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Autore: Butterfly8    06/01/2015    10 recensioni
Questa storia è il seguito de "I quarant'anni di Betty". In questa storia avranno un ruolo più attivo tutti i protagonisti "secondari". Armando e Betty sono uniti più che mai e saranno i punti di riferimento per tutti gli altri. Buona lettura e aspetto i vostri commenti e recensioni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Seattle

Sono ad una noiosissima riunione di lavoro. Chissà se Betty è arrivata! Sono qui a Seattle da cinque giorni. Sono venuto perché P.J.Ross mi ha convocato per vedere lo stato del suo investimento alla New Tech. Ne è molto soddisfatto, però praticamente mi ha fatto partecipare a tutta una serie di incontri per possibili partnership, insomma una noia mortale.
Sarei già ritornato a casa, se Faith non ci avesse invitato all’inaugurazione della sua galleria d’arte, dove ospita una serie di artisti internazionali. Inoltre domani è il cinquantesimo compleanno di Parker e ha organizzato un mega party al quale non possiamo non partecipare.

Devo dire che Betty non era molto felice di venire qui. Però l’ho praticamente quasi costretta. Veniamo fuori da un periodo difficile, nel quale abbiamo rischiato di mandare a monte il nostro matrimonio a causa di varie incomprensioni ormai per fortuna superate. In questo periodo è nata anche la nostra terza figlia, Aurora, un vero tesoro, almeno per me. Perché quando è con altri inizia a piangere e non la smette più.
Non so se Betty sia ancora convinta che tra me e Faith ci sia stata una relazione. Cosa non vera. E’ vero che io e Faith abbiamo avuto una storia all’università, ma lì è finita. In ogni caso dato quanto avvenuto tra me e Faith nel periodo in cui io e Betty non andavamo d’accordo, ci siamo dati solo un bacio, senza nessuna implicazione sentimentale, in ricordo dei vecchi tempi, non mi sento di biasimare mia moglie. Sono convinto che lei pensi che in questi cinque giorni sia successo qualcosa tra me e Faith e sono anche pronto a giocarmi tutto il mio patrimonio che Betty farà finta di niente, anche se rode dentro dalla curiosità e muore di gelosia.

Mia moglie è cambiata ma non fino a questo punto. Siamo sposati da quasi tredici anni. Abbiamo vissuto tanti momenti difficili, come quando lei ha avuto il cancro, ma mai uno così brutto come quello appena trascorso. Ho davvero temuto di aver perso mia moglie. Va bene, è successo che lei, dopo la sua malattia non stava bene nei suoi panni ed ha completamente cambiato look, cosa che mi ha mandato in tilt, perché ho pensato che, anche lei, fosse diventata una donna frivola e senza valore. Ovviamente questa cosa l’ha fatta imbestialire e mi ha cacciato fuori di casa. Per non parlare del fatto che lei aveva baciato Daniele Valencia, il mio peggior nemico! Insomma una serie di casini, uno dietro l’altro. Ma ormai siamo andati avanti. Devo dire che non mi dispiace affatto la nuova Betty. È sempre mia moglie, la solita Betty, ma è anche una donna diversa, che non pensavo esistesse e che ho fatto fatica ad accettare, ma di cui, adesso che c’è, non saprei fare a meno.

Pensavo che la fase del sesso selvaggio fosse finita quando mi sono sposato con lei. Ok, Ok, devo anche dire che non sono uno stinco di santo. All’inizio della nostra relazione, l’ho sedotta per tenermi l’azienda, di cui lei grazie a me, era diventata proprietaria. Mi sono comportato davvero male, ma per buona pace di tutti, quella è una storia superata. Comunque, quando mi sono messo con lei, venivo da una storia di tre anni con una donna di cui non ero affatto innamorato e che tradivo in continuazione con qualsiasi essere femminile che mi passava davanti. Fino a che non mi sono innamorato per la prima volta nella mia vita di Betty. Allora tutto è cambiato. L’unica cosa che mi sembrava ovvia all’epoca, era che non avrei mai e poi mai potuto avere con Betty lo stesso tipo di relazione che avevo con tutte le donnette che frequentavo. Betty è agli antipodi. E poi certo c’era da considerare la sua inesperienza. Però, quello che ha fatto la differenza è stato il mio amore per lei. Noi ci siamo sposati per amore, il sesso fine a se stesso, il senso di conquista, il collezionare una donna dopo l’altra non c’entravano niente con la nostra relazione.

