Yang Yo-seob, Lee Gi-kwang, Jang Hyun-seung e Son Dong-woon.

Io e mamma salutiamo tutti con un gran sorriso.

Guardando Yo-seob mi viene in mente un chihuahua, Gi-kwang lo scambio per una ragazza,

Doo-joon... non lo so... Hyun-seung mi fa venire in mente i personaggi dei manga e Dong-woon, lui mi sorride e io non riesco a non rispondergli con un sorriso.

Dopo quel giorno mamma mi ha mandato molte volte a portare qualcosa ai ragazzi. Inizio a conoscergli e loro iniziano a conoscere me e mi trattano un po' come una sorella minore.

Passiamo molto tempo insieme e a volte mi chiedono di andare a vedere le loro prove a cui assisto con gli occhi a cuoricino.

Sono bravissimi a ballare e altrettanto a cantare.

Sono i miei primi amici e li vedo tutti come fratelli maggiori... o meglio, quasi tutti. Uno sei sei ragazzi mi fa battere il cuore ogni volta che sorride, la sua voce è così calda che mi scalda il cuore e amo davvero tutto ciò che fa e come fa le cose.

Divento sempre rossa ogni volta che mi guarda. Per fortuna nessuno se ne accorge, nessuno tranne mia madre.

Per questo mi manda sempre più spesso.

« mamma, però lui ha 17 anni, io ne ho 12... »
« tra una settimana ne hai 13. Comunque non subito... ma presto vedrai che si accorgerà di te. Sei bella e sarai sempre più bella. »
« ma mamma... »
« non subito, anche perché tuo padre se no gli taglia le gambe. Sai, prima del debutto non sarebbe una buona cosa, ma presto... »

A volte è davvero strana. Però a lei non interessa l'età. Basta che sia amore.

È una cosa che mi ha detto chiaramente.

Arriva il giorno del mio compleanno e mentre torno da scuola, vedo una macchina che posteggia di fianco al semaforo a cui sto aspettando io e da quella macchina escono sei ragazzi urlanti.

« auguriiiii Claire!!! »

Uno dopo l'altro mi abbracciano, e anche Jun-hyung si lascia andare ad un appena accennato abbraccio.

Dong-woon mi abbraccia e la mia faccia diventa più che bordeaux e il cuore comincia a battere ancora più forte, ma cerco di non farci caso.

« entra entra! » dice a gran voce Doo-joon, ma alla guida si mette Jun-hyung. Non si fida del futuro leader.

Io finisco in braccio e imbarazzata a Yo-seob. Non che mi dispiaccia la cosa... è solo che è estremamente imbarazzante.

Per fortuna il viaggio dura poco.

Mamma ha invitato tutti a casa nostra per festeggiare il mio compleanno a quanto pare.

La giornata passa veloce e in modo molto divertente. Facciamo una sottospecie di karaoke domestico e poi, dopo la torta e i regali, i ragazzi tornano al dormitorio.

Hanno cantato e ballato per me e la cosa mi ha molto onorata.

Jun-hyung mi ha fatto il suo primo regalo, un diario su cui scrivere tutto ciò che provo, e la cosa mi ha fatto estremamente felice.

Appena i ragazzi escono dalla porta, io corro in camera mia e comincio a scrivere la mia storia fino a quel momento ripercorrendo eventi, azioni e sentimenti, emozioni e quant'altro, senza tralasciare nulla, nemmeno il più piccolo dettaglio.

Finisco che ho la mano in cancrena e arriva l'ora della cena dopo la quale vado a dormire stanchissima.

Arriva il 2009 e i ragazzi debuttano come B2ST. Ci sono delle foto in giro per internet con me e loro prima del debutto, quindi le fan scatenate fanno presto a scoprire che sono la sorella minore di Jun-hyung anche se nessuno sa perché sono così e qual'è la mia storia.

A scuola le ragazze si interessano a me, ma io non ci faccio caso.

Non voglio avere amiche che vogliono venire a casa mia solo per veder Jun-hyung, che comunque non abita con noi.

Piuttosto sto' senza, come sempre.

Gli anni passano, io comincio le superiori, i ragazzi diventano sempre più famosi e non passiamo più così tanto tempo insieme.

I compleanni li passo da sola al karaoke e poi con mamma, papà e Jun-sung a casa.

