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Autore: AndreMCPro    03/01/2015    2 recensioni
Konnor Stevenson, 17 anni, Tiratore Scelto della città di Everground, Equestria. Da sette anni il potere è in mano al tiranno Shadow, che sfrutta i suoi sudditi per appagare la sua sete di ricchezza. Ma la Rivoluzione è imminente e il suo Regno sta per finire. Nel frattempo, però… beh, staremo a vedere ;)
Genere: Fantasy, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.11 I Segreti della Mente
 
Panem, Palazzo del Governatore, circa le 14. 18/05, anno VII del Regno di Shadow
Sheldon portò Konnor in biblioteca e si sedette su una delle tante poltrone. Il ragazzo, invece, si mise a terra a gambe incrociate.
"Molto bene. Vedo che sei già pronto. Allora, cominciamo?"
Konnor annuì.
"Perfetto. Dunque… la prima cosa che devi sapere è come è strutturata la tua mente. Vedi… la mente, o coscienza, se così la vogliamo definire, si può immaginare come una struttura formata da varie sfere concentriche. Il limite esterno è costituito dalla cosiddetta “Linea di Pensiero”, nella quale sono custodite tutte le cose che stai pensando in questo momento. Procedendo verso l’interno, troviamo la Zona Sensoriale, ovvero quella che ci consente di muoverci e di utilizzare i cinque sensi. Poi c’è la Zona dei Ricordi, dove, come dice il nome, sono custoditi i ricordi della persona. Infine troviamo il Subconscio e il Nucleo"
"E queste parti a cosa servono?"
"Nel Subconscio sono custoditi i ricordi più vecchi e vaghi. Solitamente solo durante il sonno il cervello riesce ad accedere a questa parte della propria anima, perchè, come il Nucleo, essa non si trova in posizione concentrica alle altre ma è spostato, anche se è sempre immerso nella Zona dei Ricordi. Tutavia, mentre il Nucleo è fisso, il Subconscio si muove e vaga per la Zona. Perciò è solo quando la coscienza non è più costretta a concentrarsi sugli strati più esterni della mente che il cervello, rifugiandosi nella Zona dei Ricordi, lo trova e lo utilizza per formulare i sogni. Infine, il Nucleo contiene l’energia vitale. Ma non è quello che ci interessa ora"
Il ragazzo rimase a fissare Sheldon senza dire una parola, aspettando che iniziasse a parlare. Ma fu la voce di River, giunta alle sue spalle, a riprendere il discorso, anche se finì per spaventarlo.
"La parte importante per la difesa mentale è la Linea di Pensiero. Per costruire una solida difesa bisogna concentrarsi fortemente su di un unico ricordo o azione e non farsi distrarre per nulla al mondo. Può sembrare non troppo difficile, ma la parte davvero ardua è restare concentrati anche quando si è nel bel mezzo di una battaglia: è lì che, data la presenza di molti maghi e sensitivi, si deve stare davvero attenti"
"E come faccio? È assurdo combattere senza concentrarsi sui propri avversari!" Protestò Konnor.
"Ma proprio qui sta il trucco!" Intervenne il Pontefice. "DEVI concentrarti sui tuoi avversari, e con tutte le tue forze! Oppure, se hai bisogno di essere libero di pensare ad altro, devi allenarti e sviluppare la Linea di Espansione, subito all’esterno della Linea di Pensiero. Molti ne sono sprovvisti, ma tu, che, da ciò che mi ha detto River, sei in grado di usare la magia, dovresti averla"
"La magia? Intendi quel coltello infuocato che ho scoccato contro il Re? Ma se non so nemmeno cosa ho fatto!" Esclamò il ragazzo.
"Vero, ma quella era una magia, dopotutto. Quindi dovresti avere questo strato difensivo nella tua mente. Come noi, del resto" Rispose River.
"Tuttavia," Riprese Sheldon. "la tua Linea di Espansione è ancora talmente sottile che non si riesce a percepirla. Avrai bisogno di allenarti parecchio se vuoi stare al sicuro durante una battaglia corpo a corpo"
"Capisco. Un momento… ma io sono un arciere!"
"Vorrà dire che dovrò allenarti anche a combattere di spada. Non crederai di poter restare per sempre ai margini dei campi di battaglia a mietere vittime con il tuo caro arco?"
Nessuna risposta. Ci fu un momento di silenzio e poi Sheldon riprese, battendo le mani: "Al campo di addestramento. Tutti e tre, forza!"
 