Per tanti anni Betty è stata la moglie perfetta. Poi in questo ultimo anno ha deciso, o ha sentito dentro di sé, che quello che voleva veramente era essere una donna.  Mi ha anche accusato del fatto che io non la considerassi tale, ma solo mia moglie, la madre dei miei figli, una brava manager, ma non una donna. Oggi, col senno di poi, posso dire che aveva ragione. Ma abbiamo recuperato. Penso che gli ultimi sei mesi, dal nostro ritorno da Cartagena, dove lei ha ritirato il premio Donna dell’Anno, siano stati i più belli e i più intensi della nostra vita insieme. Quello di cui avevo paura e che invece mi ha affascinato è stato vedere come lei sia riuscita a lasciarsi andare completamente con me, ad aprirsi con me, come nessuno aveva mai fatto. All’inizio ho avuto paura di questa cosa perché sono sempre stato convinto di non essere davvero abbastanza per lei, ma poi è stata lei a convincermi del fatto che voleva me e solo me. E che lei può essere quello che è, provare quello che prova, parlarmene senza vergogna perché è con me. E con nessun altro. Sono sempre stato convinto che lei potesse sostituirmi senza problemi con qualsiasi altro uomo, mentre per lei, io non sono sostituibile con nessuno. Così come lei non lo è per me. Il problema era tutto mio insomma. Però, a mia discolpa, devo dire che ho incontrato troppe donne pronte a farsi sedurre e lasciare quasi con uno schiocco di dita. Questo tipo di donna piace a Mario, non certo a me. Invece adesso, io sono completamente e totalmente felice. Come non lo sono mai stato nella vita. Io e Betty, abbiamo raggiunto la consapevolezza di poter essere noi stessi dentro il nostro matrimonio, abbiamo capito che vogliamo coltivare l’amore che ci lega, che vogliamo vivere insieme, perché non riusciamo a stare separati. Abbiamo deciso che niente e nessuno riuscirà a dividerci. E facciamo l’amore come dei pazzi. Non che prima non fosse così. Ma adesso è tutto diverso. Primo perché lei si sente più donna e meno inibita e poi perché abbiamo deciso di essere i nostri amanti. So che può sembrare assurdo per due sposati non annoiarsi a stare assieme, a non avere svaghi, ma a parte che ce li abbiamo avuti, io sono felice con mia moglie e non ho bisogno di guardare altrove! Perché lei mi da tutto quello di cui ho bisogno.
“Dottor Mendoza, mi sta ascoltando?” mi chiede un tizio di cui non ricordo il nome.
“Certo che si” dico, riportando la mia attenzione alla riunione. ‘Ma quando finisce?’ penso tra me e me.

 

***

 

Sono appena arrivata in albergo da Bogotà, Armando non è ancora qui ma per fortuna non ho avuto problemi ad entrare nella nostra suite perché lui aveva avvisato che sarei arrivata. Non che io volessi venire, ma mi ha praticamente quasi costretto. Lo conosco troppo bene il mio maritino. Probabilmente con questa mia partecipazione obbligata voleva dimostrarmi che tra lui e Faith c’è solo una grande amicizia. Ed è la verità, so benissimo che non hanno avuto una storia, se non all’università. Ma la cosa più divertente è lasciargli credere che io abbia dei dubbi. E’ divertente perché Armando non ha ancora capito che io sono gelosa di lui, come lo è lui di me. Lui, invece, è convinto che io sia la maestrina dalla penna rossa che sta aspettando di coglierlo in flagrante mentre mi tradisce con qualcuna! Questo dipende dal fatto che quando ho iniziato a lavorare per lui, numerose volte ho dovuto coprire le sue scappatelle con la sua fidanzata di allora.
Però da quando stiamo insieme è completamente un altro uomo e io sono così orgogliosa di lui!
Solo di recente ho scoperto che lui per tanto tempo ha pensato di non essere abbastanza per me. Falsità assoluta. Ci siamo ripromessi di andare avanti e di non ripetere mai più queste ovvietà.
Ora, lui non capisce che quello che mi infastidisce della sua storia con Faith non sia tanto il fatto che lui possa averla baciata o che possa tradirmi, quanto il fatto che lei voglia avere nella sua vita uno spazio che è mio. Insomma, quando ho trovato le mail che si sono scambiati mi è salito il sangue al cervello e non ho mai voluto leggerle, nonostante lui mi abbia chiesto di farlo numerose volte. Io ho un amico fraterno, so cosa significa, ma con lui non ho mai fatto sesso a tutta birra, anzi non ho avuto alcun tipo di rapporto fisico ambiguo, quindi Armando non può biasimarmi se dubito della sincerità di lei.  Mi da fastidio l’idea che questa donna possegga una parte della vita di Armando in cui io non c’entro. Mi sarebbe piaciuto vederlo all’università, libero dalle pressioni e dalle responsabilità che ha dovuto assumere in seguito. Però in qualche modo devo accettare che quel periodo della sua vita appartenga a Faith e non a me. Se solo lei ci prova con lui adesso, la faccio fuori! Lo so che ho sempre detto che le scenate di gelosia non sono nel mio carattere, ma ho imparato da Armando in questo, spero solo che non mi metta mai alla prova!

