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Autore: Sayaka_    03/01/2015    1 recensioni
"-Temo di provare qualcosa di molto profondo per te.
Silenzio.
Park Bom rimase immobile, con la bocca socchiusa, ad osservare Minji Gong, palesemente a disagio e rossa in viso."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Bom, CL, Dara, Minzy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuti! >w<
Eccomi qui, con una oneshot sulla BomZy... strano, ma vero. °^°
Premetto che tutto ciò che ho scritto sul passato di Minzy è puramente inventato (penso).
Ho provato ad esprimere i suoi probabili sentimenti (?) e a darle un passato che la renda ciò 
che è nella storia. Spero lo comprendiate. 
Quindi, be'... spero che sia una gradita, anche se strana, lettura. Critiche e consigli sono ben accetti. :3
Bb!

 

It's gotta be you. 

-E' tutto così sbagliato- sussurrò Minzy, seduta davanti ad una finestra, osservando il cielo di Seoul, quando una lacrima le rigò il viso. 
Si alzò, poggiando una mano sul vetro freddo. Un dolore immenso la perforò, provocandole una seconda lacrima, una terza, una quarta. Sospirò.
Totalmente immersa nei suoi pensieri, si accorse troppo tardi che il telefono le squillava. Lo prese e controllò chi fosse: Bom.
Lei. Proprio colei per cui tanto si disperava.
Compose il suo numero e la chiamò, cercando di trattenere le lacrime.
-Bommie?
-Minji-ah, tutto bene? Volevo chiederti se fossi a casa- quasi sussurrò.
-Uhm, sì unnie... perché?
-Volevo parlarti, posso?
Minji si strinse la maglia. Guardò in basso, poi in alto, per poi rispondere un misero "va bene".
Corse in bagno, si sciacquò il viso, si pettinò, cambiò maglia e pantaloni. Anche se Gong Minji e Park Bom avevano vissuto assieme, voleva comunque essere presentabile; inoltre, aveva anche un altro desiderio.
-Le dirò tutto- sussurrò -Non posso continuare, di questo passo.
Finì di prepararsi appena prima che Bom arrivasse. Bommie suonò alla porta e le aprì, trovando una Minzy raggiante ad accoglierla. 
-Min!- esclamò, abbracciandola. 
La corvina ricambiò l'abbraccio, malinconica. Affondò la sua testa nel collo di Bom, quasi impercettibilmente.
-Devo parlarti- pronunciarono entrambe, per poi ridere.
-Dimmi- rispose, con tutta calma, la maggiore.
Minji la osservò.

*

Minji Gong è sempre stata una ragazza chiusa: sono stati il suo talento ed amore per il ballo a farla arrivare tanto in alto.
Non ha mai avuto tanti amici; spesso i suoi coetanei la prendevano in giro ed è stata soggetta di bullismo. Le sue flebili richieste d'affetto erano sempre state brutalmente spazzate via, nonostante la ragazza tentasse di essere il più cordiale e gentile possibile. 
Il suo unico sfogo era la musica: grazie ad essa, trovava la forza di andare avanti e di tenere alto il sorriso, nonostante, nel profondo, soffrisse.

L'entrata in un gruppo musicale è stata la sua ancora di salvezza, la sua svolta tanto attesa. Quando ricevette una mail dalla YG Entertainment, dichiarante di averla notata in un video su YouTube, quasi non ci credette. Lesse e rilesse il testo più volte, temendo che fosse uno scherzo dei suoi coetanei od un virus; ma quando capì che era tutto vero, si commosse. Corse da sua madre, incredula, e gioì insieme a lei.

