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Autore: zwingli    01/01/2015    8 recensioni
Tutti quei ricordi, quelle esperienze, erano ancora partecipi della sua vita, non erano ormai semplici incubi, non sarebbero mai diventati dei brutti sogni e basta, non sarebbe mai riuscito a svegliarsi sereno al mattino, dimenticandosi ogni giorno che no, non doveva più farsi toccare il corpo, lentamente, in modo straziante, fino a perdere tutto il pudore, fino a consumare tutte le lacrime. Perché era questo che aveva fatto per tutta la sua vita, che lo avevano obbligato a fare.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cracked

 

Era passato moltissimo tempo, così tanto che Percy avrebbe potuto dire di non riconoscere più quel posto, tuttavia, sebbene in tutti quegli anni avesse cercato di dimenticarlo con tutto se stesso, non era mai riuscito a scordarlo completamente, c'era sempre quel piccolo particolare, quell'unico rimorso che lo riportava lì, come se, alla fine, non fosse mai scappato.

Non tornava a Troy da quasi 4 anni, da quando era fuggito dalla sua "casa", o almeno quel luogo che avevano imparato a chiamare così. A volte, a distanza di mesi, era entrato in auto, da New York a Troy ci volevano soltanto tre ore, in fondo. Ma puntualmente al casello autostradale scoppiava a piangere e tornava indietro. Tutti quei ricordi, quelle esperienze, erano ancora partecipi della sua vita, non erano ormai semplici incubi, non sarebbero mai diventati dei brutti sogni e basta, non sarebbe mai riuscito a svegliarsi sereno al mattino, dimenticandosi ogni giorno che no, non doveva più farsi toccare il corpo, lentamente, in modo straziante, fino a perdere tutto il pudore, fino a consumare tutte le lacrime. Perché era questo che aveva fatto per tutta la sua vita, che lo avevano obbligato a fare. A Troy, dove Percy era cresciuto, viveva una bellissima signora, Fanny Houghtman, sarebbe diventata sicuramente una stella di Hollywood, ai suoi tempi, se non fosse stato per piccoli inconvenienti di vario genere. Sì, era davvero una donna stupenda sebbene non fosse più nel fiore degli anni, certo tutta quella bellezza era solo esteriore, dentro aveva il marcio. Forse il suo cuore era marcito in seguito alla sua carriera fallita e al divorzio con il suo adorato marito, oppure dopo alla morte di sua figlia Angela, ma questo non spiegava certamente ciò che faceva. Fanny accoglieva degli orfanelli in casa, li serviva e li riveriva, era davvero un amore di donna, poi se quelle "adozioni" fossero in regola e da dove provenissero i soldi per mantenere tutti quei bambini nessuno se lo domandava, insomma, ci si poteva solo che fidare, di una persona amorevole così. E infatti cresceva quei bambini presi dalla strada nel migliore dei modi: andavano tutti a scuola, erano sani, non si ammalavano mai e avevano molti amici. Fanny li spingeva in ogni modo possibile ad essere perfetti, lei si aspettava il meglio dai suoi cari trovatelli. Certo come tutti quei ragazzini facessero ad essere svegli e freschi di giorno a scuola nessuno se lo spiegava, visto che ogni sera la signora Houghtman riceveva vari ospiti nella sua accogliente casa, ma insomma, lei stava per compiere una carriera brillante, evidentemente erano tutti suoi vecchi amici appartenenti alle classi più abbienti. Tuttavia quella bella signora rappresentava tutto ciò che ci potesse essere di più orribile in quella società. Lei era cupidigia, era avarizia, era perversione.

La maggior parte di quei bambini lasciava la scuola a 15 anni per motivi di vario genere -povera donna, non aveva abbastanza soldi, evidentemente!-, solo i più forti continuavano. Nessun cittadino di Troy, ovviamente, poteva immaginare che di notte quella donna così adorabile potesse fare della sua casa un bordello. Ecco a cosa servivano tutti quei ragazzi. In un primo momento i bambini, abituati alla malavita degli orfanotrofi o, nei casi più gravi, alla vita per strada, abbandonati dai genitori biologici nella loro più tenera età, amavano quella signora che li aveva accolti in casa sua, trattandoli nel migliore dei modi, ma dopo qualche mese i più grandi si accorgevano che la loro nuova mamma iniziava a trattarli diversamente e che non era una cosa affatto comune, fra i loro coetanei, passare la notte con le mani di signori in giacca e cravatta nelle mutandine.

Percy era stato trovato da Fanny quando aveva 12 anni e si ricordava perfettamente di come, soltanto due mesi dopo la sua adozione, lo aveva consegnato nelle mani di una donna grassoccia coni capelli biondo platino, "Ti trova molto carino, Perce" gli aveva detto la sua mammina "Comportati bene, è una nobildonna!".

I bambini imparavano a tenere la bocca chiusa ben presto, rimanevano sempre ben impresse le punizioni, di gran lunga superiori e più temibili di una sculacciata, riservate ai "ribelli ingrati", come la signora Fanny chiamava i ragazzini che cercavano di chiamare la polizia o altro.

