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Autore: alix katlice    03/01/2015    4 recensioni
[ Murphy!centric | lieve Raven/Murphy ♥ | SPOILER dalla 2x08 ]
− Anch'io ero al villaggio, il tuo piano avrebbe potuto funzionare, sai? Anche se era un piano da stronza malata. Finn vivo, me morto. Ci avrebbero guadagnato tutti, eh?
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: John Murphy, Raven Reyes
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Attenzione prego: SPOILER dalla 2x08. Davvero un grande spoiler che, credetemi, se non avete visto la puntata non volete saperlo. Lettore avvisato, mezzo salvato! Buona lettura :*

 



the Pariah;
1. [noun] a person who is rejected (from society or home)





 

 

 

Il campo Jaha quella mattina è sorprendentemente silenzioso.
Né i gridolini dei bambini che giocano e corrono, né gli ordini impartiti dalle guardie, nessuna voce, nessun respiro; ci sono solo i passi di Murphy, passi lenti e cadenzati.
Si muove verso la tenda con calma, Murphy. Vuole godersi ogni momento, respiri profondi, può già sentire l'odore della vittoria e della vendetta.
Vendetta stupida e sciocca. Lo pensa mentre cammina che quella non è una vendetta soddisfacente, non è ciò che desiderava tanto ardentemente.
Arriva troppo presto alla tenda di Raven e non si fa scrupoli ad entrare senza annunciarsi: sa che la troverà rannicchiata in un angoletto, ginocchia al petto e occhi rossi di pianto.
Sulle labbra gli spunta un sorriso amaro quando le sue teorie vengono confermate: Raven non alza nemmeno lo sguardo, non si accorge della presenza estranea che pian piano si fa largo nel suo campo visivo.
Da quello stato di shock la risveglia solo la voce di Murphy.
− Come ti senti? − la schernisce, un tono di voce che fa intendere che non gliene importa in realtà, di come si senta lei.
− Vattene, Murphy. Non sono in vena.
Murphy si siede, di fronte a lei, così da poterla guardare in viso.
Non ha una bella cera. Ha pianto e urlato tutta la notte fra le braccia di Bellamy, Murphy riesce ad dipingersi la sua immagine in mente: deve aver affondato il viso nella maglietta del loro amico e deve aver tirato fuori tutta la tristezza e la disperazione che ha provato e che prova anche ora.
− Non sei in vena di far cosa? Di incolparmi?
Non sa cosa stia facendo. Non ne ha la più pallida idea. Sa che era venuto qui per denigrarla, schernirla, farla sentire ancora peggio. Ma ora che la vede così, piccola e fragile, Murphy non se la sente di sparare sulla croce rossa.
Non ha senso questa vendetta, lo percepisce, può quasi sfiorare il concetto.
Non ha senso perché la vendetta sarebbe dovuta essere un qualcosa che l'avrebbe fatto sentire completo e soddisfatto. L'unico modo, invece, ora appare chiaro.
− Ti ho detto di andar via − ripete lei con un mormorio e gli occhi bassi.
− In questo momento Finn sarebbe potuto essere vivo, sai? − continua invece lui, ignorandola − Il ragazzo che amavi sarebbe potuto essere vivo al mio posto.
Raven ha sollevato la testa, negli occhi nessuna luce.
− Anch'io ero al villaggio, il tuo piano avrebbe potuto funzionare, sai? Anche se era un piano da stronza malata. Finn vivo, me morto. Ci avrebbero guadagnato tutti, eh? Peccato sia andata in un altro modo.
La ragazza ha la mascella contratta. Le sue parole (realizza Murphy con soddisfazione) stanno facendo un certo effetto.
− Che cosa vuoi? − domanda Raven, la schiena dritta ed un nuovo tono di voce.
− Clarke e Bellamy avrebbero dovuto darti ascolto − continua lui, ancora e ancora − perché non l'hanno fatto? È perché hanno la sindrome dell'eroe, da retta a me. Clarke ha risparmiato me che nella sua visione delle cose sono innocente e ha ucciso Finn con le sue stesse mani perché era colpevole. Odia me e amava lui, eppure chi è quello che è morto con un coltello nello stomaco?
Raven è in piedi, i pugni stretti, lo sguardo di fuoco. Murphy lo conosce benissimo questo sguardo, la rabbia.
Lui è costantemente mosso dalla rabbia.

− Smettila!
− Di fare cosa?
− Stai zitto, Murphy. Non hai nessun diritto di fare quello che stai facendo.
− E cosa starei facendo precisamente?
Raven si avvicina e il colpo parte senza che Murphy possa fare nulla per fermarlo -nemmeno vuole, a dir la verità.
Il colpo parte, il pugno colpisce il viso di Murphy: le mani che coprono il naso sono sporche di sangue e Raven si massaggia le nocche  livide.
Ci è riuscito.
Lo vede nella determinazione con cui Raven si muove, fiera, nuova. Lo vede nel modo in cui i suoi occhi brillano di lacrime, nel modo in cui anche se sta piangendo non trema, nel modo in cui lo sorpassa dandogli una forte spallata ed esce dalla tenda.
Non fa male. Al rifiuto, così palpabile e tangibile, ormai lui ci è abituato. L'importante è che Raven ora prova solo rabbia. La rabbia, se incanalata in modo giusto, può muovere il mondo (Murphy lo sa bene): è quello che Raven farà, quello che Murphy l'aiuterà a fare.
Muovere il mondo. Alzarsi, riprendersi e combattere.

redimersi, redimersi, redimersi





 


Note autrice:
Ciao gente! Non pubblico un qualcosa che non riguardi i Bellarke in questa sezione da... otto mesi? Comunque parecchio xD Questo è causato dal fatto che io mi sia innamorata di John Murphy. Non è una semplice cotta telefilmica, credetemi, ne sono semi-ossessionata. Dopo Clarke e Bellamy è il mio personaggio preferito! Ed in più lo shippo un po' con tutti xD Dunque, questa dovrebbe essere una one-shot post uccisione di Finn [l'ho detto che era spoiler!], precisamente il giorno dopo. Yeee. Io sono rimasta traumatizzata, siriusly.
Bando alle ciance! Spero che la one-shot vi sia piaciuta e spero che mi comunicherete i responsi (?)
Insomma, una recensione per uno scrittore è importante per migliorare :3 quindi se ne avete voglia e tempo, recensite! Yee.
Un bacio e alla prossima :*

Alice.

 

 
  
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