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Autore: Ester96    02/01/2015    2 recensioni
I quattro monaci si stanno allenando, quando il loro maestro li chiama, vuole presentargli una misteriosa ragazza che diventerà compagna delle loro avventure. Ma chi è questo singolare individuo? Perché ha dei tratti così unici? Qual' è la sua storia? Queste sono le domande che frullano per la testa agli apprendisti, che ancora non sanno che questa ragazza diventerà presto una potente alleata.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chase si alzò dal suo trono nero e si avvicinò, i suoi passi risuonarono nell'immenso salone, accompagnati solo dal mellifluo gorgoglìo dei fiumiciattoli che scorrevano lì accanto, quando fu abbastanza vicino osservò attentamente Ombra, soffermandosi in particolare sulla coda e sulle cicatrici.
<< Sei proprio tu, il guerriero che affrontai quella sera, finalmente ci rincontriamo, era da tanto che aspettavo questo momento. >>
Wuya guardò prima l'uno e poi l'altro, confusa : << Voi...vi conoscete? >>
<< Non proprio >> rispose Chase, << diciamo che abbiamo avuto un piccolo scontro qualche anno fa. >>
All'inizio Ombra aveva avuto delle difficoltà a ricordarsi di lui, ma poi gli era tornato tutto alla memoria, l'uomo dai capelli verdi che aveva minacciato quel povero vecchio, la grinta e la bravura che aveva mostrato nel combatterla, e ora per uno strano scherzo del destino era a chiede aiuto proprio a lui, ma se lo avesse saputo non avrebbe mai accettato, gli era da subito parso un uomo crudele e spietato e ora non poteva che esserne certa, quasi le veniva voglia di prendere e andarsene senza dire una parola, ma ormai era tardi.
Chase le rivolse uno sguardo.
<< Cosa ci fai qui, in compagnia di questa strega? E poi non ho ancora avuto il piacere di conoscere il tuo nome. >>
<< Mi chiamo Ombra, e sono... >>
Prima che potesse finire di rispondere, Wuya si avvicinò al volto dell'uomo e fissandolo con i suoi grandi occhi gialli gli disse: << Hai davanti a te la Shùnxù. >> un sorriso obliquo si dipinse sulle sue labbra. 
Chase alzò le sopracciglia: << Ah si? Ora capisco. >> si voltò dando le spalle alle due ospiti. 
<< Ecco spiegato il tuo talento in combattimento, e il tuo desiderio sfrenato di aiutare il prossimo, chiunque esso sia. >>
Chissà perché, ma qualcosa le disse che quest'ultima affermazione non voleva essere un complimento.
La strega volteggiò in aria, le sfuggì un risolino.
<< Ora ti è chiaro, vero? Beh, ma lei è qui per un motivo, vorrebbe sapere se il grande Chase Young è capace di guarirla da quella terribile maledizione che l'affligge, l'avrai sicuramente notata; le ho suggerito io di venire qui, proprio perché so che tu maledici allo stesso modo i guerrieri che riesci a sconfiggere. >>
Wuya indicò le tigri che sonnecchiavano placide accanto al trono di Chase.
L'uomo reclinò la testa.
<< Sei stata sciocca, strega, la maledizione che lega questi guerrieri a me è completamente diversa da quella che tormenta Ombra, la sua è molto più potente e antica, non credo esista al mondo uomo o tomo magico capace di scioglierla.
Non è da te confondere due sortilegi così diversi, Wuya, me ne domando il motivo. >> 
Alla notizia che tutti quei felini che li circondavano in realtà erano uomini, Ombra si sconvolse, li guardò e provò compassione, in un certo senso erano simili, forse la loro condizione era persino peggiore, privati anche della libertà, si voltò verso Chase, guardandolo con una certa aria di sfida negli occhi.
<< Che tu fossi crudele l'avevo capito anni fa, ma non credevo fossi addirittura un mostro. >>
Lui tornò a osservarla, quasi stupito, per poi scoppiare in una risata amara.
