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Autore: Prim_    31/12/2014    3 recensioni
«Sei proprio sicura di essere arrabbiata con Stiles perché proprio oggi ti ha rubato il tavolo del locale che Allison preferiva usare quand’era con te, dimenticandosi del suo anniversario?»
Lydia sbatte le palpebre e all’improvviso sembra tornata l’antipatica e superficiale Lydia che stava con Jackson Whittemore. «Certo, per quale altro motivo sennò?»
Scott fa finta di pensarci su. «Beh, non è perché magari sei arrabbiata perché era lì ad amoreggiare con Malia?»
«Vorresti dire che io, Lydia Martin, sono gelosa di Stiles Stilinski?» Lydia finge una risata fragorosa «Stai fraintendendo tutto, Scott».
Stydia
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Malia Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A.A.A.: Storia pubblicata per la prima volta il 18 Agosto 2014 come prydewinn. Sono sempre io, perciò tranquilli, non c'è nessun plagio o roba del genere. Gli angoli autrice non hanno subito nessuna modifica, né tanto meno il testo. Ringrazio chi avesse recensito precedentemente! Buona lettura.



Per la foto grazie a the-immortal-blue-eyes

 

Stai fraintendendo tutto, Lydia.

 

Lydia Martin entra nel piccolo bar di Beacon Hills avvistando subito il tavolo nell’angolo, vicino alla grande vetrata che le permette di girovagare con lo sguardo nel quartiere. Vi si avvia subito, salutando con la mano il cameriere di turno alla cassa, il suo vecchio compagno di liceo e nonché amico Scott McCall. 
Si ferma di scatto, sentendo la borsetta in cuoio sbatterle contro la coscia. Una mano le stringe lo stomaco e le sue labbra, dipinte dal solito rossetto rosso, si spalancano completamente alla vista delle mani intrecciate di Stiles Stilinski e Malia Hale proprio su quel tavolo.
Stringe le mani sulla tracolla della borsetta, sente le unghie conficcarsi nella carne e la rabbia affiorarle nel petto. Stringe le labbra in una linea sottile per poi fare marcia indietro, verso l’uscita del locale. 
«Vai già via, Lydia?» esclama Scott ad alta voce. Troppo alta perché Stiles non possa averlo sentito. Sia lui che Malia la salutano, il primo con uno di quei suoi “Ciao” calorosi e la seconda con un semplice cenno della testa. Lydia riesce a percepire la punta di un profondo fastidio grazie al picchiettare delle converse rosse – o bordeaux? – di Malia sul pavimento. 
Scott fa il giro del bancone – c’è poca gente a quest’ora del pomeriggio, può permettersi di abbandonare la cassa – e spinge Lydia ad avvicinarsi al tavolo. «Sei qui da molto?» le chiede Stiles ed è Scott a rispondere per lei, a dire che «No, in realtà è appena arrivata». Lei è troppo impegnata ad osservare Malia, che a sua volta cerca di cogliere qualsiasi segno di qualunque cosa dal volto del suo ragazzo. Nota quanto sia bella nella sua semplicità dettata dai pantaloncini di jeans, strappati qua e là tra le sfumature chiare del tessuto, ed  una canotta blu scuro con disegni orientali che le arriva poco sopra la pancia. 
Per la prima volta si sente inferiore. Capisce benissimo perché a Stiles piaccia tanto, Malia è tanto semplice da far sembrare che non abbia pettinato i capelli castano chiaro prima di uscire di casa. Eppure Lydia la trova bella, più bella di lei, anche con quella sensazione. 
