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Autore: happy ending    03/01/2015    0 recensioni
Dopo sei mesi dalla fine della storia tra Ron ed Hermione, i due si ritrovano ad affrontare una situazione decisamente imbarazzante e... difficile.
Dal testo:
E così arrivarono i litigi, i silenzi, le porte chiuse, gli sguardi mancati, le parole sbagliate... E crollò tutto.
"Non possiamo andare avanti così" le aveva detto.
"No, infatti. Se davvero non riesci a fidarti di me, tantovale che la chiudiamo qui" aveva risposto lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Rubeus Hagrid | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ron si era alzato presto quella mattina. Con ancora gli occhi chiusi, aveva allungato una mano e si era reso conto che, come ogni mattina da ormai sei mesi, l'altra parte del letto era vuota.

Hermione se n'era andata... O meglio: lui l'aveva lasciata andare.

La ragazza aveva finito l'ultimo anno di scuola e presto le offrirono un posto di lavoro al Ministero della Magia. La loro storia andava a gonfie vele... Tra un battibecco e l'altro, tra un bacio e l'altro, la convinvenza procedeva meravigliosamente. Ron tornava a casa da lavoro e la trovava lì ad aspettarlo, pronta a riempirlo di coccole ed attenzioni; durante la cena si raccontavano la giornata ed Hermione dava anche preziosi consigli al fidanzato Auror. Prima di andare a dormire, Ron si sdraiava sul divano, appoggiando la testa sulle gambe di Hermione, e questa gli leggeva un libro ad alta voce. Insomma, erano felici.

Poi, un giorno, Ron andò a trovare la riccia nel suo ufficio e lì si rese conto di quanti uomini ci provassero spudoratamente con la sua ragazza, anche davanti a lui. Da allora venne letteralmente divorato dalla gelosia. Non bastavano le rassicurazioni di Hermione, che giurava di non badare a nessuno dei suoi colleghi, non bastavano le ramanzine di Harry per le sue assurde paure, non bastavano gli insulti di Ginny, che lo considerava un vero idiota. Tutto d'un tratto divenne freddo, non riusciva più a comportarsi normalmente, perché il pensiero di tutti quegli idioti che passavano la giornata a riempire di lusinghe e inviti a cena Hermione lo logorava. E così arrivarono i litigi, i silenzi, le porte chiuse, gli sguardi mancati, le parole sbagliate... E crollò tutto.

"Non possiamo andare avanti così" le aveva detto.

"No, infatti. Se davvero non riesci a fidarti di me, tantovale che la chiudiamo qui" aveva risposto lei.

Erano passati sei mesi dalla loro rottura e ancora non passava un giorno senza che Ron provasse quel terribile senso di vuoto e solitudine che lo faceva sentire uno schifo.

Aprì gli occhi, si alzò controvoglia ed andò a farsi una doccia fredda.

Quando scese per la colazione, trocò un gufo che picchiettava delicatamente contro la finestra della cucina: era dei suoi genitori. Corse ad aprire, poi accarezzò l'animaletto e prese a leggere la lettera che aveva portato.

"Caro Ronald,

spero vada tutto bene... Tu ed Hermione non ci scrivete da un po'... Ma capiamo, sappiamo quanto siate impegnati. Comunque ti scrivo perché, come sai, sabato è il compleanno di tuo padre. Vi aspettiamo a cena quel giorno, per festeggiare! Ci saranno anche tutti gli altri. Non accetto alcun tipo di rifiuto! Un abbraccio forte a te e ad Hermione... A presto tesoro!

Mamma".

Piccolo particolare: non aveva ancora avvertito i genitori della rottura con Hermione. Sua madre era la donna più felice del mondo al pensiero che i due stessero insieme... Già pensava al loro matrimonio e a tutti i nipotini che ne sarebbero derivati. E poi suo padre era uscito distrutto emotivamente dalla guerra ed Hermione gli era stata accanto come una figlia e lo aveva aiutato a riprendersi, perciò l'adorazione per lei crebbe ancora di più. Come poteva dire loro che era tutto finito?

Per il resto della giornata non fece altro che cercare un modo per spiegare la situazione ai signori Weasley, senza riuscirci.

All'improvviso, però, venne colto da un'illuminazione.

"Tu sei pazzo!" esclamò Harry, una volta che Ron gli ebbe raccontato cosa aveva in mente di fare.

"Lo so!".

"Senza offesa amico mio, ma è veramente un'idea pessima. Forse una delle peggiori che tu abbia mai avuto. Hermione non accetterà mai di fingere di stare ancora con te... Sta a pezzi, ok? Fa finta che non gli importi nulla, se ne va in giro a testa alta come fosse niente, ma io lo vedo com'è pallida, vedo le occhiaie e gli occhi gonfi, vedo quanto accidenti gli manchi. Sta lottando con tutte le sue forze per superare la cosa e sinceramente non credo che chiederle di fingere davanti ai tuoi sia giusto... E sarebbe doloroso anche per te" disse il moro, serio.

Ron lo guardò con aria colpevole. Sapeva che aveva ragione, ma lui voleva tentare comunque... Non aveva proprio voglia di dare l'ennesima delusione ai suoi genitori.

 

 

 

 

Angolino dell'autrice

Ciao :)

Mi sento particolarmente ispirata ultimamente e mi auguro che possa uscirne qualcosa di buono :)

Grazie a coloro che leggeranno e che (spero) commenteranno questa storia :)

Un abbraccio!

   
 
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