<< Sono un mostro più di quanto tu possa immaginare, ma non è il momento di parlarne; ora non mi interessa altro che la rivincita, voglio mostrarti il mio vero talento in battaglia. >> 
Ombra era pronta a combattere, non aveva nessuna paura nonostante avvertisse l'incredibile forza che l'aura di quell'uomo emetteva, ma prima che potesse accadere qualsiasi cosa Wuya si intromise allarmata, si avvicinò all'orecchio di Chase e sussurrò: << Aspetta, fermo, ho promesso alla ragazza che non avrebbe subito la ben che minima conseguenza, e ho bisogno che lei si fidi di me, almeno in parte, per attuare un piano che la porterà dalla parte del male. >>
Chase portò gli occhi al cielo, normalmente si sarebbe limitato a zittire il fantasma, ma questa volta ciò che gli aveva detto stava stuzzicando il suo interesse.
Si rivolse a Ombra: << Per questa volta ti lascerò andare, ma sappi che non finisce qui. >>
L'uomo in armatura si allontanò dalla Shùnxù, rimasta un po' interdetta dall'improvviso cambiamento di idee di Chase, cosa gli aveva detto Wuya?
Uscita da quello strano castello, la strega violacea le si affiancò.
<< Mi dispiace che sia finita così. >>
Ombra la guardò, non pensava che sarebbe riuscita ad andarsene da lì illesa, invece Wuya questa volta era stata sincera, forse non era così malvagia, dopotutto. 
<< Non ti preoccupare, immaginavo che non esistesse una cura, grazie lo stesso. Sarà ora che torni al tempio, il maestro Fung mi striglierà sicuramente per essermene andata via. >>
<< Ok, beh, se non ti dispiace io non ti accompagno, ho ancora delle faccende da sbrigare. >>
Wuya la abbandonò per tornare indietro, per tornare da Chase.
<< Allora, Wuya, dimmi, perché l'hai portata da me? >>
L'uomo era seduto sul suo alto trono e accarezzava la testa di una delle sue tigri.
<< Pensavo che se non te l'avessi mostrata, non avresti mai creduto che avessi trovato l'Unica, volevo farti sentire l'odore del suo potere, ora è forte dentro di lei, e sta crescendo sempre di più! >>
<< Su questo hai ragione, quando la incontrai, due anni fa, il suo potere non era così sviluppato e non ne avvertii la traccia, invece adesso, quasi riesco a... a vedere la sua anima. >> stese davanti a se una mano, come a volerla toccare, ma la ritrasse subito, stringendo il vuoto. << Ma è troppo, maledettamente, bianca, ormai è la Shùnxù, non potrà passare alle nostre schiere, lo sai. >>
Wuya sogghignò.
<< E invece è qui che ti sbagli, come ti ho detto prima, io ho un piano; però avevo bisogno di una mente astuta come la tua per metterlo in pratica, non potevo mica chiederlo a Jack... >>
Pronunciò il suo nome quasi nauseata, mentre il signore del male sorrideva compiaciuto, aveva provato una strana attrazione per quella ragazza, e non vedeva l'ora di averla dalla sua parte.


Ombra tornò al tempio che il sole stava tramontando, appena la vide, il maestro Fung non le chiese neanche dove era andata, la sgridò e la punì, per due settimane avrebbe dovuto lavare tutti i piatti da sola e fare il doppio turno di guardia alla cripta prima di andare da lui per i soliti allenamenti notturni; la Shùnxù non protestò, il maestro aveva ragione, era stata un'incosciente e un'avventata, ora doveva pagarne le conseguenze.
Stava finendo di lavare i piatti in cucina, sfregava quei dischi bianchi con decisione, soffermandosi ogni tanto a giocare con le bolle di sapone e facendo scoppiare con la punta dell'indice quelle che si sollevavano leggere; delle voci confuse alle sue spalle l'avvisarono che i suoi compagni la stavano per raggiungere.
<< Ora ci devi dire dove sei finita. >>
Le chiese Kimiko, quasi preoccupata.
<< Mi sono solo persa nel bosco qui vicino, ho voluto addentrarmi in profondità ed ho smarrito la via, niente di ché ragazzi, tranquilli. >>
Non riuscì neanche a guardarli mentre mentiva, tenne gli occhi fissi sui piatti che aveva davanti, la verità era che si vergognava di essersi fatta tentare dalla parte del male, quindi preferì non rivelare nulla.