La YG Entertainment la prese come ballerina.
Era eccitatissima: un nuovo capitolo della sua vita stava per cominciare e, a momenti, temeva di non essere in grado di accontentare le aspettative dei giudici. Si presentò in pantaloncini e t-shirt: il suo trucco leggero le risaltava le gote, che presto si sarebbero tinte d'un lieve imbarazzo.
L'esibizione fu eccellente: i giudici non ebbero dubbi e le diedero ufficialmente il benvenuto alla YG.
Dopo anni di trainee, era ormai preparata ad essere la Maknae di una nuova girlband: le 2NE1
Fu subito curiosa di scoprire quali sarebbero state le sue compagne: questo sarebbe significato nuove conoscenze e, quindi, la possibilità di avere nuove amicizie. 
E se non fossero andate d'accordo?
Se la avessero presa in giro anche loro?
Nuovi pensieri si fecero strada nella mente della giovane Minji, nuovamente preoccupata. Ma non ci volle pensare.

Fu una grande sorpresa quando scoprì che una sua compagna era Sandara Park. 
Lei e Sandara o, come preferiva, Dara, si conoscevano da diverso tempo per via dei loro trainee. Non avevano mai avuto un rapporto troppo stretto, probabilmente a causa dei loro 10 anni di differenza. Nonostante ciò, talvolta la maggiore la difendeva dai bulletti e spesso per strada le sorrideva e l'abbracciava. Era anche solita a chiamarla "bambina prodigio", date le sue elevatissime capacità musicali, sia nel ballo che nel canto. 
Da una parte, fu sollevata dal fatto che ci fosse qualcuno di amico o perlomeno conosciuto, ma, dall'altro, era spaventata: che anche gli altri sarebbero stati così distanti dalla sua età? Dalla sua mentalità?
Si sarebbe sentita sola?

Arrivò il fatidico momento: le 2NE1 sarebbero state formate da Park Bom, venticinquenne, Sandara Park, ventiquattrenne, Chaerin Lee, diciottenne ed infine Minji Gong, appena quindicenne.
Minji sentì una stretta al cuore: erano tutte più grandi di lei e ben due membri la superavano di circa 10 anni. Le cedette il mondo addosso, vedendo ormai la sua ultima speranza andare in fumo.
Come avrebbe potuto stringere amicizia?
Come l'avrebbero vista, le altre? Troppo piccola? Troppo immatura?
La YG lasciò le ragazze insieme, per conoscersi.
La prima che notò fu Chaerin: il suo carattere aperto ed estroverso, totalmente diverso dal proprio, la incuriosiva. Seppe subito di cosa parlare, come esporsi, raccontare di sé. E lei restava ad ascoltarla, quasi affascinata, ma distante.
Rideva alle sue battute e, con la mente, viaggiava, immaginandosi le avventure narrate dalla futura CL.
Non passarono tanti giorni che Chaerin Lee e Minji Gong diventarono pseudo-amiche. Pseudo, ovviamente, perché Min necessitava comunque di tempo per potersi fidare di qualcuno.
Le numerose attenzioni della diciottenne la rendevano felice, ma a fatica riusciva a ricambiarle, a causa del suo passato.

Capì di potersi fidare veramente di lei quando, poco dopo alcune prove, CL la vide piangere e non scappò via, o prese in giro.
Si avvicinò a lei, con molta dolcezza, e l'abbracciò. Le asciugò le lacrime e le chiese cosa fosse successo, interessata a risolvere e comprendere i problemi della sua compagna. 
Finalmente, forse per la prima volta, qualcuno la stava ascoltando: inizialmente, Minji ebbe qualche attimo di esitazione, ma non tardò a mancare il momento in cui sfogò tutta la sua rabbia e i suoi fardelli. 
Iniziò a sentirsi bene.
Dopo poco, arrivò anche Sandara. Visibilmente dispiaciuta e preoccupata, si precipitò sulla corvina e la strinse, chiedendole anch'ella cosa fosse successo.
Iniziò a sentirsi compresa.
Minji sorrise, lasciando scivolare un'ultima lacrima, questa volta di commozione.
Iniziò a sentirsi amata.

