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Autore: ddeathlips    03/01/2015    1 recensioni
Molly non riesce a dormire perchè la piccola Annie non smette di piangere.
Un piccolo pezzetto della quotidianità di casa Holmes/Hooper.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Molly Hooper, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molly Hooper aveva sperimentato sulla propria pelle quanto fosse difficile badare a una neonata.
La piccola Annie era nata tre settimane prima,dopo un lungo e doloroso travaglio ed era la primogenita di Sherlock Holmes e Molly Hooper.
Tutti erano stati felici di vedere quanto quella nascita avesse allietato la vita del consulente investigativo,che aveva accettato appieno il proprio ruolo di padre.
Dopo aver risolto un caso con una velocità lampante,Sherlock Holmes  si era diretto verso il proprio appartamento dove era certo che la figlia e la  compagna lo stessero aspettando.
Salì le scale a due a due e appena varcò la soglia della porta si ritrovò davanti ad una esasperata Molly,che tentava disperatamente di calmare la piccola Holmes.
-Come mai è così agitata?-domandò il moro,appendendo capotto e sciarpa
-Non ne ho idea,non smette di piangere da stamattina-replicò la donna sospirando.
Sherlock si avvicinò incerto alla bambina e gli posò incerto una mano sulla schiena,ma la bambina non accennò a fermare il pianto.
Trovarsi in quella situazione era solo fonte di inadeguatezza per Sherlock,abituato da sempre ad avere a che fare con psicopatici e serial killer e di certo non abituato a cambiare pannolini e calmare pianti.
Allontanò la mano e si diresse verso la cucina per controllare il suo esperimento.
Molly si alzò e iniziò a camminare in tondo per il soggiorno e la piccola sembrò calmarsi poco a poco.
Sherlock iniziò ad osservare la donna che gli aveva dato una figlia,forse la mancanza di sonno era destabilizzante per qualcuno che non era un sociopatico iperattivo.
Molly era stanca,le occhiaie erano molto marcate e sopprimeva gli sbadigli ogni tre minuti circa.
-Dovresti dormire,altrimenti non riuscirai a essere lucida domani-disse Sherlock,da dietro al microscopio.
-Non posso dormire,altrimenti Annie scoppierà a piangere-mormorò Molly.
Sherlock si alzò e prese posto nella sua solita poltrona,unì le mani e pensò ad una soluzione al problema.
Un’illuminazione colpì la mente del detective.
-Molly,credo di aver trovato la soluzione al tuo problema-asserì il detective,fiero di se stesso.
-Sherlock,non è un problema per me dormire poco per badare ad Annie-sospirò lei.
-Io sono suo padre,quindi credo di doverti dare una mano,per stanotte baderò io ad Annie-disse sicuro.
Il moro prese la bambina fra le braccia e si sedette sulla sua poltrona e disse:-Ora puoi anche andare a dormire,Molly-.
Molly sospirò e sorrise,si alzò dal divano, si inchinò e diede un bacio sulla guancia a Sherlock sussurandogli un –grazie-.
Sherlock sorrise e si strinse maggiormente a sé Annie.
Molly non ci mise molto ad addormentarsi,dopo tutta la giornata passata a badare alla piccola Annie.
Era fiera di Sherlock che si prendeva cura di sua figlia,con un sorriso sulle labbra Molly Hooper si addormentò
 
 
 
La mattina dopo Molly si alzò dal letto alle dieci passate,in direzione della cucina,da dove provenivano le voci di Sherlock e di Mrs Hudson.
-Sherlock,alzi la testa della bambina,altrimenti rischiamo che il latte le vada di traverso-squittì l’anziana padrona di casa.
-So come dar da mangiare a mia figlia,Mrs Hudson-rispose offeso il moro.
Sentì Mrs Hudson borbottare e uscire dall’appartamento .
Entrò in cucina con un sorriso  stampato in faccia,che si allargò alla vista di Sherlock con in braccio sua figlia.
Appena Sherlock vide Molly aprì la bocca per parlare e disse-Non vedo perché ti  lamenti,a me la notte non è sembrata affatto difficile-
Molly prese la bambina fra le braccia e disse:
-Per te sarà anche stato facile non dormire,ma io sono una comune mortale non un’iperattiva sociopatica-
Sherlock sorrise e osservò Molly che si spupazzava la neonata.
La piccola non aveva praticamente pianto con lui ed era arrivato alla conclusione che magari avere altri figli non sarebbe stato affatto male.
Con questo pensiero Sherlock Holmes si alzò e decise di affrontare un altro caso.
  
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