Stiles le stringe ancora la mano, nonostante stia parlando con la banshee che, a differenza di Scott, seduto accanto a Malia, è ancora in piedi. «Avanti, siediti» la esorta, gli occhi marroni con sfumature giallo-miele luminosi. Lydia scuote la testa, gli occhi verdi più scuri e velati di malinconia. «Stavo andando via» risponde.
«Ma sei appena arrivata!» Stiles è così insistente che Lydia, prima che inizi con la sua solita parlantina logorroica, si alliscia la gonna del vestitino blu cosparso di rondini bianche e si siede accanto a lui, appoggiando il mento al palmo della mano. Malia non fa a meno di notare come Stiles la stia squadrando, andando ad osservare dalla scollatura tonda del vestito al cinturino in cuoio che le abbraccia la vita. Dopodiché il ragazzo si gira e punta gli occhi in quelli della sua fidanzata, stringendole sempre più la mano come per rassicurarla. 
Scott, da buon amico, inizia a parlare di quanto sia bello trovarsi tutti insieme lì seduti. «Come una volta!» dice anche se, a completare il branco, mancano Derek, Isaac e Kira. 
Lydia non lo trova per niente bello ritrovarsi seduti proprio a quello stupido tavolo a rimuginare sul passato proprio inquello stupido giorno! Almeno non con Malia di mezzo, lei non può nemmeno immaginare quello che loro tre – Lydia, Scott e Stiles – hanno passato. Non c’entra nulla, eppure è sempre in mezzo. Solo perché è la ragazza di Stiles non vuol dire che non debba lasciarlo respirare.
Lydia si meraviglia dei suoi stessi pensieri e dopo poco si ritrova ad interrompere Malia nel suo bel discorso che «Son d’accordo con te, Scott. Dovremmo fare una bella rimpatriata un giorno di questi, una pizza in un pub o…» quando invece sono tutti rimasti legati l’uno all’altro e l’unico che si farebbe vedere con una rimpatriata sarebbe solo Derek, il solito misterioso Derek che si è rinchiuso nel suo loft in centro da quando sua sorella Cora, dopo un altro periodo di permanenza, se n’è tornata alla sua vita in Sud America. 
«Sapete cosa?» esclama, lasciando trapelare la rabbia. «Io non lo trovo per niente bello come lo dipingi tu, Malia. Per te questo è un giorno come un altro, un tavolo come un altro. Una rimpatriata? Ma se ci vediamo tutti i giorni!» Malia boccheggia, alla ricerca dello sguardo di Stiles pronto a difenderla. Stiles però è troppo occupato a cercare di ricordare che giorno sia e a che tavolo siano seduti, mentre Scott abbassa la testa. «L’hai… tu, tu l’hai dimenticato…» sussurra Lydia, lo sguardo deluso rivolto verso Stiles. Dopo pochi attimi, la ragazza si ritrova a varcare la soglia del locale alla ricerca di un po’ d’aria mentre Malia, ancora dentro, lo sguardo confuso, cerca di capire cosa sia successo alla rossa. «Non credete sia un po’ esagerata? Insomma, a ventun anni non può ancora comportarsi come ne avesse sedici. Dovremmo portarla da uno psichiatra, di quelli bravi!»
Scott le ha scoccato un’occhiataccia prima correre fuori, alla ricerca di Lydia. 
«Incredibile, ma si può sapere cosa prende a tutti oggi? Non è che siccome Lydia si comporta in modo più strano del solito debbano…»
«Smettila, Malia» la interrompe infastidito Stiles, lasciandola a bocca aperta. «Non posso averlo davvero dimenticato» sussurra poi, più a sé stesso che alla ragazza che gli rivolge uno sguardo confuso e stranito. «Quattro anni dalla morte di Allison»
Malia si limita a restare zitta e a stringergli ancora più forte la mano.