Un giorno l'Inkigayo è proprio il giorno del mio compleanno e i ragazzi, dopo la performance, mi augurano buon compleanno in diretta.

In quel momento il mio cuore sembrava volare.

Arriva il giorno del mio sedicesimo compleanno... lo passerò da sola come al solito. Esco da scuola e mi dirigo verso il solito karaoke.

« che stanza c'è libera. »

« ciao cara, buon compleanno! » mi dice la signora Lee che ormai mi conosce come le sue tasche.

« vai pure nella sala 6 cara. »
« grazie mille signora Lee. » le dico con un sorriso.

Vado verso la sala 6 e appena entrata lascio lo zaino per terra senza accorgermi che la stanza è nel buio più assoluto.

Ad un tratto si accendono alcune luci blu e un coro canta: « buon compleanno a te, buon compleanno a te... »

Io mi giro verso il coro e le lacrime salgono da sole.

« auguri Claire! » dicono alla fine della canzoncina ed ognuno di loro mi viene ad abbracciare anche Jun-hyung.

Lui si avvicina a me piano e mi abbraccia.

« cavolo, sei cresciuta sorellina. Mi sei mancata tanto. Le prove senza i tuoi gridolini non sono le stesse. » mi dice abbracciandomi e cercando di non farsi sentire dagli altri.

Io scoppio definitivamente a piangere e abbraccio mio fratello forte come non ho mai fatto e lui incredibilmente ricambia l'abbraccio.

« yah! Tu, non la monopolizzare. » protesta Yo-seob causando le risate di tutti.

« la nostra sedicenne preferita. Jun-hyung ha ragione, sei cresciuta molto. » dice entusiasta

Doo-joon.

Anche mamma lo ha detto... lei aggiunge anche che sono diventata bella.

« quella cosa... ora hai l'età giusta. » mi ha detto una volta.

Si, dopo tre anni Dong-woon mi piace ancora e mi piace sempre di più. Sinceramente oserei dire che il mio è amore ma lui... io ho 16 anni, lui 21. non si metterà mai con me. È bello, può avere chi vuole e soprattutto può avere chi vuole tra le idol. Perché mai dovrebbe scegliere proprio me? Non succederà mai.

« beh? Che fai lì impalata? » dice Hyun-seung risvegliandomi dal mio momento di riflessione profondo.

Senza dire nulla mi vado a sedere con loro.

La signora ci porta da bere e Yo-seob tira fuori da chissà dove, una torta al cioccolato molto invitante.

Doo-joon la prende in mano e scherzando dice: « mmm... buona. Io sono a posto, per voi che cosa c'è? »

« ah ah ah, come sei spiritoso hyung. » dice ironicamente Hyun-seung.

Mangiamo la torta con calma e stranamente Dong-woon sta in silenzio. Di questo se ne accorgono un po' tutti e Gi-kwang ad un tratto gli chiede: « Dong-woonnie, che hai oggi? Sei così silenzioso. »

« niente hyung, stavo solo pensando. »
« non sarà mica che sei innamorato? » chiede Yo-seob tirandogli gomitate sul braccio e ammiccando.

« no, niente del genere. Non stavo pensando a nulla di importante onestamente. »

« ok... però la tua spiegazione non mi convince. » risponde il più grande ridacchiando.

Finiamo la torta e ci prepariamo per cantare.

« facciamo un gioco? » propone Yo-seob.

« i tuoi giochi non mi piacciono... » dice in modo ambiguo il maknae.

« oh, stai tranquillo, non è nulla di sconvolgente. In realtà non è niente di che. Comunque, la cosa sarebbe questa, ognuno canta una canzone che rappresenta ciò che prova in questo momento e gli altri devono indovinare il sentimento. Ok? »

« ci sto! » rispondo insieme Doo-joon, Yo-seob e Hyun-seung. L'unico perplesso è Dong-woon e io più che perplessa sono preoccupata. Se dovessero scoprire i miei sentimenti? Come finirà? Devo essere tuttavia sincera e... beh, prima o poi glielo dovrò dire, no?

« con che ordine andiamo? »

« facciamo carta, forbice e sasso. » propone Gi-kwang.

L'ordine alla fine è Yo-seob, Doo-joon, Hyun-seung, Jun-hyung, Gi-kwang, io e Dong-woon.

I primi cinque cantano canzoni molto allegre e adatte alle feste e non è difficile immaginarsi i loro sentimenti.