Panem, Palazzo del Governatore, circa le 15. 18/05, anno VII del Regno di Shadow
La sala degli addesrtramenti era una specie di campo di combattimento in terra battuta fornito di un piccolo porticato per gli spettatori. C’erano rastrelliere un po’ ovunque, cariche di ogni tipo di arma: dagli archi alle spade, dalle asce da guerra alle lance, da armi simili a quella di River a strane coppie di bastoni uniti insieme da una catena.
I tre ci misero un po’ a raggiungere la stanza, ma quando arrivarono, Sheldon estrasse una spada di acciaio da una rastrelliera e River tirò fuori la sua arma. Konnor si sedette su un corrimano.
"Osserva" Disse il Sacerdote, passando lentamente le dita sulla lama per poi lanciarsi contro la sua avversaria.
I due si scambiarono una raffica quasi ininterrotta di colpi: L’arma di River era perennemente in movimento e le due lame cozzavano continuamente contro la spada del Governatore, il quale, nonostante fosse in svantaggio in quanto a velocità, riusciva a tenere la ragazza lontana con dei fendenti rapidi e molto pericolosi. Quando sembrava che finalmente la sua amica stesse prendendo il sopravvento, la sua arma prese il volo, conficcandosi nel terreno qualche metro più indietro. Sheldon, con la punta della spada che sforava il collo della ragazza, disse:
"Non sei ancora al mio livello"
Quella sorrise. "Tu dici?"
E con un movimento fulmineo, estrasse un paio di coltelli da una cintura ben nascosta e riprese a combattere, indietreggiando sempre di più. Quando giunse alla sua Aer, fece una capriola all’indietro e la estrasse da terra. E, aggurrita come Konnor non l’aveva mai vista, mise a segno una serie di colpi, che, pur non ferendo il suo avversario, lo mise in seria difficoltà, finchè non lo disarmò e gli puntò uno dei pugnali alla gola.
"Touchè" Disse quello. La ragazza ripose le armi e restituì la spada al Pontefice, che la gettò ad uno stupefatto Konnor.
"Non so se te ne sei accorto, ma abbiamo combattuto anche mentalmente" Disse il Sacerdote. "E questo è ciò che voglio fare anche con te. Ovviamente ci andrò più piano…"
River prese una seconda spada e la porse al Pontefice, che di nuovo passò le dita sulla lama.
"Che stai facendo?" Chiese il ragazzo.
"Incantesimo di protezione. Non vorrai mica mutilarti mentre ti alleni, spero"
Konnor passò la mano sul taglio della lama e si accorse che non riusciva a toccarlo. Era come se l’aria si fosse indurita intorno alla spada. Sorrise e si mise in posizione, imitato da Sheldon.
"Ricorda quello che ti ho detto. Concentrati su di me e non farti distrarre da nulla"
Il ragazzo annuì e fissò il più possibile l’immagine del suo avversario nella sua mente. Lo caricò subito, ma prima che potesse raggiungerlo, una lama lo colpì nella sua mente. La difesa aveva retto in modo esemplare… almeno fino ad allora. Ma adesso era il momento di attaccare. Menò un po’ di fendenti, cercando sempre di non abbassare troppo la guardia, e cercò di parare tutti i colpi del suo avversario. Quando uno però gli sfuggì e fu colpito al fianco, il Sacerdote disse: "I miei complimenti! Te la stai cavando bene per essere la prima volta"
Ma il ragazzo non ci cascò e rimase concentrato. Attaccò di nuovo, incrociando la sua spada con quella avversaria che, dopo una rotazione, giunse a toccarlo al petto.
"Non abbassare mai la guardia. Concentrati" Disse di nuovo Sheldon.
Il ragazzo di nuovo partì all’assalto, ma qualcosa accadde anche nella sua mente: mentre la lama del suo avversario cercava di rompere le sue difese, una scarica di energia si staccò dalla superficie della sua cosienza e andò a colpire il Sacerdote, penetrando le sue. Ovviamente Sheldon non si aspettava che riuscisse ad attaccare con la mente, quindi non si era preoccupato di difendersi a dovere, ma stava di fatto che Konnor era riuscito a colpirlo, raggiungendo senza quasi accorgersene la Zona dei Ricordi. Il Pontefice lasciò cadere la sua spada e si portò le mani alla testa, e nello stesso momento i frammenti di coscienza del ragazzo furono espusi da lui e tornarono alla loro mente di origine.
"Basta, per oggi" Disse subito. "Hai fatto enormi progressi, ma non sai come controllare bene queste tue possibilità. Sarà River ad occuparsene. Ora devo andare"
Il Sacerdote ripose la sua spada e uscì in fretta dalla stanza, con una mano ancora premuta sulla tempia.
"Cos’ha adesso?" Chiese il ragazzo.
"Devi avergli fatto male. Fino a dove sei arrivato?" Gli domandò River.
"Fino a… per Sabìr, ho sfiorato il suo Nucleo!"
"Allora è naturale che si sia innervosito. E non credo che ti darà altre lezioni finchè non saprai controllarti a dovere"
"Ma io non volevo colpirlo! A dir la verità, non so neanche cos’ho fatto!"
"Male. Se avessi penetrato il Nucleo, avresti potuto provocargli danni permanenti"
"COSA?"
"Vieni, ti insegnerò a controllare la Linea di Espansione, così potrai riprendere gli allenamenti"
"Va bene…" Disse mesto il ragazzo. Ripose la spada e seguì la sua amica fuori dalla stanza.
  
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