Raimundo sorrise divertito.
<< Beh almeno niente piatti da lavare per noi per due intere settimane, evvai ! >>
Kimiko gli tirò una gomitata nello stomaco.
<< Aio! Ma che... Oh, hai ragione, scusami Ombra. >>
La Shùnxù si fece una risata, anche se notò di sottecchi che Omi la guardava sospettoso.
Seduta sui gradini della cripta a gambe distese, Ombra rifletteva sull'incontro che ormai era avvenuto già qualche giorno fa, inspirò l'aria notturna distraendosi per un attimo ad ascoltare il cicaleccio proveniente dagli alberi vicini, che tanto le ricordava le notti passate a dormire all'aperto di non molto tempo fa, poi pensò al suo maestro, chissà se sarebbe stato ancora fiero di lei dopo aver tentato di usare la strada sbagliata per poi mentire ai suoi compagni, si morse il labbro e sospirò, ormai quel che era fatto era fatto, non si poteva tornare indietro.
Improvvisamente sentì un leggero scricchiolio, Ombra si alzò in piedi acuendo i suoi sensi per capire da dove fosse arrivato quel suono, notò un albero davanti a lei, si avvicinò e avvertì la presenza di qualcuno, no, non era più lì, si era spostato, ora era di fianco, si voltò a destra, no, si era mosso un'altra volta, Ombra si guardò intorno, confusa, era troppo svelto, non riusciva ad individuarlo, sembrava essere ovunque e da nessuna parte insieme, la ragazza chiuse gli occhi e si concentrò solo sull'udito, per un attimo le sembrò che un ciclone la circondasse da quanto era veloce l'intruso, poi tutto cessò, ora sentiva con chiarezza la sua posizione, era davanti a lei, aprì gli occhi, a pochi centimetri di distanza dal suo naso vide Chase Young che sorrideva sornione, d'istinto Ombra indietreggiò.
<< Perché sei qui? >> la voce le tremò.
<< Non ti preoccupare, non voglio farti del male, per il momento. >>
Chase allargò il suo sorriso, Ombra sentì l'agitazione stringerle la gola, ma si costrinse a calmarsi.
<< Che cosa vuoi, allora? >> l'attimo di panico che poco prima l'aveva pervasa ora era scomparso, lasciando il posto a un certo fastidio per quell'apparizione improvvisa.
Un braciere accanto a loro scoppiettò, mosso dal vento, e sparse cenere ardente nell'aria che fluttuò leggera, scaldando l'ambiente.
Chase sospirò rilassato.
<< Volere, volere...cos'è, in fondo, se non la causa prima per cui il mondo si muove? Tutti noi abbiamo bisogno di un obbiettivo, qualcosa a cui anelare, forse è per questo che ogni tanto ci appare di sfuggita la sensazione che la nostra vita abbia un significato, ma purtroppo comincio a pensare che sia un'impressione totalmente effimera. >>
L'Unica alzò un sopracciglio, spiazzata.
<< Mi stai dicendo che hai intenzione di abbandonare ogni tuo scopo malvagio? >>  la ragazza sapeva bene che la sua era una domanda ingenua, ma non poté fare a meno di provare a domandarglielo.
<< Oh no, mi sarebbe impossibile, abbandonare il proprio scopo, per quanto futile, sarebbe come lasciarsi morire. >> 
Chase abbassò lo sguardo, sembrando per un istante molto più vecchio e stanco, ma si riprese subito, sfolgorante di vita nuova, ciò lasciò di stucco Ombra, non sapeva proprio cosa pensare di lui, ogni tanto appariva come l'essere più spietato, altre volte come un'anima in pena, solo in cerca di pace interiore, ciò la destabilizzava, facendo nascere in lei emozioni contrastanti che la confondevano.
<< In ogni caso >> riprese lui deciso, con una nuova luce che gli illuminava il volto << è proprio perché penso di aver trovato qualcuno degno di battersi con me che sono qui, sei la sola che in tutti questi anni si sia dimostrata abile quanto il sottoscritto nel combattimento e quindi mi sono scomodato per ricordarti una cosa. >>
Chase si avvicinò di nuovo a lei a grandi falcate, con le braccia conserte dietro la schiena, i suoi occhi ambrati brillavano.