Percy era stato preso quasi nello stesso periodo di un altro bambino che allora aveva 8 anni: Nico Di Angelo, orfano di entrambi i genitori a causa di un incidente. Lui, sin dai primi tempi, era stato sfruttato più che altro per piccoli lavori di casa a vantaggio della padrona, considerato troppo magro e troppo pallido per poter piacere a qualcuno. Nico era stato spesso vittima di invidia o di prese in giro da parte degli altri bambini, alcuni risentiti perché a lui molto raramente spettava di dover passare la notte con signori grandi e grossi come loro dovevano fare, altri invece si sentivano superiori perché loro ricevevano soldi per quello che facevano, mentre lui si sporcava le mani in cucina e basta. Inutile dire che Percy, spinto da quella sua bontà e dal quel senso di protezione innato, fece subito amicizia con Nico, cercando di distrarlo più che poteva da quella sporca realtà in cui vivevano.

La maggior parte dei ragazzi, una volta cresciuti, scappavano, così come aveva fatto Percy, di certo Fanny non si poteva permettere di perdere la sua merce preziosa lasciandola andare allo sbaraglio. Tuttavia, quando uno dei suoi figliocci si dava alla fuga, lei non se ne curava più di tanto, certa che non sarebbero riusciti ad andare molto lontano. Soprattutto per questo motivo molti dei ragazzi rimanevano con lei, dicendo che ormai erano abituati a quella vita, faceva parte di loro. Era proprio questa la cosa più orrida, Fanny cresceva così quei bambini, insinuando quasi  nei loro cervelli l'idea che fosse giusto e normale vendere il proprio corpo. Percy era rimasto basito e schifato quando la maggior parte degli altri ragazzi più o meno coetanei, cresciuti con lui in quella casa, rifiutarono di fuggire con lui, sentendosi dire cose del tipo "Alla fine non è così male, Perce, qui abbiamo tutto". Così se ne era andato infuriato all'età di 18 anni, lasciandosi alle spalle tutti gli altri e i loro auguri di trovare qualcosa di migliore. In quel momento, seduto sulla panchina di fronte Casa Houghtman, gli sfuggiva davvero il motivo per cui non aveva portato Nico con sé, abbandonandolo lì da solo a marcire, nonostante lui, all'epoca quattordicenne, avesse chiaramente espresso il desiderio di scappare con lui. A quella richiesta Percy aveva semplicemente detto che era troppo piccolo, non poteva correre tutti quei rischi, ma in ogni anno passato lontano da quel posto era venuto alla conclusione di esser stato solo un fottuto egoista. Allora aveva declassato Nico al livello di tutti gli altri compagni, troppo arrabbiato con loro e ritenendoli così ottusi e accecati da Fanny da non capire che la libertà valeva molto di più di una misera banconota donatagli dai clienti dopo una notte di sesso. Forse era proprio per quel motivo che non riusciva a lasciarsi quel posto nefando alle spalle, il ricordo degli occhi tristi e malinconici e i singhiozzi di Nico al momento della sua partenza erano stati il suo grande rimorso della sua fuga; e forse era proprio per quel motivo che era tornato, ormai ventiduenne, davanti a quella casa a Troy, cittadina a tre ore da New York. Sperava di rivederlo, sperava di poterlo portare con sé questa volta, rimediando all'errore commesso 4 anni prima.

In quel momento qualcuno uscì dalla casa, probabilmente doveva buttare la spazzatura, portava un grosso sacco appresso. Ormai era sera e Percy non seppe riconoscerlo. Si chiese se in quegli anni Fanny fosse riuscita ad incastrare altri poveri bambini. La figura si avvicinò al cassonetto che si trovava a qualche metro di distanza dalla panchina di Percy. Fu proprio quando si trovò accanto al secchione, sotto la luce di un lampione, che lo riconobbe. Era Nico. Era cresciuto moltissimo, doveva avere più o meno 18 anni. Aveva mantenuto i suoi lineamenti dolci nel viso, ma quel pallido malaticcio aveva lasciato posto ad una pelle candida, quasi marmorea; si era alzato e sebbene fosse magro come Percy lo ricordava, la canottiera nera che indossava tradiva un fisico atletico. Dopo aver buttato l'immondizia si sciolse i capelli che teneva legati, lasciandoli disordinati, gli arrivavano quasi alle spalle. Alzò la testa verso il cielo e a Percy sembrò di vederlo sospirare. Dopo qualche minuto passato a contemplare le stelle che non si vedevano a causa delle luci del centro abitato, Nico si girò, tornando verso la casa. Quando ormai si trovava a metà strada, però, si girò di nuovo, come se avesse notato qualcosa. Fu in quel momento che vide la figura di Percy.

 

 

NDA

Aaaallora, non so bene che dire perché è una cosa che ho scritto di getto questo pomeriggio. Mi rendo conto di aver scritto una cosa grossa, forse delicata, quindi capisco anche che non so se riuscirò a proseguire questa long nel migliore dei modi, non ho pensato nemmeno ad un'eventuale fine, tutto nascerà da questo primo mini capitolo. Quindi, spero soprattutto di non lasciarla in sospeso, visto che ci tengo molto, difatti ho intenzione di approfondire al massimo i caratteri dei due personaggi principali. Tuttavia non credo includerò altri personaggi della saga, ma tutto può cambiare, ripeto che non ho ancora la minima idea di come proseguire ed argomentare il tutto, ahimè. In ogni caso spero vi piaccia e mi farebbe tanto tanto taaaanto piacere se recensiste, dicendomi cosa ne pensate, visto che è solo un'idea di fiction, ecco.

 

P.s. Sono ancora stanchissima  da ieri, come penso la maggior  parte di voi, quindi scusate se la struttura è un po' contorta e se ci sono errori. Comunque spero che tutti voi abbiate passato un felice Capodanno c:

 

  
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