L'unica con cui non avesse ancora stretto un rapporto era Park Bom. Difficilmente concedeva qualche chiacchierata alle ragazze, se non parole fugaci a Sandara.
Non sapeva bene se fosse un senso di superiorità o timidezza a lasciarla in disparte: restava il fatto che, comunque, lei fosse la più grande e la più irraggiungibile, per Minzy.
Almeno, così pensava.
Fu grazie all'inizio della 2NE1TV che le due instaurarono un rapporto; le ragazze vivevano ormai tutte nello stesso appartamento e il dialogo era obbligatorio. 
Piano piano, la più piccola cominciò a provare interesse per la misteriosa Bom ed iniziò timidamente un approccio.
Quanto avrebbe voluto essere come Chaerin! Aperta, schietta, solare.
Invece, si ritrovò intrappolata nella sua stessa personalità.
Ma non ci volle molto, che anche la Maknae e la Main Vocalist divennero amiche.

Il tempo passò, ed il rapporto tra le componenti delle 2NE1 si consolidò sempre di più.
Minzy aveva trovato delle sorelle maggiori pronte a proteggerla e a consolarla, delle amiche vere su cui contare. 
Minzy era felice.
Bom fu la ragazza con cui, buffamente, legò di più.
Ma fu quando iniziò la 3° stagione della 2NE1TV, che ritornarono i problemi.
Era un po' di tempo che Minji si sentiva strana; precisamente, da quando viveva insieme a Bom. Spesso, nei fuori onda, stavano abbracciate, vicine. Le notti le passavano a dormire insieme, a raccontarsi le loro aspettative, i progetti, le emozioni. 
E l'allora diciassettenne Minzy cominciò a provare qualcosa di nuovo. 
Qualcosa che sarebbe cresciuto nel tempo.
Amore. 
Non avendolo mai provato prima, inizialmente lo scambiò per un profondo affetto verso la sua coinquilina ma, prima o poi, tutti dobbiamo andar contro al sentimento più amato ed odiato di tutti.
Amare una... ragazza? Lei?
Impossibile.
Lei e Bom erano come due sorelle, come due amiche intime. 
Mai avrebbe permesso di rovinare la sua felicità, il loro rapporto, tutto, non poteva distruggerlo con le sue stesse mani.
Credette che sarebbe passato col tempo, che fosse qualcosa di passeggero, forse era addirittura normale.

Ma più passarono i giorni, più il sentimento crebbe; non poteva continuare a mentire a se stessa. 
Una sera, ascoltando le loro canzoni, una lacrima solcò il suo volto: la voce di Bommie era così dannatamente perfetta; lei lo era. 
Ma era anche più grande di lei di 10 anni.
Una nuova lacrima bagnò il cuscino. 
Non si sa se fosse stato il destino a far rincasare Bom in quel preciso istante. 
Era appena tornata da un'uscita con vecchi amici, palesemente brilla. 
Non appena vide il volto distrutto di Minzy, le andò incontro. 
Biascicò a stento qualche parola, stringendole le braccia e chiedendole chi le avesse fatto del male, minacciando il presunto colpevole, non sapendo che fosse proprio lei.
La più giovane, alla vista dei suoi tormenti così vicini a lei, fu sopraffatta da un vortice di sentimenti e si staccò dalla sua presa.
Bom, demoralizzata, la strinse a sé. Le accarezzò i capelli com'era solita a fare e le sussurrò qualcosa che Minzy non capì mai. 
Dopodiché, le prese il volto tra le mani e le accarezzò le gote, che diventarono quasi immediatamente rosate. La maggiore sorrise alla vista di questo cambiamento e le diede un bacio all'angolo della bocca, per poi crollare tra le sue braccia.