«Ti rendi conto, Scott?!» esclama Lydia, continuando a fare avanti e indietro nel salotto del suo appartamento. «Allison non c’è più da quattro anni e quel deficiente del tuo migliore amico si limita ad amoreggiare con Malia proprio lì, quando sa che oggi quel tavolo doveva essere solo mio!»
Scott, seduto sul puffo rosso di casa Martin, continua a torturarsi le mani e il grembiule nero che, per la fretta, si è dimenticato di togliere. Lydia continua a blaterare cose senza senso riguardanti la stupidità di Stiles e la faccia tosta di Malia, che “diamine, proprio non sopporto!”. E forse, forse, crede di aver capito qual è il vero problema. 
«Lydia» dice, ma vedendo che la ragazza non si interrompe si alza in piedi e le si para di fronte. Probabilmente sarà stato Stiles ad attaccarle la parlantina. La ferma nel bel mezzo del salotto e le poggia le mani sulle spalle. «Lydia!» esclama poi, con il solito tono autoritario. Da vero Alfa, pensa Lydia. «Sei proprio sicura di essere arrabbiata con Stiles perché proprio oggi ti ha rubato il tavolo del locale che Allison preferiva usare quand’era con te, dimenticandosi del suo anniversario?» domanda e sa di potersi permettere quell’interrogativo. Dalla morte di Allison, il suo rapporto con Lydia è cambiato, portandoli a diventare molto più legati, al punto di potersi considerare migliori amici. Lui, lei e Stiles erano diventati una sorta di trinità di cui Malia era gelosa. Kira e Isaac se ne fregavano, perché la maggior parte delle volte le situazioni le si affrontavano in branco, tutti insieme. 
Lydia sbatte le palpebre e all’improvviso sembra tornata l’antipatica e superficiale Lydia che stava con Jackson Whittemore. «Certo, per quale altro motivo sennò?» 
Scott fa finta di pensarci su. «Beh, non è perché magari sei arrabbiata perché era lì ad amoreggiare con Malia?» Lydia continua a sbattere le palpebre, come se Scott non si aspettasse che il genio di Beacon Hills capisca quello che intende. Ma sta al gioco e continua a parlare. «Le loro mani strette dando forza e amore l’uno all’altra. Sai, si sono scambiati parecchi baci non proprio casti prima che arrivassi tu». 
Lydia stringe i pugni lungo i fianchi. «Vorresti dire che io, Lydia Martin, sono gelosa di Stiles Stilinski?» Scott alza le spalle, esibendosi nella sua miglior espressione in grado di trasmettere alla banshee un “Nah guarda, era un sogno in una notte di luna piena!”. Lydia finge una risata fragorosa «Stai fraintendendo tutto, Scott». 
Scott rialza le sopracciglia non del tutto convinto e poi si dirige verso la porta. «In questi ultimi anni hai cercato di stare il meno possibile nella stanza di Stiles se c’era Malia e se li hai visti insieme era in caso di qualche nostro piano. È la prima volta che ti sbattono in faccia la loro relazione e quello che stai ancora cercando di negare a te stessa:» esclama, la mano sulla maniglia. «Stiles ti piace e non riesci a sopportare il fatto che le sue attenzioni non siano più rivolte a te. Sei tu quella che sta fraintendendo tutto, Lydia» uscì sbattendo la porta, come a dare più impeto al discorso. Se a Derek piacevano le entrate di scena, di certo Scott adorava le uscite. 
Lydia si buttò sul divano a peso morto, sospirando frustrata. 
Forse Scott ha ragione.  

Tornato nel locale, Scott vede Stiles lasciare un bacio sulla fronte di Malia per poi salutarlo con un cenno della mano quando passa davanti alla cassa e attraversare la porta del locale. 
Malia si siede ad uno degli sgabelli davanti al bancone. «Non mi ha detto dove sta andando» dice. «Stiamo insieme da quattro anni e non mi ha detto per quale motivo mi sta abbandonando qui a parlare con te». 
Scott alza le spalle, consegnando uno scontrino ad un cliente. «Magari è perché sa che tu non preferiresti non sapere».
Malia scatta sullo sgabello e si sporge verso di lui. «Tu sai dove sta andando?» 
L’Alfa annuisce. «E lo sai anche tu».
Anche Malia si ritrova ad annuire. Lydia. In qualche modo, si aspettava quella risposta.

