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Autore: malpensandoti    05/01/2015    4 recensioni
E non m’interessa se le gambe sul tavolo non posso metterle che tanto alla fine s’intrecciano sempre e solo con le tue.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo già pubblicato questa storia, tempo fa! Dopo averla cancellata, stamattina mi son detta che non ne valeva la pena lasciarla marcire dentro al computer, no? 
Rileggendola, non è niente di che, davvero! Ma finché mi dedico agli altri progetti che ho in mente, perché no? 
Sono quattro capitoli complessivi, già tutti completati! L'ho scritta un sacco di tempo fa, quindi non scandalizzatevi se è penosa o quant'altro, sono migliorata (spero) da allora!
E niente, spero che la cosa possa farvi piacere, fatemi sapere!
A presto,
Caterina



 
 


random words 



 

L’hexanchus griseus è una razza di squalo famosa per la modalità con cui è solita a riprodursi.
Non sappiamo granché su questo atto, molti biologhi e scienziati lo studiano tutt’ora senza arrivare mai a reali conclusioni.
Le ipotesi più certe è che i denti del maschio si siano adattati alle fessure delle branchie della femmina. Questi buchi, tra l’altro, sembrano essere nati apposta per l’accoppiamento.
In altre parole, entrambi gli squali hanno modificato il proprio essere per il partner.
La cosa più interessante comunque, è  che durante l’atto della riproduzione, questi animali scatenano il loro lato più selvaggio, arrivando addirittura a farsi male reciprocamente.
Si stringono talmente forte da lasciarsi i graffi sulla pelle.
 
 
 
 
Harry ha la schiena martoriata da segni rossastri.
Sono cose che probabilmente Kalia nemmeno conosce, perché nel momento in cui glieli procura, lei ha gli occhi serrati e la testa nell’incurvatura elegante del suo collo. Sono cose, segni, graffi, che lei probabilmente nemmeno ha visto se non di sfuggita, ma che lo fanno stare bene.
Certo, Harry deve pur sempre evitare sforzi troppo grandi per qualche giorno, deve ricordarsi di entrare piano nella doccia e di non appoggiarsi alla testata del letto, ma è pur sempre un sollievo sapere di essere ancora suo.
Perché Harry, anche se gli costa ammetterlo, anche l’idea di essere posseduto gli fa venire voglia di stringere i pugni e sospirare, è di Kalia.
Esattamente come Kalia appartiene a lui e a nessun altro.
I graffi dietro la schiena sono un chiaro invito a ricordarsi di respirare, Harry sente la pelle tirare mentre si stiracchia e non può fare a meno di sorridere perché anche oggi, come ieri, lui è qui, lui è un qualcosa e anche un qualcuno.
Il problema è che quando poi succede quello che è successo, le cose si complicano e gli stessi segni che tirano la pelle bruciano sulla schiena.
E il dolore piacevole e di compiacimento diventa solamente sofferenza e rimpianto, e Harry pregherebbe Dio solo sa cosa per potersi strappare quei graffi che inevitabilmente sanno di Kalia e tornare a respirare ancora.
Harry non è un bugiardo, non lo è mai stato neanche da piccolo. Lui non mente, omette. Fa credere alla gente ciò che vuole o non vuole sentirsi dire, senza aprire bocca, ed è una cosa che Kalia – lui stesso sa – non riesce a sopportare.
Ma comunque lui se ne accorge sempre troppo tardi, sul divano di casa di Louis, con il borsone riempito malamente delle sue cose e la testa che rischia di scoppiare.
È stato lui a sbagliare come tutte le volte che hanno litigato, perché i silenzi accondiscendenti di Harry la fanno stare male e no, Kalia non se lo merita.
Perché se le avesse detto fin da subito di aver accompagnato Beth a casa, Kalia non l’avrebbe scoperto due giorni dopo da Ella e loro non avrebbero litigato furiosamente.
E forse lui non le avrebbe dato della bambina infantile, lei non lo avrebbe colpito al braccio e non gli avrebbe urlato di essere stufa dei suoi cazzo di silenzi.
E quindi forse Harry non sarebbe andato nella loro stanza, non avrebbe riempito il borsone della piscina con le sue cose e non avrebbe preso le chiavi della macchina.
E Kalia non sarebbe scoppiata a piangere, lui non le avrebbe detto di essere stanco di lei e non sarebbe uscito dal loro appartamento.
E adesso i graffi sulla schiena smetterebbero di fare solo male a contatto con il maglioneContro il divano di Louis.
I pensieri sconnessi, i ricci tra le dita e Kalia nella testa.
Come sempre. 





 
 
  
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