Dopo questa, passarono molte altre notti.
Bom non parlò mai a Minji di quella serata, probabilmente nemmeno la rimembrava.
Le loro interazioni divennero, però, sempre più affettuose e chiuse. 
Tutto ciò non passò inosservato agli occhi di Dara: ormai conosceva da anni la sua Maknae e notò qualcosa di diverso. 
Decise di parlarne con Chaerin: scoprì così che non era l'unica ad avere sospetti e decisero di tirar fuori i pensieri della loro piccola Minji.
Un giorno, dato che Bom era a casa con la febbre, iniziarono un dialogo.
-Minji, è stato stancante l'allenamento, non trovi?- disse Sandara.
-Sì unnie, lo penso anche io. Ultimamente le coreografie si stanno facendo intense- rispose Minzy, asciugandosi la fronte.
-Eppure sei sempre più brava, sei proprio una Maknae perfetta!- continuò CL, sorridendo maliziosa.
La minore sorrise imbarazzata, accennando un ringraziamento.
-Bom ha saltato allenamento oggi, hai visto, Dara?
-Non sono stupida, me ne sono accorta... Grazie Chaerin.
-Dai, non te la prendere- disse abbracciandola. Posò poi un braccio sulla spalla di Minji.
-Tu che vivi insieme a lei, sai che cos'abbia?
Abbassò un attimo lo sguardo.
-La febbre- rispose- Mi ha detto che non se la sentiva di venire.
-E tu, invece? Cos'hai?
Sussultò.
-Come?
-Min, sappiamo che c'è qualcosa di strano tra te e Bom. Puoi fidarti di noi- sentenziò Sandara, guardando nei suoi profondi occhi neri. 
Le sue due compagne si avvicinarono a lei, CL prese il suo viso tra le mani ed adagiò la propria fonte alla sua. 
-Minji, va tutto bene. Siamo qui per te.
La ragazza prese fiato.
-Mi sono innamorata di lei.

-Com'è successo?- iniziò Dara, confusa. 
-Ma che domande fai?- rispose CL, infastidita. 
-Scusami se sono stupida e non capisco- replicò la più grande.
-N-non saprei ben come risponderti... È successo. Mi ha sempre attratta, ma non pensavo in questo modo!
Insieme a lei ero sempre felice; i suo abbracci e le sue attenzioni mi riempivano di una gioia inaspettata- disse Minji, sorridendo, affranta.
-Gliene hai parlato?- chiese Chaerin, ingenuamente.
-No, come potrei? E' una donna, ha dieci anni in più di me... Siamo amiche, non posso farlo. Capisci? Non posso!
Silenzio.
-Sai, Minji- esordì Dara -ho sempre pensato che Bom ti guardasse con occhi diversi. 
Sandara iniziò a sentirsi osservata.
-Non guardatemi così, eh! Non so spiegarti; quando non ci sei, parla di te, quando ha bisogno di qualcosa, cerca te. A noi vuole bene, questo è sicuro... ma, con te, c'è qualcosa di più. Credo che lo abbiano capito tutti. Dovresti parlargliene.
Chiuse gli occhi.

*

Minji la osservò.
Ricordò gli incoraggiamenti delle sue compagne e amiche e decise che fosse ormai arrivato il momento.
-Promettimi che rimarremo amiche, dopo questo. Promettimelo, ti prego!- chiese a Bom, in piedi, davanti a lei.
-Minji-ah, perché questa frase? Certo che lo rimarremo, puoi contarci!- esclamò, prendendole le mani. La più piccola s'imbarazzò al gesto della più grande, esitò un attimo e poi prese coraggio.
-Temo di provare qualcosa di molto profondo per te. 
Silenzio. 
Park Bom rimase immobile, con la bocca socchiusa, ad osservare Minji Gong, palesemente a disagio e rossa in viso. 
-Lo so cosa stai pensando... "sarà impazzita?", "cosa sta dicendo?!" ma è tanto tempo che ho capito di non considerarti solo un'amica. Sei molto di più. Immagino che sia uno shock per te. Ti capisco! Lo è stato per me, chissà come sarà per- Minzy non riuscì a finire la frase che Bommie la strinse, interrompendola.
-Davvero provi questo, per me?- sussurrò. 
-Sì, come potrei mentirti, su questo? Io... io ti amo. Non posso farci nulla.
Bom le accarezzò i capelli, dolcemente. 
-Davvero?
-Davvero.
Sorrise.
-Anche io ti amo, Minji.

   
 
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