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Autore: alberodellefarfalle    03/01/2015    2 recensioni
Piccola storia di capodanno, per augurarvi un sereno e felice, ma soprattutto pieno d'amore, 2015. Liberamente ispirata alla mia notte di capodanno e ispirata a come avrei voluto che andasse. Al momento è un solo capitolo ma non vi assicuro che resterà sempre così, forse un giorno ci sarà un seguito, forse no. Si accettano idee e soprattutto potete continuare come volete. TANTI AUGURI A TUTTI. BUON 2015!
26/01/2015: ECCO PER VOI IL SEGUITO! Mi sono decisa e mi piaceva farvi entrare ancora nel mondo di Celeste e Lorenzo. Spero vi piaccia. Buona Lettura. Come procede la serata per i nostri due eroi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capodanno con sorpresa
 

Una coltre di neve, bianca, soffice e fredda ricopre tutto il paese. Questa notte un’abbondante nevicata ci ha permesso di svegliarci tutti imbiancati per l’ultimo dell’anno. Bello, romantico, caratteristico, ma questo vuole solo dire addio alla festa organizzata con i miei amici. Non ci aspettavamo di certo tutta questa neve, anche se ci troviamo in montagna. Sono tornata a casa per le vacanze di Natale. Io non vivo qui, ma nella città dove studio. Casa mia si trova in un piccolissimo borgo, quasi del tutto disabitato. È una villetta bifamiliare circondata da un ampio parco, che stamattina si è svegliato tutto imbiancato. La festa di capodanno era un’occasione per rivedere alcuni vecchi amici. Peccato che è stata organizzata in un paese a 20 km da qui. Con più di venti centimetri di neve e un tempo che sembra peggiorare di minuto in minuto, mi sembra proprio impossibile raggiungerli. Vuol dire che passerò il capodanno con i miei genitori, mio fratello, i miei zii e i miei cugini. “Mamma ...” urlo “Stasera che prepariamo di buono?” Tanto vale darsi da fare, no?
Dopo aver stabilito il menù con mia mamma e mia zia, attingendo abbondantemente dalla dispensa, mai vuota, per fortuna, esco fuori. Inizio a giocare a palle di neve con i miei due cani. Quanto mi manca tutto questo quando sono in città: l’aria fresca (ok, forse oggi è più che fresca), gli alberi, gli uccellini, i miei cucciolotti e la mia famiglia, ovviamente. Una nuova bufera di neve mi costringe a rintanarmi a casa. E mia madre la prende come buona occasione per chiudermi in cucina insieme a lei e zia per cominciare a cucinare. Non siamo tanto normali come famiglia, devo ammetterlo. Mancano 10 ore al cenone di capodanno e noi siamo in cucina come se dovessimo servire la cena tra pochi minuti. Per non parlare delle quantità: sembra quasi che avremo un esercito a cena. 
Dopo un pranzo veloce, approfitto della distrazione di mia madre per sgattaiolare fuori. In barba alla quasi tempesta di neve e armata di macchina fotografica, passo più  di un’ora a fare foto. La fotografia è una mia grande passione. Con le mani congelate e i piedi in ibernazione, decido di rientrare a casa anche per vedere il risultato delle mie foto. Alcune sono veramente carine e decido di pubblicarne qualcuna su facebook, per condividerla con in miei amici e augurare a loro un buon ultimo dell’anno. “Tesoro, ti decidi a darci una mano?” Ecco, era troppo bello per essere vero! Mia mamma sembrava essersi scordata di me e invece …
Tra una tartina e l’altra, un sugo e una costoletta da panare, ricevo i messaggi dei miei amici che avrei dovuto incontrare stasera, tutti bloccati ognuno a casa propria, per la felicità delle mamme. 
«Ciao Heidi, sembra che anche tu sia imbiancata.» Infarinando per bene il mio cellulare, oltre che gli involtini, leggo il messaggio di Lorenzo, mio collega. «E sì, stamattina ci siamo svegliati così.» e, sotto lo sguardo severo di mia mamma, ritorno ad occuparmi degli involtini. Cracco in confronto a lei sarebbe un innocuo angioletto della cucina.
 «Invece a me la neve mi ha sepolto stanotte.» leggo la risposta di Lorenzo dopo quasi un’ora. Pare che i preparativi volgano al termine e mia mamma ha deciso di lasciarmi libera. Io mi accoccolo di fronte al camino, ascoltando mio padre russare sul divano. 
«Come sepolto? Dove sei?»
«Ieri sera ero in viaggio per raggiungere degli amici e mi ha colto una bufera. Loro mi hanno consigliato di dormire in un agriturismo in zona e ripartire stamattina, ma la neve è troppa e resterò qui.»
«Mi spiace, spero che almeno tu possa mangiare bene e stare in compagnia.»
«Speranza vana. Viste le condizioni meteo hanno annullato tutto, perché i clienti non hanno potuto raggiungere il posto. Quindi solo soletto in camera. Non hanno nemmeno tanto personale.»
«Triste. Mi spiace, vorrei poter fare qualcosa.»
«Tranquilla. Cose che capitano. E dire che avevo visto le previsioni meteo, ma non immaginavo un tempo così.»