 

Sono in una fantastica Iacuzzi e mi sto godendo un rilassantissimo bagno caldo, quando Armando arriva nella nostra suite. Bisogna dire che P.J. Ross non bada a spese per soddisfare i suoi collaboratori. Ha tanti di quei soldi che non saprebbe come spenderli in una vita intera e ha un debole per Armando.
“Betty dove sei?” mi chiama lui. Apre la porta e mi trova immersa nella schiuma da bagno.
“Ciao Mostro” gli dico “mi sto facendo un bagno per riprendermi dal viaggio!”
“Ciao Mostro” mi dice lui dandomi un bacio sulle labbra. “Com’è andato il viaggio?”
“Bene, molto bene” rispondo. So bene che non sa cosa dire perché sa che io ero contraria a questo viaggio.
“I bambini?” mi chiede.
“Tutto bene, ho appena parlato con mia madre. Tutto tranquillo, tranne Aurora che piange ogni tanto!” gli dico.
Lui si avvicina alla vasca. “E tu? Non sei infastidita dal fatto di essere qui? So che per telefono sono stato piuttosto pressante affinché tu mi raggiungessi” mi dice.
“Si. Effettivamente lo sei stato, ma non ti avrei mai lasciato da solo in una situazione del genere. So benissimo cosa significhi l’apparenza per gli americani e non ti avrei né ora né mai, messo in difficoltà. Soprattutto per la New Tech” gli dico cercando di sembrare convincente.
“Quindi sei qui solo per questo?” mi domanda.
“Per questo, certo! Dovrebbero esserci altri motivi?” gli chiedo io.
“Non saprei …” prende tempo lui.
“Un motivo è che mi hai chiesto di venire. Un altro è la New Tech, e un terzo motivo è che ero davvero curiosa di fare una gita qui a Seattle!”
“Mostro sei davvero incorreggibile!!” mi dice facendosi quattro risate.
Sa bene che non ammetterò mai di essere gelosa di Faith. Lo farei solo se ne fossi messa alle strette.
Penso che sarebbe bellissimo se lo prendessi per la cravatta e lo facessi cadere con me nell’immensa vasca da bagno … Lo guardo con intenzione.
“Non ci pensare nemmeno!” mi dice lui, leggendomi nel pensiero. “Non ho un abito di ricambio, l’ho mandato in lavanderia!”
“Ma come fai a ….” gli chiedo.
“Sono tuo marito … ti conosco! … forse … invece …  ti converrebbe uscire da lì” mi risponde lui guardandomi intensamente.

***

 

La mostra di ieri sera è stata davvero molto interessante e devo ammettere che Faith è davvero molto brava nel suo lavoro. Ma il meglio sta per avvenire oggi. Io e Armando siamo stati invitati a pranzo nella mega villa di Parker. Fervono i preparativi per le festa, ma noi siamo in un’area in cui non disturbiamo affatto. E’ la parte più tranquilla della casa. C’è un favoloso portico con un piccolo giardino, con una tavola apparecchiata. Armando e Parker parlano ancora di lavoro e Faith mi ha invitato a raggiungerla perché vuole conoscermi meglio. Questo è il momento in cui io potrei scoppiare.

