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Autore: The_winter_honey    05/01/2015    3 recensioni
Entrambi non dovevano avere più di vent'anni, i visi pallidi e giovani,
ma segnati da mille avvenimenti.
La guancia destra della ragazze era schizzata da delle gocce rosse
che assottigliavano il suo sguardo freddo e lontano.
-Ti avevo detto di non uccidere nessuno sta sera...- mormorò il ragazzo,
portando le dita affusolate alla guancia macchiata e pulendola con le unghie
straordinariamente lunghe e a punta. Parevano artigli.
-Non potevamo fidarci.
Genere: Erotico, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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No Faith, No Life 

 


Se ami due persone allo stesso tempo,

scegli la seconda perché se amassi davvero la prima,

non ti innamoreresti della seconda...

Cit.

 

 

La luce a intermittenza della lampadina sopra la sua testa le faceva male agli occhi,
mentre cercava di rimanere concentrata...

Un solo attimo di distrazione e avrebbe mandato a puttane il lavoro che stava ormai
facendo da un mese. 
Un lavoro delicato, che aveva richiesto un mese di preparazione fisica e psicologica, 
più la remota convinzione di non fare nulla di male. 
Ma sapeva già che non sarebbe stato così.  
La solita vocina del cazzo che le ronzava per la testa.
Improvvisamente un fremito di dolore la percorse, facendole sfuggire un lieve gemito, 
che si affretto a soffocare mordendosi le labbra carnose. 
-Tutto bene, piccola?         
La ragazza annuì,  prontamente, con un semplice cenno della testa e incrociando il suo
sguardo l'unica cosa che si riusciva 
a leggere era determinazione. 
Aveva occhi difficili da ignorare e dolorosi da dimenticare, occhi che rubavano
l'anima, 
poiché erano ben lontani dal averne una; occhi magnetici che attiravano guai invece che metalli come le calamite, che esprimevano tutto ciò che occhi umani avrebbero potuto esprimere, ma allo stesso tempo niente che potesse essere compreso pienamente. 
Erano occhi da vivere, che però non lasciavano vivere, lasciavano morire.
Lasciavano cadere. 
Fall in love. 
E chiunque sano di mente l'avrebbe potuto capire, ma il problema era che appena quel
qualcuno lo capiva era troppo tardi.

Era già fottuto.

-Ho quasi finito.            

La ragazza rimase immobile per un istante, prima di riprendere a respirare, aveva la
schiena intirizzita e la bocca piegata verso 
il basso concentrata a pensare a qualcosa di
indecifrabile e indefinibile. Qualcosa che se qualcuno avesse scoperto sarebbe

morto direttamente per mano sua. 
A osservare quelle mani sottili e delicate non si sarebbe mai potuto dedurre che potesse
compiere un atto simile, ma poi i leggeri 
calli che si trovavano in corrispondenza di
determinati punti avrebbe potuto tradire l'uso frequente di una pistola da tiro modello

base, che ora riposava sotto la sua giacca di pelle posata sulla sedia accanto a lei.

-Come ti sei procurata questa cicatrice? 
La domanda poteva essere interpretata in due maniere.
Una: dettata solo dalla curiosità,  che lei sapeva essere qualcosa di troppo pericoloso da
essere impossibile ignorare.
Due: aveva intuito qualcosa e ora stava sondando il territorio per scoprire con certezza che
la sua deduzione fosse esatta. 
In entrambi i casi la persona che aveva posto la domanda poteva già considerarsi morta.
Eppure It le aveva detto che si 
sarebbe potuta fidare...ma la verità era che per lei era
impossibile un atto simili nei confronti di chiunque al di fuori di sé stessa. 

Si passò la lingua sulle labbra, come quando un predatore fiuta l'odore del sangue della
sua vittima e si limitò a socchiudere
pigramente gli occhi.
Avrebbe contato fino a tre, come sempre, dopo aver portato a termine il lavoro.
I capelli le ricaddero davanti agli occhi mentre si concentrava e si preparava a fare ciò che
doveva essere fatto. 

L'altro stette in silenzio, conscio che ci fosse qualcosa che non andasse, ma ancora non
completamente consapevole della minaccia che quella ragazza poteva rappresentare lui
stesso e per la sua vita.
La sua mano tracciò ancora una mezza riga, mentre un rivolo di sangue scivolava lungo la
pelle chiara e liscia, 
macchiando per terra con un'unica goccia di liquido cremise, come
tante altre prima di essa. 

Quel pavimento aveva conosciuto più sangue che scarpe, ne erano consapevoli entrambi,
per diversi motivi.