Stiles si ritrova davanti alla porta di casa di Lydia, un piccolo loft vicino alla Beacon Hills High School.
Bussa due volte, dimenticandosi del campanello, chiedendosi come sia finito lì. Ha lasciato Malia nel bel mezzo del loro appuntamento e non se ne sta facendo una colpa, non come dovrebbe. Ma per essersi dimenticato di Allison e aver ferito Lydia si sente in colpa, un terzo del senso di colpa che aveva sentito quando era stato posseduto dal Nogitsune e aveva fatto male a tutta quella gente. 
Sentiva che non era per niente giusto nei confronti di Malia ma, com’è che si dice?, al cuor non si comanda.
Una Lydia scalza, dal trucco colato, gli apre la porta. Lo guarda per pochi istanti, con gli occhi verdi pieni di lacrime e Stiles giura di sentire il suo cuore crepare di dolore sapendo che è colpa sua se Lydia è in quelle condizioni. Al diavolo Malia, vorrebbe tanto stringerla fra le sua braccia e accarezzare quei capelli color biondo fragola. Vorrebbe baciarle la fronte e catturare con le labbra ogni lacrima. Fa un passo avanti e tenta di dire qualcosa, quando Lydia gli chiude la porta in faccia ed è allora che il cuore di Stiles si rompe definitivamente. 
«Vattene via!» la sente singhiozzare. «Torna da Malia, Stiles, lasciami in pace» e Stiles sente montare una rabbia dentro di sé che nemmeno la licantropia potrebbe spiegare. «No, Lydia. Da Malia non ci ritorno. E non perché ho fatto la figura dell’idiota lasciandola lì con Scott, ma perché questo è proprio il posto in cui dovrei essere. Non ti lascio sola, Lydia, perché è proprio qui con te che voglio stare. È dalla terza elementare che non desidero altro e quando lo capirai io sarò proprio fuori la porta».
Stiles sente un silenzio tombale, segno che Lydia ha smesso di piangere. Sta per ricominciare a parlare, quando sente la serratura scattare e vede Lydia sulla soglia di casa sua bella come non mai. «Entra, prima che cambi idea»
Stiles entra e resta in piedi, a braccia leggermente aperte che dopo poco si ritrovano ad accogliere Lydia ancora un po’ piangente. La stringe forte e le chiede scusa per essere un cretino e per averla delusa. L’allontana un po’ da sé, lasciando vagare le mani dal collo, alle spalle, alle braccia fino ad arrivare alle mani e intrecciarle nelle sue. 
Non sa con quale coraggio ma inizia a baciarle il viso, catturando ogni lacrima, ogni dolore nella speranza di alleggerire il peso che Lydia porta. La ragazza si da’ della stupida quando sente lo stomaco in subbuglio, il cuore battere forte e ringrazia il cielo o qualsiasi altra divinità soprannaturale che Stiles non abbia il super udito di un lupo o di un coyote mannaro. Sente le gambe tremare perché Scott aveva ragione; Stiles se ne accorge e, temendo che possa cadere da un momento all’altro, la prende in braccio e la porta in salotto. Si siede sul divano, posizionandola sulle sue gambe e tenendole il braccio intorno alla vita. 
«Non è colpa tua» esclama Lydia dopo un lungo silenzio. Stiles la guarda come se fosse pazza, sollevato e confuso allo stesso tempo. «Quando ho visto te e Malia a quel tavolo, le mani strette, mi avete tanto ricordato Scott e Allison. E mi sono ingelosita perché non volevo che l’amore che c’era fra loro due tu lo provassi per Malia e non per…» Lydia si blocca, rendendosi conto di quello che stava per dire. Forse è davvero logorroica anche lei. 
«Per…?» Stiles l’esorta a continuare. «…me, non per me» sussurra, sentendo le guance calde. Stiles sorride come un bambino che sta scartando i regali sotto l’albero la mattina di Natale, ride anche un po’. «Lydia, mio Dio, quanto sei bella» le accarezza una guancia rossa. «Sono certo che non potrò mai amare nessuno come ho amato te nella mia vita. Non riuscirò mai ad amare Malia o chiunque altro come amo te».
Gli occhi verdi di Lydia sono così accesi adesso e riescono a vedere le labbra di Stiles a pochi centimetri dal proprio viso. La banshee continua a stupirsi di quanto desideri sentirle sulle sue. E, come se le avesse letto nella mente, Stiles la bacia con un misto di dolcezza, urgenza e desiderio. Lydia schiude le labbra, lasciando che Stiles la assapori così come aveva sempre desiderato.
Quando si stacca da lei, Stiles poggia la fronte sulla sua; sfrega i loro nasi delicatamente e Lydia sente il suo braccio intorno al suo fianco stringerla sempre di più, come se temesse che potesse non essere vera, come se temesse di essere in un sogno. Ma Stiles conta le dita e sì, ci sono tutte e dieci. Non è un sogno, Lydia è proprio lì fra le sua braccia e gli sta dicendo qualcosa. 
«Ti amo anche io, Stiles» e si sorprende delle sue stesse parole. 
Stiles si sente improvvisamente più leggero e la ribacia; le passa una mano sotto le ginocchia e la solleva percorrendo una strada che è sicuro di non sbagliare. Conosce casa di Lydia a memoria, così come conosce lei. 
E in quel momento non importa più niente, contano solo loro. Stiles chiude la porta e adagia Lydia sul letto della sua camera, è sicuro di quello che sta per fare. Desidera Lydia da così tanto che non si tirerà indietro ora che anche lei ricambia i suoi sentimenti. 
Lydia piangerà per Allison un altro giorno e a Malia ci penserà domani, adesso ci sono solo loro due e tutto l’amore e la felicità che dopo licantropi vendicatori e cacciatori crudeli, kanima e Alfa assassini, Darach e sacrifici umani, Oni e Nogitsune, finalmente, si meritano.

