Daydream

I suoi sogni e le sue speranze, la morte di Fred le aveva distrutte e ne aveva sepolto i resti nelle viscere del suo cuore. La sua vita proseguiva come prima della battaglia, ma del tutto priva dell'allegria che caratterizzava quelle giornate divenute ormai un’utopia.

Al negozio esibiva sorrisi falsissimi ai suoi clienti. Alle più giovani appariva ancora come un sogno bellissimo, ma ciò che loro non potevano vedere era l'incubo che lo divorava pian piano.

Hermione aveva iniziato ad andare a trovarlo sempre più spesso. Andava a casa sua e gli preparava il pranzo. Chiacchierava con lui, lasciava che piangesse sulla sua spalla, lo stringeva tra le braccia quando i demoni che lo tormentavano diventavano ingovernabili.

George trovò in Hermione la felicità che credeva di aver perso per sempre. Era un sogno ad occhi aperti, Hermione, l’ancora di salvezza che sognava e che non sembrava arrivare mai. Provava nei suoi confronti un’immensa gratitudine che, giorno dopo giorno, iniziò ad evolversi in un sentimento sempre più simile all’amore.

Anche quel giorno Hermione era arrivata puntualmente a casa sua, lo aveva abbracciato stretto e aveva iniziato a preparare del riso per il pranzo. George l’aiutava, cercava di farle fare il meno possibile perché per lui aveva già fatto fin troppo, in tutto quel tempo.

Voleva esprimerle la sua gratitudine, e fu così che si ritrovarono abbracciati contro il tavolo della cucina, mentre, tra un bacio e l’altro e il riso che bruciava, i demoni si allontanavano e il sogno ad occhi aperti smetteva di essere un sogno.