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Autore: ciparampa    06/01/2015    0 recensioni
La fuga stava diventando sempre più difficile. Dopo un indefinibile tempo in cui Adam stava fuggendo, la bestia gli era ancora vicina.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fuggire. Questo era l’unico obiettivo di Adam. Il pensiero di non sopravvivere lo terrorizzava, ma era proprio questo che gli dava la forza di continuare a correre. Il cuore batteva ad una velocità pazzesca, sembrava che da un momento all’altro avrebbe potuto scoppiargli nel petto. Nelle tempie Adam poteva sentire perfettamente le pulsazioni del suo cuore, ma sapeva che non era l’unico a poterle percepire.

Salvarsi. Ad ogni passo la cosa si avvicinava sempre di più e il terrore assaliva Adam facendogli annebbiare la mente e perdere sempre più terreno. Il respiro affannoso gli bruciava i polmoni; le gambe, spossate per lo fatica, gli procuravano fitte lancinanti ad ogni movimento. In condizioni normali se avesse provato un dolor così acuto si sarebbe accasciato al suolo aspettando che passasse, ma ora non poteva permetterselo.

Gli indumenti erano fradici, le gocce di sudore gli scendevano sugli occhi offuscandogli la vista. Sebbene fosse una notte d’inverno ad Adam sembrava di trovarsi sotto il cocente Sole estivo. Poteva sentire i passi della creatura dietro di sè. Non sapeva dire quanto fosse vicina, era troppo concentrato a scappare per poter pensare ad altro. I rovi e i rami secchi gli graffiavano la pelle facendolo sanguinare. Sebbene le ferite bruciassero terribilmente, il dolore che avrebbe provato se la bestia lo avesse raggiunto sarebbe stato decisamente più atroce.

D’un tratto lo vide. Un flebile punto luminoso in lontananza, dove probabilmente il bosco terminava.  Forse proveniva dalla lanterna di un avventuriero, forse da un lampione di qualche villaggio o da qualche casa in cui potersi rifugiare. Non importava. Adam poteva ancora salvarsi. La speranza si riaccese e la possibilità di salvarsi dalla morte illuminò i suoi occhi. Fu questo il suo errore. La gioia lo deconcentrò e lo fece rallentare. Il lupo gli fu subito addosso.

Adam cadde sotto il peso dell’enorme corpo della creatura. Gli occhi gialli lo penetravano con sguardo assassino, le fauci spalancate mostravano delle enormi zanne acuminate. Con il buio della notte il colore del pelo non era classificabile, ma si scorgevano perfettamente i riflessi vermigli del sangue. Sangue fresco e raffermo. Sangue umano. La certezza della morte fu l’unica cosa che restava nell’animo di Adam. Provò disperatamente a difendersi dimenandosi, calciando e colpendo la bestia, ma era inutile. La sua forza risultava irrisoria rispetto a quella del mannaro.

Adam sapeva che la licantropia non si trasmette tramite morso, nessuna strega avrebbe lanciato la maledizione della luna su di lui, nessuno lo avrebbe trasformato. Non implorò di diventare un mostro, sarebbe stato fiato sprecato.

Il lupo lo azzannò al braccio iniziando l’ennesimo supplizio, l’ultimo per il ragazzo. Il sangue cominciò a uscire copioso e lo strazio fu atroce. Il secondo morso giunse al torace, seguito subito da un secondo al volto e un terzo all’altro braccio. Sembrava che il mannaro non volesse uccidere subito Adam, ma che prima volesse divertirsi torturarandolo. La sofferenza e il sangue avevano reso irriconoscibile il suo volto, contorcendolo in una rossa maschera di  dolore. Quando sembrava che la tortura non potesse essere peggiore, il mostro affondò le zanne più a fondo lacerando i tendini e strappando la carne viva dalle ossa.

Adam non aveva più forza per urlare e difendersi; i suoi movimenti si fecero sempre più lenti, fino a quando si fermarono definitivamente. Il mannaro sembrò gioire dell’accaduto e continuò su quel cadavere il terribile martirio.
   
 
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