E presto ne avrebbe conosciuto altro, molto altro.
Il viso della ragazza fu solcato da un mezzo sorriso, 

" Uno..." 

Si passò una mano sulla fronte, allontanandosi da lei, soddisfatto:-Finito, ed è uscito davvero bene.
La ragazza si mise a sedere lentamente, osservandosi nel riflesso dietro di lei di uno
specchio. 

Sulla schiena pallida e dritta, un disegno nero a formai di fiamma era stato inciso a
nasconder perfettamente una cicatrice grossa e profonda, che le fece tornare alla mente lo
sbaglio più grande che avesse potuto fare...poi si volse a guardare il tipo di fronte a lei. 


" Due..."

Prese la giacca dalla sedia, facendola scivolare sulle spalle esili, dopo aver abbassato la
maglia. 

-Modalità di pagamento...hai i contanti, giusto? Non m i sembri il genere di ragazza che
lascia debiti...
Si interruppe guardandola alzarsi e sorridergli in modo strano, malizioso, lasciandolo
senza fiato. 

La mano pallida della ragazza scivolò nella giacca lentamente, mentre gli si avvicinava...

" Tre."

 

 

 

**********

 

 

 

 

 

 

La prima cosa che si notava in un quartiere come quello erano le facce straniere, che
comparivano agli orari più strani e non facevano sempre una bella fine. In verità in quel
posto neppure chi vi era nato e vi viveva faceva davvero una bella fine. 

Si trattava per lo più di adolescenti, che difficilmente arrivavano a diventare adulti,
almeno non caratterialmente, e non moralmente, persino i loro genitori erano totalmente
inaffidabili. 

E per questo il viso di quel tipo, fermo fuori da un condominio a fumarsi una sigaretta
non poteva passare inosservato.

Aveva i capelli scompigliati lunghi che gli incorniciavano un viso pallido dai tratti
particolari e di una bellezza inquietante, occhi  forti e di un colore simile all'oro colato e
fuso che fissavano intensamente la via davanti a se. 

La brace della sigaretta che teneva stretta tra le labbra gli illuminava in modo inquietante
il volto, tenendo lontani i curiosi. 

Il modo in cui muoveva nervosamente il piede sull'asfalto graffiato e sporco faceva intuire
che non fosse abituato ad aspettare.

Perchè era questo che stava facendo, ormai era evidente. 
Era vestito interamente da una lunga giacca di pelle, con il colletto alzato, catene d'argento
e di strane pietre rosse gli pendevano su un fianco e inoltre gli stringevano il collo chiaro,
come una specie di collare, dove le mani affusolate cincischiavano annoiate. 

Questo particolare rivelava a chi lo sapesse la sua vera natura, il suo stato e il motivo per
cui doveva aspettare. 

Improvvisamente un suono appena smorzato si diffuse per il quartiere, facendo
rabbrividire molti.

Poi le porte del condominio sbatterono e una figura sottile e longilinea si avvicinò al
ragazzo. 

Entrambi non dovevano avere più di vent'anni, i visi pallidi e giovani, ma segnati da mille
avvenimenti. 

La guancia destra della ragazze era schizzata da delle gocce rosse che assottigliavano il suo
sguardo freddo e lontano. 

-Ti avevo detto di non uccidere nessuno sta sera...- mormorò il ragazzo, portando le dita
affusolate alla guancia macchiata e pulendola con le unghie straordinariamente lunghe e a
punta. 

Parevano artigli.
-Non potevamo fidarci.
La voce della ragazza non lasciava margine a proteste e lui lo sapeva bene, perciò si limitò
ad osservarla allontanarsi con passo lento e sicuro, i tacchi degli stivali che producevano
un rumore lento e costante, come le lancette di un orologio. 

Un orologio che seguiva il proprio tempo e distruggeva chiunque provasse a fermarlo.
Il conto alla rovescia di una bomba.
-La fiducia è una lama a doppio taglio, e la verità è che non sei disposta a farti neppure
un graffio, 
perché sai che potresti scoppiare Ef...











Autrice:
Salve a tutti! Questa storia è nata quasi per caso, 
da un peronaggio già nato da un po'....
Ma di cui non avevo ancora ben elaborato la storia...
Spero che questo inizio piaccia! 
Se è così cecherò di continuarla al più presto! 
Lasciatemi qualche commento per apere un po' se va 
bene come inizio e se riesce a stuzzicare un po' la vostra curiosità ;)
Un abbraccio J


 

  
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