La canzone di Jun-hyung è già più malinconica, ma non ci spiega il perché.

Arriva il mio turno e scelgo una canzone d'amore, la canzone di un amore confessato e non corrisposto.

La canto mettendoci dentro tutto ciò che provo per Dong-woon e tutta l'amore che ho per il canto.

« wow! » è la reazione di Gi-kwang.

« ma senti... perché non fai i provini per la Cube? » dice Yo-seob con la massima serietà.

Faccio no con la testa e abbasso lo sguardo per dire: « non avrei più tempo per voi... e voi ne avete già poco per me... »

Yo-seob mi abbraccia sorridendo e dicendo: « ma come fai ad essere così carina? Comunque, il gioco, il gioco! Dobbiamo indovinare i tuoi sentimenti. Anche se questa è fin troppo semplice. »

« chi è il bastardo? » chiede con sguardo duro Jun-hyung.

« chi è il bastardo chi? » chiedo confusa io.

« il bastardo che non corrisponde il tuo amore, chi è? »

« in realtà non è colpa sua... il problema è che proprio non lo sa. E poi non deve essere per forza un bastardo. »

« si invece, come fa a dire di no ad una ragazza come te? » dice improvvisamente Dong-woon e la sua affermazione mi fa arrossire. Per fortuna è semi-buio.

« Dong-woonnie ha ragione! Deve per forza essere un bastardo. »

« no, non lo sa. » ripeto io.

« e che aspetti a dirglielo? » chiede sorpreso Yo-seob.

« non è così facile! »

« perché? Basta che vai da lui e gli dici che ti piace. Da quanto? »

« 4 anni... »

« è tanto! Come hai fatto a sopravvivere? » chiede Gi-kwang con la bocca spalancata.

« è proprio un cretino se non se ne è accorto. » dice Hyun-seung in un moto di rabbia.

« non poteva accorgersene... è sempre molto occupato e... »

« se è nella tua classe è possibile! »

« questo è il punto non è ne nella mia classe ne nella mia scuola. »

« ci dici chi è? Anche solo il nome. Se non lo conosciamo è meglio per lui.

« no, non posso. »

Dirlo solo a Dong-woon va bene, ma dirlo davanti a tutti. Non ce la posso fare.

« diccelo o ti faccio il solletico. » mi minaccia Yo-seob avvicinandosi di soppiatto sapendo che soffro tantissimo il solletico.

« no, per favore. Il solletico no. »

« si, se non ce lo dici. »
Scuoto la testa e Yo-seob comincia a farmi il solletico e preso lo raggiunge anche Gi-kwang.

Dopo due minuti la mia pancia mi fa troppo male e pure la faccia. Mi fanno male da ridere così decido di dire il nome, tanto tra le risate generali magari non lo sentiranno... ok, lo sentiranno, però va beh, non ce la faccio più.

« Do... »

« Do cosa? » chiede Yo-seob tra le risate.

« Dong... »

Continuano a farmi il solletico e continueranno fino a quando non parlo...

« Dong-woon! » dico alla fine urlando per riuscire finalmente a dirlo.

Yo-seob e Gi-kwang si fermano improvvisamente e io cado per terra, erano loro a reggermi in piedi.

Improvvisamente, da pazze risate, la sala cade in un silenzio tombale. Tutti sono immobili cercando di collegare nome e viso e quando lo fanno, tutti si girano verso il diretto interessato che è più stupito degli altri.

Io rimango per terra, non voglio davvero vedere le loro facce. Non voglio vedere la faccia di

Dong-woon che mi starà guardando come dire: no, questa è pazza. Io l'ho sempre vista come una sorella e ora mi dice che le piaccio da quattro anni?

« Dong-woon Dong-woon? » chiede Yo-seob per accertarsi che stiano pensando alla persona giusta.

Annuisco.

« da quattro anni? » mi chiede la voce di Jun-hyung.

Annuisco di nuovo.

« quindi sarebbe lui il bastardo? » chiede ancora Jun-hyung probabilmente indicando il maknae.

« non chiamarlo bastardo. È tuo amico, e non è un bastardo. Non lo sapeva e basta. » dico io difendendo Dong-woon che continua a stare nel silenzio più completo.

Ad un tratto vedo dei piedi e Jun-hyung mi fa alzare.