“Betty, posso chiamarti così?” mi chiede “stai tranquilla, non voglio portarti via Armando, sono felice con mio marito.”
“E allora perché lo hai baciato?” non posso fare a meno di chiederle. Che bello andare direttamente al punto.
“E’ stata una cosa impulsiva. Una follia momentanea. Volevo tornare a quando avevo vent’ anni e la mia vita era bella” dice.
“Ma anche adesso lo è” le dico io. “Vivi in una casa bellissima, hai un marito con cui stai bene, mi sembra, perché vuoi Armando?”
“Ma io non voglio Armando, almeno non come pensi tu.”
Decido di fidarmi di lei. Non so perché. Ma voglio darle una chance. “La cosa che mi infastidisce” le dico “è l’idea che voi condividiate un periodo della sua vita dal quale io sono esclusa. Tu sei la prima donna normale che incontro da quando sto con lui. Non sei una modella, non hai legami di parentela reale o acquisita, nessuno lo ha costretto a stare con te, ma lo ha scelto … e questo mi spaventa.”
“E perché mai?” mi chiede.
“Armando ti ha raccontato la nostra storia. Sai bene quali siano i nostri trascorsi. Tu sei la prima vera donna che potrei temere.”
“Stai tranquilla Betty!” mi dice “Non intendo portarti via Armando. La mia chance l’ho avuta tanto tempo fa e l’ho sprecata. Lui ti adora. Ti ama veramente. Non mi sognerei mai di dividervi. E poi io sono felice con mio marito. Per davvero.”
“Perché è finita tra di voi?” le chiedo
“Non ne hai parlato con lui?” mi domanda.
“No. Diciamo che non ho mai voluto affrontare l’argomento, anche se lui mi ha chiesto di leggere le vostre mail molte volte. Ma io non avrei mai potuto farlo, mi sembrava di invadere la vostra privacy e non sai quanto mi costa ammettere che voi abbiate una privacy!” le dico.
“Sei troppo buona Betty!” mi dice lei. “Io e Armando avevamo una storia senza impegno all’università, Una storia bellissima, proprio perché era senza impegno. Io non volevo un ragazzo e lui sembrava portare un fardello. Ma con me no … era sempre molto libero. Avevamo tanti interessi in comune. Abbiamo passato proprio un bel periodo. Ho conosciuto Mario Calderon all’epoca. Comunque non posso definire il sentimento che ci legava come amore. Più come affetto direi. Tutti e due non eravamo pronti a fare il passo successivo e sapendolo non l’abbiamo mai fatto. Io sapevo che lui era davvero preso da me e sarebbe stato facile per me innamorarmi di lui ma non ho mai lasciato che accadesse, anche se col senno di poi, avrei dovuto farlo.”
“Tutto qui?” le chiedo.
“No, questa è la parte bella. Quando avevo ventitre anni, mi sono innamorata perdutamente della stella della squadra di basket dell’università. Dorian Brown. Ho perso completamente la testa per lui. Ho smesso di vedere Armando e mi sono buttata a capofitto in questa storia. Sono rimasta incinta. Ma all’epoca ero troppo stupida per capire che Dorian era solo un grande egoista. Mi sono comportata come una adolescente totalmente immatura. Insomma Dorian non voleva il bambino e mi convinse che avrebbe rovinato la mia carriera e la sua. Decidemmo di darlo in adozione, perché proprio non avrei mai e poi mai potuto abortire. Quando il mio bambino è nato, venne dato subito ad una famiglia che noi non abbiamo voluto conoscere. Io, in quel periodo lo assecondavo in tutto. Ero proprio stupida. Una settimana dopo il parto però, quello che avevo fatto mi è sembrato assurdo. Avevo venticinque anni che diamine. Avrei potuto crescere mio figlio da sola. Quando sono andata a chiedere del mio bambino era troppo tardi. Avevamo fatto un accordo di adozione per cui non potevamo mai più avere contatti. Solo mio figlio se vorrà, un giorno potrà cercarmi. E sono passati vent’anni. Ogni giorno mi aspetto di vedere un ventenne arrabbiato che venga ad insultarmi perché l’ho dato in adozione.”
“Scusami Faith” le dico “mi sento così sciocca, io … non sapevo niente di tutto questo. Mi dispiace moltissimo.”
“Ho faticato tantissimo per rimettermi in piedi. Dieci anni fa ho incontrato Parker. Mi sono innamorata di lui sinceramente. Non so però se lo amo. Tu sai cosa significa avere una famiglia contro. Me l’ha detto Armando. Ebbene, la sua famiglia non voleva che noi ci sposassimo. Io non sono abbastanza per lui. Ma noi stiamo bene insieme. Ti dico che non so se lo amo, perché non abbiamo avuto figli. Nessuno di noi due ha problemi a procreare, il medico dice che è una questione psicologica. A volte penso che dovrei lasciarlo e dargli la possibilità di rifarsi una vita con un’altra donna, ma io sto bene con lui, sono egoista e allora penso che non lo amo, perché se lo amassi gli permetterei di stare con una donna che possa renderlo padre.”
“Mi sembra una soluzione un po’ drastica” le dico. “Non credi? Potresti adottare un bambino magari! Potresti ancora averlo. Devi crederci. E non pensare che vuoi lasciare tuo marito. Oppure pensare che non riesci a lasciarlo perché lo ami. E penso che lui ti ami sinceramente. Altrimenti a quest’ora sarebbe stato lui a lasciare te, non pensi?”
“Sei davvero un tesoro Betty!” mi dice.  “Armando è stato davvero fortunato ad incontrarti. L’ho baciato perché mi sono illusa per un attimo che se avessi scelto lui, invece di Dorian, la mia vita sarebbe stata diversa, molto meno dolorosa.”
“Questo non lo so Faith” le dico. “Non potremo mai sapere quanto sarebbe stata crudele Marcela Valencia con te. Con me lo è stata tantissimo!”
“La conosco di fama questa donna. All’epoca Armando non la voleva neanche sentire nominare mentre Mario non faceva che dire che lei sarebbe stata il suo destino!” mi dice. “Sono felice che non sia stato così.”
“Armando mi ha raccontato la storia….!”
“Ragazze di cosa parlate?” ci chiede Parker entrando con Armando.
“Di nulla in particolare” gli risponde Faith. “Chiacchieriamo! Ci accomodiamo a tavola? Vi verso un bicchiere di vino, dobbiamo brindare al neo – cinquantenne!” aggiunge, dandoci un bicchiere di vino ciascuno. Facciamo un brindisi, Vedo Armando avvicinarsi a me e ripenso a quando mi ha detto mesi fa che Faith aveva una storia tragica alle spalle. Non ho voluto ascoltarlo. Ma avrei dovuto farlo perché lei non è affatto male come pensavo.