Fuori la porta, Malia si lascia sfuggire una lacrima perché in fondo ha sempre saputo che Stiles non è mai stato veramente suo e che, prima o poi, Lydia avrebbe vinto quella battaglia che, al contrario suo, aveva sempre cercato di non combattere.

 

 

 


Angolo autrice: Alle due di notte non so davvero come mi sia venuto in mente tutto ciò. Sono comunque rimasta delusa dalla scena dei colori nella 4x03, con tutto quello che poteva fare, Jeff ha deciso di farci male così;. Il bello è che ho visto un After After Teen Wolf in cui una fan lo obbliga a scusarsi e lui "Mi dispiace avervi causato tanto dolore e vi prometto che continuerò a farlo perché; mi rende felice". Roba da pazzi! Va bene, shot ambientata in un futuro tranquillo. Stranamente, niente pericoli per il nostro branco. Immagino Scott che lavora in un bar, oltre che da Deaton, perché vuole aiutare sua madre con i problemi economici e, siccome è libero dalla scuola, può finalmente farlo. Ho immaginato che Stiles abbia sopportato Malia per quattro anni e che Lydia abbia cercato di evitare loro come coppia e i suoi sentimenti il più possibile. Spero di non aver reso i personaggi OOC, non vi assicuro nulla perché il rapporto di Stiles e Lydia, anzi, Lydia stessa, si é totalmente trasformato dalla prima stagione tanto che spero di essere riuscita a rendere i personaggi al meglio. Fatemi sapere che ne pensate in una recensione e, cavolo, perché è diventato così lungo? In genere non so mai che dire! Niente, detto questo buona notte!

Angolo autrice (2): Lo so che è mezzogiorno ma ieri notte non mi caricava il sito e l'angolo mi piaceva troppo per non copiare ed incollarlo. e.e Perciò buon pranzo e buona giornata!

Angolo autrice (3): Seh, sto sempre qua io. Niente, ho modificato la grafica perché come ve l'avevo presentato non mi piaceva per nulla. Ero così presa dalla fretta di pubblicarla che mi ero persino dimenticata del font adatto. E, siccome ho del tempo da perdere, ho deciso di modificare tutto. Lasciatemi stare, sono sconvolta per Allegiant e per la 4x10. Voi l'avete vista? Okay, me ne vado. 
Ecco a voi i miei contatti, ne approfitto perché sono così idiota che mi ero dimenticata pure quelli!

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Buon viaggio a vederci;
Prim.

 
  
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