« non stare per terra. Non ti devi vergognare. È normale che ti piaccia qualcuno. »

« ma non è normale che mi piaccia lui. Perché proprio lui? Lui che mi guarderà sempre come una sorella minore, o come una a cui è successa una disgrazia enorme, o come una che ha consolato quando il fratello le ha detto che non l'aveva ancora accettata. Non mi guarderà mai come io guardo lui. - scoppio a piangere. - perché dovevi essere tu? - dico guardando Dong-woon che a sua volta alza lo sguardo. - perché quel giorno sei uscito a consolarmi? Perché mi hai sorriso in quel modo? Perché mi hai dato quel fazzoletto? »

Jun-hyung cerca di calmarmi. Ma non riesco a smettere di piangere.

« quel giorno era davvero nero e tu sei apparso con il tuo sorriso. Con quei tuoi occhi stanchi ma illuminanti da una pura serenità. Sei apparso come un sole ai miei occhi. Però avevi 17 anni, io 12 e non sapevo ancora che quel sentimento fosse amore, non del tutto. Ma mi sei piaciuto da quel momento. Ora è amore e non so come liberarmene. Non so davvero come liberarmi di questo. Perché il mio cuore vola solo a guardarti sorridere? A sentire la tua voce? Perché mi sono innamorata proprio di te che non ricambierai mai i miei sentimenti? » finisco di parlare e mi rifugio nell'abbraccio di Jun-hyung che mi accarezza la testa per consolarmi.

« non si può scegliere chi amare... » mi dice.

Lo so... per questo l'amore fa male a volte.

Anzi, sempre.

Dong-woon senza dire una parola si alza e prende il microfono.

« yah! Non dici niente? » lo riprende Yo-seob.

Ma Dong-woon non dice nulla, sceglie la canzone e fa partire la musica.

La canzone parla di un ragazzo che ha trovato la sua anima gemella ma non sa come confessarsi e alla fine non lo fa.

Mi fa venire ancora più da piangere.

« idiota! Credi di consolarla confessando che ti piace qualcuno? » gli dice Jun-hyung.

« si... » risponde lui.

« la parrucchiera ti ha frullato anche il cervello oltre che i capelli per caso? » dice Doo-joon.

« non litigate. Non litigate per me. » dico io. Tutti sono arrabbiati con Dong-woon. Ma io no. Io sono solo triste.

« non sei arrabbiata con lui? » mi chiede mio fratello stranito.

« no, come potrei essere arrabbiata con lui? A me piace a lui e non ci può fare nulla. La stessa cosa vale per me. A lui piace una e non ci posso fare niente. Oppa, come tu stesso hai detto prima, non si può scegliere chi amare. »

Dong-woon ed io incrociamo i nostri sguardi. Fa male sapere che gli piace qualcuno, ma davvero, non ci posso fare nulla.

« non avete ancora capito, vero? » chiede Dong-woon senza togliere lo guardo da me.

« cosa dovremmo capire? » chiede Doo-joon confuso.

« ci sono! Dopo aver attivato la modalità detective Conan e aver analizzato tutto in modo molto scrupoloso, ho trovato la possibile soluzione alla tua domanda hyung. »

« si, ok, e quale sarebbe? »

« pensateci... a Dong-woon piace qualcuno, non ci ha pero detto “qualcun'altra”, a solo detto che gli piace qualcuno e... - dice avvicinandosi a Dong-woon e cominciando a guardarlo mentre lui guarda me. - non vedete il suo sguardo? Non vedete come guarda Claire? E prima, mentre cantava, la fissava piangere. Le conclusioni sono due, o è sadico o gli piace la nostra piccola Claire. »

Gli sguardi passano da Yo-seob a Dong-woon a me.

« Yo-seob hyung ha ragione. » sentenzia Dong-woon.

« qual'è la risposta giusta idiota? » chiede stufo degli enigmi Jun-hyung.

Dong-woon si avvicina a me e si china avvicinandosi fin troppo al mio viso e dice....

« amore... ci sei? » chiede strappandomi ai miei flashback il mio ragazzo.

« si scusa, avete finito con le prove? »

« si, è andato tutto bene. Andiamo, ci aspettano per il pranzo. »

Seguo il mio fidanzato fino alla macchina e saliamo per raggiungere i ragazzi al ristorante.

