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Autore: _Maelle    01/01/2015    0 recensioni
Più che altro è un miscuglio di pensieri e parole messe lì, e io cerco di dar loro un senso ma non ci riesco. perciò non so..
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi abituo pian piano all’idea che, si siamo diversi, a tragicamente uguali. Questo che vuol dire? Per me vuol dire che siamo uguali, quando sentiamo dolore. Perché diciamoci la verità, reagiamo quasi tutti allo stesso modo. Ora, io sto dicendo queste cose perché sono una ragazza che è incastrata in un corpo di una ventunenne la quale si sente ancora un’adolescente alle prime armi. il che è vero, nonostante i miei ventuno anni di età sono ancora molto acerba, come direbbero i poeti francesi. Sempre lì a cercare parole delicate per le loro muse. Ma comunque, non è di questo che voglio parlare. Voglio parlare dell’età che non conta. Io in verità non ho ventuno anni, e in verità li ho, ma non fisicamente comunque. Per la cronaca, sono bloccata in un fisico che odio e che non faccio niente per migliorare, ed “ehi, io riconosco i miei errori!”. Dicevamo, che sono un adolescente per molti aspetti, per altri sembro mia nonna in pratica. Nonna non me ne volere, sei stata una donna e una figura di riferimento importante per me, e mi manchi come l’aria, ma ho ancora ventuno anni e della mia vita non so che fare. Insomma, sto farneticando e voi alla fine di tutto questo direte “ma che cazzo ho letto?” e forse non tornerete mai più a leggere le mie storie, ma passetemi questo nonsense. Bene vi descrivo la situazione. Sono le 5:30 del mattino, sono sotto le coperte con il pc sulla pancia e le mani ghiacciate, non riescono a smettere di tremare, sono offuscata dall’insonnia, quindi farnetico. Ho i pensieri confusi, ma sono lucida abbastanza da capire che sono confusi. Mi sfuggono. Appena un pensiero si crea l’altro arriva a sovrastarlo e dimentico cosa stavo pensando prima, cerco invano di ricordare cosa stavo pensando ma niente. Proprio non ci riesco. E allora mi abbandono al nuovo pensiero che fa la stessa fine del precedente, tutti i miei pensieri fanno la stessa fine, un po mi dispiace erano miei e li ho persi. Credo di provare l’un per cento del dolore che prova una madre a perdere il proprio figlio. No sto esagerando. Comunque avete capito. Insomma, sono qui che cerco di acchiapparne uno quando eccolo che arriva. Sento che questo è più forte degli altri. Ed eccola la mia vocina che a chiara voce mi continua a ripete “che stai facendo? tu non eri così una volta, tu eri una bambina con affetto e amore e tutti ti amavano. Ora sei una ragazza che arriva a distruggersi sera dopo sera, perché la vita che ha è troppo da sopportare, il peso è troppo, e non ce la fa a tenersi in piedi.” Capisco, che vista dall’esterno sembra che io conduca una vita perfetta. Ho una casa mia, vado all’università, prendo 30 agli esami, ho un sacco di colleghi che mi hanno eletta consigliere di dipartimento, ho nuovi amici che accettano le mie stranezze, ho la coinquilina che è troppo presa dai sui problemi per vedere, che piango praticamente ogni giorno. Piango perché è troppo forte, il dolore. Perché ho avuto 5 ragazzi che mi venivano dietro e con nessuno ci ho fatto niente, perché non erano quello che volevo. Non che non fossero bei ragazzi, o che non mi davano attenzione. Anzi. Tutti o quasi ogni volta che venivano a trovarmi, portavano dolcetti o addirittura intere cene di cinese e giapponese. Sapevano come comprarmi, e io per un po mi lasciavo comprare. Ma quando loro mi chiedevano “noi cosa siamo?” io dicevo sempre “amici, conoscenti o qualcosa in mezzo” e a loro, ovviamente, non bastava. Così mi dicevano “devi deciderci, io non sarò qui per sempre, devo capire se posso amarti” Si perché io dico a tutti la stessa cosa “non ti innamorare, o almeno cerca di evitarlo, se mi conoscessi davvero non vorresti innamorarti di me”. Uno dei primi ragazzi che ho avuto qua, ha avuto la felice idea di innamorarsi senza dirmi niente. Quando una delle sue migliori amiche mi disse che era innamorato io dissi “No, lo avevo avvertito” e dopo un po di tira e molla l’ho lasciato. Non c’era altra scelta per me. Ho 21 anni e ancora non mi sono mai innamorata. Non che gli esempi che prendo sono dei migliori. Insomma, non sono romantica, ma realistica e quindi guardo la cosa sotto un punto di vista…come dire…cinico. Mi piacciono le storie d’amore già scritte. Quelle impossibili ma che alla fine si sa che staranno insieme ma che ti lasciano con il respiro sospeso fino alla fine. Mi correggo, sono masochista. Le cose tutti baci e miele non fanno per me. Sono cresciuta con soli maschi attorno, non ho avuto un’amica fino ai miei 15 anni. Quindi capite, vivere per 15 anni con amici maschi vuol dire che mi rende una che pensa con il cazzo, se lo avessi. In verità ogni tanto il mio lato da femmina del sud esce fuori, e mi piacciono i baci lunghi dati sotto la pioggia, quelli un po sofferti, quelli che alla pioggia si uniscono le lacrime. Dio mio che miele. Torniamo alle abitudini giornaliere. Io sono una che crede poco all’amore. Che preferisce mangiare patatine fritte e gelato fino alle 4 del mattino giocando a Call of Duty o a Diablo con mio fratello il quale continua a dire “Perché ho deciso di tramandare tutto il mio sapere a te, ora mi batti sempre!” E io con risata malefica rispondo che sono la migliore e non c’è storia. In ogni caso, la mia vita è un tira e molla con me stessa. Non riesco ad innamorarmi e voi direte “l’amore è una cosa che capita, non la programmi” ma non è possibile che il mio grande amore ancora non l’ho trovato. Forse ho avuto esempi sbagliati, tipo mia sorella. Lei si è innamorata del suo uomo a 16 anni, e stanno insieme da all’ora, felicemente sposati e con due figli. Ma mia sorella non sono io, e questo lo capisco. Io non ho intenzione ne di sposarmi ne di avere figli. Voglio solo qualcuno che mi accetti per quella che sono, con cui fare l’amore e addormentarsi abbracciati la notte, con cui uscire e ubriacarmi e litigare e poi farci pace e… non so. A volte i punti sospensivi mi capiscono, altri li vedo come minacce. In ogni caso, sto aspettando. Non so cosa esattamente, ma credo che quando arriverà capirò.

   
 
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