Odio piangere. Ogni volta mi so gonfiano gli occhi, diventano rossi e mi bruciano, le labbra sono più rosse e screpolate, respiro affannosamente e sono scossa da brividi. Ma da un po' di tempo sembra che io mi ci debba abituare. La mia vita è un disastro e io non sono mai stata brava a risolverne. Vorrei qualcuno con cui parlarne, ma non ho amici. Nessuno di cui io mi fida. Una volta ho confidato un segreto ad una persona, lei è riuscita a tenerlo segreto, ma eravamo troppo diverse. Lei una ragazza bella, con molti amici e tante persone intorno. Io sola con nessuno al mondo. Forse è l'unica al mondo di cui posso fidarmi, ma ormai siamo due sconosciute. Siamo diventate grandi entrambe, forse lei di più, ma fatto sta che siamo cambiate. In questo periodo mi sono ritrovata spesso a pensare alla mia possibile fuga. Vorrei non essere mai nata o magari morire in questo momento. Ma non me ho il coraggio. Non ho il coraggio di prendere quella decisione. Forse sono codarda, ma è la verità. Nessuno sospetta di niente, nemmeno le mie sorelle, che sono le persone a cui tengo di più al mondo. Non voglio che nessuno sappia che voglio morire. A quanto pare ci sto riuscendo. Basta una battuta e una finta risata. Però spesso esplodo e mi sfogo piangendo, ma nessuno mi ha mai vista, perché corro in bagno o sotto le coperte e fingo di stare facendo qualcosa. Io non so se siano normali questi pensiari, ma ormai non mi importa più. Ho scherzato molte volte sul fatto di voler parlare con uno psicologo, quando in realtà sarei dovuta essere io la psicologa, ma ora, ora ne ho bisogno davvero. Ho bisogno di capire cosa non vada in me. Provo odio verso me. Se mi guardo alla specchio mi vien voglia di gridare e ad alimentare questo disturbo mentale che mi ritrovo, ci sono le mie compagne di classe per le quali non valgo molto. Sono l'ultima ruota del carro. Mi faccio schifo e ho bisogno d'aiuto. Questi non sono i pensieri di una tumblr-girl, ma i pensieri di una ragazza che vorrebbe guarire dalla sua dipendenza alla morte.