<< Forse non oggi, forse non domani, ma un giorno ci scontreremo di nuovo, prendila come una promessa. >>
Ombra sussultò, mentre l'uomo in armatura scompariva nella notte, si era messa davvero in un bel guaio, per quanto tempo l'avrebbe perseguitata? Cavoli, ci mancava solo quella.
Si riscosse dai suoi pensieri, sarebbe già dovuta essere dal maestro Fung per il suo solito allenamento, mentre percorreva la strada di corsa, mutò, come al solito, in una pantera, arrivata al luogo dell'appuntamento trovò un maestro molto accigliato che la fulminò con lo sguardo.
<< I ritardi non sono concessi signorina, ciò che il miglioramento richiede è perseveranza e dedizione. Su cominciamo. >>
Purtroppo il suo allenamento andò di male in peggio, finché non crollò esausta.
Fung sospirò paziente : << Questa notte sembra che tu abbia proprio la testa altrove, è inutile continuare a provare, ma ho fiducia in te, provaci per un' ultima volta, ricorda, libera la mente da ogni pensiero, dimentica quello che sei, e riuscirai nell'impresa. >>
Ombra lo guardò, non voleva deludere ancora Fung, prese il coraggio a due mani, questa volta doveva farcela, si sedette composta, chiuse gli occhi e si concentrò, all'inizio l'angoscia la pervase, il panico le avvolse il cuore, stava per cedere, combattere la fredda maledizione radicata dentro di lei era davvero difficile, ma poi, come una visione, il volto di sua madre che sorrideva felice le apparve, da quanto tempo che non pensava a lei,  poi riuscì a vedere anche il maestro Lao che con gli occhi pieni di orgoglio le diceva addio, Ombra si placò, una sensazione di calore la pervase, ora riusciva a scorgere anche Omi, Kimiko, Raimundo e Clay che la accoglievano nelle loro vite come una compagna, un'amica; adesso Ombra era sicura di riuscirci, sgomberò la mente, lasciò spazio solo al vuoto, ora non era più lei, era una spina di un cactus nel deserto, era una goccia nel mare, era la più alta montagna, era un fiore nei campi infiniti, era la quercia più vecchia della foresta, era pura armonia, non era più niente, e al contempo era tutto, finalmente tornò in sé, riaprì gli occhi, ce l'aveva fatta, era tornata umana, il maestro Fung la guardava sorridente. 
<< Credo che non smetterai mai di sorprendermi, ora va a dormire, ne hai bisogno. >>
Il giorno dopo gli allenamenti ripresero regolarmente, mentre nelle giornate precedenti Ombra non aveva quasi mai parlato con nessuno, quella mattina le era tornato il buon umore grazie agli ultimi fatti avvenuti quella notte, infatti lo raccontò allegra a Omi, Kimiko, Clay e Raimundo che si complimentarono con lei, ma mentre ne discutevano un draghetto agitato li interruppe.
<< Ragazzi! Un nuovo Shen Gon Wu si è rivelato! Si chiama Topo Odoku.
Affrettiamoci, il viaggio sarà lungo. >>
I ragazzi salirono elettrizzati sulla schiena di Dojo, era da un po' che non entravano in azione e non vedevano l'ora di ritornare in gioco.
Dopo qualche ora di viaggio il drago atterrò in una prateria.
<< Purtroppo siamo solo a metà del nostro cammino. >>
I monaci si guardarono con un espressione nauseata, la notizia di non essere ancora arrivati non li entusiasmava.
<< Quindi ora che si fa? >> chiese Kimiko.
<< Si scende. >> rispose Dojo, indicando una grotta poco più in là.
<< Bisogna andare molto vicini al centro della terra per recuperare il topo Odoku. >>
Poco dopo essere entrati nella grotta si accorsero che un forte odore di zolfo impregnava l'ambiente, e scendendo sempre più dei fumi cominciarono a fuoriuscire da fori nelle pareti, che fecero lacrimare gli occhi dei ragazzi.
Una volta usciti dal tunnel, si ritrovarono in un ampio ambiente sospeso sulla lava. 