«Se ti può consolare, anche io ho dovuto rinunciare alla festa di fine anno con i miei amici. Qui la neve è troppo alta per mettersi per strada. Quindi cenone in famiglia. Non ti dico mia mamma come è felice. Mi ha praticamente schiavizzato tutta la giornata.»
«Ahahaha povera. Ma almeno sarai in compagnia e credo farai una cena degna di questo nome.»
«Cena è dire poco, hahaha. Dovresti vedere le nostre quantità. Comunque non è giusto che mi lamenti con te. Mi spiace proprio.»
«Mica è colpa tua. Doveva andare così.»
«Almeno posso tenerti compagnia in maniera virtuale. Ti va?»
«Certo che mi va.»
«Allora è deciso: passeremo l’ultimo dell’anno insieme.»
«Si! Allora che hai preparato per stasera?»
«Preparati. Antipasti vari: tartine con paté di olive, crema al formaggio e crema di funghi; spiedini con formaggio e uva; salame e prosciutto. Primo piatto: ravioli al ragù. Secondo: costolette di maiale, involtini di vitello e una quantità di contorni che non sto a dirti. Frutta e dolci.»
«Organizzate un matrimonio?»
«Quasi, ahahah! Tu invece cosa mangerai?»
«Non so ancora cosa prevede il menù. Spero qualcosa di buono. Almeno quello.»
«Vero. Ma cosa avresti dovuto fare, se non fossi rimasto bloccato?»
«Avrei dovuto raggiungere i miei amici. Avevano organizzato una festa in montagna. Loro sono partiti prima, io invece avevo un impegno di famiglia e mi sono messo in viaggio solo ieri sera. Troppo tardi per non beccare la tempesta di neve. E sono finito in questo agriturismo, disperso non so dove, in un paese, che nemmeno paese è. Che sfiga.»
«Non sei stato molto fortunato devo dire.»
“Mamma, io esco a fare due passi.” E mi precipito fuori. Il paesaggio innevato, illuminato da un flebile tramonto e dai lampioni che si accendono pian piano. Devo dire che non si sta rivelando un brutto fine anno. Anche perché è una buona occasione per parlare con Lorenzo. Lui di solito è molto più schivo.
«Già, mooolto sfortunato. Che fai adesso?» leggo il suo messaggio e sorrido. Se solo sapesse che mi batte il cuore all’impazzata al solo leggere il suo nome sullo schermo. Quanto sono stupida. Mi sono presa una super cotta per questo ragazzo che sembra non vedermi mai. 
«Sono scappata dalle grinfie di mia madre, hihihhi. Sto facendo una passeggiata. È uno spettacolo!»
«L’unica nota positiva è che il panorama è spettacolare anche qui. Sai, che mi è venuta un’idea? Esco pure io.»
Nel frattempo io ho raggiunto una piccola piazza, con la chiesolina, un albero di natale e qualche luce. La fontana al centro è ricoperta di neve e l’acqua è praticamente congelata. I lampioni sono ormai tutti accesi e io mi sento come in un film. Giro su me stessa, sicura che nessun folle mi sta guardando. Con le temperature sotto lo zero chi mai si sogna di uscire di casa, se non una folle come me. “Non ci credo, sei tu?” urla una voce e io, spaventata, mi distraggo, perdo l’equilibrio e faccio un bel tonfo a terra. “Oh cielo, ti sei fatta male?” alzo lo sguardo e spalanco la bocca per la sorpresa “E tu che ci fai qui?” ride divertito, mentre mi da una mano ad alzarmi. Io mi scrollo la neve di dosso. “La smetti di ridere. Mi hai fatto prendere un colpo.” Lui cerca di trattenersi  “Ok, ok la smetto.” Dice balbettando e asciugandosi una lacrima. “Allora, che ci fai qui?” chiedo curiosa “A quanto pare il posto sperduto dove sono finito è il tuo paese.” Gli do un colpetto sulla spalla “Smetti di prendere in giro il mio paese. Non ti sembra di essere finito in una favola? Dove lo trovavi un posto così?” e giro su me stessa per indicare cosa ci circonda “Hai ragione, Celeste. È un bel posto, peccato che sia sconosciuto e quasi irraggiungibile.” Ridacchia lui “Ma smettila. Tu l’hai raggiunto e ritieniti fortunato perché ci abito io.” Mi guarda con un sopracciglio sollevato. “Non fare lo scemo. Andiamo a recuperare le tue cose e vieni a casa mia. Un letto lo trovi e con un ospite in più a tavola almeno ridurremo gli avanzi sicuri di questa sera.”  Lo guardo accigliata. È proprio carino con il naso arrossato dal freddo e gli occhi azzurri che splendono.“Dici sul serio? Non è un problema? Non vorrei disturbare.” Lo spintono per scherzo “Non fare lo scemo, Lorenzo. Nessun problema. Su andiamo.” E no, questo capodanno si sta rivelando proprio niente male. 
Un capodanno con sorpresa!


AUGURI A TUTTI! Veramente da me c'è stata un'abbondante nevicata che ci ha bloccati a casa, anche io ho dovuto annullare la festa, ma avrei voluto che la seranta andasse in altro modo. Come già detto, probabilmente aggiungerò un altro capitolo, ma non è detto. Potete immagiare il proseguimento come meglio credete, anzi se avete qualche idea fatemelo sapere. Ah si, la mia famiglia è esattamente così: si cucina per un esercito e per giorni interi. Non vi dico quanto mangiamo per queste feste. Altro da dire? No! Ah si: Lorenzo (e chiunque tu sia nella realtà) datti na mossa!!! Dedicato a tutte le Celeste romantiche e sognatrici. BUON 2015!
  
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