« a cosa stavi pensando? »

« a due anni fa. Il giorno del karaoke. Quando mi hai detto che mi amavi e Jun-hyung ti è quasi saltato addosso. »

 

« saranghae! » mi dice guardandomi attentamente negli occhi e poi facendosi scappare un sorriso.

« brutto scemo! Dovevi farla piangere in questo modo? Non potevi dirlo prima e basta? »

« hyung, sai che deve fare le cose in modo plateale. » dice Yo-seob ridendo sotto i baffi.

« non ridere tu. È una questione seria. »

« in cui tu non c'entri nulla, hyung. » fa notare Dong-woon.

Per quanto riguarda me... beh, io sono chiaramente sconvolta. Appena Dong-woon mi ha detto “ti amo” sono sbiancata e appena Jun-hyung si è alzato per fronteggiare come un padre il pretendente, Hyun-seung e Gi-kwang sono venuti in mio aiuto sventolandomi davanti alla faccia il loro cappelli per farmi prendere un po' d'aria.

Potrei svenire da un momento all'altro e solo per due parole, beh, due parole dette da lui!

« stai bene? » chiede Yo-seob togliendo lo sguardo dai due che ancora stanno litigando e venendo verso di me.

« non... non proprio. » rispondo io sconvolta.

« si, si vede. Beh, comunque è finita bene, no? »

« che pensi di fare adesso? » sento dire a Jun-hyung.

« secondo te? Le ho appena detto che la amo no? »

« si, ma non significa nulla. Che hai intenzione di fare adesso? »

Dong-woon non risponde e oltrepassa Jun-hyung venendo verso di me velocemente e baciandomi.

Non ero abbastanza sconvolta infatti, doveva darmi il colpo di grazia baciandomi.

« questo che significa? » chiede mio fratello stringendo i pugni.

« significa che voglio stare con lei. »

Mi correggo, questo è il colpo finale.

Infatti il mio cuore non regge davvero e per il caldo, per l'emozione e tutto il resto, svengo per qualche istante svegliandomi che ho la testa sulle gambe di Dong-woon.

« fatele prendere aria teste vuote! » dice preoccupato Doo-joon.

« tieni, mangia. » dice imboccandomi Jun-hyung.

Mangio un po' di torta e mi riprendo più meno del tutto, infatti quando cerco di rialzarmi, cado addosso a Dong-woon.

« wow! Non state andando troppo veloci così? » scherza Yo-seob ricevendo uno sguardo fulminante da Jun-hyung.

« non è che sei un'aliena come Do Minjun? Lui sviene ogni volta che qualcuno lo bacia... » chiede preoccupato e spaventato Hyun-seung.

« tu guardi troppi drama! » lo rimprovera Doo-joon.

« veramente guardo solo quello... »

 

« è da quel giorno che stiamo insieme... sono passati quasi due anni. »

« già... e direi anche che sono stati due anni molto belli. »

« beh, dopo l'avvertimento di Jun-hyung... non potevo farti soffrire no? Ricordi? “se la farai soffrire non mi interesserà rimpiazzarti con qualcun altro e nemmeno mi interesserà se rimarremo in cinque. Se la fai soffrire sei morto.” » dice cercando di imitare Jun-hyung.

« scemo! Solo per questo stai ancora con me? »

« no, sto ancora con te perché ti amo. » dice sorridendo e facendomi l'occhiolino.

« ti amo anche io. »

« ricordi che dicevi che non ti avrebbe ma accettata come sorella? »

« si... quel giorno è stato fantastico. Il compleanno più bello direi. Lui che mi fa capire che mi vuole bene e che mi accetta del tutto come sua sorella e tu che ti confessi. Chi potrebbe mai avere un compleanno più bello di così? »

« me lo chiedo anche io... nemmeno io ho avuto un compleanno così bello! »

« yah! Quest'anno non mi dire che è stato brutto se no ti uccido! »

« si, hai ragione. Anche il mio è stato fantastico. Uno dei week end più interessanti che abbia mai passato... - dice facendomi l'occhiolino. - Jeju era davvero bella! »

« ma se non siamo usciti dalla camera d'hotel praticamente! » dico arrossendo.

Lui comincia a ridere e capisco che l'ha detto apposta, si diverte a vedermi imbarazzata.

Arriviamo al ristorante dove ci stavano aspettando tutti gli altri e ci mettiamo a tavola.