<< Dovrebbe trovarsi qui. Da qualche parte. >>
Dojo si guardò in giro, con occhi attenti, ma mentre i monaci perlustravano la zona uno scossone improvviso fece tremare la terra sotto i loro piedi, cinque robot a forma di vermi giganti sbucarono fuori da una parete e tra di loro l'immancabile Jack Spicer fece la sua comparsa. 
<< Salve a tutti gente, vi mancavo? Vedo che ci siete tutti, schiappe, Ombra. >>
La ragazza ricambiò il saluto con un gesto del capo.
<< Mi dispiace, ma non posso intrattenermi per molto, ho altre faccende da sbrigare. >>
<< Sbruffone come al solito, Jack. >> ringhiò Clay.
<< Vermi-bot, all'attacco! >>
I cinque robot si scagliarono a gran velocità contro i monaci, ma prima che potessero raggiungerli una folata di vento, creata da un movimento della Shùnxù, li spazzò via, facendoli cadere nel magma.
A Jack si gonfiarono gli occhi a palloncino, si vedeva che si stava trattenendo dallo scoppiare a piangere.
<< Mi dispiace per te, caro Spicer, ma hai appena subito un'altra umiliazione. >> gli rinfacciò Omi, contento, ma un'altra scossa interruppe il loro discorso.
Raimundo si guardò attorno allarmato : << Credo proprio che i tuoi stupidi vermi, forando il terreno per raggiungerci, abbiano reso instabile questo posto. >>
Pezzi di soffitto caddero, rischiando di schiacciarli, anche una parete accanto a loro crollò, rivelando finalmente lo Shen Gong Wu, ma prima che potessero cantar vittoria, tre enormi ragni uscirono dalla grotta che si era formata.
<< Ragni giganti?! Credevo fossero solo una leggenda. >> Omi e i suoi compagni erano sbalorditi, ma le urla del drago li riportò alla realtà.
<< Qui crolla tutto! Ritirata! >> Dojo si ingrandì e li raccolse tutti, per scappare fuori dalla caverna.
Quando furono tornati al tempio il maestro Fung li raggiunse con un espressione sconvolta sul viso.
<< La situazione è molto grave, ragazzi. Non so cosa sia successo, ma qualcuno deve aver liberato i ragni giganti, questi ultimi sono dei consumatori, mangiano qualsiasi cosa, persino la terra stessa, e non si fermeranno finché non avranno divorato ogni cosa. Avete recuperato il topo Odoku? Esso è fondamentale per far tornare la pace. >>
I monaci guardarono per terra, un po' imbarazzati.
<< Ecco... >> cominciò Clay, torcendosi le mani << Purtroppo c'è stato qualche piccolo problema e... >>
<< Non voglio sentire altro. >> lo interruppe Fung << Domani mattina, all'alba, partirete nuovamente alla ricerca dello Shen Gong Wu, ne va della salvezza del pianeta. >>
 

Il giorni dopo, mentre viaggiavano sulla schiena del dragone, dall'alto notarono che in molte zone si erano formati miriadi di grandi buchi nel terreno, da dove fuoriuscivano ragni giganteschi.
<< Che schifo. >> commentò Kimiko.
Omi le diede ragione, aggiungendo:<< Dobbiamo assolutamente riparare al nostro errore e non abbiamo un'ora da perdere. >> 
<< Semmai, un minuto da perdere. >> lo corresse la ragazza.
Il piccolo monaco alzò le spalle.
<< Il tempo è relativo. >>
Tornarono, quindi, al centro della terra, dove però ciò che era franato ora occupava metà dello spiazzo.
<< Ottimo, adesso sarà ancora più difficile trovare quel maledetto topo. >> si lamentò Raimundo.
<< Spera di non incontrare quei ragni, invece. >> disse Kimiko.
Cominciarono a cercare, quando il cumulo di macerie tremò violentemente, una punta d'acciaio squarciò il terreno seguita dalla macchina scavatrice di Jack, che si fermò poco distante dai monaci, ne discese Spicer trionfante, con in mano lo Shen Gong Wu.
<< Stavate cercando questo? >> sghignazzò.
Dietro di lui apparvero Wuya e Chase Young.
All'entrata in scena di quest'ultimo Ombra si mise una mano sul volto, disperata, era l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento.
