04/01/2015
2 recensioniPerché stare distesi qui, in un letto che non è il nostro, in una camera che non ci vedrà insieme un'altra volta, fa male.
Tu non te ne accorgi, dormi, con la mia mano nella tua. E mi sento già un po' traditore così, a pensare che non sei più ciò di cui ho bisogno per andare avanti. Non posso ancora fingere che vada tutto bene, non posso ancora accoglierti come se questi mesi non fossero passati.
Perché sei qui? È da quando sei arrivato che non penso ad altro. E fa male, perché so di amarti, ma la mente dice che non ce la fa più, e forse, dopo tutti questi anni è arrivato il momento di ascoltarla. Ti muovi, ti stringi nel mio abbraccio e io, qui fermo, dentro urlo di dolore. Perché forse sei troppo per una persona sola, forse sei troppo per me. Lo nego a me stesso, ma lo so fin troppo bene il perchè. Io sono una parentesi, una di quelle che metti per accennare ad un argomento, ma per non approfondirlo. Io sono così, incastrato fra due cancelli socchiusi che non riuscirò mai ad aprire del tutto. Da una parte il cuore, dall'altra la testa.
Perché alla fine io sono stanco di aspettarti, stanco di abbracciarti anche quando suona la sveglia messa lì per avvertiti che è tardi, devi tornare da lei. È passato tanto tempo. Non sono sicuro di essere così forte da poter affrontarne altro. Perché mi conosco, lo so, quando andrai via di nuovo, come sempre, usciranno insieme a te anche le lacrime. Anche loro sono stanche. Tutto di me vorrebbe starti accanto in ogni momento, quando prepari il caffè, quando corri in bagno, quando scegli i vestiti, quando con fare orgoglioso ti rispecchi in uno delle migliaia di paia di occhiali che hai. Io ti conosco, so come sei fatto, la tua routine mi è fin troppo comune. Anche se non l'ho mai vissuta come avrei voluto. E tu ora sei qui accanto a me, nascondi la faccia dai raggi del sole, il tuo respiro è pesante, chissà forse nel tuo sogno ci sono anche io.
Il dolore che sento non è dovuto alla tua mano che si sta ancorando sempre più alla mia pelle. È dovuto a ciò che ti sto facendo, sembra lacerarmi in tanti pezzi l'unico organo che tu ripari anche solo con un sorriso. Mentre ti lascio una leggera carezza posso solo pensare a quanto tu sia diverso, puro, migliore e a quanto io ti ami. Tu questo lo sai. Ma io sono stanco, lo sono anche ora, dopo una nottata intensa e dopo che tu poche ore fa sei corso da me per raccontarmi che la bimba era nata, che stava bene e che eri felice come non lo eri mai stato.
Perché è vero, la nostra era una parentesi, la tua vita è quella lì fuori.
Provaci, dimmi ancora che mi ami guardandomi negli occhi. Provaci, so che ne sei capace.
La tua vita è quella lì fuori Robert, non sono io, perché sei qui? Perché non sei da lei, dalla tua bimba? Magari ha bisogno di te. Io, io non ho importanza ora, vai da lei.
Avrà i tuoi occhi, di questo ne sono sicuro e magari un giorno potrò andar fiero di aver amato quello sguardo ancor prima della sua nascita.
Perché sei tornato? Perché noi siamo ancora qui? Aiutami. Sono così stanco, il mio respiro sta cominciando a farsi pesante. Aiutami a non addormentarmi con quest'immagine nella mente, io ti amo, lo sai. E sai anche che non posso riconoscere in te la stessa persona di nove mesi fa, sei diverso ora, una piccola parte di te ha creato una piccola lei, era quello che desideravi no? Me lo ripetevi spesso e per la mia mente era impossibile non pensare a me e te.
Cosa ne sarebbe stato di noi?
Ed eccola la risposta, siamo di nuovo qui, a fingere che nulla sia cambiato.
Ma non è così, come negarlo?
La tua vita come potrà essere la stessa? Lei, alla luce del sole, ti regalerà tutta la felicità di cui avrai bisogno, io non potrò farlo.
Stringi la mia mano ancor di più e per un attimo la mente si annebbia.
Mi appare davanti agli occhi la tua immagine, steso sul letto con un braccio dietro la sua piccola schiena per far si che non cada o si allontani. Sembra così familiare. Ma in quel letto ci sarà spazio solo per voi, tu e lei, due anime in crescita.
Dovrai prenderti cura di una creatura così pura, avrai per sempre delle responsabilità su di lei. Io non potrò starti accanto in questo, dovrai pensarci da solo.
Ma chi è che si prenderà cura di te, Robert?
Mentre questo pensiero invade la mente, tu apri gli occhi.
Ti giri nel mio abbraccio, mi guardi e io perdo ogni speranza.
Non ce la farò.
L'uomo deve la sua vita al principio di sopravvivenza, è nella sua natura. Per questo so che non sarò mai pronto a lasciarti andare, avrò bisogno di te per sopportare il mondo là fuori.
Mi guardi e la mia anima si arrende.
Sta a te Robert, ti lascerò decidere riguardo al nostro futuro.
Il tuo sguardo muta, sai cosa sto pensando, solo tu sei sempre stato capace di leggermi dentro così facilmente.
Questa volta tocca a me chiudere gli occhi.
Tu lasci un tenero bacio sulle mie labbra e io sento il sapore salato delle lacrime.
Ed è così, mentre le mie si mischiano alle tue che capisco, hai preso la tua decisione.
“Perché la vera scelta non è con chi, ma senza chi”
------Nda-----
Qualche volta tutti abbiamo bisogno di evadere dalla realtà e pensare alla loro amicizia (se così vogliamo definirla) è uno dei miei tanti modi per farlo. Questo è solo il risultato di un momento non troppo felice di qualche settimana fa. Non è un granchè, ma mi sentivo in dovere di pubblicarlo. Giusto per mostrare a me stessa che quel momento è passato ed ora si deve andare oltre. Mi farebbe un sacco piacere se lasciaste una recensione, anche solo per saper cosa ne pensate. Un grazie particolare a ForseEsiste, che mi sopporta e mi aiuta da ormai più di 10 anni. xoxo