« ma non ti stanchi mai? » mi chiede ad un tratto Jun-hyung.

« di cosa? »

« di vedere ogni volta prove e concerti? »

« no, direi di no. Una fan si stanca mai di sentire e vedere i propri idoli? E poi io non sono una fan normale, o no? »

« hai ragione. Tu sei la nostra prima fan in assoluto. » dice sorridendo Yo-seob.

« stavamo ricordando la giornata al karaoke prima... » dico guardando Jun-hyung sorridendo.

« quando Jun-hyung si incazzato come una belva? E Dong-woon che sembrava sadico? Chi può dimenticarsi momenti del genere? Sapete, io per un momento ho pensato che fosse gelosia... »
« … invece era istinto di protezione. È stato in quel momento che ho capito che ti volevo bene e che per me eri davvero come una sorellina minore. Prima non lo volevo ammettere. Pensavo solo che non c'entravi niente con noi e cose del genere, ma ogni volta che ti facevi male mi preoccupavo e cose del genere. Non era gelosia, volevo solo proteggerti. »

Corro ad abbracciare mio fratello che ricambia l'abbraccio e poi arrossendo dice: « troppa dolcezza! Su ragazzi. Mangiamo che abbiamo un concerto! »

 

Il concerto, che come sempre guardo dal backstage, finisce e torniamo tutti all'hotel dopo aver mangiato qualcosa molto velocemente.

Dopo aver salutato tutti gli altri, staff compreso, entriamo nella stanza dell'hotel.

« come ti è sembrato il concerto oggi? » mi chiede Dong-woon togliendosi la giacca.

« siete stati fantastici come al solito! » gli rispondo con un grande sorriso.

« secondo me tu... sei un po' di parte. »

« nah... ok, forse un pochino. Ma davvero, è stato bellissimo. » dico togliendo la giacca a mia volta e andando verso la finestra.

Guardo fuori dalla finestra grande quanto una parete e spalanco la bocca tanto che la mandibola va a finire per terra.

« WOW!!! Hiroshima è davvero bella di notte!!! »

« vero? »

Non riesco a togliere lo sguardo dalla vista e ad un certo punto sento Dong-woon che mi abbraccia da dietro.

« sai una cosa? È ancora più bella con te al mio fianco. » mi dice con voce dolce nell'orecchio.

Sorrido dolcemente e mi godo la vista tra le braccia del mio ragazzo.

Dopo dieci minuti buoni decidiamo di staccarci dalla finestra e vado verso la valigia per prendere il pigiama.

Mi alzo dalla valigia e mi ritrovo Dong-woon davanti che mi fissa pensieroso e quando cerco di andare verso il bagno non mi fa passare.

Quando fa così vuol dire che mi deve dire qualcosa ma non è sicuro di come farlo.

« cosa mi devi dire? »

Dopo aver pensato un altro po', lentamente apre la bocca e comincia a parlare:

« mi stavo chiedendo... stiamo davvero bene insieme. Nel senso, litighiamo poco anche dopo una settimana che siamo insieme giorno e notte. Vieni sempre in tour con noi ora che hai finito la scuola... »
« si, e? »

« e... beh, mi stavo chiedendo se non ti andasse di vivere con me. Oggi ho pensato tutto il giorno a questo e sono arrivato alla conclusione che è ora di lasciare il dormitorio. Ho 23 anni e se vado avanti così non lo lascerò mai. Tu sei la mia migliore possibilità. »

Il mio cuore salta un battito e poi comincia a battere sempre più forte e poi sento come se potesse scoppiare dalla felicità da un momento all'altro. Mi ha chiesto di vivere con lui!

« odio quando non ci sei. Sono abituato ad averti al mio fianco la mattina. E quando torniamo a Seul il sogno si interrompe perché torni dai tuoi... prendiamo casa e viviamo insieme! »

Lascio cadere a terra il pigiama e subito gli salto al collo abbracciandolo forte.

« si, si e ancora si! » gli grido nell'orecchio assordandolo, ma non gliene frega più di tanto.

Mi abbraccia forte a sua volta e comincia a ridere con quella sua risata profonda e sorride, non riesce a smettere, come me d'altra parte.

Il momento di euforia finisce e lui mi da un bacio, tenero e appassionato.