<< Smettila di gongolare e usa lo Shen Gong Wu! >> sbraitò Wuya.
<< Si, si, stai calma. >> Jack alzò al cielo l'oggetto che teneva in mano, prese fiato, ma prima che riuscisse a dire qualsiasi cosa, vide sopra di sé due enormi ragni e con un grido acutissimo lanciò lontano il topo Odoku gettandosi tremante fra le braccia di Omi. Sia Ombra che Chase corsero in contemporanea verso il luogo dove sarebbe caduto lo Shen Gong Wu, saltarono, la Shùnxù allungò un braccio e le sue dita sfiorarono l'oggetto, ma prima che potesse afferrarlo un forte urto la fece crollare a terra, rotolando aggrappata a ciò che l'aveva colpita; quando finalmente si fermò la testa le girava ancora, stordita riaprì gli occhi, trovandosi abbracciata a Chase Young che la fissava immobile, quasi fosse stato ipnotizzato, lei si staccò subito, imbarazzata, prese fiato e, sentendosi meglio, si rialzò; guardò intorno a sé alla ricerca dei suoi amici, ma non riuscì a scorgere niente, se non macerie.
<< È inutile, un crollo ci ha separati dagli altri e lo Shen Gong Wu è perduto. >> disse Chase, che nel frattempo si era riscosso, alzandosi da terra.
<< Perfetto, davvero perfetto! >> esclamò sarcastica Ombra, dando un calcio alla parete di pietra, per un attimo pensò di spostarla usando il potere della Terra, ma probabilmente avrebbe solo reso il posto ancora più instabile, provocando altre frane e cedimenti, era meglio non rischiare.
<< Direi che l'unica cosa sensata da fare è collaborare, il nostro nemico é comune, unendo le nostre forze potremmo fermare l'avanzata dei ragni. >> disse l'uomo dai capelli verdi, con una tranquillità quasi disarmante. 
<< E come? Per riparare al nostro errore dovevamo recuperare il topo Odoku, senza non saprei neanche cosa fare. >>  Ombra portò le mani ai fianchi, preoccupata.
<< Intanto pensiamo a raggiungere il resto del gruppo, qui c'è un passaggio, seguimi. >> 
I due entrarono in una galleria buia, scendendo sempre più nel ventre del mondo, la Shùnxù accese una fiammella sulla punta di un dito per fare un po' di luce.
Mentre camminavano a Ombra venne in mente un'idea, era indecisa se discuterne o meno con il suo inusuale accompagnatore, ma non vedendo niente di meglio da fare gliene parlò.
<< Sai, stavo pensando, infondo sono solo ragni, e se non mi sbaglio dovrebbero prendere ordini da una specie di regina, no? Quindi basterebbe sbarazzarci di lei e delle uova e dovremmo riuscire a fermarli. >>
L'uomo in armatura ci pensò su, facendo vagare lo sguardo nel oscurità davanti a loro.
<< Non è una cattiva idea, peccato che per ora non conosciamo l'ubicazione esatta della regina, e anche se la trovassimo non penso sarà facile abbatterla. >>
Ombra storse la bocca, Chase aveva ragione, fissò la fiammella sul suo dito, un po' abbattuta, ma nel rosso vivo del fuoco Ombra vide un buon modo per affrontare il più grosso ragno mai esistito.
Immersi in quell'ambiente soffocante avanzavano fianco a fianco, come se si conoscessero da una vita, entrambi accomunati da un destino che gravava sulle loro spalle per certi aspetti simile, tanto vicini quanto distanti l'uno dall'altra. 
Un improvviso mugolio li fece fermare.
<< C'è qualcuno? >> chiese la ragazza, facendosi avanti.
<< O-Ombra? Sei tu?  >> piagnucolò la voce, da un piccolo masso fuoriuscì Dojo, terrorizzato, che, però, non appena la vide saltò di gioia e la abbracciò arrotolandosi attorno al suo collo.
<< Dojo! Sono contenta di vederti sano e salvo, ma gli altri dove sono? >> 
A quel pensiero il draghetto rabbrividì e sgranò gli occhi.
<< Sono stati i ragni! I ragni li hanno presi e li hanno portati... >>
<< Dove? >> intervenne Chase.