*** 

Il party per il cinquantesimo compleanno di Parker è in pieno svolgimento, è una festa bellissima e stiamo conoscendo un mare di gente nuova. Ad un certo punto, mentre sono con Armando ricevo una telefonata e sbianco in viso. Armando gesticola cercando di capirci qualcosa. Chiudo il telefono.
“Era mia madre” dico.
“E’ successo qualcosa?” mi chiede lui in ansia. “I bambini stanno bene? Betty parla!”
“Si stanno tutti bene. Non è una cosa che riguarda noi, ma tua sorella!”
“Camila?” mi chiede “E’successo qualcosa a Camila?”
“Non in quel senso, stanno tutti bene fisicamente” gli rispondo.
“Betty parla chiaro” mi dice Armando agitatissimo. “Non mi stai facendo capire niente!”
“ Dodo è venuto a stare a casa nostra” gli dico io. “A quanto pare, questa mattina Dodo e Alberto sono andati in Ecomoda per fare una sorpresa a Camila, ma l’hanno trovata nel suo ufficio che faceva sesso con Mario Calderon!”
“Che coooooosa?” urla lui. “Mia sorella…. E Mario Calderon?”
“A quanto pare Alberto l’ha preso a pugni, mentre Dodo si rifiuta di stare nella stessa casa di Camila ed è venuto a stare a casa nostra. Al momento è lì anche Alberto.”
“Non posso crederci … mia sorella e Mario Calderon!!! Mia sorella e Mario Calderon! Sono curioso di sentire che scusa inventeranno per giustificarsi! Questa volta il mio caro amico rischia di perdere i gioielli di famiglia!” dice Armando in preda ad una terribile furia! “Ho bisogno di un whisky” mi dice.
“Anche io” gli rispondo. Ci avviamo verso il bar.
“Cosa posso servirvi?”ci chiede il cameriere.
“Due whisky, doppi, per favore” diciamo all’unisono.

   
 
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