Narratore: Jane Seymour
Il mio matrimonio era prossimo ma non potevo non avere sensi di colpa verso quella donna che mi ha preceduto.
Mirai fuori dalla finestra. Penso a lei: a quella che era amante del Re e poi è diventata Regina. E adesso? Sta morendo e io mi sento responsabile perché il Re si è innamorato di me e io l’ho sostituita.
“My Lady, il vestito è pronto. Lo deve indossare” mi disse una dama inchinandosi.
“Vengo subito” la dama annuì e se ne andò lasciandomi sola.
Dovevo scriverle. Non potevo non provare a scriverle però rischiavo la vita. Mi sedetti sulla sedia adiacente ad un tavolo e cominciai a scrivere su una pergamena.
“
Hampton Court 17 Maggio 1536
 
Prometto a Lei,  Vostra Maestà di prendermi cura di vostra figlia come se fosse mia e le chiedo di perdonarmi per aver commesso questo peccato di fronte a voi e a Dio.
Chiedo clemenza per i miei atti osceni nei suoi confronti. Pregherò per la sua anima e per la vostra salvezza eterna.
 
Vostra Serva,
Jane Seymour
 
Chiamò una dama.
“Cerca di far arrivare questa lettera  a Lady Anna Bolena prima della sua esecuzione” ordinò Lady Jane.
“Ma, My lady, è pericoloso”
“Fai come ti ho detto. Devo essere in pace con me stessa”  la dama si inchinò e se ne andò.
 
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“Maestà” disse inchinandosi
“Dimmi Cromwell” disse Il Re permettendo al segretario di entrare nella stanza
“E’ arrivata una lettera a lady Bolena”
“Senza il mio permesso?!Chi è colui?!”
“Colei, vorrà dire, Maestà. E’ Lady Jane Seymour” a quelle parole Il Re  si sedette prima di svenire.
“E come lo sapeva che Anna è alla Torre?!”
“Non lo so Maestà”
“Ha con sé la lettera?”
“Si maestà. L’abbiamo sequestrata però abbiamo permesso a Lady Anna di leggerla” Cromwell consegnò la lettera al Re. La lesse con attenzione e poi guardò Cromwell
“E cosa ha detto Anna?”
“Sembra che abbia perdonato Lady Jane”
Vi furono attimi di silenzio e poi il Re parlò.
“Chiama Lady Jane Seymour”
“Si vostra Maestà, con permesso” Cromwell si congedò.
 
Jane era circondata dalle sue dame e leggevano poesie di autori emergenti. Ridevano e sorridevano senza nessun pensiero in testa poi entrò il segretario Cromwell. Le dame si inchinarono e Lady jane si alzò in piedi.
“Vostra Grazia” disse Jane inchinandosi
“Lady Jane. Il Re la vuole vedere” disse Cromwell. Jane annuì e si diresse verso lo studio del Re.
L’annunciarono ed entrò inchinandosi. Il re, che era seduto, si alzò bruscamente andandole incontro.
“Cosa ti è saltato in mente?!” urlò il Re.
Subito Jane non capì. Di cosa stava parlando? Il re le fece vedere la lettera e Jane si inginocchiò per terra chiedendo perdono.
“Maestà non era mia intenzione recarle danno. Volevo vivere serenamente senza provare sensi di colpa.” In quel momento delle lacrime le scesero sul viso. Non riusciva a guardare il Re negli occhi.
Il re non riuscì a provare tanta rabbia nei confronti di una ragazza ancora così ingenua. Si abbassò al suo livello e le alzò il mento in modo da poterla guardare negli occhi.
“Jane sei ancora troppo ingenua. Io ti aiuterò a non esserlo più, stando al tuo fianco. Ti perdono questa volta e fra domani verrai la regina d’Inghilterra. Il popolo e la corte ti amano” Jane gli sorrise e lo guardò con uno sguardo pieno d’amore.
“Sono contenta di sposare un uomo come lei, Maestà” disse guadandolo negli occhi
“Anche io Jane” disse a sua volta il Re. Si baciarono con tutto l’amore che provavano l’uno per l’altro. Non si sarebbero mai lasciati.
Anna Bolena in quel momento fu giustiziata e il Re Enrico d’Inghilterra poteva sposare Jane Seymour senza altre preoccupazioni sperando in un futuro roseo e con il desiderato figlio maschio.