Notandolo per la prima volta Dojo si spaventò maggiormente e si strinse più stretto attorno a Ombra.
<< Che ci fai con questo tipo, Ombra? Non sai che è pericoloso? >>
La Shùnxù gli carezzò la testolina squamata cercando di tranquillizzarlo.
<< Non ti preoccupare, abbiamo stretto un'alleanza momentanea, ma ora dimmelo, dove li hanno portati? >>
<< Al nido! >>


Davanti a loro un piccolo lago d'acqua limpida ospitava al suo centro una rilucente città bianca, i palazzi di marmo del color della neve, ora mezzo diroccati, mostravano ormai solo in parte lo sfarzo e la bellezza che secoli fa dovevano aleggiare in quel luogo, il tempo non è stato clemente, divorando fontane, statue e case che adornavano i grandi viali che adesso si presentavano colmi solo di polvere e rocce, nonostante questo però, lo spettacolo che si mostrava lasciava ancora gli osservatori a bocca aperta e pieni di ammirazione verso il popolo che doveva aver costruito quel luogo.
Dojo indicò una grande galleria scavata proprio vicino a quella città incantata, la imboccarono senza esitazione. 
Si muovevano silenziosamente, ma appena svoltarono un angolo dieci ragni giganti li colsero di sorpresa circondandoli, Chase e Ombra si diedero un occhiata, non ci fu bisogno di parole, l'uno intese subito l'altro, si misero schiena a schiena combattendo come se fossero stati una singola persona, completandosi a vicenda; abbatterono tutti gli avversari, rimanendo quasi senza fiato.
<< Ancora una volta hai dimostrato di essere alla mia altezza. Se solo volessi rimanere mia alleata anche in futuro, noi due insieme potremmo fare cose che nessuno al mondo riuscirebbe neanche a immaginare. >> il tono di Chase era solenne, ma la Shùnxù non si fece incantare, indurì l'espressione del volto, mai nella vita avrebbe scelto la parte del male.
<< Continuiamo ad avanzare. >> disse, con tono glaciale.
Dopo un po', Dojo, che fino a quel momento era rimasto allacciato al collo della ragazza, iniziò a spostare lo sguardo tra Ombra e Chase varie volte, finché quest'ultimo non si irritò.
<< Smettila, piccola lucertola insolente. >>
<< Stavo solo notando >> dichiarò il drago, avendo ormai acquisito coraggio grazie alla vicinanza con la Shùnxù  << che sembrate molto affiatati voi due, basta un occhiata di uno per far capire all'altro i suoi pensieri, e ciò non mi piace, non mi piace affatto. >>
<< Viscido essere... >> cominciò Chase minaccioso, ma Ombra lo zittì con un gesto della mano, sopra le loro teste i quattro monaci e Jack si dibattevano avvolti in fitte e vischiose ragnatele, con un agile salto Chase recise il sottile tessuto che teneva i ragazzi appiccicati al soffitto, facendoli cadere pesantemente a terra; mentre si districavano dalla tela, però, un forte rumore li distrasse, facendoli voltare nella direzione da cui proveniva, Dojo schizzò spaventato sotto il cappello di Clay, assomigliava allo zampettare di un essere troppo grosso per riuscire a muoversi facilmente in quella galleria, continuando quindi a dare spintoni alle pareti con l'immenso ventre.
Raimundo rabbrividì: << Questa sarà sicuramente la regina, che torna per nutrirsi delle sue prede, dobbiamo uscire subito da qui. >>
Ma prima che potessero muoversi l'immondo essere si presentò ai loro occhi, alla vista della bestia Ombra deglutì orripilata, il gigantesco ragno fece schioccare le due poderose tenaglie da cui colava ininterrottamente bava dal color verde pallido, il puzzo di carne marcia che la sua folta peluria emetteva fece venire un conato di vomito ai presenti, paralizzati dalla paura e dal raccapriccio, solo l'urlo disperato di Jack che cominciava a fuggire riuscì a riscuoterli.