« comincio le ricerche! » dico subito dopo dirigendomi verso il tablet che lui aveva lasciato sulla piccola scrivania della camera.

« no, niente da fare. Ora ti voglio tutta per me. » mi dice con una voce sensuale e molto invitante.

Mi prende la mano e mi attira a se cominciando subito a baciarmi.

Dalla bocca passa al collo e sa che effetto mi fanno i baci sul collo, infatti mi lascio andare ad u verso di piacere e sento che fa un sorrisino soddisfatto.

Mi mordicchia l'orecchio e poi, dopo avermi mordicchiato anche il labbro inferiore, torna a baciarmi.

Mi prende in braccio e comincia a togliermi la maglietta, lentamente e poi mi appoggia dolcemente sul letto.

Si toglie la maglietta e ricominciamo a baciarci. Smette di baciarmi la bocca per cominciare a darmi leggeri baci sul collo sul petto sulla pancia e finisce con il togliermi i pantaloni.

Torna a baciarmi ancora più appassionatamente di prima e poi...

toc toc... toc toc... toc toc...

« chi cazzo sarà a quest'ora? » dice dopo qualche bussata Dong-woon al massimo della rabbia.

« magari smetterà prima o poi... »
« se è Doo-joon, come al solito, io non ci conterei... » dice alzandosi velocemente da me, aprendo un libro e una soda e urlando: « chi è? »

« sono io! »
« non ti apro se non mi dici chi sei! » continua per prendere tempo.

Io mi metto sotto le coperte e faccio finta di dormire e alla fine Dong-woon fa ad aprire la porta, con addosso una tuta presa al volo e gli occhiali.

« hyung! Che ci fai qui? »
« fa parte dello showtime, devo passare da tutti per vedere che cosa fate prima di dormire. »
« oh, ok. Entra, ma fai silenzio che Claire dorme già. »

« certo, certo. » dice il leader a bassa voce.

« allora, che stavi facendo di bello? »

« niente di che. Stavo bevendo una soda e leggendo un libro. »
« ti piace molto leggere e bere quando c'è Claire nella tua camera da letto! »
« che vuoi dire? »
« è sempre questa la tua scusa... quindi, o non fai l'uomo, oppure non vuoi farti sgamare. »

« ma che dici hyung! »

Sento Doo-joon che si avvicina alla mia parte di letto e minaccia:
« se io alzo il lenzuolo troverò Claire in pigiama o senza perché vi stavate dando da fare? »

« sta dormendo ti dico. » protesta Dong-woon con un velo di preoccupazione nella voce.

Doo-joon si avvicina ancora a me e dice: « bene, allora posso provare. »

« se ci provi sei morto. » gli dico facendo sempre finta di dormire e in italiano. Dopo averlo minacciato faccio un piccolo grugnito e mi giro dalla parte opposta.

« parla nel sonno... » mi giustifica Dong-woon.

« sembra che stia dormendo davvero... »

« si e tu la stai disturbando con tutte le tue parole. »

« beh, Dong-woonie... io farei l'uomo visto che tra pochi giorni tornerà a casa sua. »

In questo momento probabilmente Dong-woon starà ridacchiando sotto i baffi. Prima di tutto perché si stava già dando da fare e poi perché non torno a casa.

« si hyung... ora te ne potresti andare? Non vorrei che svegliandoti con te davanti ti prenda a scarpate in faccia... o si prenda un infarto. »

« stai per caso dicendo che sono brutto? »

« noooo... come potrei mai dire una cosa del genere? » risponde ridacchiando.

« ok, ora vado. Buonanotte! » dice di sottecchi Doo-joon.

« buonanotte hyung. »

Finalmente Doo-joon esce e posso aprire gli occhi.

Alzo la coperta e faccio segno a Dong-woon di raggiungermi e lui con un salto è al mio fianco e cominciamo da dove avevamo interrotto.

 

Ciao! E' la prima ff sui B2ST e dovrete perdonarmi se qualcosa è sbagliata rispetto ai personaggi ma sono una fan abbastanza recente e non so ancora tutto. 
Vi scongiuro, ditemi se la storia vi è piaciuta oppure no e correggetemi se tutto non è giusto. ah, per quanto riguarda le età, non ho calcolato quelle coreane, se no era un casino! Ho messo le età come sono in Italia. 
Leggete e recensite! 
Buona Lettura!
                                                         Claire (^.^)

   
 
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