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Autore: Cladzky    02/01/2015    0 recensioni
La Terra è devastata dagli uomini che non si rendono conto di ciò che fanno. Il Sole, che da 4500 milioni di anni ci guarda, capisce la gravità della situazione e come già fatto in passato, manda una sua figlia per cercare di farli ragionare.
Genere: Comico, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4500 milioni di anni fa' nasco io, il Sole. Vi ho osservati per millenni voi umani e non vi capisco. Stavate felici, come ominidi a dondolarvi fra i rami degli alberi d'Africa e poi con l'evoluzione avete cominciato a edificare, distruggere, inventare... E tutto questo al prezzo di milioni di vite. Ci sono stati momenti in cui io e i miei figli vi guardavamo e ridevamo di voi che tanto faticavate a passare un pezzo di carta che chiamavate "modulo". Altri momenti, invece ci rattristavamo delle vostre inutili guerre, in cui morivano invano tante persone per un nonnulla. Diverse volte ho mandato i miei figli sulla Terra per placarvi. Era l'anno 2015 o come lo chiamate voi e mi resi conto che oltre alle già tante guerre che inasprivano un terzo del mondo, la restante parte, invece di porvi rimedio incitava anzi a lottare. Per giunta inquinavate l'ambiente e abbattevate intere foreste. Era giunto il momento di aiutarvi e mandare un altro mio figlio, come vostra guida. Stavolta toccava a Solar, non certo la più matura, ma contavo che migliorasse col tempo.

A Tokyo era una giornata qualunque, come tutte le altre. Il sole splendeva nella volta celeste mentre piccole nuvole erano disseminate in quella grande prateria azzurra. Un sottile strato di smog velava la città appena percettibile, ma abbastanza fastidioso. Gli abitanti ci erano abituati dopo tanti anni, ma speravano che prima o poi qualcuno facesse qualcosa. In fondo ci sono sempre gli altri a fare tutto no?
La spiaggia era deserta, il mare calmo, nessuna barca in vista. Il luogo migliore dove apparire. Una palla di luce apparve a 2 metri da terra, dal colore giallo chiaro, quasi bianco. La pallina da piccola sfera si tramutò velocemente, con un grosso bagliore, in un cilindro di dimensioni umane. A poco a poco il cilindro scomparve rivelando un corpo umano a braccia tese, senza però perdere la luminosità. Lentamente  si dissolse anche lo strato luminoso,  e il corpo si colorò di vivaci colori. L'essere era una ragazza di circa 18 anni, graziosa d'aspetto. Naso all'insù, occhi grandi con iride verde. I capelli rossi lucenti, come fossero metallici, erano di media lunghezza con un piccolo ciuffetto sulla nuca. Era vestita con una maglietta rosso rame a maniche corte, le quali terminavano con due strisce di vestito, che penzolavano dalla spalla. Sul ventre la maglietta si apriva con una parabola sul ventre che partiva dai fianchi e finiva appena sotto il seno, mostrando l'ombelico. Seguiva una cintura di pelle marrone e una gonna di colore nero. Calzava due stivali azzurri, che invece di coprire tutta la gamba erano una specie di  gambali greci, e intorno alle caviglie vi erano dei cerchi attaccati con una perlina bianca. Le mani mostravano dei guanti di pelle liscia color marrone chiaro con gli stessi cerchi delle caviglie.
La figura non rimase a lungo sospesa nel vuoto e cadde sulla sabbia di sedere.
-Ehi!- Esclamò la ragazza rialzandosi, volgendosi verso il sole. Lo guardò come se guardasse una persona, con sguardo arrabbiato.
-Sono tua figlia! Esigo un po' di rispetto!- detto questo si girò e si incamminò verso la città.
-Guarda un po' se mi deve trattare così!- disse lamentandosi fra sè e sè.
Solo allora si accorse di un grosso muro grigio che separava in basso la spiaggia e sopra Tokyo essendo sopraelevata al livello del mare. Prima la ragazza guardò perplessa la costruzione, poi si chiese -E questo cos è? 
Guardandosi attorno vide una scalinata. Non aveva mai visitato la Terra e ancora non sapeva un granché di tutto questo.
-Penso lo si usi per salire- disse pensierosa dirigendosi esitante verso le scale. Salì barcollante i gradini, o almeno i primi dieci, Infatti ci prese la mano e cominciò a salire sempre più velocemente. Era curiosa di vedere questi umani nel dettaglio. Dopo una corsa che le sembrò infinita raggiunse la fine della scalinata. La meraviglia fu' enorme. 
Per la prima volta vedeva i grattacieli, le persone, i lampioni, i cartelli, tutto!

La sua missione ebbe inizio.

 

   
 
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