<< Scappiamo! >> urlarono in coro i monaci, correndo a perdifiato lungo la galleria per raggiungere l'uscita, la regina li inseguì arrabbiata dando scossoni sempre più forti alle pareti che, instabili, cominciarono a crollare, rischiando di travolgerli; a metà della sua corsa Ombra tornò in sé, non poteva fuggire così, quell'essere, insieme alle uova che portava nell'addome, dovevano essere distrutti, altrimenti il destino del mondo sarebbe stato segnato, si bloccò, mentre gli altri si giravano a guardarla senza capire il suo gesto.
<< Non vi preoccupate per me, vi raggiungerò dopo. >> sorrise, consapevole che probabilmente non li avrebbe più rivisti; i monaci, presi dal panico, non si fermarono a riflettere su quelle parole e continuarono a scappare. 
Ombra si voltò indietro decisa, la regina ormai non era più molto distante, rallentata dalla sua enorme mole, la Shùnxù si concentrò chiudendo gli occhi, prese un profondo respiro e il simbolo della tigre si illuminò sulla sua fronte, ogni sua paura si sciolse e dalle sue mani scaturirono potenti fiammate, le lingue di fuoco si fusero in un unico pilastro di fiamma color del rubino, ora però veniva la parte difficile, Ombra spinse in avanti il pilastro, continuando ad alimentarlo, ogni suo muscolo era teso dallo sforzo, sentì i suoi polmoni bruciare intensamente, ogni attimo che passava la faceva sentire inesorabilmente più debole, poiché quella fiamma stava lentamente consumando ogni sua energia; la fece allontanare sempre più da sé, travolgendo la regina ragno che bruciò viva emettendo strilli raccapriccianti, ma Ombra non si fermò, spinse ancora più in fondo alla galleria la colonna rossa, lo sforzo le imperlò la fronte di sudore e un rivolo di sangue le scese dal naso, strinse i denti, il destino di tutti dipendeva da lei; il fuoco ora era arrivato nel nido, si diramò sulle tele dei ragni, distruggendo e devastando ogni cosa.
Sorda a ciò che le succedeva attorno, Ombra non si rese conto che pezzi di macerie crollavano attorno a lei, rischiando di sotterrarla, ormai la Shùnxù era in ginocchio, ogni parte di lei doleva come non mai, ma resistette finché non capì che ogni cosa era stata mangiata dalle fiamme, a quel punto cedette, sfinita, il simbolo della tigre si spense e lei cadde a terra, accettando il pensiero che quel luogo sarebbe stato la sua tomba, ma prima di svenire sentì due mani afferrarle i fianchi, per poi precipitare nel buio più profondo.


Riaprì lentamente gli occhi, sopra di lei un immenso cielo stellato brillava fulgido, l'aria fresca della notte le carezzò la pelle del viso riempendole i polmoni, percepì tra le dita delle mani i ciuffi d'erba farle il solletico, non era più sottoterra, ora era in un vasto prato, si sollevò col busto, ancora debole e un po' confusa, in principio pensò di essere sola, poi accanto a lei notò la figura di Chase Young appoggiata di schiena ad un albero lì vicino, appena lui la vide sveglia le venne accanto, mentre Ombra lo fissava stranita.
<< Sei stato tu a salvarmi? >>
<< Si. >> rispose lui, schietto.
<< Perché l'hai fatto? >>
Un mezzo sorriso si presentò sul suo volto.
<< Penso che esista un piano, nell'universo, ogni cosa è come collegata alle altre da fili invisibili del destino, e se qualcosa accade è sicuramente per un motivo, qualche volta chiaro, qualche altra celato, e questa cosa influenzerà ciò che gli sta attorno. Per ora sappi solo che se ti ho salvata un perché c'è, e te ne accorgerai presto. >>
Ombra avrebbe voluto chiedere altre spiegazioni, ma si distrasse sentendo il richiamo dei suoi amici che la stavano raggiungendo, quando si voltò di nuovo verso Chase, quello era sparito nel nulla; la Shùnxù era preoccupata, forse sapeva quello che volevano dire quelle parole e ciò non le piaceva affatto.
Omi, Kimiko, Raimundo e Clay arrivarono da lei dicendole che si erano presi un colpo quando non l'avevano più vista e chiedendole come aveva fatto a salvarsi, ma Ombra quasi non li ascoltò, aveva un pensiero fisso in mente, forse le forze del male si stavano organizzando per compiere ciò che più temeva ?
  
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